tradimenti
Assaggio e scoperta

12.07.2025 |
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"Ho appoggiato la mano sul suo pacco, lui ha tirato fuori il cazzo, poi mi ha detto di succhiarglielo..."
Anche se da diversi anni sono felicemente sposata non ho sempre avuto le idee chiare sulle mie tendenze sessuali.A quattordici anni ho provato a baciare un ragazzo e non mi è piaciuto molto, a sedici anni ho succhiato il mio primo cazzo e mi ha fatto schifo, quando poi ho fatto sesso per la prima volta, ho capito definitivamente che il sesso maschile non faceva per me.
Ho deciso quindi di provare con le ragazze, avevo sempre avvertito una certa attrazione per loro che avevo provato a reprimere con gli anni, sarebbe stato difficile far accettare questo mio lato ai miei genitori, agli amici, etc.
A diciotto anni ti preoccupi ancora di cosa possano pensare gli altri e così ho vissuto la mia sessualità di nascosto fino all’età di vent’anni, quando ho deciso di uscire allo scoperto. Ammetto di essere rimasta sorpresa dalla reazione dei miei genitori, hanno accettato la cosa di buon grado, come se in fondo l’avessero sempre saputo.
La mia prima storia seria fu con Elena, una ragazza stupenda, in tutti i sensi, bellissima e intelligente, tre anni più di me. Siamo molto diverse l’una dall’altra: bionda, gambe lunghe, magra ma con un bel seno a goccia, io; non molto alta, atletica, tonica, lunghi capelli neri, Elena. La bionda e la bruna, diverse si, ma in sintonia, con lo stesso gusto del divertimento.
Abbiamo convissuto insieme per due anni. La sintonia tra noi è stata molto buona fin dall’inizio, tra le lenzuola facevamo scintille. Entrambe molto passionali, anche quando litigavamo poi finivamo a letto a fare sesso per ore, quel tipo di sesso fatto di morsi, graffi, impeto, un godimento che non so spiegare a parole.
Adoravo il modo in cui mi toccava, quando mi penetrava la figa con le dita era come se mi riempisse di lei totalmente. Mi aggrappavo al letto e mi facevo sbattere forte, mi sembrava di impazzire di piacere, e, mentre lo faceva mi succhiava i capezzoli, mandandomi letteralmente fuori di testa. Presa dall’impeto del momento, spesso finivo per graffiarle la schiena.
Quello era il gesto che la faceva scattare definitivamente, a quel punto si metteva con la testa tra le mie gambe e mi leccava e fotteva per ore, senza tregua. A volte iniziavamo a farlo la sera e ci fermavamo solo a notte inoltrata. Non avrei avuto motivo di lamentarmi, la mia vita sembrava perfetta, eppure, una sera mi sono lasciata andare ad altro. Elena non poteva venire con me, aveva un compleanno, così quella sera ho chiamato un paio di amiche e siamo andate in un locale, dove suonava una cover band di Amy Winehouse, non volevo perdermela, adoro le sue canzoni. La serata procedeva tranquilla, ad un certo punto due ragazzi si avvicinano al nostro tavolo e iniziano a fare i cretini, ci provano con la mia amica fidanzata, poi con l’altra che accettò un cocktail da uno dei due, mentre l’altro non mi toglieva gli occhi di dosso. Gli dico chiaramente di non volere la sua compagnia, così si allontana, si siede al bar e continua a fissarmi, non so cosa sia scattato, ma ogni tanto anche io lo osservavo da lontano, lui mi sorrideva e sorseggiava il suo drink.
Dopo mezz’ora gli ho lanciato un’ennesima occhiata e poi mi sono alzata e sono uscita fuori al locale per fumare una sigaretta.
Ho sentito la porta aprirsi alle mie spalle e lui che continuava a sorridermi e a bere una birra. Passo la mano sui capelli, spostandoli e lasciando una parte di collo nudo. Non so perché l’ho fatto, forse un invito la cui risposta non si è fatta attendere.
Mi accarezzò dolcemente la guancia con le dita, ha mani delicate e il suo tocco era lieve e caldo. Poi mi appoggiò il suo indice sulle labbra e lo lambii con la lingua. Le sue labbra si sono avvicinate al mio viso per farmi sentire il suo respiro caldo sulla bocca. Lentamente e involontariamente le mie si aprirono in maniera impercettibile. Le nostre bocche entrarono in contatto e lui cominciò a baciarmi delicatamente. Il mio cuore batteva veloce e ho provato un brivido, in quel momento mi ero completamente dimenticata di Giulia, della mia vita e di me stessa.
Credo che lui aspettasse solo un segnale, ho posato la mia mano sulla sua e l’ho stretta, mi ha guardato e mi ha fatto cenno di seguirlo, siamo entrati nella sua auto parcheggiata sul retro in un posto abbastanza buio. Una volta dentro, mi ha baciata, non mi ha fatto schifo, non mi ha dato fastidio.
Ho appoggiato la mano sul suo pacco, lui ha tirato fuori il cazzo, poi mi ha detto di succhiarglielo. Rimasi indecisa per qualche secondo, poi lo presi in bocca e cominciai a pompare, più lo facevo e più diventava duro.
Mi resi conto, con una certa sorpresa, che mi stava piacendo e tra le gambe avvertivo la mia eccitazione. Abbassò il suo sedile, mi disse di togliermi le mutandine e salirgli sopra, lo feci senza pensare, sollevai il vestito e le tolsi, poi gli montai sopra, avvertii il contatto del suo cazzo con la mia figa bagnata, cominciai a muovermi avanti e indietro, quello strusciarsi mi aveva completamente mandato in tilt. Non riuscii più a resistere, fui io stessa a mettermelo dentro, era durissimo, provai una sensazione di estremo piacere, del tutto nuovo e diversa da quella che solitamente provavo con Elena.
Mi aggrappai al sedile della macchina e inizia a cavalcarlo, chiusi gli occhi e mi lasciai andare al piacere.
Tirai fuori le tette e gli dissi di succhiarmele, assunsi un’aria molto autoritaria e sicura, stavo dominando quel tipo senza pura o vergogna.
Aumentai il ritmo delle spinte, sentivo la mia figa in fiamme, penso di aver avuto diversi orgasmi mentre scopavamo, quando poi è arrivato il suo momento, sono scesa e l’ho fatto schizzare sulle tette. L’attimo dopo in cui avevamo finito di scopare, ho pensato a Elena e a quello che avevo appena fatto, non mi riconoscevo più, avevo appena succhiato un cazzo e mi era piaciuto. Quando sono tornata a casa non le ho raccontato nulla, pensavo di amarla e non intendevo perderla.
Ma le cose tra noi non furono più le stesse. Ho continuato a vedere di nascosto Fabio, il ragazzo conosciuto al bar. Inoltre, l’attrazione per gli uomini in me cresceva mentre fare sesso con Elena perdeva spinta ed entusiasmo. Un bel giorno lei mi mise alle strette dicendomi che non mi riconosceva più, voleva sapere se avessi un'altra.
Le ho confessato che mi vedevo con Fabio e il fatto che non ero più così sicura di essere lesbica. Lei fu molto sorpresa e ovviamente delusa. Provammo ancora a stare insieme, Elena cominciò a usare lo strap-on con me ma la cosa non funzionò, con me la donna che fa l’uomo non funziona. Prendemmo atto che tra noi era finita.
Con la maturità sono arrivato alla conclusione che non mi importa se c’è un uomo o una donna a letto con me, l’importante è che mi accenda qualcosa dentro che mi faccia scattare il desiderio. E di questo mio marito è consapevole.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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