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Lui & Lei

La regina delle Amazzoni - Quello che la primavera fa ai ciliegi


di trasgressivamente
14.09.2019    |    4.147    |    2 8.3
"Lei aveva osservato le sue mani, belle, maschili e curate e aveva preso nota di una voce che a tratti diventava calda e profonda..."
Dopo qualche giorno lui ricevette un messaggio che gli confermava come: da un lato lei avesse letto il prologo e dall'altro, incuriosita, lo invitasse a scrivere e pubblicare il seguito.

L'incontro era stato fissato per una settimana piu tardi ad un bar che entrambi conoscevano alle otto di mattina, per una colazione assieme. Lui le aveva chiesto di indossare una gonna , dei collant ma non gli slip.. aveva un progetto chiaro in mente, che lei conosceva perchè era da li che l'ultimo messaggio riprendeva il filo del discorso.

Nessun numero di telefono, nessun contatto " pericoloso", nessuna fretta. Una data, un luogo ed un orario, e il patto che l'unico punto di contatto tra loro sarebbe stato il centro messaggi di A69 erano piu che sufficienti. Entrambi impegnati nella vita non avevano bisogno di altro nè, sicuramente, di casini.

Era arrivato con qualche minuto di anticipo con uno stato d'animo tra il curioso e l'eccitato, si era seduto ad un tavolo fuori, sulla terrazza da dove poteva vedere il parcheggio.

Avevano stabilito che lui si sarebbe reso riconoscibile indossando jeans, giacca blu, camicia bianca e un paio di occhiali da vista rossi appoggiati sulla testa che lo avrebbero reso inconfondibile. Le aveva solo chiesto che automobile guidasse ed il colore cosi da evitare spiacevoli inconvenienti garantendole comunque l'anonimato.
Le foto di lei pubblicate sul sito erano piu che sufficienti, assieme a quei dettagli, a renderla riconoscibile solo a lui.

Vide l'auto arrivare e senti il suo cuore accelerare leggermente.

Lei scese dall'auto e si incamminò verso la terrazza riconoscendo immediatamente l'uomo che, guardandola, si assestava gli occhiali rossi sulla testa.

Era bella come lui se la era immaginata, e finalmente, sedutasi al tavolo, aveva sollevato un paio di occhiali da sole mostrandogli occhi dolci e profondi. Mani curate, abbigliamento sobrio ed elegante e, come lui sperava (e sapeva), una gonna abbastanza ampia che copriva un paio di collant color carne.

Una camicetta bianca che lei, maliziosa, la aveva lasciata volutamente sbottonata al punto esatto in cui una donna sa di rimanere comunque elegante ma allo stesso tempo intrigante..fasciava il suo seno e aveva notato gli occhi di lui che indugiavano su quel particolare: non indossava nemmeno il reggiseno, la parure era coordinata.

Qualche convenevole durante il quale lui la aveva osservata, intrigato dal come maneggiasse la brioche.. l'immagine di lei che con dita affusolate e unghie smaltate di rosso portava verso la sua bocca carnosa il cibo e ruotando il sottile polso lo morsicasse gli aveva confermato l'intuizione che da molti anni ormai aveva avuto: era davvero una Dea... elegante e raffinata.
Non c'era nulla che lo intrigasse di più del conquistare questo tipo di donne per vederle trasformarsi da "signore" in "femmine", nel vederle sbocciare... Lei aveva osservato le sue mani, belle, maschili e curate e aveva preso nota di una voce che a tratti diventava calda e profonda.

Bene pensò lui.. e proprio con quella voce le disse: voglio fare con te quello che la primavera fa con gli alberi di ciliegio.. voglio succhiarti la fica fino a farla sbocciare, fino a sentirti venire dentro la mia bocca.. notando come la frase, pronunciata repentinamente, avesse svelato un lampo leggero negli occhi di lei che aveva sorriso tra l'imbarazzato e l'eccitato, piu probabilmente, entrambe le cose.

Vado a pagare, la mia auto è quella , mi segui ? Lei sorrise, si alzò e disse: si.. sono proprio curiosa di capire meglio questa cosa dei ciliegi ..

Non ci volle molto, il locale era fuori mano e lui lo aveva scelto perchè sapeva che li vicino c'era una radura immersa nel verde ed al riparo da occhi indiscreti. Fecero un paio di chilometri e si infilarono in una strada sterrata che terminava in un prato protetto da una fitta cortina di alberi. Il luogo ideale.

Scese, le andò incontro e le prese la mano mentre scendeva dalla sua auto, le sorrise e, senza dire una parola e con il cazzo già duro nei pantaloni le face fare due passi soltanto, facendola sdraiare con la schiena sul cofano della sua auto. Lei tranquilla, consapevole che davvero dietro quell'uomo non si celasse alcun pericolo, lo lasciò fare.

Sollevò quella gonna e scoprì con piacere che lei aveva accolto la sue richiesta (anche se non aveva dubbi visto che Lei era venuta puntuale all'incontro, la conferma visiva era comunque un piacere) e non indossava gli slip.

