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Lui & Lei

Ti scopo al telefono!


di Hotchocolate90
15.08.2023    |    4.108    |    0 9.4
""Ti voglio far venire nella mia bocca, con la mia lingua, con le mie mani che ti stringono il tuo bel culetto, con le mie dita che ti penetrano il culo..."
Sono appena tornata a casa dall’università e la mia coinquilina ancora non rientra: decisamente meglio così!
Ho una voglia matta di telefonare a lui e di masturbarmi pensandolo.
Per tutta quella settimana ho avuto sempre voglia di scopare, di farmi scopare, di masturbarmi e di venire, tutto insieme a lui.
Così con un fare lento, mi tolgo la gonna e poi la camicetta. E poi ancora le mutandine e il reggiseno e mi metto addosso la magliettina che uso come camicia da notte, nel caso arrivasse all'improvviso la mia coinquilina.
Mi corico sul letto e lo chiamo.
"Ei ciao" dico con fare sensuale..
"Eii! Come mai mi chiami? Sei già a casa?
Non c'è la tua coinquilina?" Risponde lui.
“Sono appena tornata, e lei non c'è. Avevo voglia di sentire la tua voce e avevo voglia di pensarti!”
"Che fai ora?"
"Sono nel letto con solo la camicia da notte e una mano tra le gambe”
“E Tu?"
"Io sto tornando dal lavoro però se mi dai dieci minuti, parcheggio la macchina in garage e ti richiamo appena sono più calmo.”
Che palle penso tra me e me, il porco si fa sempre aspettare mha… la mia fregna è già troppo calda per non aspettarlo e poi si sa che l’attesa aumenta il desiderio, no?
Quindi rispondo senza pensarci troppo:
“Ok! Ma fai presto che voglio giocare con te, mi sento tanto troia oggi.”
"A dopo tesoro. Un bacio" risponde lui, con quel tono sensuale e deciso, che riconoscerei tra mille.
Chiudo la telefonata e butto il telefono sul letto per poi alzarmi e andare in cucina a prendermi una bottiglietta d'acqua.
Tornata in camera, mi rimetto nel letto, coricata a pancia in giù, mi appoggio sui gomiti e con il cellulare mi metto su internet a smanettare divertendomi su un sito d’incontri e sperimentando qualche videochat mai provata.

Dopo pochi minuti mi richiama, lo faccio attendere qualche secondo e poi rispondo.
"Sei ancora lì?!” Mi dice lui…
"E tu sei solo? Ti va di giocare?" Rispondo subito di getto io.
"Altro che giocare.. io ti voglio proprio scopare e sfondare come non faccio da tempo.”
"Allora quando verrai poi la prossima settimana, giocheremo come vuoi tu, considerami la tua schiava puttana. Voglio stare al tuo servizio.
Che stai facendo?" Gli domando io
"Mi sto spogliando per te.. sono rimasto in boxer e sono sotto le coperte che ti
aspetto con la tua bocca calda sulle mie palle gonfie.”
"Anche io adesso sono sotto le coperte e mi sto accarezzando il seno pensando alla tua lingua e ai tuoi morsi prepotenti che mi strappano via i capezzoli.”
"Quanto ti vorrei qui con me, troia che non sei altro, mi hai fatto già venire il cazzo duro, ho dovuto mettere una mano nei boxer e me lo sto palpando come se fossi tu a farlo!”
"Cosa farei con il tuo cazzo dio mio!”
Esclamo io!
Non mi è mai capitato di desiderare un uomo così tanto, così ripetutamente, in modo così forte e insaziabile e di dirlo, senza problemi.
"Cosa ci faresti puttana?”
"In questo momento sarei coricata sotto le coperte con te con la mia faccia all'altezza dei tuoi boxer.
Comincerei con il leccartelo da sopra le mutande per farti eccitare, mentre con le mani ti accarezzerei il petto e le gambe, senza tralasciare il collo, quella parte di te così nascosta ma grossa e possente che scatena in me la voglia di essere domata dall’inizio alla fine.”
"Io ti avrei già tolto la camicia da notte invece, accarezzando e mordendo quei tuoi capezzoli turgidi e succosi”. Mi risponde subito con respiro accelerato lui.
Allora io mi immagino di togliergli i boxer, piano piano, mentre il suo cazzo duro scalpita che vuole uscire da lì e infilarsi nella mia bocca calda e larga, per tutte le volte che già l’ha volutamente accolto.
“Te lo lecco tutto: dalle palle gonfie alla cappella turgida che tanto mi fa impazzire, lasciando la mia saliva su tutta l'asta.
Voglio farti eccitare tantissimo come nessuna puttana ha mai fatto, voglio sentirlo sotto la mia bocca che vuole entrare tutto e violentemente dentro di me."
"Allora io ti alzo di peso e ti metto le gambe attorno alla mia faccia per affondare la mia lingua nella tua fighetta tutta bagnata fradicia. La mia lingua ti fa il contorno delle tue bellissime labbra, ti lecco come se fossi un gelato, ti assaporo e ti succhio il clitoride fino a farti avere il primo orgasmo, fino a farti schizzare come una vera troia, fino a farti urlare come fai sempre perché tanto non riesci a trattenerti per quanto sei puttana.
Poi ti infilo la lingua dentro e ti scopo con quella, è il mio forte e tu lo sai bene perché sei la mia troia, la uso come se fosse il mio cazzo. Dentro e fuori, dentro e fuori, mentre tu ti bagni tantissimo e mi riempi la bocca dei tuoi umori caldissimi e abbondanti.”
In quel preciso istante, dopo quelle parole, la situazione inizia a diventare veramente difficile da gestire.
Immagino di avere in bocca il suo cazzo.
Me lo metto in bocca per tutta la sua lunghezza, fino alle palle, che lui mi spinge prepotentemente per farmi ingoiare pure quelle.
Ho letteralmente il cazzo in gola e con la lingua lo lecco da dentro la mia bocca.
Poi lo tiro fuori e lecco la cappella, passo il retro della mia lingua sulle sue sporgenti venature mentre lui diventa sempre più grosso e duro.
“Voglio farti quasi scoppiare dalla voglia sporco maiale.” Gli dico sottovoce.
"Ti voglio far venire nella mia bocca, con la mia lingua, con le mie mani che ti stringono il tuo bel culetto, con le mie dita che ti penetrano il culo e la figa fino ad allargartela tantissimo." Mi risponde lui, ormai eccitatissimo.
"Ti voglio dentro di me. Scopami cazzo!!" Urlo io.
Da quel momento in poi lui non si trattiene più, si spinge oltre con le fantasie e soprattutto con le parole e questo mi faceva sentire davvero una perversa troia, la più bella, la sua.

