tradimenti
Perdizione senza ritorno - Il suo volere

07.07.2025 |
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"Manuela sentì il suo respiro accelerare mentre lui le sollevava la gonna, lasciandola con la fica in vista..."
Trama Manuela ha accettato le regole di Carlo, l’amico che la fa sentire viva, che accende in lei desideri sopiti e ora pretende più spazio, più intimità. Ha un marito, un matrimonio che le ha dato tanto, ma non basta più. Vuole tenere vivo quel legame che la travolge, anche se sa che il prezzo sarà alto. Non è un ricatto, è una scelta lucida e ardente: oltrepassare un confine che profuma di pericolo e libertà
Capitolo 1
Manuela si fissò nello specchio, aggiustandosi con un gesto nervoso la gonna corta che aveva scelto per quella sera. Ma quella sera non si trattava di apparire al meglio per se stessa o per suo marito. Si trattava di Carlo e di alcune regole proposte per far funzionare la loro amicizia.
Avevano parlato a lungo, e Manuela sapeva che per salvare la loro amicizia avrebbe dovuto accettare le condizioni di Carlo. Non era una decisione semplice, ma lui sapeva come farla sentire allo stesso tempo attratta ed eccitata. Le sue parole la prendevano, e lei finiva sempre per cedere.
"Niente mutande! " Le aveva detto con un sorriso malizioso. Manuela aveva annuito, sentendo le guance scaldarsi. L’idea di uscire senza biancheria la metteva un po’ a disagio, ma in qualche modo la eccitava anche.
“E poi,” aveva continuato Carlo, la voce più ferma, “scopi solo con me. Il tuo buco del culo è solo mio. A tuo marito puoi fare al massimo una sega, ma solo parlando di noi.” E se ti va mi fai pure il video di come sborra.
Quelle parole l’avevano scossa nel profondo. Era una proposta audace, quasi sconvolgente, ma Manuela sapeva di non poter dire di no. Carlo significava troppo per lei. Davvero troppo.
Ora, mentre si preparava per incontrarlo, sentiva il peso di quelle regole gravare su di lei. Si era depilata con cura,il suo corpo era pronto per lui. La gonna corta e il top corto erano scelte deliberate, un modo per mostrarsi disponibile, per dimostrare che accettava il patto.
Quando bussò alla porta di Carlo, il cuore le martellava nel petto. Lui spalancò con un sorriso sicuro, gli occhi che la scrutavano con intenzione.
“Sei esattamente come immaginavo,” sussurrò, invitandola ad entrare.
Si sedettero sul divano, ma non ci fu tempo per chiacchiere inutili. Carlo si alzò, si posizionò dietro di lei e le afferrò i polsi, tirandola in piedi.
“Prima di iniziare,” disse, con voce bassa e dominante, “dobbiamo sigillare il patto. Accetti? ”, "si accetto".
Manuela non sapeva cosa stava per succedere. Aveva accettato tutto, e questo era parte del accordo. Carlo la spinse in avanti, facendola piegare sul divano. La gonna si sollevò, esponendo il suo culo. Sentì le sue mani afferrarle i fianchi, poi il primo schiaffo risuonò nell’aria.
“Ah!” esclamò lei, più per la sorpresa che per il dolore. Carlo non era gentile, ma non era nemmeno crudele era determinato. Ogni sculacciata era un promemoria di chi comandava, di chi aveva il controllo.
“Ora ti lasci sculacciare in segno di obbedienza,” sussurrò lui, mentre la sua mano continuava a colpire. “Il tuo corpo è mio. Il tuo culo è mio. Ripeti con me.” Disse mentre iniziava a registrare con il suo smartphone.
Manuela annuì, e disse " il mio corpo è tuo, il mio culo è tuo! " "Ripeti ancora" " il mio corpo è tuo, il mio culo è tuo!" Sentiva il calore diffondersi sulla pelle, un mix di dolore e piacere che la faceva sentire viva. Quando Carlo finalmente si fermò, il suo sedere pulsava, ma lei si sentiva stranamente leggera, come se un peso le fosse stato tolto dalle spalle.
“Ora sei pronta,” disse lui, aiutandola ad alzarsi.
La portò in camera da letto, dove già era pronto a registrare il video. Manuela deglutì, ma non protestò. Sapeva che questo faceva parte del gioco. Carlo voleva prove, voleva che suo marito sapesse chi comandava.
“Ripeti le regole,” le ordinò, iniziando a registrare.
Manuela si schiarì la voce, guardando l’obiettivo. “Non indosserò mutande quando usciamo. Scoperò solo con te. Il mio buco del culo è solo tuo. Mio marito può ricevere solo una sega, ma solo parlando di noi.”
Carlo sorrise, soddisfatto. “Perfetto. Ora, mostrami quanto sei mia.”
Si avvicinò a lei, spingendola sul letto. Manuela sentì il suo respiro accelerare mentre lui le sollevava la gonna, lasciandola con la fica in vista . Carlo non perse tempo: le aprì le gambe e si posizionò tra di esse, il suo sguardo fisso sul suo culo.
“Il tuo buchino del culo è il mio tesoro,” mormorò, mentre le inseriva un dito, lentamente, facendola gemere.
Manuela si aggrappò alle lenzuola, sentendo il piacere diffondersi in tutto il corpo. Carlo sapeva esattamente cosa fare, come muoversi per farla impazzire. Aggiunse un secondo dito, allargandola, preparandola per ciò che sarebbe venuto dopo.
“Sei pronta per il mio cazzo?” le chiese, la voce rauca.
"Ora ripetilo mentre registro"
"Voglio il tuo cazzo. "
"Dove? "
"Nel culo!"
"Dove? Fammi sentire meglio!"
"Nel culo!"
Carlo si posizionò dietro di lei, il suo membro duro e pulsante contro il suo culo. Con un movimento deciso, la penetrò, facendola gridare.
“Oh, cazzo!” esclamò Manuela, il piacere così intenso da toglierle il fiato.
Carlo iniziò a muoversi, lentamente all’inizio, poi con sempre più forza. Ogni spinta la riempiva, la faceva sentire completa. Il suo cazzo era grande, ma il suo culo lo accoglieva, si adattava a lui.
“Guarda come ti allargo il buchino,” sussurrò Carlo, la voce piena di soddisfazione.
Lei non poteva fare altro che annuire, il piacere troppo intenso per permetterle di parlare. Sentiva il suo cazzo pulsare dentro di lei, andò avanti per 10 minuti fino a quando lei si sentì riempita completamente.
“Ora manda il video a tuo marito,mostrandogli come ti sta colando il culo” le disse, mentre le porgeva il telefono.
Manuela annuì, sapendo che non aveva scelta. Registrò un messaggio, mostrando il suo sedere ancora arrossato, il liquido che colava. “Ecco le regole che ho accettato,” disse, la voce ferma. “E questo è ciò che Carlo mi fa.” "Lo disse mentre si apriva le chiappe, lasciando che l’obiettivo catturasse un primo piano del suo culo aperto, che colava denso, sporco, esibito senza pudore. Inviò il video, sapendo che suo marito avrebbe capito. Carlo le sorrise, soddisfatto.
“Sei stata brava,” le disse, accarezzandole il viso. “Ora sei mia, in ogni senso.”
Manuela annuì, sentendo il peso delle sue parole. Sapeva che aveva fatto la scelta giusta. Per salvare la loro amicizia, avrebbe fatto qualsiasi cosa. E in quel momento, mentre giaceva tra le braccia di Carlo , si sentiva più sua che mai.
Cosa accadrà in futuro? Si spingeranno sempre più oltre? E il marito come prenderà la questione?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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