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Lui & Lei

Wow l'anello!


di mrperv
27.08.2009    |    17.670    |    1 6.8
"Il terzo che mi sto sbattendo sulla linguetta mi solleva il vestito, punta al fiorellino anzi al buchino e mi infila chissa' che cosa di anche metallico, con..."
Adesso questa benda nera e profumata mi sa che posso proprio togliermela: il divertimento che hai preparato per me inizia!
Ma guarda un po', mi hanno portata nel mio negozio di vestiti preferito, un inno all'eleganza. dalle vetrate vedo il lago, la città e la notte e su una sedia c'è quel abitino di seta sexyssimo scuro. "Come se non avesse nulla addosso" mi aveva squittito quella puttanella diciottenne (seh, certo...) della commessa senza mutande - cara la mia bambina bavosa dal clitoride in cerca, ti eri scordata apposta gli specchi, dappertutto ce ne sono!?
Uhm, mi spoglio e indosso solo il vestito, ma non con queste scarpe basse santo cielo! Avanzo scalza nella penombra, la pianta dei miei piedini contro il parquet lucido - e mi bagno già. Percorro le magliette: cotone, cotone, cotone... un cazzo! Poverino, quanto è paonazzo 'sto cazzo... lo stringe qualcosa alla base. Una missione per Superfiga: farlo venire nel minor tempo possibile. Il mio trucco? Care le mie amiche: vanno trattati male, i cazzi. Una bella presa, i dentini sulla cappella, qualche schiaffo... sciuf sciuf... Ora il piccolino sta meglio e - dico, la classe! - nessuna macchia sul vestito, tutto nella mia boccuccia, bello aspro che non mi veniva da almeno 5 giorni. E il tizio, be' dovrei dire il cazzo dato che solo quello vedo, si sfila l'anello e sorpresa sono degli orecchini. Oh, grazie, li indosso. E proseguo.
Mai sentito un rumore cosi'. Avanzo. Curva. Huetty, spettacolare! Ne intravedo cinque. E cinque poltrone. Di cuoio. Si stanno sbattendo le loro lance per me contro quella che fu pelle animale. Carne viva che emerge sopra le strade deserte, dai loro vestiti impeccabili, roba italiana of course. Ideona: piglio da un cassetto dei calzini, me li arrotolo alle ginocchia e giu', inizio il circolo del mio duro lavoro. Il terzo che mi sto sbattendo sulla linguetta mi solleva il vestito, punta al fiorellino anzi al buchino e mi infila chissa' che cosa di anche metallico, con una sorta di gancio che emerge dal culo. Mah, real men, staremo a vedere che hanno in testa: nel dubbio, ciuccio. Loro seduti sempre e mi siedo pure io, di passera, prima sul quarto, poi sul quinto. Mister Uno mi sputa in faccia. Mister due mi mette le palle in bocca. Mani sulle mie orecchie, ritmo accelerato in gola - sempre la mia, bastone di carne liscio senza un pelo, ancora piu' silenzioso degli altri: l'avrete capito, Mister tre lo adoro. Quattro e Cinque, con grande perizia virile, evitano chissa' come il gancetto nel culo e mi riempiono insieme la bernarda, la rosa, la gnocca, la patatina mia cicci grondante. Ueee, grandi ometti! Ed è il momento di prendersi un tè caldo, come dice quello della tv: si alzano con signorilita', mi posizionano il muso e inizia il tiro al bersaglio, ne ho dappertutto del loro latte, ma che fanno ora... estraggono delle cordicelle, le attaccano al loro idrante rosa e tutti e cinque poi al gancetto che mi esce dal buco del mio culino, e, pezzi d'uomini e di fantasia che li ha inventati, mi pisciano addosso con convinzione lavandomi, e lo fanno strattonando il gancetto, che esce marroncino marroncino, le chiavi di una macchinona sportiva ed è il tuo secondo regalo, amore mio! Resto a pancia sul parquet e mi prende la sindrome della casalinga porca ed inizio a leccare, giallo, bianco, bianco, giallo, un colore di mezzo, quanta roba mi hanno scaricato addosso... "Vuole una mano signora?": ebbene si', la puttanella smutandata, la commessa forse ma proprio forse diciottenne, mi sbatte nuda la sua spacca depilata all'odor di conifera sotto il naso, fingiamo di essere amiche e si procede alla pulizia. "Per lei", sorride la spompa manici con nasino all'insu'. Scarpe, tacchi, dita a vista: piace, mamma mia se piace. E hai gusto, mia dolcezza: perfettano (ti piace il verbo new, professorone mio?) col vestito! Mi guarda sognante, la troietta. Siamo amiche, no? E allora te le faccio provare le mie scarpe, le brave amiche si dividono tutto, lo senti il tacco nel tuo buco del culo, amica eccome no diciottenne, ti fa calore, dai pastrugnati sul davanti mentre ti scarpo le viscere. Brava, lo sapevo che avresti goduto. E adesso lucida, le voglio lucide le mie nuove scarpine. Miii' si è proprio mangiata tutto: un talento, la piccola. Ciao, neh. Alla prossima. Uff, un momento di riposo.