"Io rimango coricato di schiena e tu mi sali sopra impalandoti sopra di me. Hai le mani che si toccano le tette, io ti sputo addosso e tu da brava sottona quale sei, senza deludermi, ti lecchi tutta mentre le mie mani sono sulle tue natiche che guidano il mio cazzo voglioso dentro la tua fighetta vogliosa e ormai bella aperta.”

"Prendimi tutta! Scopami ti prego, te lo sto chiedendo con tutta me stessa, non posso più resisterti. Voglio urlare di piacere, voglio godere, voglio guardarti mentre godi nel farmi godere, perché ti assicuro che non esiste sensazione più appagante.”
Nel frattempo la mia mano era già fradicia dei miei umori che uscivano vogliosi dalla mia figa e che andavano a macchiare le lenzuola, mentre le mie dita si infilavano come risucchiate in un caldo buco bagnato dentro la mia fregna.
Coricata a pancia in giù nel letto e con l'altra mano mi toccavo i capezzoli, ormai gonfissimi.

“Ti prendo e ti metto in piedi. Ti spingo con la pancia al muro, poi mi inginocchio e ti lecco tutta partendo dal culetto che mi fa impazzire, allargandoti le natiche con le mani, passando la mia lingua fino alla tua figa.
Quanto ti voglio puttana, anche se non te lo dico mai.
Con le mie mani ti tengo le tue appiccicate al muro, ti immobilizzo e ti scopo a colpi secchi nella figa mentre la tua schiena è inarcata verso il mio cazzo che questa volta sta decisamente per scoppiare.”
"Io sto per venire, non smettere di sbattermi così!”
"Anche io, sto per scoppiare grande cagna!"
"No, ma io non sto scherzando, stavolta sto venendo nella realtà"
"Allora fammi sentire come vieni, ti aspetto dai, sbrigati, non provare a dirmi di no e fai casino mignotta, mi raccomando fammi sentire, fallo sentire a tutti che vuoi il mio cazzo.
Voglio sentire come gemi di piacere, voglio sentirti ansimare.
Lo senti il mio cazzo dentro di te?"
"Si, lo sento, tantissimo, proprio come lo vorrei nella realtà.”
"Bene, perchè te lo sto mettendo fino in fondo mentre tu mi preghi di non farti male. Ti sto scopando selvaggiamente come piace a te, ti sto sbattendo pure le palle come piace alla tua fighetta vogliosa."
Ok, devo esser sincera, ormai la mia mano era quasi completamente tutta dentro di me, la mia figa si era allargata tantissimo dall'eccitazione, io lo volevo davvero a tutti i costi.
Per venire meglio ho tolto la mano, mi sono spostata verso l'angolo del letto e prendendo il cuscino e la bottiglia d'acqua, li ho messi uno sopra l'altro, ho ingroppato quel cuscino con la bottiglia sotto come se fosse stato un cazzo enorme dentro un paio di boxer e ho cominciato a strusciarmici sopra andando avanti e indietro mentre la mia figa impregnava di umori il mio cuscino. Sentivo le mie labbra aperte che avvolgevano quella sagoma, sentivo i miei umori che colavano su quel cuscino e mi rendevano la scivolata ancora più piacevole. Stavo per venire, nessun dubbio. La mia cavalcata si faceva sempre più frenetica e i miei gemiti sempre più acuti. Ansimavo, sempre più forte mentre sentivo lui che ansimava insieme a me mentre si segava forte il cazzo, immaginandomi a sua volta sopra di lui, attorno a lui, lui dentro di me, avvolto da un buco morbido, bagnato e molto avvolgente.
"Vieni tesoro, vieni mentre ti sfondo la figa. Vieni mentre ti penetro a fondo e ti palpo le tette, ti tiro indietro la testa prendendoti per i capelli. Vieni con me dentro di te. Ti voglio sentire venire, voglio farti urlare di piacere."
A quelle parole urlo di piacere. Ero venuta e il mio cuscino ne era la prova.
Ero esausta, le mie mani bramose di me si infilarono in mezzo alle gambe per raccogliere quelle gettate bollenti e per farmele succhiare via dalle dita.

