Lui & Lei
Yng&Yang

18.10.2023 |
378 |
6
"No aspetta, cancello il messaggio, che già stamattina gli ho chiesto a che ora si vedevano..."
Mi volevo mettere il body di pelle per accoglierlo. Tacco alto, perizoma.Alla fine non ho potuto metterlo al club, oggi era una buona idea.
Alla fine ci ho ripensato.
Volevo essere bella, ma non volevo pensasse che lo avessi chiamato solo per il sesso.
Pero' dovevo recuperare la tuta dell'ultima volta.
A volte con lui mi sento talmente a casa, che ho dimenticato di voler essere sempre sexy per lui.
L'ultima volta che è stato da me ho infilato una tuta nera per pranzare insieme. Appena è uscito di casa sono passata davanti allo specchio e mi sono vista.
In tuta, struccata, i capelli raccolti dietro.
Devo essere impazzita.
Quindi bisogna recuperare.
Bhe....
Autoreggenti, no? Ottimo.
Mi sento più bella da quando lo vedo, da quando NON stiamo insieme.
"Non stiamo insieme, stare insieme è come la farina e l'acqua, fanno la colla e si attacca tutto"
Lo aspetto.
Oggi ha visto anche Sweet Candy.
La curiosità mi sta facendo impazzire. L'avrà baciata? Glielo chiedo. No aspetta, cancello il messaggio, che già stamattina gli ho chiesto a che ora si vedevano.
L'altalena.
Eppure mi piaceva l'altalena da piccola.
"Ho bisogno di fumare"
Che è successo con questa che ha bisogno di fumare?
Lo scoprirò.
Arriva, bussa, fumiamo prima ancora di salutarci.
"Non l'ho baciata, puoi baciarmi, non ho il suo profumo addosso"
Come se questo mi avrebbe fermato dal baciarlo.
Mi avrebbe infastidito. Non fermato.
Siamo sempre noi.
Ogni volta, anche se ha visto Lei, anche se ha visto Sweet Candy.
Era la mia paura, ma alla fine non è che la novità sia stata wow, per cui la prova del nove è solo rimandata. "Lo so da chi vale la pena tornare, l'ho già fatto, l'ho già vissuto", è facile da dire per lui. Devo toccare con mano, devo verificarlo anche io.
Per ora lo bacio, come al solito mi prende in braccio, mi fa appoggiare al muro, mi bacia, mi gira velocemente e in un attimo è dentro di me. "Non le avevo notate queste" dice riferendosi alle autoreggenti, "Ma chi cazzo sei? Sei bella oggi"
E intanto è dentro di me, io appoggiata al muro, che realizzo che ho sempre voluto essere presa così.
Passare in un attimo da un bacio a un atto passionale senza ragione, solo due corpi che si uniscono, veloci, perché non possono fare a meno l'uno dell'altra.
"Io e te facciamo pochissimi preliminari, non so perché", è un bene? Non lo so.
In un attimo lui è nudo, io sono ancora vestita.
"Queste te le metti ogni volta, ok?"
Evidentemente ho recuperato la gaffe della tuta.
Ci guardiamo allo specchio ora. Io col vestito sollevato, lui dentro di me, io seduta sopra di lui, che gli do le spalle. Mi guardo e penso che siamo bellissimi insieme, fuoco puro, passione irrefrenabile.
Mi fa alzare, mi tira per i capelli e mi mette sul divano.
Cambiamo posizione di continuo, io sopra, lui sopra, un 69, io che lecco lui, lui che lecca me.
Un orgasmo dietro l'altro, un piacere che si rincorre di continuo.
Mi ha fatto squirtare, è l'unico che ci sia mai riuscito.
"Scusa per il pavimento"
"Se non lo fai solo per non sporcare, ti mollo"
Mi solleva, in braccio, di peso, fa le scale per portarmi in camera.
E li succede.
Succede che facciamo l'amore davvero.
Succede che mi guarda negli occhi, che mi abbraccia, mi bacia, sempre come se volesse mangiarmi.
