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Lui & Lei

Il matrimonio


di 4occhi
07.06.2015    |    14.419    |    5 9.4
"La situazione si evolse: sentiva l’erezione di lui farsi sempre più presente, si stava bagnando tra le gambe come un’adolescente presa da una frenesia che le..."
Il matrimonio

Grandi festeggiamenti in un agriturismo nel pavese, una bellissima cascina ristrutturata, con stalle e animali vari...era stata invitata dalla sposa, che era una sua amica di infanzia. Tutto molto bello: la cerimonia in chiesa, il rinfresco. Brindisi prima del pranzo e ora tutti riuniti a festeggiare in campagna, bambini che correvano ovunque… Ma lei era stanca, aveva lavorato tutta la settimana come una matta ed era arrivata a quella domenica distrutta e con una gran voglia di stare da sola, fu così che si allontanò dalla sala principale per avviarsi verso il retro della struttura e poi più in là tra i pioppeti…era quasi al limite della proprietà quando si accorse della presenza di qualcuno tra l’erba alta…si avvicinò attirata dalla curiosità. Restò bloccata dalla visione dello sposo che stava sodomizzando un altro uomo…”oh cribbio! Ora cosa faccio?” pensò, doveva dirlo alla amica? I due uomini erano presi dal loro amplesso, ignari della sua presenza, ci davano dentro, gemevano nel verde come se non esistesse nient’altro…Crack…oh cazzo! Lo sposo portò il suo sguardo su di lei che presa dal panico iniziò a correre via. Via! Doveva scappare e lasciare il posto il più velocemente possibile, non poteva confrontarsi con la coppia in questione.
Si ritrovò nelle stalle, ansimando si guardò intorno per cercare un posto dove nascondersi, dietro di sé sentiva la voce concitata dello sposo che la stava raggiungendo…Poi si sentì prendere per le spalle e trascinare in un sgabuzzino buio, un uomo dietro di lei la teneva per la vita con un braccio, lo spazio era così esiguo che finì per sedersi su di lui che le stava dietro…”Shhh…non ci troveranno qui” .
Si trovavano in un quadrato di poco più di un metro, fuori arrivò l’inseguitore con altri suoi amici “ Quella troia, se la trovo l’ammazzo!! Cerchiamola e spaventiamola così se ne starà zitta!!” Non riusciva a respirare, sentiva le voci fuori e il respiro del suo compagno sull’orecchio…poi nella stalla restò solo uno della compagnia ad accarezzare i cavalli, cavolo! Erano intrappolati!
“Respira, sei al sicuro” , lei si lasciò andare e si appoggiò al corpo dell’uomo. Non aveva mai provato una tale sensazione di sicurezza e di desiderio. Lui l’avrebbe protetta. Lui spostò una mano sul suo seno ed iniziò ad accarezzarle i capezzoli, dolcemente…non poteva, non voleva muoversi, lo lasciò fare…anzi col sedere si sfregò contro di lui.
La situazione si evolse: sentiva l’erezione di lui farsi sempre più presente, si stava bagnando tra le gambe come un’adolescente presa da una frenesia che le faceva chiedere di più.
Intanto lui, che le aveva liberato il seno e lo maneggiava in modo celestiale, le aprì le gambe, accarezzandole le cosce arrivò piano piano alle sue mutandine…”si, si toccami”…non se lo fece ripetere e inserì la sua mano allargandola e titillandole il clitoride…un lago.
Iniziò a penetrarla con le dita, poi però si ritrasse e la fece alzare un poco, si tirò giu la zip e liberò il suo pene, non ce la faceva più a tenerlo stretto nei calzoni…la fece risedere e lo posizionò tra le sue labbra, sfregandolo sulla sua figa…”prendilo”…lei si alzò leggermente e senza farselo dire due volte lo prese dentro di sé…
Dio! Com’era stretta!! Dovette farsi forza per non venire subito e iniziò a muoversi…un paradiso, la penetrava e con una mano le stimolava il clitoride, voleva farla godere…era sua.
Dio! Com’era grosso, pensava di non farcela a tenerlo dentro di sé, ma era così bello, così giusto…
I movimenti si fecero sempre più veloci, mentre cercavano di restare in silenzio il più possibile…”vienimi dentro” nel momento in cui venne, non potendo urlare, la tenne stretta stretta con tutte e due le braccia e la riempì di baci sul collo…”si, si”.
Anche lei venne e si tappò la bocca con le mani…restarono così, abbracciati, in silenzio finchè si accorsero che finalmente erano soli…lei si alzò, si girò e guardò l’uomo negli occhi, un sorriso, poi gli prese il volto tra le mani e lo baciò.
La lingua più morbida del mondo…si baciarono per un po’, lei senti colare sulle sue gambe il piacere di lui . “Devo andare, grazie per avermi salavata” “E’ stato un piacere” , uscirono insieme dopo essersi rassettati. “Ciao io sono Giulio” “Piacere io sono Ester”, uscirono dalla stalla guardandosi intorno, poi come se si conoscessero da sempre si presero per mano e lasciarono insieme la festa…

Ok lo so, non è pieno di parole spinte, ma sono un’inguaribile romantica che ci posso fare?
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