UNA GIOVANE SORPRESA

Ho avuto diverse esperienze nella mia vita, incontri con coppie e singole che, nella loro unicità, mi hanno lasciato il segno, ma il 23 aprile di un anno fa, è successo qualcosa di veramente inaspettato.
Tutto è iniziato per caso; un mio collega si ammala ed io sono costretto a sostituirlo all'ultimo momento come relatore ad un convegno.
Mi preparo la relazione nella settimana precedente, la valigia il giorno prima e parto, stavolta, in treno, dato il breve tragitto da percorrere.
Parto la mattina alle 6. A metà del viaggio sale nella mia carrozza una bellissima coppia: lei giovane ,capelli lunghi mossi, castana chiara, molto alta, vestita con un tallieur blu con gonna, scarpe con tacco a spillo e calze velatissime, lui molto più grande di lei, un uomo sulla cinquantina, anche lui molto distinto, brizzolato, aria da intellettuale.
Si seggono di fronte a me. Io continuo a lavora col iPad e la coppia inizia a chiacchierare.
Dalla loro conversazione capisco che anche loro devono andare a Milano.
L'uomo si rivolge alla ragazza e le dice "Marica mi vai a prendere un caffè?" e lei risponde: "Si professore". Mi è chiaro a questo punto il rapporto tra i due, non sono una coppia, ma semplici colleghi di lavoro.
Dopo che Marica esce dallo scompartimento per andare verso il bar, decido di seguirla, per cercare di avere una scusa per conoscerla.
La vedo in fila al bar, così mi metto dietro di lei; lei ordina il caffè. Cerco di pensare velocemente ad una scusa per attaccare bottone, ma mi sembra tutto molto banale per una donna così sofisticata, che di battutine da attracco ne avrà sentite migliaia.
Appena prende il caffè, si gira verso di me e mi sorride, ricambio al suo sorriso, ma non riesco ad emettere nessun suono, resto paralizzato da cotanta bellezza e solarità.
Mi prendo anche io il caffè e torno verso la carrozza.
Davanti la porta del mio scompartimento mi trovo Marica, che mi dice: " anche lei va a Milano?" io con sorpresa le rispondo: "si devo andare allo Sheraton per un convegno di lavoro", e lei: "quindi alloggerà allo Sheraton?",e io: "si per comodità. Lei e suo marito pure a Milano andate?".Marica scoppia a ridere ed è ancora più sensuale vederla sorridere con tanta spontaneità: "non è mio marito, è il mio prof. di Statistica, stiamo andando anche noi a Milano per una conferenza, io sono dottoranda, e alloggeremo allo Sheraton". La notizia mi rende molto felice. Sapere che avrei potuto rivederla la sera stessa, mi faceva fantasticare su quello che avrei potuto fare con lei.
Il treno si ferma e lei mi saluta presentandosi: "comunque io sono Marica" e io "piacere Marco".
Scendiamo dal treno a quel punto mi gioco la carta del taxi, la inseguo e le dico: "scusa Marica, se andate allo Sheraton anche voi, possiamo prendere il taxi insieme", lei mi risponde: "si certo comunque vengo solo io, il prof. deve incontrare dei colleghi e si trattiene qui alla stazione".
Saliamo sul taxi che si dirige verso l'hotel.
Lei mi guarda con due occhi di un blu mare che mi lasciano senza fiato, e mentre muove le labbra non smetto di immaginarle sul mio glande e inizio ad eccitarmi. Cerco di pensare a qualcosa di diverso,ma sono ipnotizzato dalla sua bocca e da come muove le labbra.
"Marco mi ascolti??? Ti vedo assente!" mi dice. "Si scusami, ero sovrappensiero...dicevi???".
Si mette a ridere e mi tocca con la mano il braccio.
A quel punto, anche da parte mia, inizia la ricerca di un contatto fisico. Le prendo la mano con una scusa e lei sta al gioco. Si avvicina a me e mi dice qualcosa all'orecchio, ma non sono sicuro di quello che ho sentito.
La guardo un pò sorpreso e le ripeto "35????" e lei "si".
