Lui & Lei

l'isola


di eroticoreale
20.07.2011    |    14.169    |    0 7.9
"Vedevo la trasfigurazione del tuo viso esaltato dalla bellezza di cio' che stavi vivendo, il piacere giunse lungo e incontenibile poi la quiete la spossatezza..."
Sembrava impossibile eppure era vero la nostra nave era partita e ci avevano dimenticato sull'isola. c'eravamo intrattenuti qualche minuto a guardare una grotta naturale meravigliosa e loro erano partiti senza di noi; i nostri sguardi atterriti, quando si sarebbero accorti della nostra mancanza? sarebbero riusciti a realizzare che eravamo sull'isola disabitata dove il programma prevedeva l'escursione? questi e altri mille interrogativi riempirono i minuti immediatamente successiva la partenza della nave senza di noi. Ci abbracciammo per confortarci ma subito avemmo l'imbarazzo di una sensazione forte, che superava la paura che gestiva il nostro contatto. ci staccammo a fatica senza guardarci, i nostri corpi coperti solo dai costumi da bagno erano troppo nudi per non scrutarci nei dettagli. Ti guardavo con desiderio tu facevi finta di ignorarmi, ma ti si leggeva in viso la stessa cosa, per rompere il ghiaccio ti proposi di tornare alla grotta che aveva causato il nostro abbandono da parte della comitiva. tu camminavi davanti a me per il sentiero stretto e scosceso la vista del tuo corpo così esposto era insopportabile, le tue forme belle piene, abbondanti, mi confondevano i neuroni, ormai era certo ti volevo, volevo il tuo corpo, la tua anima, tutto! Arrivammo nella grotta, era stupenda, fatta apposta per essere complice di una storia d'amore e di follie, una cascata di acqua limpida che sembrava l'opera di uno scultore che aveva voluto creare una sorta di doccia naturale un foro nel soffitto che illuminava la grotta senza toglierle il fascino della penombra un angolo liscio levigato, una sorta di talamo naturale per il riposo dell'amore,un fresco gradevole ma intenso ci fece avvicinare e poi abbracciare, non c'era piu' motivo di fingere un lunghissimo bacio spazzo' via tutti gli indugi residui, eri mia! Stringere il tuo corpo caldo, le tue forme
meravigliosamente piene morbide che aderivano a me era insopportabile e indescrivibile; eppure non volevo che la fretta e la voglia in un continuo crescendo togliessero neanche un briciolo di poesia a quello che stava accadendo. Guardai la cascata a pochi passi da noi, era troppo invitante per non darle un ruolo. decisi di far accarezzare i nostri corpi da quell'acqua incontaminata, la reazione fu' pari ad un esplosione dei sensi l'acqua gelida ci obbligo' ad accelerare i nostri movimenti. i baci divennero frenetici le carezze sembrava non si appagassero mai del toccare i corpi resi scivolosi dalla carezza dell'acqua scrosciante, la dimensione del tempo era inesistente non sappiamo quando siamo rimasti in quella dimensione irreale, ce la gustammo tutta, fino a quando il freddo prese il sopravvento e ci fece decidere di continuare altrove. Le nostre bocche erano ormai incollate in un bacio senza fine che non avevamo interrotto neanche per eplorare meglio i nostri corpi. Ci adagiammo sulla roccia levigata, non riuscivamo a pensare a nulla, il desiderio di unire le nostre sensazioni ci impediva di fare anche le cose piu' pratiche come togliere i costumi, era impossibile concentrarsi. ti passai una mano tra le gambe accarezzando la tua intimita' esponendola al congiungimento della mia eccitazione spostando lo slip del costume fu terribile! entrare nel tuo corpo mi trasporto' in una dimensione dove non c'era nulla, solo piacere. vedevo la trasfigurazione del tuo viso esaltato dalla bellezza di cio' che stavi vivendo, il piacere giunse lungo e incontenibile poi la quiete la spossatezza derivante da tanto ardore, il tuo corpo rilassato in una compostezza inusuale, i capelli bagnati, un bacio breve dolcissimo, un commento sul corpo abbondante vivace armonico, il reggiseno ormai non svolgeva la sua funzione coprente lasciando vedere chiaramente il suo bel contenuto abbondante e sodo.
