Lui & Lei

Montagna


di Membro VIP di Annunci69.it MybrettyD
08.02.2024    |    3.727    |    7 8.5
"Il mercoledì è il nostro giorno..."
Finalmente sono riuscita a portarlo a casa mia in montagna. Erano mesi che ne parlavamo ma non avevamo mai avuto l'occasione di farlo. È stata una fuga. Poco più di 24 ore. Un piccolo grande sogno che si realizza, che ne alimenta altri.
È questa la cosa bella.
Ogni volta che facciamo qualcosa insieme, ogni esperienza, ogni condivisione ci porta verso quella successiva.
Mai sazi, sempre con la voglia e il bisogno di viverci.
Parliamo, litighiamo.
Ci confrontiamo su ogni singola sfaccettatura del nostro amore.
Non vuole segreti e non posso averli, perché la mia bocca non ha filtri quando si tratta di noi. Gli dico sempre quello che penso, gli dimostro in continuazione quello che provo.
Guardo le foto che mi scatta e rivedo una me stessa nuova, diversa. Più giovane e più matura allo stesso tempo. Vivo questo amore con l'incoscienza di una adolescente e le paure di una quarantenne. Sono consapevole di non aver mai amato nessuno così nella mia vita, quindi concedo a questo amore tutto.
Gli concedo spazio per crescere, ossigeno per alimentare questo fuoco, tempo per consolidarsi nel mio cuore, ma soprattutto metto a tacere l'adulta che è in me e che ha paura di schiantarsi contro un muro a fari spenti nella notte. Penso che questo sentimento se la meriti una possibilità di dimostrare che non siamo destinati a fallire, ma a fiorire e vincere.
Non che sia sempre esattamente facile.
A volte i dubbi e i timori, le paure prendono il sopravvento. Ma basta accendere la luce, come quando di notte ti sembra di vedere un'ombra scura passare. In questo caso la mia luce è nascondere il viso sul suo collo, sul lato destro. Ovviamente è mio anche il sinistro, ma il destro è proprio marchiato a fuoco. "Se fossi uno da tatuaggi me lo farei scrivere 'Questo è il tuo posto Bretty' ".
Gli confido i miei timori durante la nostra gita in montagna. La paura di non essere l'unica nella sua vita, di non avere quel posto speciale che lui ha nella mia. La necessità di sentirmi coppia oltre che amanti, fidanzata e non semplicemente compagna di avventure, la persona con cui condividere la vita e le avversità, non solo quella che ha più tempo per lui. Ma così ho svegliato il cane che dormiva. Un uragano che con la sua voce calma, afona, con la sua zeta particolare mi ha scatenato addosso la sua delusione. La sua rabbia per essere stato messo in dubbio.
"Lo posso accettare da chiunque ci guardi da fuori, ma non da te. Non da te. Non da te"
Con chiunque altro mi sarei chiusa.
Avrei smesso di parlare.
Con poche parole mi ha zittita.
"Devo accostare per abbracciarti?"
Mi nascondo nel mio posto, nel suo collo, le lacrime scendono. Mi scuso.
Mi scuso sempre.
Mi scuso perché quando sono a letto da sola a volte faccio pensieri strani, mi metto in testa cose stupide.
Ma lui è qui con me. Ieri, oggi e domani. Mi focalizzo su questo.
Basta annusare il suo profumo e tutto torna a incastrarsi nel modo giusto.
So che avrò altri momenti di insicurezza, spero di superarli tutti con lui, come sempre, annusando il suo odore.
Lo guardo girare per casa.
Non penso si aspettasse la casa che sta vedendo. Lo so che gli piace. Sapevo gli sarebbe piaciuta da quando mi ha detto che ne vorrebbe comprare una. Si guarda intorno. Guarda i mobili.
È allo stesso tempo strano e normalissimo averlo lì.
Lui guarda la casa, io guardo lui.
"Con questa hai giocato il jolly, eh!?!"
Sono pochissime le persone che ho portato qui. Alcuni amici, il mio ex marito. Lui però la riempie questa casa. È piccola, e lui, così alto, la fa sembrare ancora più piccola, ma anche più casa, più mia.
È allo stesso modo quasi surreale girare per questi posti, così familiari per me, insieme a lui. Vorrei portarlo ovunque, fargli vedere ogni piccolo angolo anche più nascosto, che mi ha vista crescere e sbagliare, amare e soffrire. Chiudermi in casa e non voler mai rientrare.
Scatto foto col telefono, ma soprattutto imprimo nella mia memoria ogni momento.
Ogni bacio, battuta, discorso, sguardo.
Passiamo dal prenderci in giro al prenderci troppo sul serio. Ci confrontiamo. Analizziamo la nostra coppia e concludiamo che ci amiamo, un modo lo troveremo.
"Non ci credo, mi stai facendo un pompino e io intanto guardo le montagne fuori dalla finestra"
Ieri sera abbiamo fatto l'amore.
