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Lui & Lei

incontro professionale 2


di alexis415
18.01.2018    |    1.505    |    1 9.9
"Due giorni dopo, arrivai in studio con un po' di ritardo perché passai all’ufficio del catasto per una visura..."
Stavo guidando svogliatamente verso casa ancora pregno del profumo di Antonella sulla mia pelle e già mi prese una fortissima voglia di rivederla. Ricordavo i momenti più eccitanti e il mio corpo rispose con un’altra erezione. Arrivai a casa, pigramente mi spogliai e a malincuore mi gettai sotto la doccia cancellando così i segni e gli odori di quel magnifico pomeriggio. Mi stesi sul divano e decisi di telefonarla. Lei mi rispose con voce incuriosita, le dissi che era stato bellissimo stare con lei, la ringraziavo e che al più presto l’avrei voluta rincontrare. Lei mi rispose con dolcezza quasi incredula di quella mia chiamata, rimanemmo al telefono ancora per qualche minuto lasciandoci però con la reciproca promessa che prima del fine settimana ci saremmo rincontrati.
Due giorni dopo, arrivai in studio con un po' di ritardo perché passai all’ufficio del catasto per una visura.
Sulla scrivania, trovai un messaggio lasciatomi dalla segretaria che diceva che l’ospedale voleva essere contattato. Immediatamente chiamai al numero indicato al quale rispose la segretaria del direttore che mi chiedeva se per le 18 di quel giorno potevo passare da loro per controllare lo stato del progetto.