Campanellina? Campanellina! Una micetta bianca danza verso di me. Amore, è da tanto che la volevo, grazie. Ci facciamo le coccole, con la micetta, alla micetta, alle micette, che pelo morbido, ohi piano con le unghiette! Andremo d'accordissimo, mi piace la sua linguetta rasposa, e va di fusa dolcissima. Campanellina? Con bigliettino. "Vai al reparto sport, amour". Vado!
Scendo le scale con le scarpe nuove. I tacchi alti fanno eco nelle profondita' della mia fighetta, delirio!. Signori e signori, con in fondo le vetrata che da' sul lago, 7 ragazzi, giovanotti, oh insomma capitemi avranno al massimo vent'anni! Chi traffica col telefonino, e che telefonino un palmare tastiera-video chiccosissimo. Chi con le mazze da hockey. Chi con le racchette. Chi, e sono tre, si spara una sega velocissima davanti allo schermo del portatile dove al termine - mi pare di capire - di una riunione docenti le proboscidi dei medesimi, una ventina, impiastrano con il sughetto dei loro coglioni due liceali, brune come me (siamo le mejo, biondazze!). Chi infine mi guarda sorridente, un ragazzo di colore, che con una voce allegra dalle deliziose inflessioni venete (amo la globalizzazione, dio se la adoro) simpatica almeno quanto la sua nerchia, annuncia fresco di studi: "Habemus troiam. Sfondiamola!". Avrei voluto metterli in fila e studiarmi per penino, uhm benino, i loro soldatini di piombo, ma sono ragazzi sportivi, vanno al sodo. Mi ritrovo con una racchetta nel culo, il bastone dell'hockey nel mio povero giardinetto delle delizie e con due maramaldi che mi hanno indossato dei pantaloncini strettissimi da ciclista solo per potermi sbavare addosso il loro "Mordi la minchia ciucciacazzi, muoviti puttanella!". E gli altri quattro se lo infilano in un barattolo di grasso e se lo lubrificano e si segano guardandomi e me ne dicono tante, "Saltella, hop hop che ti sfondi da sola tutti i buchi!", e guardando lo schermo dove adesso i professori stanno punendo liquidamente le due studentesse pisciandole addosso per lavare via la sbroda. A me ora tocca ripulire per bene racchette e bastone e... oh mamma ma guarda un poco chi ci guarda al di là della vetrata... una coppieta con carrozzina a passeggio. Mi sa che lo spettacolo non gli dispiace: la neo mammina, una biondona, si inginocchia davanti al suo ometto, gli sbatte il cazzo notevolissimo contro il vetro e se lo fa sparire nelle fauci in una esagerazione di saliva. Due ragazzini me lo mettono violentemente in coppia nel culo mentre sullo schermo tv adesso scorrono immagini di bukkake, parlano francese, saucisson, cazzon, skizzon. I pupi spariscono. Dal palmare il tuo ultimo messaggio: "Buon compleanno amore, ti aspetto a casa!"...
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