Quello che vide lo eccitò terribilmente..sotto a quei collant color carne, quasi trasparenti, il pelo di lei , fine, scuro e curato era, li sotto, imperlato di umori intrappolati dal tessuto elastico e colpiti dai raggi del sole che rendeva perlescenti le goccioline minute che già svelavano la sua eccitazione. Guardò in silenzio , quasi ammirato quello spettacolo che aveva solo immaginato e le sue mani che lei aveva notato si appoggiarono aperte sul nylon delle calze, aperte, accarezzando quelle cosce tornite.

Le mani salivano e scendevano ed i pollici di lui indugiavano ed aprivano da sopra il tessuto la vulva di lei che già svelava il suo gonfiore ed iniziava a fare capolino, rosa e delicata, dal pelo scuro.

i pollici e gli indici pizzicarono il nylon e lo intrappolarono e con un gesto deciso tirarono dai due lati le calze che... straaaapppp si ruppero rivelando in un lampo l'immagine fantastica della spettacolare fica di lei, bagnata, calda, e circondata da una pelle delicatissima finalmente svelata a mezzo metro dai suoi occhi e pronta per essere assaporata.

Una superba fica... di seta, gonfia, incorniciata dal nylon strappato.

La combinazione del rumore, della sensazione tattile e dell'aria che aveva ora modo di giungere direttamente sul suo sesso aveva fatto sussultare la Dea e lui aveva notato come lei avesse in quel momento reclinato la testa da un lato lasciandosi andare in attesa di sentire quello che da li a poco avrebbe sentito..

Sdraiata su quel cofano poteva vedere la libidine negli occhi di lui che la guardavano .. lo squarcio nei collant la lasciava aperta ed esposta e la faceva sentire femmina e desiderata

Le belle mani di lui si appoggiarono con i palmi aperti esattamente nel punto dove il nylon era strappato e lasciava scoperta la pelle. I pollici si appoggiarono ai lati della sua vulva e la schiusero di più, esponendo meglio la parte carnosa della sua superba fica.

Vide gli occhi di lui farsi di velluto, lo vide deglutire ed avvicinarsi socchiudendo le labbra e pregustando quello che stava per avere.

Poi vide solo i suoi capelli neri tra le sue cosce e un centesimo di secondo dopo il contatto con quella bocca fu lo scoccare di una scintilla.. sentì la sua lingua aperta posarsi sotto la sua vulva, sfiorando quella zona tra i due buchi e scorrere lentamente, dolcemente, da sotto a sopra raccogliendo e gustando il suo succo per poi ripetere lo stesso movimento come un mantra per un tempo che le sembrò infinito. Ad ogni passaggio l'iniziale delicatezza veniva pian piano rimpiazzata da una maggiore pressione, si sentiva colare dentro la bocca di quell'uomo esperto che la sapeva leccare come se la conoscesse da sempre.

I pollici di lui scivolarono, lubrificati dagli umori di lei, un po più su, mentre i palmi delle sue mani spingevano in mezzo all'inguine aprendolo sempre di piu, fino a che lei si ritrovò con le ginocchia appoggiate alle spalle e la fica completamente spalancata e a disposizione di quella bocca che si faceva sempre piu vorace.

Lui si risollevò un attimo per gustare ancora una volta di quella vista paradisiaca e lei potè vedere la bocca di lui lucida dei suoi umori mescolati alla sua saliva che gli ricoprivano il mento e la parte superiore della bocca... poi sali ancora qualche centimetro con i pollici, e appoggiandoli ai due lati del clitoride ormai gonfio e turgido esercitò una lieve pressione all'insù e all'infuori, facendo scivolare all'indietro il cappuccio che lo ricopriva lasciandolo eretto, esposto, a sua disposizione...

S riabbassò e iniziò a stuzzicarla con un lentissimo e precisissimo movimento circolare su quel clitoride ormai turgido .. la punta della lingua con movimenti rotatori descriveva la base di quel piccolo bottone ma ogni due tre rivoluzioni della lingua le sue labbra succhiavano come fosse un piccolo cazzo.. un sottile filo di piacere che si diramava da li salendole per la schiena arrivando direttamente dentro la nuca, dentro la testa, era in balia di quella bocca e dei movimenti esperti di quell'uomo ed ogni volta che lui la succhiava quel filo diventava sempre piu spesso e rovente e con quello il suo piacere più fitto..

Poteva sentire il respiro di lui farsi più affannoso ed eccitato, la sua fica pulsare, il ritmo aumentare... e con quello la precisione iniziale scemare.. ormai eccitato ed ammaliato da quel frutto ormai maturo lui diventava via via più istintivo, stava ormai leccandole e succhiandole la fica come un animale che si abbevera alla fonte in una calda giornata estiva ..

lui prese le mani di lei e senza mai smettere di abbeverarsi le appoggiò ai lati delle sue grandi labbra, e tenendo le sue sopra quelle di lei la invitò a tenerle aperta quella dolce vulva facendo in modo che ci si potesse ancora di più tuffare.. lei capì immediatamente e segui quelle mute istruzioni lasciando che lui desse sfogo al suo istinto piu primitivo.