lunghi minuti accompagnarono il nostro riposo poi ci ricomponemmo per conoscere meglio il nostro rifugio.
La nostra attenzione fu richiamata da alcune fibbie che spuntavano dalla roccia, non riuscivamo a capire cosa fossero, finche', non ne vedemmo altre quasi sul pavimento, allora capimmo che servivano per immobilizzare una persona piegata in avanti, forse in tempi passati era usata per infliggere punizioni e torture. Un lampo attraverso i nostri occhi, non volevamo credere a quello che avevamo pensato e facemmo finta di nulla. Non eravamo capace di mentire a noi stessi i nostri sguardi si intrecciavano e guardavano quel luogo di punizione la curiosita' era troppo forte, ma non avevamo il coraggio di proporlo. Poi dopo minuti di sguardi complici ti baciai e ci accostammo alla roccia. avevi indosso solo lo slip. ti accostai al gradone levigato facendoti piegare in avanti, ti agganciai alla parete; era una visione stupenda, legata con il busto appoggiato sui seni maestosi e il posteriore inequivocabilmente offerto alle mie fantasie erotiche. prima di agganciare le caviglie dovevo togliere lo slip che ancora indossavi, non volevo assolutamente farlo in modo banale, meritavi che quello fosse un momento di alto erotismo anche perche' era la prima volta che ti avevo completamente nuda davanti a me. Mi misi dietro di te aderendo completamente al tuo corpo cominciai a baciarti sul collo raggiungendo spesso il lobo dell'orecchio. cominciavi a provare sensazioni forti, ti contorcevi essendo nell'impossibilita' di muoverti, io incalzavo con i baci e ti accarezzavo le spalle, poi cominciai a scendere leccando e baciando la spina dorsale lentamente, sempre piu' giu' fino all'elastico che avrebbe scoperto quel monumento alla bellezza e alla femminilita'. senza mai smettere di baciarti lo scoprii baciandoti dappertutto, senza trascurare e tralasciare nulla, mi ritrassi un attimo per guardare era quello che avevo sempre immaginato. Ti agganciai le caviglie alla roccia eri bellissima si intravedeva da dietro la fonte primordiale del piacere, leggermente dischiusa dalla posizione delle gambe legate larghe e dagli abbondanti umori generati dall'eccitazione. Qualche attimo di pausa e poi vorticose carezze avvolgendo quel bel mappamondo, quindi quello che volevamo provare: uno sculaccione dolce ma energico da scuoterti dentro, emettesti un suono che era simile ad ahia ma si intuiva chiaramente che significava dai! e fu un continuo alternarsi di carezzze e sculacciate; il tuo posteriore assumeva tonalita di colore sempre piu'decise tendenti al fuxia. all'mprovviso cominciasti ad urlare in modo disumano, ma non era dolore, stavi raggiungendo un orgasmo di dimensioni apocalittiche. ti scuotevi tutta, tremavi ti contorcevi; io continuai senza cambiare ritmo eri meraviglisa. l'orgasmo duro' molto, ormai non ti fermavi piu', una furia al tuo confronto era placida. mi inginocchio dietro di te ricomincio a baciartiaprendoti leggermente ti lecco hai un sapore buono la mia eccitazione e' incontenibile, percepisco che mi vuoi non attendo oltre e mi avvicino ti bacio sul collo intanto mi avvicino all'entrata piu' stretta, quasi per sbaglio, poi avvertendo il tuo consenso procedo in modo dolce e deciso. un tuo urlo celebra il mio ingresso: E'IL PARADISO.
non voglio perdermi un solo millimetro di quell'atrio sublime, finche' l'esplosione finale ci fonde in una unica macchina del piacere.

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