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Un compleanno da ricordare


di Membro VIP di Annunci69.it MarcGiulietta
27.06.2025    |    1.603    |    2 9.8
"Sfondata da un gran cazzo nero" "Sì" urlo ancora ansimando, mi sembra di impazzire..."
Viviamo insieme da un paio d'anni, inizialmente ci ignoravamo beatamente.
Col passare del tempo siamo diventati amici e poi abbiamo capito di avere una passione in comune: un'attrazione viscerale verso il proibito, verso il sesso, verso tutto quello che nessuno si aspetterebbe da due persone rispettabili e serie come noi.
Avevamo trovato il nostro equilibrio: coinquilini di giorno, amanti sfrenati di notte.
Più stavamo lontani, più mi scopava come un toro.
Più mi scopava come un toro, più mi faceva desiderare di essere dominata e ciò comportava che io fossi sempre bagnata, sempre pronta ad uno sguardo di intesa, prima di essere messa a 90 dove lui più preferiva.

Quest'anno il mio compleanno è caduto di martedì, un giorno pieno di impegni che ha reso un giorno così speciale, un momento ordinario e stressante.
Solo un messaggio a movimentare quella giornata: "Pronta per le 21, abbiamo un impegno".
Ho cominciato a fremere, istintivamente ho stretto le cosce tra loro, quel tono nascondeva una promessa.
"Avrà trovato una coppia con cui passare la serata", pensavo, mentre fingevo di ascoltare i miei colleghi intervenire, durante la riunione a cui stavo partecipando. Mentalmente stavo già scegliendo quale completino da troia indossare.
Solo l'idea di indossare un bel bustino in latex, perizoma e tacchi vertiginosi mi mandava in estasi. Ma era presto, erano solo le 18. Rientro da lavoro e mi fiondo in doccia, mi lavo con calma, massaggiando lentamente ogni zona del mio corpo, anche quelle più nascoste.
Mi chiudo in camera e comincio a prepararmi. Sistemo prima i capelli in una coda alta, poi passo al trucco, scuro e marcato sugli occhi, labbra contornate da una matita marrone e un rossetto lucido. Collarino di pelle.
L'attesa mi rendeva eccitata, sentivo gli slip inumidirsi pian piano, mentre ero seduta sul letto ad aspettare.
Alle 21 in punto sento la porta di ingresso sbattere. Il cuore comincia a battermi forte.
"Sei pronta?" una voce, la sua, mi chiede da fuori la porta.
"Sì" non ho tempo nemmeno di finire la parola che la porta si spalanca.
"Togliti quella roba" mi dice, guardandomi eccitato.
"Ma non dobbiamo uscire?" chiedo.
"Togliti questo cazzo di vestito" insiste.
Faccio come mi dice e mi sfilo il sottile vestitino nero che avevo indossato, mostrando le mie tette sorrette dal bustino in latex.
Il suo sguardo infuocato percorre tutta la mia figura e sento una fitta nel basso ventre, già penso a quanto mi farà godere.
Si avvicina e mi bacia senza delicatezza, mi infila due dita nella figa e geme quando la trova già bagnata, pronta per accoglierlo.
Si stacca e "Brava la mia puttana, sei già pronta per essere scopata". Lui sa che quando mi parla così impazzisco, annuisco, non riuscendo a rispondergli.
"Ho una bella sorpresa per te, lasciati bendare." Sussulto, non mi aveva mai bendato prima d'ora.
Vedendomi un po' reticente mi rassicura "Dì una parola e io mi fermo, capito?" Annuisco.
Ho il respiro corto, l'eccitazione è troppo forte.
Mi benda e mi fa sedere sul letto. Aspetto. L'attesa è straziane, i secondi sembrano infiniti.
Sento lo schiocco di un bacio, sulle scapole, arriva prima il suono alle mie orecchie e poi mi rendo conto della scia umida che la sua lingua sta lasciando in direzione del seno.
Mi mordicchia un capezzolo, gemo forte. Sono uno dei miei punti deboli e lui lo sa.
Inarco la schiena e spalanco le cosce, lo invito implicitamente a scendere verso il basso. Lo sento sorridere sulla mia pelle e senza troppi complimenti infila due dita nella mia figa trovandola nuovamente pronta:
"Sei un lago, quanto ti piace essere scopata come una puttana eh?"
"Tanto" rispondo in un ansimo.
"E stasera sarai scopata come la più puttana di tutte hai capito?"
"Sì!" urlo gemendo.