Continuando a succhiarla avidamente inziò a far scivolare le sue mani su quel corpo di velluto.. i fianchi.. il seno.. i glutei.. venivano accarezzati e palpati mentre quella bocca ormai calda ed avida era attaccata al sesso di lei come una ventosa..

La regina delle amazzoni sentiva il piacere diramarsi in ogni zona del corpo dove le mani si posavano, un sottile segnale elettrico si stava impossessando del suo corpo e senza nemmeno rendersene conto iniziò ad inarcare la schiena sollevando la sua fica per spingerla verso quella bocca che la faceva impazzire di piacere.

Umori colavano come da una sorgente e lei li sentiva scendere verso il suo ano.. mentre quelle mani ormai affannate ed arrapate afferravano i suoi morbidi glutei e li strizzavano, mentre le sue dita giocavano con movimenti circolari attorno al suo buco premendo e scivolando senza mai darle l'impressione di volerla sopraffare, anzi, sommando piacere al piacere..

Si sollevò, la guardò negli occhi e le prese la mano guidandola senza dire nulla a toccarsi per lui e lei lo seguì..

Tutto questo la faceva sentire femmina, la faceva godere: masturbarsi davanti dagli occhi più vogliosi che avesse mai visto sentendo due mani palparle il culo, le cosce, il seno le dava un piacere immenso.. e fu allora che un dito di lui inizio a spingere sul suo buchino e, premendo delicatamente, ci si fece strada..

Aperta, bagnata come una cagna si masturbava con un dito di quell'uomo che lentamente le penetrava con dolcezza il culo.. aumentò il ritmo e reclinò di nuovo la testa da un lato e in poche decine di secondi il filo del piacere divenne una morsa che le afferrava i fianchi, poteva quasi sentirlo fisicamente.. lui la vide, capi che erà pronta, le fermò la mano e si rituffo, questa volta davvero come un animale su una preda, sulla sua fica ormai sensibilissima.. e prese di nuovo a succhiarla, leccarla, mordicchiarla con un ritmo sempre più incalzante..

Poteva sentire i fianchi di lei vibrare nelle sue mani , sentirla miagolare di piacere.. e la morsa iniziò lentamente a salire dai fianchi sempre piu su.. verso il collo e da li verso la testa.. il ritmo aumentava sempre piu come se non avesse un limite, il respiro di lui sempre più affannoso ed il suo gusto sempre piu appagato..

Sentiva quella donna tutta nella sua bocca, il filo che collegava il clitoride al cervello era a quel punto incandescente... e si sdoppiò, collegandosi anche a quello di lui che si perse nella giostra di quel piacere iniziando a succhiare il clitoride voracemente ..

Poi sollevo ancora una vola le gambe di lei che si muovevano ormai in modo scomposto continuando a succhiarla mentre, spostandosi un po di lato infilava due dita dentro di lei ricevendo per contro una sensazione fantastica nel constatare quanto quella femmina, cosi dolce e cosi troia, fosse bagnata e calda.. matura.. pronta ad esplodere..

Le sue dita uscirono da dentro lei e si aprirono leggermente per ritornare ritornare immediatamente dento aperte.. un dito nella fica e uno, il piu piccolo, nel culo, mentre la sua bocca continuava a succhiare quel clitoride ormai enorme..

Inizio quindi a muovere lentamente le dita dentro e fuori ma non riusci a farlo piu di quattro cinque volte prima che la Dea delle Amazzoni sollevasse il bacino, inarcasse la schiena e, sentendo quel filo espandersi fino ad avvolgerle tutto il corpo come una unica guaina di piacere impossessandosi prima del suo collo e poi del suo cervello le fece raggiungere un fantastico intenso immenso orgasmo..

Lui la segui nel movimento e tenendo le dita dentro di lei la assecondò nei movimenti affondandole più che poteva.. l'orgasmo esplose e durò a lungo, quella donna era nella sua mano e la sua mano era quella donna mentre lui godeva a sua volta dello spettacolo di un ciliegio che fiorisce in primavera

Mentre riprendevano fiato e lui si rendeva conto di essere venuto nelle sue mutande senza nemmeno essersi mai sfiorato il cazzo ebbe la netta consapevolezza di avere avuto in un solo giorno due fortune: la prima era stata quella di conoscere, finalmente , quella spettacolare femmina; la seconda di essere stato per un tempo indefinibile una delle due schiene della bestia di shakespeare.. una appoggiata al cofano di un auto e la sua, incastrata dento le cosce dell'altra cosi come quei due cervelli si erano incastrati in una meravigliosa magia

Si ripresero, si sorrisero, lei si tolse le calze che lui legò ad un albero li vicino facendola ridere e, come d'accordo si salutarono cosi, senza parole, andando ciascuno a vivere la sua giornata, per quel giorno, entrambi con un sorriso ebete piantato in viso e consapevoli che si sarebbero letti la sera stessa sul sito. In privato.

Era stata una colazione decisamente piacevole e la Dea delle Amazzoni ora sapeva quello che la primavera fa agli alberi di ciliegio
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