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Lui & Lei

Il regalo di Pucci


di Membro VIP di Annunci69.it NonSoloFoto
07.10.2023    |    183    |    8 9.4
"Chiarì che non era venuta per la riunione, anzi, precisò che era passata tre volte davanti all'ufficio negli ultimi 40 minuti senza entrare, in quanto il..."
Il mio primo racconto è una storia vera accaduta più di 20 anni fa, quando con un gruppo di colleghi (di sedi diverse), nei tempi extra lavorativi, gestivamo un piccolo ufficio informativo, dove a volte c'era un certo movimento e in altri momenti il deserto più assoluto.
Quel giorno, giovedì, nel primo pomeriggio l'ufficio era stato affollato per una riunione organizzativa... verso le 16:00 però la suddetta terminò e tutti se ne andarono... tutti tranne il sottoscritto, che doveva terminare un lavoro iniziato durante la pausa pranzo.
Mi sedetti quindi al computer posizionato nel piccolo soppalco, pronto a scendere la ripida scaletta nel caso qualcuno fosse entrato in ufficio per qualche motivo. Stavo rileggendo il documento al quale stavo lavorando quando sentii la porta dell'ufficio aprirsi e, con un po' di disappunto perché mi dovevo interrompere, annunciai a voce alta che sarei subito sceso.
Fui molto stupito di ottenere come risposta: "non preoccuparti, salgo io!".... era Pucci, una collega con la quale lavoravo in modo ufficiale ma che sino a quel momento non aveva mai partecipato alle nostre riunioni extra lavorative. Era bionda, sposata, con una figlia alle scuole elementari, sui 40, taglia 42, curata, quasi sempre con gli occhiali da sole... Insomma una che non passava inosservata!
Mentre la vedo spuntare dalla ripida scaletta la informo che la riunione è terminata da pochi minuti e che mi avrebbe potuto aspettare al piano di sotto, perché " come vedi, qui è così piccolo che non c'è neppure una seconda sedia". Il soppalco infatti era minuscolo ed era arredato con una sedia, una piccola scrivania, un computer e la stampante. Oltre a questo lo spazio per accedere al bagno, ancor più piccolo.
La sua risposta, tra il serio e il faceto mi lasciò alquanto perplesso: "vabbè, vuol dire che mi accomoderò in braccio a te!" In quattro anni di conoscenza, che sino a quel momento era stata solo di tipo lavorativo, mai l'avevo sentita dire una cosa del genere... Le sue battute, di solito critiche taglienti, erano indirizzate alle modalità di lavoro di qualche collega o dell'utenza con cui avevamo a che fare.
Mi alzai dalla sedia con un sorriso stupito e le porsi la mano per aiutarla ad affrontare gli ultimi gradini della ripida scala, invitandola poi a sedersi... Lei però rifiutò e disse che preferiva sedersi sulla scrivania, mentre io mi potevo riaccomodare sulla sedia. Chiarì che non era venuta per la riunione, anzi, precisò che era passata tre volte davanti all'ufficio negli ultimi 40 minuti senza entrare, in quanto il vociare che trapelava dalla vecchia porta dimostrava che non fossi solo...
A quel punto, come un imbecille, dissi: "ah, perché, hai bisogno di parlarmi di una cosa riservata?"
"No, volevo solamente lasciarti il regalo che ti ho preso".
Nuovo stupore da parte mia, in quanto nessuno dei due aveva mai fatto un regalo all'altro...
Rovistò nella sua borsa ed estrasse un pacchettino che, viste le dimensioni, era facile intuire essere un CD... Ed ovviamente mi invitò a scartarlo, mi chiese se conoscevo l'artista raffigurata in copertina... e dovetti ammettere di non conoscerla. "Dai, mettilo su, così mi dici se ti piace.." La voce della cantante era calda, i ritmi soft, insomma... musica d'atmosfera.
