scambio di baguette

Premetto che si tratta di una storia vera e chi la scrive l'ha vissuta realmente. Un pomeriggio estivo prima di recarmi al mare decisi di passare al Centro commericiale per acquistare una gatorade. Il giro per raggiungere il reparto integratori mi porta davanti al banco pane dove noto una signora in prendisole la cui età era abbondantemente al di sopra della cinquantina ma con un lato B piuttosto pronunciato tanto da far evidenziare un vistoso difetto nella vestibilità del prendisole. Per non perdere il bel vedere decisi di fare la fila al banco inventandomi l'acquisto di uan semplice baguette. Dopo averla presa mi diressi alla cassa senza perdere d'occhio la signora che nel frattempo ha notato i miei sguardi insistenti. Alla cassa mi posizionai dietro di Lei che accortasi della mia presenza per tutta risposta si china sul suo cestino portandomi in primo piano quel pò pò di roba. Non mi scomposi per nulla anzi facendomi coraggio le sussurrai di rifarlo nuovamente. Un sorrisino affiorò dal lato delle sue labbra e di lì a breve ripetè il gesto con la differenza stavolta che il suo culo urtò contro la mia baguette. Lei non disse nulla e così fui io a rompere il silenzio dicendo che in quel centro commerciale si trovavano delle baguette davvero uniche. Lei rispose testualmente queste parole: "mi sà proprio di si". Allora io tentai il tutto per tutto dicendole che se potevano trovare di migliori anche "lì" indicando un punto imprecisato al di là della cassa. Lei rispose "dove, non capisco". Io allora fui più deciso "signora paghi e le indico io dove". Quando io pagai Lei stava ancora imbustando la sua spesa e in quel frangente le sussurrai "mi segua".Mi diressi al bagno delle donne dove entrai senza problemi dato che a quell'ora (ripeto primo pomeriggio) era deserto. Lasciai la porta socchiusa e mi tirai giù i pantaloncini da mare, lei me lo prese in mano dicendo che non era quella la baguette che cercava però non lesinava a smanettare. Le dissi di girarsi e di stare zitta perchè volevo vedere una cosa. Cosa rispose Lei ma si era già girata. Non ricordo il preciso istante di quando le spostai il costume ma ricordo perfettamente che quando la penetrai sentii un piacevole dolore che poi sparì man mano che la stantuffavo. Le sue chiappone tanto ammirate urtavano contro di me facendo sparire il mio arnese che nel frattempo assumeva sempre più le sembianze di una baguette. Le palle seguivano il ritmo frenetico della baguette ed a intervalli costanti venivano accarezzate dalla peluria che in parte fuorisciva dal suo costume ormai fradicio come di uan doccia appena terminata. Fu tutto in un attimo anzi fu più il tempo della sborrata che quello per arrivarci. Lei fuggì via e io mi rimisi in macchina infradiciato ed appiccicoso come una lumaca.