Lui & Lei
Un giro con vista

07.07.2025 |
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Io di rimando spingevo i miei fianchi contro di lui, in un godimento senza fine..."
Nella storia che leggerete c'è un misto di verità e fantasia. Vediamo se riuscirete a scovare quali sono gli elementi tratti dalla vera esperienza e quali solo desideri non ancora realizzati... buona lettura.
Eravamo amanti da un po'.
Capaci di fingere di non desiderarci in pubblico, capaci di ignorarci, di guardarci in faccia senza pensare a quanto forte mi aveva scopato, magari poche ore prima.
Il segreto rendeva tutto ancora più eccitante, ogni occasione andava colta al volo, senza pensarci troppo.
Era da un po' che non mi scopava, troppo impegnato sul lavoro, mi diceva.
Usavo i miei sextoys anche due volte al giorno per darmi piacere, per placare quella voglia... ma non bastavano.
Volevo il cazzo, il suo.
Era in trasferta, sarebbe rientrato quella sera... pregustavo già il momento in cui avrebbe chiuso la porta e, raggiungendo la mia camera, mi avrebbe trovata a cosce spalancate, famelica, già pronta per accoglierlo.
"Il treno è in ritardo, perdo la coincidenza, arriverò tardi". Mi scrive. Rabbia e delusione si alternano in me, facendomi sembrare una bimba capricciosa a cui era stato tolto il suo giocattolo.
Ma la voglia era troppa, non avrei permesso a nulla al mondo di rovinare la scopata che stavo aspettando.
"Se ti venissi a prendere?" gli chiedo
"Beh potresti... ma non voglio darti fastidio, lascia stare." Mi innervosisco ancora di più.
"Senti... vuoi scoparmi come una troia sì o no stasera? Rispondi."
"Lo voglio eccome, ti scoperei come una puttana sul cofano della macchina."
"Non dire altro, ci vediamo in stazione."
Ero già eccitata, entrambi ora stavamo aspettando di incontrarci, vogliosi di quello che sarebbe successo poi.
Amavo stupirlo, vedere i suoi occhi sgranati, le pupille dilatate quando mi presentavo da lui vestita come una puttana.
Amavo farlo impazzire perché questo significava solo una cosa: che mi avrebbe scopato come un animale.
Scendo di casa in borghese, non voglio dare nell'occhio. Una tuta a coprire la sorpresa che avevo in serbo per quel porco che, sono sicura, mi aspettava già a cazzo duro. Mentre ero in macchina ne pregustavo il sapore, come avrei succhiato per bene la sua cappella, per poi scendere sull'asta, bagnandolo per bene... risalire e poi infilarlo tutto in bocca, farlo gemere e sospirare mentre mi occupavo del suo cazzo in tiro.
Mi fermo in un parcheggio, passano delle auto, mi sento ancora più eccitata all'idea di spogliarmi lì. Lo faccio in velocità, guardandomi intorno. Mi incammino nuovamente.
Dopo una mezz'ora raggiungo la stazione, bagnata fradicia. La mia figa colava al solo pensiero di come avrebbe reagito lui quando mi avrebbe vista così in auto, una vera puttana pronta per essere scopata.
La figa mi pulsava dall'eccitazione.
Lui entra in macchina con non chalance, dopo aver posato i bagagli nel cofano. Mi guarda con la coda dell'occhio e mi invita a procedere. Nessun commento. Sono in trepidante attesa ma niente.
Mi indica la strada ed io proseguo, non dico nulla, non dice nulla.
Improvvisamente sento il suo sguardo infuocato posarsi su di me e le sue mani cominciare a toccarmi il seno, ansimo, forte, come se mi stesse già scopando, ero davvero tanto eccitata. Mi strizza i capezzoli sotto la stoffa sottile del body, non capisce ancora bene cosa ho indosso.
Trovo finalmente parcheggio in una stradina. All'entrata delle prostitute erano in attesa dei clienti.
"Ora ti scopo qui, vicino alle tue amiche", una fitta mi colpisce la figa; gli tocco il cazzo da sopra i pantaloni, è già duro.
Spengo la macchina e tiro indietro il sedile con velocità, mi lecco le labbra, pronta a prenderglielo in bocca.
Lo bacio e lui si tira fuori il cazzo, bello ritto e pronto per me, ma prima gli mostro la sorpresa che avevo preparato per lui.
Mi spoglio, togliendomi di dosso la striminzita salopette nera che copriva il mio corpo, fasciato in un body a rete nero. Non indossavo nient'altro sotto.
"Che ne pensi? Ti piace?" gli chiedo
"Sei proprio una gran puttana" mi dice, con gli occhi liquidi di piacere e il cazzo tra le mani. Glielo prendo subito in bocca e ha il sapore di sempre, quello che mi piace tanto. Lo succhio per bene, a lungo. Parto dalla cappella e scendo fino alla base. Lui geme e gode come un porco... mi fa impazzire. Mi fa alzare, mi infila due dita nella figa e mi trova fradicia.
"Che puttana che sei, non vedevi l'ora, guarda quando sei bagnata"
"Sì..." gli rispondo in un soffio mentre muove le sue dita dentro di me ad una velocità che non mi fa respirare regolarmente.