"Bella voce" il mio semplice commento... Seguito dal suo "Beh, allora potresti anche ringraziarmi..." e così mi alzai per baciarla sulle guance. Il primo bacio, sulla guancia sinistra, fu esattamente come mi aspettavo: bella pelle e buon profumo... Il secondo, sulla guancia destra, mi lasciò senza fiato: perché lei, con le sue mani prese la mia testa e la spostò un pochino... e la sua lingua saettò nella mia bocca!
Quando mi ripresi dalla sorpresa riuscii solamente a dire: "Che fai?"
"Perché, ti fa schifo?"
"Noo... Ma non eri sposata?"
"Vabbè, ma qualche volta si avrà pur il diritto di divertirsi un po'...'"
"Mmm... Tuo marito cosa ne penserebbe?"
"Perché, pensi che lui non faccia altrettanto? Dai, adesso smettila di dire stronzate e baciami, perché finora non sei esattamente come mi aspettavo!"
A quel punto mi lasciai andare con piacere... e pochi istanti dopo le mie mani stavano già esplorando tutto il suo corpo: tette piccole, culetto sodo, peli del pube ridotti al minimo... e tanta voglia di farsi scopare!
E la scopai, più vestita che nuda, seduta sulla scrivania... o almeno, iniziai a scoparla... perché dopo pochi secondi sentimmo la porta aprirsi...
"Buongiorno, scendo subito", mentre con un po' di affanno cercavo di recuperare i jeans che avevo alle caviglie...
"Tranquillo Angelo, salgo io, devo solo stare attenta a non cadere sulla scala, lo sai che senza tacchi non so stare!"
"Ah, sei tu... No, aspettami giù, ero in bagno ma devo scappare... sono già in ritardo..."
(Azzz, proprio ora... la voce era di Barbara: alta, bionda, 7/8 anni più di me, belle tette sempre in vista e, da parte mia, tanta voglia di scoparla...)
"Volevo sapere come era andata la riunione, purtroppo mia figlia ha avuto un inconveniente e non sono riuscita ad arrivare in tempo..."
Mi ricomposi, diedi un bacio veloce a Pucci sussurrandole di aspettare qualche minuto prima di scendere e andarsene, io sarei tornato a breve per chiudere la porta.
Scesi, raccattai la borsa ed invitai Barbara ad accompagnarmi all'auto, così strada facendo la aggiornavo sulla riunione.
Barbara era molto vogliosa di notizie... io voglioso di altro, avevo lasciato una scopata a metà con una donna con la quale non pensavo di avere chance... e le tette di Barbara in bella vista mi stavano torturando... Uff..
Apri l'auto, rovistai un po' nel cassettino e nelle tasche e la informai di aver scordato le chiavi di casa in ufficio... e corsi via senza darle tempo di replicare, dicendo che l'avrei chiamata per aggiornarla, aggiungendo che se aveva tempo avremmo anche potuto mangiarci una pizza in serata...
La sua risposta fu "ok, chiamami..."
Tornai all'ufficio, Pucci se n'era andata come da accordi, ma mi aveva lasciato un biglietto:
"Forse è meglio se la prossima volta vengo da te, così non ci interrompe nessuno... o forse Barbara ha le chiavi di casa tua? Un Bacio.
PS stasera dovrei andare ad una riunione politica, una di quelle cose che non ti piacciono, quindi non ti chiedo di raggiungermi... Ma, se vuoi, lascio la riunione in anticipo e ti raggiungo io, anche perché nell'azione che purtroppo è stata interrotta, non mi stavi affatto deludendo, anzi... era proprio come speravo!"

La serata stava prendendo una bella piega, inviai a Pucci un sms nel quale confermavo di attenderla verso le 22, precisando l'indirizzo; poi, mezz'oretta dopo, chiamai Barbara per aggiornarla sugli esiti della riunione ed annullare la pizza, annullamento dovuto ad un improvviso bisogno di mio padre a confrontarsi con me. Barbara Ci restò un po' male... ma precisò che la pizza era solo rinviata, e che se non mantenevo la mia promessa non mi avrebbe più rivolto parola. Ovviamente la rassicurai, perché le tette di Barbara continuavano ad affollare i miei pensieri, anche mentre facevo la doccia ed aspettavo Pucci. Come sarebbe ripresa la cosa con Lei? Decisi di attenderla con il suo regalo in sottofondo e le luci soffuse, tanto la pizza era solo rinviata...




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