Era l’occasione che desideravo, così alle 18 puntualissimo mi presentai all’ospedale. Mi fecero accomodare nella sala riunioni e dopo poco si presentarono altre 5 persone tra cui Antonella con il suo eccitante camice bianco. Ci salutammo tutti ed immediatamente passai alla presentazione del progetto che fu molto apprezzato tranne che per delle piccole formalità immediatamente risolvibili. Finita la presentazione mi risedetti accanto a Antonella e cominciò il giro di tavolo per decidere sul come e quando cominciare i lavori. LA discussione si protrasse per una mezz’ora durante la quale un po' seguivo e un po' sentivo il piede e le mani di Antonella che mi stuzzicavano.
Finalmente tutti ci accordammo e ci congedammo, io volontariamente ritardai cercando di trovare un attimo per parlare con Antonella la quale avvicinandosi a me mi diede un appuntamento dopo mezz’ora nei pressi di un bar vicino l’ospedale.
Mi affrettai raccogliere le mie cose e mi avviai. Attesi qualche minuto al punto stabilito e poi la vidi arrivare. Entrò in auto ed io immediatamente accesi e mi allontanai andando verso casa sua. Passato il primo momento di imbarazzo lei mi saltò al collo baciandomi. Cercai di contraccambiare tendo d’occhio la strada. Subito lei mi mise le mani tra le gambe e si accorse che io ero già prontissimo, rise sarcasticamente e si stacco da me, allargò le gambe sfilandosi gli slip, che con orgoglio mi mostrò, erano bagnati del suo umore vaginale, io presi dalle sue mani quell’oggetto e iniziai a leccare gustando quel viscoso liquido delicatissimo. Avvinghiati l’uno all’altro arrivammo a casa, e subito senza neanche spogliarci del tutto ci siamo lanciati sul divano e dopo pochi istanti stavo dentro di lei. Non avemmo neanche il tempo di spogliarci del tutto tanto era il desiderio di possederci, lei ormai senza slip, ha solo allargato le gambe mentre io semplicemente aprii i pantaloni e i nostri sessi furono attratti come la calamita con il ferro. Stavo dentro di lei ed entrambi raggiungemmo l’orgasmo rimanendo ancora avvinghiati per un po'. I nostri respiri piano piano si attenuarono e il mio sesso scivolò fuori dal suo. Ci guardammo e scoppiammo a ridere, ci sentivamo due ragazzini vogliosi l’uno dell’altro. Riprendemmo a parlare e ci preparammo un buon caffè che gustammo in cucina. Poi, ci mettemmo sul suo lettone e ci iniziammo a spogliare. Io iniziai a giocare con i suoi capezzoli che si indurivano al mio tocco mentre lei giocava con la sua lingua nel mio orecchio, ci stavamo nuovamente eccitando. Antonella si voltò e prese il mio cazzo in bocca e pose il suo caldo e bagnato figone sulla mia bocca. Fu un lungo 69 che ci fece eccitare moltissimo. Io poi approfittando della posizione, le allargai bene le natiche e comincia a leccargli il buchetto che sembrava non attendesse altro, con le dita la penetravo e allo stesso tempo le stimolavo il clitoride e dopo poco, teneri gemiti vocali, si trasformarono in soffocanti urla che annunciavano l’orgasmo. Lei si abbandono di peso su di me mentre io liberai la mano e la bocca piena di gustosissimo umore. Dopo si voltò verso di me e mi iniziò a baciare teneramente abbracciandomi forte. A prescindere dal sesso vivevo quei momenti con altissima intensità era stupendo quasi surreale la sensazione di piacevole leggerezza che stavo vivendo. Fummo interrotti da questa catalessi dallo squillo del telefono al quale Antonella rispose ma tagliò subito per tornare ad abbracciarmi. Iniziammo a parlare ancora, più che altro facendo battute su di noi prendendoci in giro, poi ad un tratto Antonella mi fece mettere a pancia in giù e tra il serio e lo scherzo mi disse che voleva penetrarmi. Io non diedi peso alla sua affermazione, stavo così bene con lei che mi abbandonai completamente. Sentii le sue tette che iniziarono a strisciare sulla mia schiena, le mani allargarono le mie natiche e la sua lingua cominciò ad esplorare il mio orifizio. Non potevo nascondere il mio piacere che si esprimeva in piacevoli mugolii, poi dalla lingua passo ad un dito che penetrava sempre più profondamente, poi due poi tre, sempre intervallate da piacevoli leccate che depositavano abbondante saliva per lubrificare. Indubbiamente Antonella era molto esperta, ci sapeva fare ma, soprattutto sentivo che le piaceva da morire. Un attimo si stacco da me, si allungò verso il comodino da dove prese un bel fallo in lattice, onestamente più grande del mio. La cosa mi contrasse un attimo, lei se ne accorse e mi chiese se doveva desistere. Le risposi che stavo li per godere insieme e che avrei provato tutto ciò che voleva volentieri. Così prese un cuscino che depose sotto la mia pancia in modo da evidenziare il mio culetto, lubrifico con la saliva il fallo e inizio a penetrarmi lentamente. Iniziai a provare una nuova sensazione, la prima parte entrò facilmente poi iniziò a spingere più forte per fare entrare il resto. Io ero immobile confuso tra l’eccitazione, il piacere e il dolore della penetrazione. Sentivo che ormai era tutto dentro e Antonella iniziò a muoverlo avanti e indietro con rara sapienza. Il dolore fastidioso stava lasciando posto a una bella sensazione di piacere, Antonella mi disse di mettermi in ginocchio come una pecorella, io ubbidii e senza mai interrompere il suo movimento dentro di me, si mise sotto prendendo il mio cazzo in bocca. Che sensazione incredibile, sapevo che stavo per venire ed infatti con alcuni colpi dati dietro e altri ben assestati con la sua lingua sulla mia cappella raggiunsi un copiosissimo orgasmo. Le riempii completamente la bocca e lei, mollando il dildo nel mio culetto deflorato, iniziò a toccarsi per raggiungere un altro orgasmo ma restando attenta a non disperdere neanche una goccia del mio piacere. Ingoiò tutto con avidità, si sposto e con delicatezza iniziò a sfilarmi quell’enorme cazzo dal culo. Poi si avvicinò a me e mi offrì la sua bocca che io immediatamente trafissi con la mia lingua sentendo il sapore del mio sperma che le avevo rovesciato nella bocca. Ridemmo di gusto tutti e due e dovetti ammettere che anche la penetrazione mi era piaciuta tantissimo. la serata passò serenamente, facemmo arrivare delle pizze che mangiammo insieme e ci facemmo compagnia fino a notte fonda. Mentre ormai stavamo per addormentarci, colsi un attimo di lucidità per rivestirmi e tornare a casa. Ci abbracciammo e baciammo teneramente entrambi soddisfatti della magnifica serata trascorsa insieme.
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