Mi aveva fatto portare tutto. Costrittore braccia, plug, cartello per il sito, complrtino sexy.
Ma la discussione ha reso necessaria una serata di sesso romantico, al posto di una sessione BDSM.
Scopiamo facendo l'amore.
Facciamo l'amore scopando.
Passiamo dal sesso rude al dolce in uno schiocco di dita.
Un dolce bacio guardandosi negli occhi, quegli occhi maledetti che ti trapassano, una sculacciata, un movimento lento, che penetra l'anima, un morso che mi lascerà il livido.
Ora che ho scoperto quanto mi piace leccarlo lo faccio sempre. Lo lecco ovunque, lentamente. Lo assaporo.
È mattina presto.
Ho scordato di controllare la caldaia ieri sera e fa freddissimo.
Lui è nudo nel letto.
Non ho chiuso quasi occhio stanotte.
Come una calamita la mia mano e il mio corpo gravitano su di lui.
Mi avvicino, mi allontano per non disturbarlo, lo accarezzo, mi tolgo, un bacio veloce sulla schiena, mi avvicino di nuovo e ricomincio.
Apre e chiude un occhio, guarda se sono sveglia. Mi spinge col bacino spostandomi nel letto, sono completamente dalla sua parte.
"Scusa"
"È impossibile dormire con te"
"Scusa"
E lo accarezzo.
Me ne rendo conto e ritraggo la mano.
Sorride.
"Non ce la fai proprio eh!?!"
"Scusa"
Lo accarezzo di nuovo.
"Vieni qui, fa un freddo cane"
Lo bacio, lo lecco, lo assaporo.
Volevamo fare un mondo di cose.
Alla fine passiamo la mattina a letto.
"Tanto lo sapevo che finiva cosi"
In un mondo parallelo, dove abbiamo la nostra quotidianità, già so che fa colazione con caffè, latte, fette biscottate e marmellata, quindi gli preparo la colazione. Come se fosse la cosa più normale del mondo.
So che mi mancherà terribilmente domani notte, a letto. Ma stanotte è stato mio. Per questo non ho dormito, non volevo sprecare tempo prezioso.
Lo porto a vedere le cascate. Quelle cascate che sono la mia password di tutto, che sono il centro immutabile di mille ricordi, belli, brutti, in inverno ed estate. Immutabili ed eterne, maestose, rumorose. Lo guardo e penso che sia lui la mia persona. Che non mi importa cosa succederà, perché questi momenti meravigliosi non me li porterà via nessuno, saranno solo nostri.
Rientrata a casa non faccio altro che pensare a quando avremo occasione di tornare in montagna, di fare un giro in moto lassù o in qualsiasi altro posto.
Continuiamo con la nostra routine.
Il mercoledì è il nostro giorno.
Immancabile.
Lo aspetto.
Conto i giorni.
Ogni volta una sorpresa.
Lo ha detto anche lui.
"Con te non so mai cosa aspettarmi. Non abbiamo un copione scritto. Ogni volta parto con un'idea e alla fine facciamo sempre qualcosa di diverso e improvvisato"
"Ah"
"È una cosa bella"
Come quella volta che mi sono ritrovata sul bancone della cucina, lui chinato, con la bocca a leccarmi e due dita dentro di me.
"Le superfici dure si addicono molto a noi"
Lecca e muove le dita.
So che vuole farmi squirtare e basta, ma sta facendo molto di più.
Muove la lingua veloce e lentamente, intorno al clitoride, quasi dolcemente poi brusco. Un contrasto netto col movimento delle dita. Non capisco più niente, la testa si stacca, sento l'orgasmo partire da lontano. Mi è capitato ancora di sentire questa sensazione, così lenta, potente, come un rombo sordo che si sente in lontananza. Si è sempre spenta in un nulla di fatto. Mi è sempre capitato così. Come se si caricasse una molla troppo e invece di esplodere si sgonfiasse. Ma oggi è diverso, sento crescere questa sensazione, sempre di più... e alla fine esplode, forse un attimo prima di riuscire a squirtare, ma la sensazione è così intensa e inaspettata che mi stacco, chiudo le gambe, vibro e inizio a ridere.
Non riesco a smettere di sorridere e ridere, come se fossi ubriaca.
"Amore questo era un 10 e lode"
Sorride. Fiero.
"Ma non ho fatto niente però "
So già che sta cercando di capire come replicare le prossime volte. Lui, il mago che ha la fama di avere lingua e dita insuperabili, non accettava di non essere insuperabile per me. E ora che ha guadagnato il podio doppiando tutti vuole essere sicuro di riuscire a rifarlo quando vuole.
Tre giorni dopo, apparecchiando, mi accorgo che ci sono dei capelli incastrati nell'anta del mobiletto sopra il bancone. Dove mi ero appoggiata in quel momento di estasi.
Chiudendo gli occhi mi torna in mente tutto.
Quello è stato il giorno in cui ha scoperto anche il suo giochino nuovo.
