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Gay & Bisex

Al mare pt 2


di Giulietto3
04.08.2022    |    3.562    |    22 9.9
"” Continua… Ringrazio tutto per i complimenti e i commenti positivi, spero di non aver deluso le aspettative..."
Non appena mi sento dire “Lo sapevo che eri una troietta”, è come se il mio corpo viene attraversato da una forte vibrazione che mi porta a succhiare con più passione quel caldo palo di carne. Sono in un completo momento di confusione, non mi rendo conto di essere in mare attaccato al cazzo di uomo maturo, come una cozza attaccata al suo scoglio. Mi gusto per la prima volta quel sapore intenso, forte, di maschio virile quando le sue mani grandi mi allontanano da lui e mi sento dire: “Troietta ti è piaciuto questo primo assaggio?”. Annuisco timidamente con il viso paonazzo, lui continua in tono perentorio “Adesso alzati, vai nella cabina 58 e aspettami in ginocchio”. Ubbidiente, senza battere ciglio, con il cuore a mille, mi rialzo ed esco dall’acqua. Mentre mi dirigo verso la cabina, sento ancora nella mia bocca il suo sapore, il sapore del suo cazzo e mi chiedo se la gente guardandomi immaginasse cosa avevo appena fatto. Raggiunta la cabina, ci entro e con le sue parole che rimbombano ancora nelle mie orecchie, mi inginocchio. I minuti passano, il mio cuore batte forte, sento ogni minimo rumore proveniente da fuori, avendo la porta un’apertura sotto, vedo l’ombra dei bagnanti che passano quando ad un tratto la porta si apre. Abituato a quella penombra faccio fatica a vedere chi è ma riconosco subito la sua voce che mi dice: “Bene bene, guarda chi abbiamo qui, una cagnolina ubbidiente che ha tanto bisogno di cazzo maturo”. Avvampo, sento il mio corpo bollente, è come se mi avesse letto nel pensiero. Lui socchiude la porta dietro di sé e si siede su una specie di panca in pietra presente nella cabina. Sempre con quel tono deciso mi dice: “Cagnolina vieni qua su, da brava”.
Ubbidiente faccio due passi gattonando e mi ritrovo tra le sue gambe aperte, il mio viso a pochi passi dal suo pacco coperto solo dal costume. Mi ordina di togliergli il costume, ma di farlo con la bocca e con i denti, come farebbe una cagnolina. Eseguo ubbidiente e con i denti inizio a tirare l’elastico del costume prima da un lato e poi dall’altro. Senza l’aiuto delle mani l’operazione risulta difficile, il mio naso affonda più volte tra i suoi peli pubici, respirando il suo afrore di maschio maturo, mentre lui non faceva nulla per aiutarmi, ma anzi si godeva quella mia goffaggine.
Una volta terminata quell’operazione e aver liberato il suo grosso cazzo svettante mi sento prendere per i capelli e tirare verso di lui, verso il suo viso. In un lampo, senza rendermene conto, ho la sua linguona nella mia bocca, la esplora, si intreccia con la mia lingua, mi lascia la sua saliva da bere e di cui dissetarmi. Continua così per un bel po’, mi manca il fiato, lui lo sa, mi lascia pochi secondi per respirare per poi tornare ad infilare la sua lingua dentro la mia bocca.
All’improvviso si stacca da me e mi dice: “Bene vedo che sei una troietta ubbidente, ti meriti un bel premio”. Ridacchia e alza il braccio mostrandomi la sua ascella pelosa, prende la mia testa e la spinge contro obbligandomi ad annusare e leccare. “Annusa e lecca su, il mio odore deve rimanere impresso nel tuo cervello” mi diceva mentre il suo odore di maschio virile e dominante mi inebriava.
Compiaciuto dal mio leccare, mi mette una mano sulla spalla e mi fa inginocchiare davanti al suo cazzone svettante, davanti alla cappella lucida, rossa. Questa volta non sono io ad imboccarlo di mia spontanea volontà ma è lui che con una mano mi spinge la testa sul cazzone ed è lui che decide il ritmo. Spinge il suo palo di carne sempre di più nella mia bocca, fino a raggiungere la tenera gola, facendomi soffocare e sbavare. Il ritmo che dà al pompino è cadenzato, aumenta lentamente, si gode ogni singola pompata, rilasciando qualche grugnito di piacere che mi lusinga e mi fa capire che il pompino è di suo gradimento.
Mentre continuo con passione quel pompino, sento le sue mani prendere da entrambi i lati il mio costumino, con un movimento deciso lo tirano verso l’alto scoprendomi il culetto liscio e bianco e lo lascia così, come fosse un perizomino. Passa qualche secondo e sento la sua grossa mano darmi una sonora sculacciata che rimbomba in tutta la cabina, accompagnata da un’altra sull’altra chiappetta bianca, e ancora un’altra. Ad ogni sculacciata il mio corpo vibra tutto pervaso da un miscuglio di dolore e piacere e quel porco 60enne è come se lo sappia bene e continua a tamburellare le mie chiappette tonde.
