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Lui & Lei

la pasticciera


di blu234
18.11.2016    |    1.720    |    0 9.7
"Abbiamo bevuto un buon brandy e giocava con questo stantuffo, avanti e indietro, ridevamo e l'alcool faceva il suo effetto..."
Non sono un professionista della cucina, ma mi piace cucinare, creare dei buoni piatti saporiti, gustosi; la cucina è arte del gusto,del palato, nella ricerca dei sapori che si sposano bene con un buon vinello a seconda della pietanza, purtroppo io me li faccio e io me li assaggio, ma vivendo da solo.......così è.
Era da tempo che una mia amica pasticcera, mi diceva se potevo fargli assaggiare le mie specialità per i risotti, sarebbe venuta a trovarmi a casa per assaggiare una serie di cotture per darmi un voto; ma ho sempre evitato di approfondire il discorso, chissà, forse un sesto senso, ma lei essendo un pò robustina, forse il suo fisico non mi avrebbe attratto, chissà.
Lei è una pasticciera diplomata, ha una pasticceria rinomata che gestisce in società con altri soci vicino la mia città.
Una sera nell'angolo bar del suo locale, gli salta il matto di testa e mi dice di aspettarla sino alla chiusura in quanto aveva una cosa importante da riferirmi inerente il mio lavoro.
L'ho aspettata passeggiando per la città sino alla chiusura del locale, non era tardi e pertanto ci siamo incamminati verso la mia autovettura.
Curioso di sapere cosa c'era d'importante da riferirmi sul mio lavoro che per certi versi è un pò delicato, riservato sotto alcuni aspetti di formalità, riservatezza e discrezione cui alcune aziende e persone, fanno affidamento per la massima fiducia, gli ho chiesto se voleva una mia consulenza sulla sua azienda di pasticceria bar.
Si, mi ha confermato tutto ciò ma voleva parlare in modo molto discreto a casa mia e nel mentre che io gli facevo assaggiare una buona pietanza lei preparava un dolce.
Minchia............ha fatto tutto lei, lei si è invitata, lei usava le mie pentole, lei ha deciso, ma cosi su due piedi, mi ha colto alla sprovvista, ero confuso, dovevo organizzarmi un attimo per creare un qualcosa di gustoso, vabbè che a casa la mia cambusa è sempre piena, ma cosi su due piedi.........
Ho fatto una gran fatica ad accettare ciò anche perchè molto raramente ho portato qualcuna nel mio regno dove ci sono il mio cane, la gatta.........insomma gli animaletti. E sia per casa mia.
Ero totalmente confuso, la vedevo girare per casa e ammiccava, rideva, gli piaceva il mio regno, il mio ordine, la mia biblioteca, parlava da sola dall'altra camera dicendomi qualcosa, mah......insomma tutto faceva meno che preparare il dolce, eppure aveva portato con se la valigetta da lavoro con gli attrezzi.
Preparo la mia pietanza, il vinello, tutto, ma il dolce, la relazione di lavoro, nemmeno l'ombra; mai ho pensato di scoparla quella sera, non ero in me, anche se la vedeva bella contenta e giuliva, come le mie oche nel campo, parlava di cose di casa, di oggetti belli ed eleganti di casa, mi sembrava distratta ma allo stesso tempo affascinata dalla mia casa; niente dolce, ma gli e l'ho ricordato io la fine del dolce, aveva quella valigetta da lavoro ma che cazzo ci teneva dentro.
Si era dimenticata la panna, il gelato, insomma niente dolce ed ha tirato fuori dalla valigetta un siringone con uno stantuffo per condire le torte con la decorazione di panna.
Abbiamo bevuto un buon brandy e giocava con questo stantuffo, avanti e indietro, ridevamo e l'alcool faceva il suo effetto.
Avanti ed indietro con questo stantuffo e siringone, lo spingeva e lo ritirava finchè gli e l'ho staccato dalle mani e gli ho fatto vedere come si poteva usare meglio.
Mi ha fatto vedere lei come si usava, un pò di baci, ci siamo riscaldati e si è tolta gli slip, mi sono buttato sulla sua figa con un pelo cortissimo e ben segnato, un bel corpo ma con quei vestiti da pasticcera sembrava un pò robustina invece è un bel corpo, non capivo più niente, sentivo il suo gusto di figa, gli umori acri che uscivano e io li bevevo tutti, si è fermata, mi ha scostato e ha preso lo stantuffo, era rossa in viso, serissima con viso tirato e si è infilata in figa quel siringone per i dolci, ha chiuso gli occhi e si penetrava forte la figa con lo stantuffo, se lo sbatteva tanto forte che pensavo che si facesse male, entrava tutto in profondità e dopo tutto fuori per infilarlo tutto dentro senza ritegno, con la manina velocissima da farmi impazzire, ho resistito ancora 5 minuti e poco dopo l'ho pompata ancora con lo stantuffo, basta stantuffo, gli ho spalancato le gambe e gli dato pochi colpi di cazzo, lei rantolava, mi baciava, mi teneva stretto finchè siamo esplosi assieme.
L'avevo sotto ma la sentivo leggera, era quasi svenuta dal godimento ma continuava a cercare il mio corpo con le sue labbra. Il divano era tutto un lago.
Ormai fra di noi non manca mai la complicità di una cena assieme o delle confidenze, o il suo sfogo sul mio corpo,
entro al bar pasticceria, mi guarda e ride, non vuole mai farmi pagare.
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