Lui & Lei
Un incontro inaspettato!

15.03.2013 |
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"Le passo una mano dietro il collo, le afferro i capelli, adesso sono io a comandare..."
E' sera tardi. Fa freddo. Esco da lavoro stremato. Ho i muscoli irrigiditi per lo sforzo fisico, la pelle scotta per la vicinanza al forno tutto il giorno. Ho una pelle dura. Mi avvicino verso la macchina. le dita fanno male. faccio cadere le chiavi due di volte prima di riuscire ad aprire la portiera. Accendo i fari. La mattina è vicina ma il buio ancora riempe le strade dimenticate. Mi incamminoDue curve, la prima a destra, poi a sinistra. Qualcosa mi taglia la strada. SBANDO! mi schianto. Perdo i sensi.
Mi risveglio, non è ancora giorno. una piccolo lume su una scrivania aiuta il camino ad illuminare la stanza. E' una stanza piccola, fredda. Non conosco il luogo, alle pareti foto sbiadite. Qualcuno mi ha tolto le scarpe, c'è un thè caldo sul tavolo, una coperta mi avvolge. Richiudo gli occhi.
Mi risveglio, questa volta non sono solo. C'è una donna con me. Avrà 35,forse 40 anni. Mora, occhi neri. La riconosco. E' la madre di M., un mio caro amico. Mi chiede se sto bene, mi offre il thè anora caldo. Dice di avermi trovato per strada mentre rientrava a casa. Che sono salito con le mie gambe da lei. Che mi ha riconosciuto e mi chiede se mi ricordo di lei. Certo che mi ricordo di lei. Ma così non l'avevo mai vista.
Indossa una camicetta bianca. 2 bottoni aperti che fanno solo immaginare un bel seno. Una catenina d'argento si perde tra la scollatura. E' seduta affianco a me, poi, si alza. La camicia lascia spazio a due gambe ancora bellissime, ha una belle morbida, ma soda. la luce del camino riflette su una peluria appena dorata. Ha solo gli slip. Aderenti. Neri. Avvolgono i fianchi senza lasciare segni. Sono imbarazzato. Ho solo 22 anni e conosco questa donna da quando ne avevo 13.
Mi dice -Non essere teso, non ti mangio mica!- Le do ascolto, divento più sereno, mi siedo. Mi gurdo intorno, vive sola. Sono ancora stanco. Lascio sciovolare la tazza di thè, sul tappeto. Mi scuso. Lei si gira, si abbassa. Scivola a gattoni verso la tazza ormai in 2 pezzi. Alza lo sguardo, mi fissa. Un debole sorriso. Si avvicina.
Rimane sulle ginocchia e alza il busto. E' difronte a me. Non dico una parola. Mi gurda. Si spoglia. Mi gurda, Ancora due bottoni. Mi gurda. L'ultimo bottoncino. La camicia si apre. Lentamente. Riesco a vedere solo la sua sagoma cotroluce. Ha una siluette perfetta. Mi prende le mani, si tocca i capezzoli, solo con la punta delle dita. mi bagna la punta dell'indice con le labra, e poi ricomincia, a giocare con i suoi seni. i Capezzoli ormai sono duri. li sento turgidi, sono la mia pelle. Le accarezzo il seno con una mano, ancora sodo, l'altra scivola sui fianchi. Lei si avvicina ancora un po'. scende con le mani. Mi toglie la cinta. Un bottone alla volta apre i panataloni. Si avvicina piano con la bocca, mi da qualche bacio. Riesco a sentire le sue labbra attraverso la stoffa dei miei boxer. Sono ancora tramortito, ma sento il mio pene duro, un fascio di nervi. Lo sente anche lei. Abbassa le mutande e comincia a baciarmi, a leccarmi. Le sue labbra sono carnose, calde. Sento che vuole prenderlo tutto con la bocca. Ci riesce, ancora, e ancora. Le passo una mano dietro il collo, le afferro i capelli, adesso sono io a comandare. Faccio per toglierla da li, adesso la voglio tutta. Mi alzo, lei è ancora in ginocchio. La prendo e la metto sul divano. Le abbasso la testa con forza fino al cuscino. Le afferro i fianchi e porto in su il culo. Non le tolgo neanche le mutande, le sposto, e le infilo tutto il mio cazzo, da dietro, con un colpo deciso. Non sono delicato, sento i gemiti. Ancora un colpo. Lei grida. Ancora uno, e ancora. Lei grida di piacere. Lei è calda, sento il mio pene avvolto, con forza, mi da piacere. Le accarezzo l'ano con il pollice e le stimolo la penetrazione. Lei è mia, la sento vibrare sotto i miei colpi, la sento sciogliersi e irrigidirsi, e poi arrendersi al prossimo colpo. Mi implora di continuare, comincia a tremare ad ogni colpo. Sempre di più. Le do uno schiaffo sul culo, lei grida di passione, ancora un colpo, ancora un altro. Lento, ma forte, sempre più forte. Lei morde un cuscino, ma si sentono ancora i gemiti, sempre più forti. Ancora uno schiaffo. Ancora un colpo, Ancora un altro.
Un grido mi interrompe. Lei trema, è venuta. Chiude le gambe, ma io ancora non ho finito e le do un altro colpo.
Si gira veloce, è rossa in viso, mi prende il cazzo in mano e comincia a tirarlo. Lo bacia, lo succhia, questa volta è veloce, lo vuole, è impaziente. Continua a tirarlo, sempo più forte, e poi a prenderlo tutto nella gola. Fino a che non esplodo. E il mio seme le va in faccia, la ricopre. Lei è contenta, ride. Si lecca le dita e intorno la bocca. continua a baciarmelo e leccarmelo.
Sono esausto, Lei si alza, fa cadere gli slip sul tappeto.Va in bagno. dice di aspettarmi. Io mi rivesto, prendo gli slip, li annuso. Li porto con me. Li porto via. Esco dalla porta, vado via!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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