Sento dei rumori, la porta che si apre e si richiude.
Di colpo vengo alzata e messa a pecora sul letto.
Stavo per chiedergli cosa stesse succedendo ma sento un cazzo lungo e duro farsi strada tra le mie pareti con un colpo secco che mi fa sussultare. Resta fermo per un secondo, mi riempie. E poi comincia a muoversi a ritmo, non riesco più a fare domande, riesco solo a gemere come una cagna e a chiederne ancora. I colpi sono forti e diretti, a volte dolorosi, sembra voglia aprirmi in due.
"Stasera verrai scopata senza limiti" mi sussurra all'orecchio "Ora apri la bocca", obbedisco, e da brava troia quale sono accolgo tra le mie labbra un altro bel cazzo ritto. Due uomini. Ci sono due uomini in questa stanza e mi stanno scopando. Cominciano a gemere, sento una voce che non conosco dire "Che troia, guarda quanto è bagnata ora che ha capito che la stiamo scopando in due... non vedeva l'ora." Gemo, forte. Le spinte sono sempre più forti, sento il piacere montare sempre di più e vengo esplodendo in un urlo soffocato dal cazzo che ho ancora in bocca.
Escono entrambi da me, ancora duri.
Il mio coinquilino si avvicina e mi sbenda, io sono ancora a 90 sul letto, accasciata sul petto per lo sforzo.
"Ora vedi come va scopata una troia come te, vediamo dopo quanti cazzi sarai sazia, va bene?"
Annuisco, ancora in estasi.
Mi guardo intorno e vedo avvicinarsi un nero, con un cazzo dritto e lungo. Se lo massaggia piano e io mi chiedo se una roba del genere non mi distrugga la figa. Mi bagno ancora, solo all'idea che possa mettermelo dentro da un momento all'altro.
Lui gentilmente mi bacia e si sdraia sotto di me. Mi accarezza piano mentre entra centimetro dopo centimetro dentro di me. Inarco la schiena pensando sia finito e invece c'è sempre un altro centimetro, urlo.
"Tu... mi apri in due così..." ansimo in un misto tra dolore e estasi. Lui arriva infondo, sento le palle sbattere contro di me, e resta lì un attimo per farmi abituare a quella dimensione.
"Ora ci divertiamo" mi dice a un certo punto e comincia a muovere i miei fianchi sopra di lui, lentamente, lo sento entrare e uscire e comincio ad urlare.
"Sì... oddio... sì..." mi stringe forte per i fianchi e comincia a muovere il bacino, colpendomi in maniera secca e forte; urlo sempre di più.
"Troia stai zitta" fa il mio coinquilino, prima di farmi mettere il cazzo in bocca da uno dei due che mi stavano scopando prima.
Non riesco ad urlare, il cazzo mi arriva fino in gola e quasi mi strozza. Sono così irruenti e arrapati, mi sento davvero una gran troia. Vengo, forte.
Mentre godo e mi lascio trasportare da queste sensazioni sento una presenza alle mie spalle.
Due forti pacche sul culo, poi altre due, poi ancora due.
Sussulto.
Comincio a capire quello che sta per accadere, forse è troppo.
Cerco con lo sguardo il mio coinquilino... è in piedi con il cazzo in mano, gli occhi che ardono di lussuria.
Vengo inculata senza troppi complimenti. Non riesco a concentrarmi su una sola sensazione, sono troppi gli stimoli che sto sentendo.
Il culo rotto, la figa distrutta, la bocca piena... non ho la forza neanche di urlare più per quanto sto godendo. Guardo il mio coinquilino che è in preda all'estasi, gode nel vedermi scopata in quel modo.
Si invertono. Ora ho un cazzo diverso in bocca e l'altro nel culo. Nel frattempo il nero continua a martellare la mia povera figa che cola. Esplodo in un nuovo orgasmo, tremo e ho gli spasmi per quanto è intenso.

Escono tutti da me, mi lasciano lì vuota, sudata, con il trucco colato. Si mettono in piedi intorno a me e mi sborrano addosso,
Mi coprono l'addome, la faccia, le cosce.
Sono piena della sborra di uomini che non avevo mai visto prima e che mi hanno scopata come una lurida puttana.
Guardo il mio coinquilino, sudato e arrapato, con il cazzo ancora duro e capisco che non è ancora finita.
I tre lasciano la stanza e lui si avvicina a me, spostandomi sulla schiena.
"Tutto ok?" mi chiede, annuisco stremata.
Mi spalanca le gambe "Ho pensato che avresti preferito questo ad un torta di compleanno." dice, infilando il suo cazzo dentro di me.
Comincia a spingersi dentro di me e trovo la forza di provocarlo "Quanto ti è piaciuto vedermi scopata in quel modo?"
"Tanto... sei una gran troia"
"Lo sono"
Gli dico attirandolo a me e baciandolo con irruenza, mentre continuava a spingersi dentro di me.
"Ce l'hai sfondata la figa stasera... sfondata da un gran cazzo nero"
"Sì" urlo ancora ansimando, mi sembra di impazzire.
Esce fuori da me in tempo per venirmi in bocca e farmi succhiare tutto, fino all'ultima goccia della sua sborra.
Si alza sposta di scatto e con ancora il cazzo al vento si avvicina alla porta.
La apre e "Ah, quasi dimenticavo... buon compleanno." Dice, prima di chiudersi la porta alle spalle e lasciarmi lì, in un mare di sborra, soddisfatta e dolorante, a ripensare a quanti cazzi sono riuscita a soddisfare in una sera.
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