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Gay & Bisex

Alla scoperta del cazzo parte 3


di torinobis
05.05.2015    |    11.476    |    10 5.6
"Li immobile a essere usato come un orinatoio..."
........Ho lasciato trascorrere diversi giorni. Ore interminabili di dubbi, di rinunce ad una pulsione che si faceva sempre più insistente: volevo farmi fare il culo. Avevo provato il piacere dell'umiliazione, della sottomissione, di essere trattato come un mero oggetto di piacere......ero andato più in là di molti che si fanno sbattere abitualmente, perché non avrei dovuto dargli il culo?
A parte la paura, c'era qualcos'altro che mi frenava,che mi faceva dire di non cedere a quella tentazione: mi cercava ora, mi scriveva, era lui a desiderarmi......se gli avessi concesso il mio culo vergine, probabilmente sarei diventato come tutti gli altri che si fotteva. Lui voleva spaccarmi il culo, era il fatto di non averlo fatto che lo eccitava, l'idea di sodomizzarmi per la prima volta, poi sarebbe stata routine.
Iniziò, pertanto, a radicarsi in me un'idea molto pericolosa: incontrarlo di nuovo senza concedermi, far arrivare la sua voglia alle stelle, lasciarlo intendere che ci sarei stato per poi negarmi: quella sarebbe stata la mia vendetta e allo stesso tempo il modo per tenerlo legato a me, il mio amante segreto, il mio maschio voglioso con cui sfogarmi nelle notti di frustrazione, l'unico in grado di farmi evadere dalla routine quotidiana e dare libertà a quella parte nascosta di me che voleva essere troia e sottomessa.
Mi negai a diverse sue proposte. Tirai troppo la corda, perché mi insultò malamente cancellando il mio contatto, dicendomi di non farmi piu sentire.
Lasciai passare un mese, in cui anche io abbandonai l'idea di incontrarlo di nuovo.
Poi una sera discussi con i miei genitori e la mia ragazza, la tipica giornata di merda. Mi venne voglia, volevo sfogarmi, volevo non pensare a nulla e l'idea di vederlo mi fece subito calmare e allo stesso tempo eccitare.
In uno stato febbrile, guardai l'ora erano le due di notte, presi le chiavi della macchina e uscii.
Arrivai sotto casa sua, con la sensazione di star per fare una cazzata, ma la mano si mosse istintiva e citofonai. Non mi rispose nessuno.......Cazzo era ovvio, che mi credevo? sono le due di un venerdì sera, sarò in giro, a sbattersi qualche puttanella che gli da quello che vuole, con quel fisico e quel cazzo gigante avrà la fila.
Mi voltai per andare verso la macchina, quando sentii il citofono che si attivava. Non disse una parola, aprì solo il cancello.
Presi le scale sicuro di incontrarlo sul pianerottolo come l'altra volta, ma non lo vidi. Arrivai davanti la porta che era chiusa e aspettai.
Aprì la porta, era buio, riconobbi il suo copro al buio mi fece girare e mi abbracciò ( mi abbracciava, ero felice ma allo stesso tempo sconcertato, non mi piaceva questa dolcezza, lo rendeva umano, io mi ero invaghito del toro bastardo che mi usava per godere). Ovviamente mi sbagliavo. Senti un fazzoletto umido sul viso e poco dopo persi i sensi.
Mi risvegliai. Ero confuso non capivo cosa fosse successo. vidi la mia immagina riflessa nello specchio, ero legato a 4 zampe, a pecora, polsiere e cavigliere attaccate alla ringhiera del letto. Nel riflesso vidi che c'erano tre persone dietro di me, il bastardo e altri due. Cazzo ma che succedeva? avevo paura.
"Ti sei svegliata troietta! Ti dico subito che è inutile che ti dimeni o urli, perché nel caso di tapperò la bocca e per te non sarà piacevole. Appena ti ho visto dallo spioncino della porta mi è venuta questa idea dimmi che ne pensi: non volevi darmi il culo, perchè non volevi che ti facessi male e perchè pensavi che così ti avrei desiderato di più. E brava da un lato è vero. Quello però che non hai valutato è che io sono un bastardo e non accetto che mi si dica di no, quindi ho pensato, dato che non mi piace andare contro la volontà di nessuno, di non romperti il culo personalmente, ma di gustarmi la scena mentre te lo rompono questi miei amici che ho invitato proprio per l'occasione. Voglio rassicurarti su una cosa, sono un bastardo, ma non un pazzo, pertanto posso garantirti che i miei amici sono donatori certificati, quindi a parte il culo rotto non rischi altro. Se vuoi puoi dirmi cosa ne pensi, anche se non cambierà la situazione,ma a giudicare dai tuoi occhi non credo ci sia molto da dire, sei terrorizzata ahahahahahhaha.
In ogni caso io ti conosco meglio di te stesso, e so che ti piacerà, ti piacerà da morire, e dopo desiderai essere montato ancora, ma ti posso assicurare che dopo sta sera non ci vedremo mai più, perché come hai pensato, una volta che avrai il culo rotto io non avrò più alcun interesse per te.
"ti prego fermati! Non voglio. Questo gioco è andato troppo oltre, non voglio subire questa violenza"
"mi fai ridere! Invece di dire ste puttanate guardati il cazzo, sei in tiro come non lo sei mai stato, quindi ora si inizia!". Ah non smetteranno sino a che non ti saranno venuti entrambi nel culo!
Cazzo ero terrorizzato, ma avevo davvero il cazzo in tiro. Mi sentivo male, il mio cervello era sconnesso dal mio corpo che non rispondeva più alle mie volontà.
Iniziai a fare caso ai due "amici". Erano entrambe sulla quarantina, massicci, robusti, grezzi, davano l'idea di essere camionisti o muratori, avevano mani possenti e incallite, e non erano molto curati. Maschi adulti vogliosi.
L'aspetto esteriore era coerente alle dotazioni delle loro pistole: due cazzi di notevoli dimensioni sui 18, 19 cm, uno tutto curvo, tozzo ma con una cappella sottile, l'altro venoso e spesso dalla base alla cappella.
Mi si misero uno davant e uno dietro. Si tolsero tutto a parte i calzini, bianchi di spugna, da cui perveniva un odoro di sudore non proprio piacevole.
Il più spesso dei due venne vicino, mi struscio la minchia in semi erezione sotto il naso e mi disse di aprire la bocca. Mi appoggio appena la cappella sulle labbra, che percepì inconfondibile l'odore di piscio che istintivamente mi fece serrare le labbra. Mi diede uno schiaffo forte "se ti opponi sarà peggio per te", mi ha detto il mio amico che sei puttanella e quindi ho pensato di non rinfrescarmi perchè alle puttanelle piace il cazzo che puzza, ringrazia che non ho da pisciare se no ora ti stavo già pisciando in bocca". Mentre diceva queste cose, ancora scosso dallo schiaffo sentii il cazzo in piena erezione dell'altro che mi esplorava le natiche. Mi ero messo in un bel casino.