"Non fregarmi, puoi fare quello che vuoi, ma non fregarmi"
Sussurra... e io penso che è l'ultima cosa che farei.
"Non posso fregarti, ti amo"
"Anche io"
"Non dovevi farmi innamorare"
"Sono a casa con te"
"Sei una strega"
Tante parole che diventano poche, troppe emozioni da esprimere.
E lo facciamo di continuo, con messaggi, telefonate infinite, sguardi.
Siamo venuti insieme. È la seconda volta che capita. Ti lascia questo senso di appagamento condiviso, di intesa fortissima.
È venuto dentro di me.
Siamo sudati, abbracciati, bagnati, attaccati.
Ci gira e mi mette sdraiata sopra di lui. Lo abbraccio stretto, lui fa altrettanto e stiamo lì a riprendere fiato, a cercare di capire come ogni volta sia meglio della precedente.
Silenzio.
"Mi sposto?" so che dopo ha bisogno del suo spazio.
"No resta, mi piace. Dobbiamo cambiare le cose che si fanno di solito, provare emozioni nuove"
Allora resto li ancora.
Mi sposto solo dopo un pò, rimanendo abbracciata ma stesa, sul fianco, una gamba sopra di lui, lo accarezzo. Seguo i lineamenti del viso, tocco le braccia, il petto, lo sento mio.
Lui chiude gli occhi, si appisola, poi li riapre. Una, due, tre volte, e io lo guardo.
Si scusa sempre di questo, è bello invece, che si senta libero di abbassare le difese e dormire con me a fianco.
"Non guardarmi, sono brutto"
Ma non è vero. È bello.
Abbiamo freddo, ci giriamo con la testa sui cuscini e ci copriamo con la coperta.
Non so perché siamo sempre di traverso nel letto, nel momento di passione.
Mi abbraccia da dietro.
Stretti, uno all'altra.
Mi sento protetta.
Sento il calore del suo corpo, sento ogni punto di contatto tra noi, nudi, pelle contro pelle.
Mi chiedo se sia vero che questa è dipendenza. No. Non è dipendenza. Sono io che non posso fare a meno di lui. E lui di me. È un senso di appartenenza.
Parliamo un pò.
"Sei geloso?"
"Non lo so, non lo capisco, forse. No, non credo"
"Quindi posso fare tutto questo con un altro, tra un pò. Offrirgli quello che resterà del pranzo e ricominciare?"
"Si"
Ma la sua mano stringe sempre di più il mio braccio fino a fare male.
Quindi è un no.
Siamo una cosa sola.
"Io sono te e tu sei me" mi ha detto poco prima. Ed è vero.
Restiamo così.
Parliamo e stiamo zitti.
Tutto insieme.
"Sei in punizione" non so per cosa, ma mi prende, mi sdraia sulle sue gambe e mi sculaccia. Una carezza, una sculacciata. Dieci volte. Fa male. Mi eccita. Mi alzo, lo bacio.
Poi scherziamo.
Sul fatto di non poterci allontanare. Mi rincorre mentre vado a cucinare "non andare via, amore, mi mancherai"
Ci prendiamo in giro e ridiamo. "Sei proprio cogliona a volte", lo so.
"Non piangi mai?"
Me lo ha già chiesto.
No, non piango mai, se non davanti a un film, o da sola, in una stanza.
Tengo le mie emozioni per me.
Ho sempre paura che sia troppo.
Troppo amore, troppe coccole.
"A te sono concesse cose che ad altre non concedo, nemmeno a Lei. Stranamente mi piace che mi coccoli"
Con questa frase ho capito che siamo speciali. Dopo il loro video mi ero sentita solo l'altra. Uguale. Sostituibile.
"Se è troppo dimmelo"
"Se diventa meno ti mollo"
Ed è tutto qui il significato di quello che siamo.
Il perché lo amo.
Perché con lui posso essere in tacchi e autoreggenti, nuda, struccata, spettinata o in tuta, ma sono sempre e comunque me stessa.
E spero non finisca mai.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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