Dopo un po’ lascia un po’ di sollievo al mio culetto visibilmente arrossato, prende la mia testa e riprende a baciarmi con passione, infilandomi la sua lingua esperta in bocca. Una sua mano dietro la nuca mi tiene attaccato a lui mentre l’altra sposta da un lato il mio costume messo a tanga e sento il suo ditone sfiorare il mio buchetto rosa. Lo sfiora piano, lentamente, senza alcuna fretta e per la prima volta sento il mio corpo vibrare dalla testa ai piedi.
Si stacca dalla mia bocca e lo vedo portarsi alla bocca il ditone con cui mi sfiorava il buchino, lo lecca e se lo gusta per bene, per poi dirmi: “Mmm che buon sapore che ha la tua rosellina, senti un po’ anche tu” e infila il suo dito insalivato nella mia bocca. Lo succhio, lo assaporo, lo insalivo per bene fino a quando non lo toglie dalla bocca e ritorna a sfiorarmi il buchino, questa volta però entrandoci piano dentro. Ritorna a baciarmi con passione mentre con grande esperienza il suo ditone entra sempre di più nel mio culetto, rotea piano, lo allarga, fa movimenti circolari, tasta le mie pareti anali, lentamente, provocandomi forti brividi. Se qualcuno avesse aperto la porta di quella cabina in quel momento avrebbe visto un 60enne limonare un giovane ragazzo e con un ditone messo ad uncino esplorare il suo tenero e stretto buchino.
I movimenti sapienti di quel dito fanno salire dentro di me un profondo calore, mai sentito prima, inizio a non capire più nulla, bevo la sua saliva come fosse una bevanda dissetante, sto per godere come non mai solo grazie a quel dito che riesce a toccare i punti giusti all’interno del mio culetto.
Da vero esperto, ai miei primi spasmi di piacere, esce dolcemente dal mio buchino lasciandomi visibilmente inappagato, prende la mia testa e la riporta sul suo palo di carne sempre svettante. Lo riprendo a succhiare, questa volta non so perché ma con un desiderio maggiore, con un più passione, soffocandomi da solo quasi. Più lo sento grugnire di piacere, più cerco di prendere più cazzo possibile dentro di me, fino a quando non ho il naso immerso tra i suoi peli pubici brizzolati. Accade tutto in un istante, una sua manona sulla testa mi blocca sul cazzo che si ingrossa nella mia bocca e mi rilascia non so quanti fiotti di sborra calda, densa, matura. Tra i suoi grugniti animaleschi sento che mi dice: “Bevi troia”. Ci provo, inizio a ingoiare il suo seme caldo ma i fiotti sono copiosi e finisco per strozzarmi quasi con la sua stessa sborra che mi esce persino dal naso e sporcandomi tutto.
Quello che vede davanti a sé quando mi stacca dal cazzo è il mio viso rosso, solcato da due lacrimucce, e un misto di sborra e saliva che dal naso copre bocca e mento. Ridacchia soddisfatto, si ripulisce sulle mie guance e ridacchiando mi dice: “Ricomponiti, vatti a fare un bagno che sei inguardabile e mi raccomando sta sera non ti toccare nel letto”. Ubbidiente mi ricompongo un attimo, sistemo il costumino (nel farlo sento le chiappe ancora arrossate), esco da quella cabina e a testa bassa mi dirigo di corsa verso il mare per ripulirmi e rinfrescarmi.
L’acqua mi rinfresca il corpo bollente, mi rilasso, ho ancora il suo odore e il suo sapore in bocca e nonostante il mio stato di eccitazione non ancora appagato, mi lascio cullare dalle onde del mare. Non so quanti minuti siano passati, ma a giudicare dalle mie dita raggrinzite credo parecchi, decido quindi di uscire dall’acqua e una volta raggiunta la spiaggia, la scena che mi si presenta in lontananza mi paralizza quasi. Il cuore a mille, il volto sbiancato, vedo i miei genitori parlare con il mio vicino d’ombrellone e sua moglie. Mille pensieri affollano la mia mente, mi chiedo se per caso qualcuno abbia visto qualcosa o si sia accorto di quello che ho fatto. Una volta raggiunto l’ombrellone con il viso cadaverico sento mia madre dirmi: “Ehi tesoro, ecco dove eri, eri andato in acqua? Hai fatto bene. Hai già conosciuto la signora Maria e il signor Salvatore? Sai ci hanno invitati ad un barbecue nel loro giardino domani sera, ovviamente non sei obbligato a passare la serata ad annoiarti con 4 vecchietti”. Il mio vicino d’ombrellone di cui sapevo solo ora il nome ma di cui avevo ancora il sapore in bocca, mi guarda sorridendo malizioso e incalza: “Beh vorrà dire che faremo di tutto per non far annoiare il ragazzetto.”


Continua…

Ringrazio tutto per i complimenti e i commenti positivi, spero di non aver deluso le aspettative. Vi ricordo che è la prima volta che scrivo quindi vi invito ovviamente a lasciare commenti, critiche, proposte e suggerimenti, anche qui se volete: [email protected]
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