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Lui & Lei

La mia vicina Adriana


di DOLCE_DISCREZIONE
18.12.2018    |    20.873    |    12 9.1
"Nei giorni successivi, quando ci incontravamo, nel salutarmi notavo sempre quel sorrisetto di chi la sapeva lunga…..."
Vi racconto la mia storia con una donna che, per privacy, chiamerò Adriana e che vedevo ogni mattina portare il cane fuori mentre io ero al balcone di casa a fumare la mia sigaretta mattutina.
Non era bella nell’accezzione più classica del termine, ma esercitava su di me l’indiscutibile fascino della donna stanca.
Era magra, quarantacinque anni, capelli ben tagliati ma mai particolarmente curati e vestiva in maniera distratta, quasi sciatta, tuttavia non si poteva definire malvestita.
Aveva delle sensualissime borse sotto gli occhi marroni, borse che mi facevano letteralmente impazzire.
La trovavo irresistibilmente sensuale.
Ogni volta che la incontravo, incrociando il suo sguardo, la salutavo e mi perdevo nelle più perverse fantasie erotiche. Immaginavo di scoparla in fondo al vialetto della via in cui abito, o nelle scale del mio o del suo palazzo, magari dentro l’ascensore.
Quando era suo marito a portare il cane fuori, finivo per immaginarla sola a casa, intenta a masturbarsi per via dell’inappagata vita sessuale che quell'uomo sicuramente le aveva amaramente regalato.
Un giorno pensai di provarci e la mattina successiva uscii di casa prima del solito per incontrarla sul vialetto.
Con una bella faccia tosta le dissi:
“ Buongiorno Adriana …sai che ti sogno spesso? “ Lei ridendo mi domandò…. “ e cosa sogni di me? “ ed io….” un’irresistibile ed irrefrenabile voglia di fare l’amore con te”
Adriana rimase del tutto spiazzata. Aveva ben capito il mio messaggio: ero arrivato a dirle che avrei fatto ogni cosa per portarmela a letto, quando suo marito non la toccava da mesi e sembrava addirittura non manifestarne nemmeno la benché minima intenzione.
Fece un sorrisetto ed andò via.
Nei giorni successivi, quando ci incontravamo, nel salutarmi notavo sempre quel sorrisetto di chi la sapeva lunga….
Dissi tra me e me…..forse ho fatto centro ma questa è timida e se non prendo io l’iniziativa, non ottengo nulla.
Cosi, un bel giorno mentre suo marito era a lavoro, io feci di tutto per incrociarla nuovamente sul vialetto e le dissi: “ti va un caffè da me?”
Lei ci pensò un attimo e rispose…” ok..ma te lo offro io da me!! “
Non ci potevo credere, stavo finalmente camminando assieme a quella donna; ero diretto verso il suo appartamento e forse avrei suggellato una sorta di accordo sessuale.
Superammo il portone del palazzo, salimmo lungo una rampa di scale ed infine, entrammo dentro l’appartamento che Adriana condivideva con suo marito.
Le dissi scherzando e credendo di beccare una sberla: “quindi, fingiamo di bere il caffè per poi saltarci addosso, oppure ci diamo dentro subito?”
Metto il cane nell'altra stanza e andiamo in camera da letto.- disse lei, col suo solito atteggiamento stanco….io rimasi a bocca aperta e sinceramente non sapevo se era lei che stava scherzando con me o ero io ad aver capito male…
Adriana chiuse il cane in sala e, dopo essersi tolta la giacca, sorrise, avvolta nella sua camicetta bianca.
“Vieni in camera con me?”- domandò educatamente….io sinceramente sbiancai e dissi tra me e me…”questa fa sul serio…non ci posso credere”
“Certamente” gli risposi…ma dentro di me rimaneva il dubbio che si trattasse di uno scherzo da parte sua.
Il letto non era ancora stato rifatto. Avrei forse scopato laddove lei e il marito avevano appena passato la notte assieme.
Tentai di baciarla con dolcezza e lei con altrettanta dolcezza rispose. Era una donna che sentiva il bisogno di essere amata, magari in maniera dolce o rude, ma c’era sempre l’amore alla base di tutto.
Le tolse la camicetta e il reggiseno bianco. Aveva un corpo magrolino e nervoso, con dei seni appena accennati. Si sbottonò da sola i pantaloni e le mutande, accompagnando la mia mano fino alla sua figa.
“Sei tutta bagnata”…le dissi
“Lo sono ogni volta che t’incontro”…mi rispose
“Anche tu pensi a me?” le dissi ....e lei mi rispose…
“Secondo te andrei a letto con il primo coglione che me lo propone? …. è la prima volta che tradisco mio marito, non farmene pentire… scopami come si deve” disse, impegnata a masturbare il mio pene turgido e pronto alla penetrazione.
La distesi sul letto, lei afferrò il mio cazzo in maniera salda e decisa e l’infilò nella sua vagina.
Diventammo un tutt'uno. I movimenti non avevano niente di meccanico e compulsivo, come quelli di suo marito. Finalmente sentiva di essere amata da un corpo capace e da una mente che la desiderava veramente.
La sua mente sembrò liberarsi della stanchezza e del suo marcato lato oscuro.
Arianna strinse il cuscino con tutta la forza che aveva, mentre colpo dopo colpo, raggiunse l’orgasmo con una semplicità quasi imbarazzante.
“Fermati. Fermati.” mi disse, stremata dalla potenza del suo amplesso.
Estrasse da sé il mio pisello ancora ricoperto delle sue secrezioni vaginali e lo guardò intensamente, ansimando.
“Voglio che tu mi venga in bocca” sorrise, prendendomelo tra le labbra.
Le piaceva fare pompini, era l’unica cosa “particolare” che faceva con suo marito, ma questa volta io mi ero davvero meritato un bocchino, vista la performance tra le lenzuola.
Fu così che gli sborrai in gola.
Un sogno erotico era diventato una realtà!!!!
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