"Voglio...essere scopata sul cofano" gli dico, tra un ansimo e l'altro.
Lui si accende di passione e mi ordina di scendere dall'auto.
Apro la portiera, con quel body tutto di rete e gli stivali alti in pelle. Mi dà due schiaffi sul culo, forti, come piacciono a me e mi piega sul cofano della macchina.
Mi infila il cazzo dentro, gemendo, eravamo al limite dell'eccitazione entrambi. Ero calda e bagnata e questo ci faceva impazzire.
Comincia a spingere forte dentro di me e a sussurrarmi tutte quelle cose che mi fanno arrapare ancora di più.
"Guardati, scopata come una troia sul cofano della macchina... se qualcuno ti vedesse... vedrebbero la tua bella figa sfondata."
Io di rimando spingevo i miei fianchi contro di lui, in un godimento senza fine.
All'improvviso un sussulto, lui esce di corsa da me e mi ordina di rientrare in macchina. Un camion stava uscendo da un cancello lì vicino. Mi nascondo in auto alla bell'e meglio. Il camion passa, metto in moto e andiamo alla ricerca di un altro posto.
Durante il viaggio, alla ricerca di un posto abbastanza appartato, lui continua a provocarmi, masturbandomi con foga e toccandosi ripetutamente il cazzo duro, sapendo quanto lo volevo tutto per me. Quando riuscivo, toglievo la mano dal cambio e cominciavo a segarlo, con un desiderio irrefrenabile di inchiodare per prenderglielo in bocca.
Troviamo un posto, ci baciamo di nuovo ma abbiamo fretta di finire quello che avevamo cominciato.
Scendiamo nuovamente, mi piega a 90 e me lo mette dentro senza complimenti. Mi schiaccia la faccia sul cofano della macchina bollente e comincia a spingere come un pazzo.
"Voglio sborrarti dappertutto"
"Fallo, riempimi di sborra"
"Puttana" mi dice, tra una spinta e l'altra, aumentando sempre di più il ritmo
"Voglio tutta la tua sborra, fino all'ultima goccia" gli rispondo gemendo.
Questo lo fa impazzire, raggiunge il culmine ed esce da me giusto in tempo per ricoprirmi la schiena di sborra.
"Ci sono degli spettatori..." mi fa, abbassandosi a sussurrarmi all'orecchio. Poco lontano, vicino a due macchine che ci erano sembrate vuote ci sono due uomini in piedi che si stanno masturbando. Non li avevo visti, ma lui sì. Ama far esibire la sua puttana quasi quanto amo farmi guardare io.
"Non possiamo terminare qui lo show, no?" mi dice, sussurrandomi all'orecchio, mentre mi preme ancora contro il cofano.
Prima infila due dita nella mia figa e comincia a muoverle a un ritmo forsennato, vorrei urlare ma mi tappa la bocca con la sua mano... sto per esplodere, ma lui si ferma. Non mi fa venire. Stacca la mano dalla mia bocca, mi giro a guardarlo per rimproverarlo ma il suo sguardo invece è pieno di lussuria e potere.
"Ora ti faccio squirtare come la troia che sei, con il pubblico al seguito." Fa un cenno a quegli uomini che lentamente si avvicinano, ma restano in penombra... vedo i loro cazzi ritti, tutti arrapati per me.
Vengo presa e fatta sedere a cosce aperte sul cofano, la schiena poggiata sul parabrezza. Dio... mi sento così esposta... la mia figa è completamente alla mercé degli sguardi di quei porci.
"Guarda come ti stai bagnando... quanto ti arrapa l'idea di essere vista così eh?"
"Tanto..." ansimo, lui non mi sta toccando eppure già ansimo.
Tira fuori dall'auto un vibratore e me lo infila dentro la figa, un altro lo posiziona sul clitoride.
"Tieniti le gambe aperte con le mani e godi come la puttana che sei." Mi dice, prima di azionarli e farmi andare in tilt.
Comincio a contorcermi sull'auto, le sensazioni sono troppo intense. Lui aumenta sempre di più il livello della vibrazione fino a quando esplodo, urlando, non riuscendo a trattenermi. Dopo un tempo che mi sembra infinito mi ricompongo e vedo che quegli uomini sono spariti. Guardo lui interrogativa.
"Li hai fatti sborrare per bene, tranquilla... puttana."
"Smettila di chiamarmi puttana, altrimenti mi costringerai a succhiartelo ancora." Lui ride.
"Te la meriteresti un po' di sborra tutta in gola ora."
Gli tiro fuori la lingua, per provocarlo.
Lui mi bacia con foga, mi fa scendere dall'auto e mi dà una bella e assestata pacca sul culo.
"La prossima volta voglio vederti con quei cazzi in bocca... piena della sborra di due sconosciuti... solo l'idea di arrapa un casino." dice, tenendomi per i fianchi e facendomi sentire il suo cazzo nuovamente duro.
Gli prendo una mano e me la porto alla figa, per fargli sentire che anche io sono già eccitata solo all'idea.
Si prospetta una lunga notte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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