"Fammi fare un giochino"
Appoggia 2 dita sul clitoride mentre mi penetra, portandomi all'orgasmo in pochi secondi. Sorride. Ha trovato il modo di comandare il mio orgasmo, il suo interruttore magico, cerca da cinque mesi il modo di farmi venire a suo piacimento.
Ha passato forse 1 ora, dopo, forse meno, forse di più.... non lo so.... a letto con lui le ore sembrano infinite e brevissime allo stesso tempo.
Non quantifico, ha passato il resto del tempo a momenti alterni, a guardarmi, sorridere, leccarsi le dita e dire "Giochino", subito dopo appoggiava le dita su di me e io avevo un orgasmo.
Ho perso il conto degli orgasmi.
Alla fine ho chiesto una pausa.
Ha tanta fantasia a letto.
Non sta a lungo nella stessa posizione.
In montagna si era inventato una cosa nuova, o almeno, nuova per me. Mi leccava la pancia, una, due volte, poi mi penetrava, una, due spinte. E di nuovo mi leccava, poi mi penetrava, mi leccava, mi penetrava. Mi fa perdere la testa.
Mi fa girare la testa.
Ma oggi...
Oggi sono io che l'ho stupito.
Sono appoggiata sul mobile della tv, nuda, a gambe aperte, lui è a quattro zampe davanti a me che mi lecca. Lo guardo. La sua schiena. Lo accarezzo. Lo graffio.
"Che fai?"
"Voglio provare una cosa"
"Cosa?"
Mi bacia.
Mi alzo e lui fa per alzarsi.
"No, stai lì così come sei, a quattro zampe, appoggiati al mobile"
Mi metto dietro di lui.
"Che fai?"
"Ti assaporo"
Gli inizio a leccare la schiena.
Lentamente, lo accarezzo.
Poi scendo con la bocca a leccargli il sedere, l'ano... mentre con la mano da sotto le gambe lo masturbo. Mi abbasso, prendo un testicolo in bocca, lo succhio e risalgo verso l'ano, lo lecco, entro un pò con la lingua. È dolce. Molto dolce.
Mi abbasso e prendo l'altro testicolo.
Mi sdraio sotto di lui, gli prendo il pene in bocca per un pò, poi torno dietro di lui.
"Questa cosa non me l'aveva mai fatta nessuna. Sei proprio la mia schiavetta"
"Si"
"Andiamo al piano di sopra"
Lo seguo.
Lasciamo tutti i vestiti buttati così come sono, sul pavimento.
Appena siamo in camera si mette a quattro zampe sul letto.
Un chiaro invito a riprendere quello che avevo iniziato in sala.
Ha un sapore indescrivibile.
Che è tutto e solo suo.
Ma ormai è parte anche di me.
Lo sento in bocca, nel naso.
Lo riconoscerei ovunque.
Questo we ho avuto una crisi.
Ridendo diciamo che è colpa degli ormoni, ma se è così spero non succeda mai più.
Improvvisamente, senza nessun motivo logico, un giorno, dopo che abbiamo pranzato insieme mi è scesa una tristezza infinita.
Andando a casa mi sentivo le lacrime in arrivo, non ho pianto solo perché ero al telefono con lui.
Ma arrivata a casa sono scoppiata.
Ho pianto 2 giorni e non capivo il motivo. Ne ho parlato con lui anche.
"Stavo come se mi avessi lasciata, era assurdo, mi sentivo come se ci fossimo lasciati, una angoscia incredibile, ma tu non hai fatto nulla, non hai detto nulla di strano, anzi, sono felice con te, non capisco"
"Scusa per questo we, mi dispiace"
Oggi mi ha curata le ferite di questo we. Ferite che non ho capito da dove venissero.
Forse non erano nemmeno ferite, forse erano solo emozioni che uscivano da ogni parte, incontrollabili.
Quando siamo insieme mi dice sempre che sono una stronza perché non piango mai con lui.
Vorrebbe che condividessi le mie lacrime con lui. Quando ho pianto, andando in montagna, mentre discutevamo, mi ha canzonato.
"Dai quelle non erano lacrime, era giusto 1 ml, non contano"
Ho sorriso ripensandoci, perché sabato mattina, se fosse stato qui, avrebbe visto fiumi di lacrime.
O forse no.
Perché quando lui è con me dentro mi si aggiusta tutto.
Va tutto così tanto al suo posto che esistono solo emozioni luminose e splendenti.
"Non obbligarmi a lasciarti per vedere le tue lacrime"
"Arriveranno"
Arriveranno eccome se continua a farmi vivere tutte queste emozioni.
Continuo a pensare e sperare che in questi mesi stiamo mettendo le basi del nostro "per sempre".
Resto in attesa, aspetto, curiosa come un gatto, impaziente di sapere cosa sarà di noi domani, dopodomani e il giorno dopo ancora....
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.5
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Montagna :

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni