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Gay & Bisex

Alla scoperta del cazzo parte 2


di torinobis
29.04.2015    |    17.810    |    6 7.7
"Si mise un preservativo e dopo avermelo fatto insalivare per bene e avermi sputato nel culo iniziò a penetrarmi..."
...........................Tornai a casa ancora eccitato. Mi ci vollero due docce e altrettante seghe per placare i miei impulsi, perché ogni volta che con il pensiero riandavo a quello che era successo qualche ora prima in quella macchina, subito mi si drizzava di nuovo.
Passai la notte inquieto, pervaso dal senso di colpa, promettendomi che sarebbe stata la prima e l'ultima volta, mi dicevo "ti sei tolto la curiosità ora basta". Ma come spesso accade le promesse più difficili da mantenere sono proprio quelle fatte a se stessi, in quanto non esiste un giudice o un rimprovero in caso di trasgressione.
Mi svegliai la mattina, tutto normale, andai all'università, studiai, pranzai coi miei e al pomeriggio uscii con gli amici.Non ci pensai più, come se avessi rimosso quel ricordo, che solo la notte prima aveva continuato a farmi bagnare le mutande.
Al rientro a casa però, tutto cambiò. Mi chiamò un amico per chiedermi se ero libero per una partita di calcetto dalle 20 alle 21. Risposi di sì. Al solo sentire la parola calcetto mi eccitai e la mia mente mi rimandò all'offerta del giorno prima ancora in sospeso. Era destino cazzo, mi aveva detto di andare da lui vestito da calcetto e adesso devo andare a giocare......... vado o non vado, vado non vado? Un dubbio che mi tenne occupato tutta la durata del match, la mia peggiore prestazione di sempre.
Andai in spogliatoio e ci pensai ancora e mi dissi no, non ci vado. Poi ad un certo punto mentre guidavo verso casa mi accorsi che dopo la doccia mi ero rivestito da calcio nonostante il cambio pulito. SIGH MA DOVE HO LA TESTA????......poi capii: il mio inconscio da troia mi aveva lanciato un segnale evidente.
Mi diressi verso casa sua.
Avevo solo un indirizzo e un numero di telefono. Lo chiamai massaggiandomi la patta, un prigione per quel cazzo che pulsava e si faceva sentire dal pantaloncino.
"Driiin driinn driiinn, tre squilli, poi solo una voce, fredda e calma, la voce di qualcuno che sapeva che avrei chiamato: "sei in ritardo troia. Squilla quando sei sotto. Mettiti la tuta da calcio senza mutande.Se ci metti più di 20 minuti ad arrivare e se per caso non sei vestito come ti ho detto, ti punirò e ti assicuro che non sarà affatto piacevole, benché il tuo animo da schiava sottomessa possa suggerirti il contrario!
Senza lasciarmi possibilità di ribattere attaccò.
Cazzo mi ero spaventato, era troppo per me, non ci vado cavolo, questo è matto.......però perché mi pulsa sempre di più? perché ho così voglia di andare? perché quando ha detto "il tuo animo da schiava sottomessa" ho quasi avuto un orgasmo? Mi gira la testa, vado a casa......
Con dieci minuti di anticipo ero sotto casa sua, mi accovacciai dietro la portiera della macchina perché dovevo levarmi le mutande e rimettermi i pantaloncini.....già solo quel gesto mi fece avvampare, l'idea di fare qualcosa che mai avrei fatto solo per soddisfare il desiderio di un uomo mi mandava fuori.
Ero davvero una puttanella sottomessa, mi piaceva ubbidire e farmi comandare. Avevo scoperto un nuovo mondo in 24 ore. Avevo paura, ma ormai ero in ballo, ed ero troppo eccitato per non andare fino in fondo.
Col cuore in gola chiamai. M disse solo "secondo piano, prendi le scale".
Salii la prima rampa di scale, appena svoltai per intraprndere la seconda, lo vidi, era al al buio nella penombra seduto sull'ultimo gradino del pianerottolo: slip aderenti e felpa nera col cappuccio, semi aperta sin sotto i pettorali scolpiti, infradito.