Aprii la bocca e iniziai a pompare quella minchia, sopportandone il sapore acre. Era vero però, il cazzo non appena lavato mi piaceva di più....volevo toccarlo ma avevo le mani legate così dovevo sforzarmi con bocca e lingua. "vedi che ti piace eh? sei proprio puttana....adesso ti rompiamo in due. Sentii sputarmi nel culo. Subitosentii un dito dentro, mi fece male perché entro con irruenza. Riniziava la paura, se mi faceva male un dito figurati questi due bestioni.
Ad un certo punto quello davanti si staccò, mi disse di tirare fuori la lingua e inizio a colpirmi in viso con la minchia che teneva con entrambe le mani. Avevo iniziato ad assecondar i movimenti dell'altro, convinto che a breve mi avrebbe allargato con un altro dito. All'improvviso mi sentii lacerare, quel bastardo dietro mi aveva ficcato la cappella senza indugio. Cazzo mi faceva un male cane, lo imploravo di smettere eppure continuava a spingere, spingeva e spingeva. Mi diceva più stringi più soffri, più mi piace, decidi tu che fare. Provai a rilassarmi e spingere verso di lui nella direzione opposta.
Era dentro. Si fermò. Intostava il cazzo che pulsava. Io grondavo di lacrime che si spargevano per la stanza a forza dei colpi di minchia che l'altro non smetteva di indirizzarmi.
Ad un certo punto mi sentii svenire, ma sapevo che se fossi svenuto sarebbe stato peggio. Iniziò a pomparmi, mi chiedevo come potesse piacere e perché lo facessero in tanti, forse ero io che avevo dei problemi, ma cazzo faceva solo male. Poi iniziò a farmi meno male, sentii che quando arrivava in fondo, sentivo le palle che mi colpivano il culo e iniziai a provare piacere. Mi sentivo piena, una sensazione mai provata prima e volevo che mi sbattesse. Iniziai a dimenarmi, per quanto possibile e a ciucciare come un ossesso il cazzo che avevo davanti.
Si cambiarono, senza troppi idugi e un pochino di difficoltà avevo dentro anche il secondo cazzo, quello più grosso. Ero esausto, non credevo di poter reggere ancora molto, ma non potevo fare altro. Iniziai ad abituarmi all'idea. Ciò a cui non avevo più fatto caso era l'altro, che fine aveva fatto? dove è andato, dalla mia posizione non riuscivo a vederlo e non lo avevo più sentito parlare.
Ad un certo punto sentii la sua voce "cazzo ma sei proprio senta ritegno, sapevo che ti sarebbe piaciuto, ma non così.Speravo di vederti disperato e preoccupato più a lungo. Sei davvero solo una troia succhia cazzi. Dai ripeti. "sono una troia succhiacazzi, mi piace farmi spaccare il culo, voglio solo farvi godere, continuate vi prego, continuate........"dissi.
Ero completamente in trance, venni inondando tutto quando sentii un liquido caldo che mi invase il culo.....si cambiarono di nuovo e dopo alcuni minuti anche l'altro mi venne dentro.
Si misero davanti a me e si fecero ripulire, in realtà usarono la mia bocca e la mia lingua come un tovagliolo.
ero tt sporco di sperma: il bastardo mi disse ora ti pulisco io , prese un telo e me lo mise sotto poi si mise in piedi davanti a me e iniziò a pisciarmi sul viso.......Non mi piaceva la cosa, ero venuto, ero esausto, non avevo più voglia, ma non potevo fare altro.....li immobile a essere usato come un orinatoio.....
Mi slegarono, mi presero i vestiti e me li buttarono giù dalle scale, mi diede un cubetto di ghiaccio "per il tuo culo rotto, Adesso vattene e on farti più sentire ne vedere. hai chiuso, sei una troia sfondata e io le troie sfondate non le tocco, ci piscio sopra e basta".
Me ne andai a gambe aperte.
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