Lui & Lei
Roma Salerno il ritorno

07.12.2024 |
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"Mercoledì 04 dicembre 2024 insieme a un collega (Gianni) mi recò a Roma per lavoro, si parte con l'auto di Gianni da Salerno alle 04:20 del mattino, dovendo..."
Storia accaduta in una giornata che sembrava non finire mai, iniziata alle 04:20 e terminata alle 23. Mercoledì 04 dicembre 2024 insieme a un collega (Gianni) mi recò a Roma per lavoro, si parte con l'auto di Gianni da Salerno alle 04:20 del mattino, dovendo essere lì per le 08.
Alle 15 eravamo in zona Tiburtina ed avevamo terminato i diversi appuntamenti programmati, Gianni doveva andare a Mantova sempre per lavoro e come programmato io sarei dovuto ritornare a Salerno in treno.
Purtroppo tra una deviazione e il traffico arriviamo alla Stazione di Tiburtina alle 15:45 e il primo treno era alle 16:20, con cambio a Napoli centrale, ad un tratto Gianni intravede un autobus di linea che ogni giorno fa giù e su tra Salerno e Roma, mi dice vai con il pullman fa anche freddo più o meno ci metti lo stesso tempo e non fai cambi visto che arriva a Salerno centro.
All'inizio ero titubante, non prendevo un pullman da almeno 10 anni, poi accetto (faceva tanto freddo e c'era un vento pazzesco) mi faccio portare all'autostazione e faccio il biglietto, il pullman partiva alle 16. Nell'aspettare sotto le pensiline, tra tanta gente intravedo una signora sulla 45/50 anni, non una miss ma una donna che ha il suo perché, la guardo più volte e nel farlo due tre volte incrociamo gli sguardi.
Arriva il pullman salgo tra i primi, il pullman è già pieno, restano solo i posti in fondo, mi vado a sedere.
Ad un tratto, pochi minuti alla partenza sale lei (per comodità la chiamerò Rosa) inizia a controllare dove sedersi arriva dietro al pullman, il posti accanto a me vuoto, penultima fila a destra prima della fila a 5, mi chiede posso gli rispondo prego, si siede.
Dietro a noi un signore nei 5 posti, la fila accanto a noi sulla sinistra un signore e la fila dinanzi a noi ad un lato una ragazza e all'altro il padre, mentre la fila fronte porta posteriore una signora sulla 50ina.
Partiti da Tiburtina tutto ok, fino a Teano. Qui la prima fermata, dal pullman scendono alcune persone. Ripartiamo e ci rifermiamo dopo poco all'Autogrill San Nicola la Strada, qui oltre a sostare per "rinfrescarci" scendono altri passeggeri. Nella parte posteriore del pullman rimaniamo solo io, Rosa e la signora nel sedile difronte alla porta posteriore.
Si riparte, l'autista del pullman informa tutti che la prossima fermata sarà a Sarno, intanto come fatto anche prima l'autista spegne le luci all'interno dell'abitacolo.
Sinceramente ero molto stanco ero sveglio dalle 4 del mattino e mi stavo per appisolare, a un tratto Rosa mi mette la mano sulla gamba, apro gli occhi basito e sto zitto. Poi pian piano si richiudono, la mano rimane lì ferma, non sapevo cosa fare e francamente la cosa mi imbarazzata anche solo a guardarla o dire qualcosa a Rosa.
Passano pochi minuti la mano inizia a salire, a questo punto rimango con gli occhi chiuso sconcertato, non si ferma fino ad arrivare sul pacco che nel frattempo si stava gonfiando.
Giunta a destinazione inizia a palpare, apro gli occhi e guardo Rosa che mi sorride e continua a toccare. A quel punto la lascio fare, seppur rimango un po preoccupato essendoci altre persone sul pullman, ad un tratto la mano inizia ad aprire i bottoni del jeans, fattosi spazio inserisce la mano dentro e mi afferra la cappella, già bella gonfia.
A quel punto allungo la mano sinistra e inizio a toccare le sue cosce, mentre con la destra le tocco il seno da sopra la camicetta.
Il silenzio incombe, un gioco di sguardi tra di noi e il mio sospiro si accelera.
Pian piano mi faccio spazio tra i suoi leggings e inserisco la mano, a un certo punto tocco un ciuffetto e le mie mani si inumidiscono, continuo a toccare sento che si bagna sempre più, nel frattempo lei inizia a menarmelo. Poi si ferma e sento un grosso gemito, la signora dinanzi a noi si gira per un attimo, io mi fermo la guardo e lei mi fa un leggero cenno con gli occhi.
A quel punto si abbassa tra i sedili, me lo tira fuori e lo divora, la mia preoccupazione arriva alle stelle, inizia a ciucciarlo e con la lingua accarezza la cappella, ormai non resisto più e gli arrivò in bocca e in faccia, evitando di fare rumore.
Lei mi guarda negli occhi lecca quando era fuoriuscito e continua a menarmelo, nel frattempo la signora si era rigirata altre volte probabilmente aveva capito quanto stava accadendo.
Si rialza dai sedili si risiede accanto a me, si gusta ancora la calda spuma e dopo un po avvicina le labbra alle mie in segno di ringraziamento.
Riprende le mie mani, una all'interno del reggiseno facendomi toccare i turgidi capezzoli e l'altra me la rimette tra le cosce.
Continua a bagnarsi, le dite entro tra le sue labbra ormai fradicio di umore, a un tratto arriva un ondata di umore e sento un gracchio, ormai Rosa era in estasi. La signora seduta dinanzi a noi si rigira a controllare cosa stesse accadendo. Tiro fuori la mano e mi lecco le dita, lei mi guarda e mi sorride.
Intanto eravamo giunti a Sarno e da lì a poco ci saremmo fermati per un'altra sosta, nel pullman un odore pungente proveniente dalla micia di Rosa, poco prima di fermarci a Sarno lei mi bacia di nuovo, apre la borsa prende un bigliettino da visita, ne stacca un pezzo (lasciando solo il numero di telefono e il nome) e me lo da. Si alza e scende dal pullman senza dirmi neanche una parola.
Ripartiamo e non riesco a non farmi una sega ero carico a molla. Giungiamo a Salerno mi preparo per scendere, nel frattempo anche la signora seduta difronte alla porta si prepara per scendere, ma non mi lascia lo sguardo da addosso e continua a sorridere, avrà capito tutto e probabilmente sarà sofferente per non aver partecipato.
Francamente due colpetti gli l'avrei dati volentieri.
Intanto spero di rivedere presto Rosa
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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