Arriviamo all'hotel, l'aiuto a prendere il trolley e ci avviciniamo alla reception insieme, diamo i documenti e ci fornisco due chiavi: io la 45 e lei la 35, come mi aveva sussurrato sul taxi.
Ci salutiamo e salgo in camera.
Stanco dal viaggio mi faccio una doccia e mentre l'acqua scorre non faccio altro che pensare alla proposta della ragazza del treno.
Mi vesto e decido di andare verso la sua camera.
Inizio a bussare, ma nessuno mi risponde. Busso più forte e la chiamo da dietro la porta. Finalmente Marica apre. E' in accappatoio e con i capelli bagnati. Le gocce d'acqua le scivolano lungo il collo e fino alle spalle avrei tanta voglia di leccarle, e già mi diventa duro.
"Scusami ero sotto la doccia, entra, mi stavo asciugando i capelli". Mi stupiva la naturalezza con cui mi aveva invitato nella sua camera, i modi eleganti e soprattutto la sua sensualità.
Mi seggo su una sedia vicino al letto e la vedo mentre si asciuga i capelli, si leva l'accappatoio e rimane con un intimo di pizzo viola. Non c'è molto da immaginare, vedo tutte le sue meravigliose forme e non posso fare altro che sognare di assaggiare ogni cm di quel corpo.
Mi alzo dalla sedia ed entro in bagno, la guardo e la bacio sul collo, mentre lei continua ad asciugarsi i capelli.
Lei poggia il phone, si gira verso di me e inizia a baciarmi in bocca con tanta passione e desiderio.
La prendo in braccio e la poggio con delicatezza sul bordo del letto.
Lei mi inizia a sbottonare i pantaloni, e con le mani mi inizia ad accarezzare sopra i boxer; cerco di controllare la mia voglia di lei, ma non ci riesco e aspetto voglioso di sentire quelle labbra sul mio glande.
Lei non perde tempo, mi abbassa i boxer e mi inizia a leccare la punta con movimenti circolari, poi scende giù per tutta la lunghezza e inizia a succhiarmi. I movimenti sono inebrianti, bocca e lingua si muovo all'unisono e provo sensazioni difficili da descrivere, vorrei tanto venirle in bocca, ma mi voglio godere a pieno questo momento.
Marica è instancabile con il mio cazzo, sembra essere una bambina con il gelato. Non mi era mai capitata una donna così brava a succhiarmi il pene.
Le sposto con delicatezza i capelli dal viso per vedere l'espressione del suo volto mentre mi lecca, mi eccita moltissimo, inizio a muovere il bacino verso di lei e la cosa non la disturba, sento il mio pene arrivarle fino alla gola, ma lei continua a tenerlo dentro di lei, come a custodire un regalo che vuole tutto per sé. Appena leva la bocca per prendere fiato, decido che è arrivato il momento di fare godere pure lei.
La sdraio sul letto e le levo gli slip e la trovo completamente bagnata;il suo umore le scivola lungo le gambe e inizio a leccarla proprio da lì.
Lei non smette di dimenarsi come una gatta in calore, la sento emettere gemiti sempre più forti. A quel punto mi metto il preservativo e la penetro. Lei non cerca delicatezza, cerca un uomo che la monta, che la faccia godere con dolore, che la porti ad essere stremata a letto e a dire "ti prego, basta!!!". Così la scopo senza sosta, provando tutte le posizioni che mi concede di fare e ad ogni posizione che cambiamo la sento venire una, due, tre volte senza limiti; più io ci andavo forte più lei gridava e mi diceva "ancora, di più!!!".
Era inarrestabile, vogliosa e instancabile. Non mi era mai capitata una donna così giovane e così carica sessualmente, così passionale e piena di pathos, una selvaggia.
Avrei continuato per tutta la mattina, ma dopo due ore di sesso "loco", mi chiede di averlo di nuovo in bocca, così mi fa un pompino interminabile e si fa venire in bocca, ingoiando il mio sperma come nettare degli dei.
La lascio stremata sul letto le do un bacio sulla figa e la saluto. Lei mi sorride e mi dice: "io stasera sono qua e ti voglio di nuovo".