"Sono venuta.” Affermo inutilmente e dolcemente io, quasi imbarazzata.

"L'ho sentito. E mi è piaciuto. E' stato bellissimo! Però ora fai venire me" risponde lui.

"Daccordo! Mi giro e ti butto sul letto, mi avvicino a carponi e ti salto addosso.
Raccolgo tutti i miei umori che grondano intorno al tuo cazzo potente e li lecco. Li lecco e ti succhio con decisione guardandoti.
Sei dentro la mia bocca. Ti succhio prendendolo tutto e con una mano ti strizzo le palle, mentre con l'altra ti sego. Un pò come se avessi tre ragazze attaccate al tuo cazzo: immagina una che ti masturba le palle, una che ti sega il cazzo e un'altra che te lo succhia, mentre tu mi prendi la testa e mi guidi facendo entrare e uscire il tuo cazzo dalla mia bocca sempre più velocemente e prendendomi a schiaffi.
La senti la mia bocca attorno a te?"

"Si, la sento puttana e sto per venire"
"Allora vienimi dentro. Voglio sentire la tua sborra in fondo alla mia gola, bramo il tuo cazzo pulsante che mi schizza in bocca.
Vieni mentre ti succhio l'asta e vado su e giù con la testa che mi tieni stretta tra le tue mani."
In men che non si dica lo sento gemere. Era venuto e da quanto gemeva sembrava che non venisse da tanto. Se ci fosse stata veramente la mia bocca lì, mi avrebbe affogata con la sua calda sborra. Mi sarebbe colata fuori dalla bocca, dal collo fino al seno, ne sono certa perché succede sempre così.

Ancora ansimanti per quella prestazione tanto immaginaria quanto reale, rimaniamo al telefono, in silenzio ad ascoltare i nostri respiri, senza dire niente per paura di rovinare quel momento.
Poi dopo un bel pò parla lui per primo.
"Ci sei ancora?"
"Si"
"Che fai?"
"Stavo ascoltando il tuo respiro. Sto ripensando a quello che abbiamo fatto, su questo, insieme, siamo pazzeschi.
L’unica cosa che mi dispiace è che non so se succederà di nuovo e non credo lo faremo nella realtà.”
“Si che ri succederà e sarà la volta più bella di sempre, perché anziché sentirlo nella mente lo sentirai tutto nella bocca, nella fregna e nel culo. Stavolta ti rompo ogni buco sappilo.”
“Non lo so, non sono convinta, non voglio fare programmi, sorprendimi e viziami come hai già fatto tante volte.”
Nel frattempo riflettevo sul fatto che la nostra non era una vera amicizia se ci comportavamo così ma ero decisamente pronta a fregarmene di questa cosa, certa che l’avrebbe fatto pure lui, infondo cosa abbiamo da perdere? Abbiamo un intesa che da anni fa invidia, e senza dirlo a nessuno insieme facciamo schifo per quanto siamo perversi.
"Scusami, ma ora devo veramente andare. Senza accorgermene è arrivata la mia coinquilina e spero davvero che non mi abbia sentita!” Dico io. “Ci sentiamo dopo dai.” Continuo.
"Pensami troia.”
"No non lo farò, voglio vederti, quello si."
"Fai come meglio credi, zoccola.”
"Ciao porco, ti aspetto sempre, lo sai.”
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