Arrivai a due gradini di distanza, "Baciami piedi e inizia a succhiare senza dire una parola. "
Cazzo, era più di ogni fantasia, e poi era reale. Mi sentii ribollire, questa volta però niente indugi, baciai i suoi piedi, abbassai gli slip e me lo misi in bocca. quello che non avevo previsto è che non appena appoggiai la bocca a quel bastone da toro, lui mi mise le mani sulla nuca. Mi spingeva a forza sul suo cazzo, lo sentivo in gola, mi veniva da vomitare, mi lacrimavano gli occhi ma Lui non mollava, diceva solo "tutto, fino in fondo, meno ci metti prima torni a respirare."
Mi lasciò e mi ritrovai in ginocchio sui gradini con le lacrime agli occhi mentre lui mi fissava dall'alto in basso. Aprii la porta semichiusa e mi disse " sul letto a novanta tutto nudo, ma con le scarpe da calcio, subito".
Provai a dire di no, mi diede uno schiaffo, forte, molto forte che aggiunge altre lacrime a quelle per la pompa. Chiuse la porta, lasciandomi sull'ingresso dicendomi "sei libera di andartene, ma poi vorrai tornare. Se te ne vai Io non ti aprirò più. Pensa bene a quello che fai, puoi negare a tutti di essere una troia, ma non a te stesso. A te la scelta, o reprimi e sarai frustrato a vita, o vai fino in fondo e godi come non hai mai goduto prima"
Cazzo, ma come poteva parlarmi così, chi cazzo crede di essere? Non mi conosce e pretende di spicoanalizzarmi.....Fanculo.
Però aveva ragione, ero incazzato, ma eccitato avevo il cazzo che mi esplodeva. Sentivo il bisogno di essere puttana, di servirlo, di essere il suo oggetto di piacere.
Mi chiusi la porta alle spalle, mi denudai tenendomi le scarpe addosso e mi misi a novanta sul bordo del letto. Silenzio. Sedia che striscia sul pavimento e rumore di sigaretta che si accende. Era seduto, in silenzio, mentre mi fissava e fumava scrutandomi il culo in bella vista.
Mi disse di guardare contro il muro (non potevo vederlo così e di non muovermi).....passarono alcuni minuti, per me eterni, mi sentivo completamente umiliato e imbarazzato, ma ero sempre più eccitato. Dopo un po interruppe il silenzio "hai proprio un bel culo, sei vergine, si vede. Sappi che ti farà male,parecchio male ma poi ti piacerà e non potrai più farne a meno. Voleva incularmi cazzo. Paura ansia, ma anche voglia e desiderio, volevo che mi spaccasse il culo.
Si avvicinò, mi fece sentire la cappella la le chiappe, e poi sulla schiena, era eccitato lo sentivo......ad un certo punto sentii caldo, mi stava leccando il culo......WOW . di nuovo quella sensazione provata in macchina, credevo di avere la figa; senza accorgermene iniziai a spingermi verso di lui, volevo sentire la sua lingua dentro.
Poi senza preavviso mi stuprò con due dita. Dolore, ma dopo poco entravano e uscivano per tutta la saliva e iniziavo a desiderare qualcosa di più grosso.
Mi tolse le scarpe e le calze...erano sudate, avevo giocato a calcio, ma a lui piaceva perché se le mise in faccia e iniziò a inspirare.....mi disse che ero maschio e lo eccitavo perché ero troia, ma maschio, non come le tante checche che c'erano in giro. Ero il Suo maschio puttana, la Sua troia.
Mi prese le piante dei piedi e iniziò a colpirle col cazzo.....Non so perché ma questo mi fece letteralmente impazzire, non ero feticista, non mi piacevano i piedi, ne mi piaceva che me li toccassero, ma il sentire il suo enorme bastone sulla pianta dei piedi mi dava con estrema efficacia il senso di sottomissione nei suoi confronti, mi faceva sentire puttana, davvero puttana, la Sua puttana.
Si mise un preservativo e dopo avermelo fatto insalivare per bene e avermi sputato nel culo iniziò a penetrarmi...cazzo era troppo stretto, mi lacerava, un dolore spaventoso...non riuscivo ad allargarmi....capii che insistendo il dolore avrebbe sopraffatto tt il resto e gli urlai di smettere.
Si spostò, aveva capito anche lui che c'erano dei limiti che andavano rispettati.
Mi mise un dito in culo e poi mi chiese di succhiarlo, si tolse il preservativo e mi iniziò a scopare la bocca. Mi fotteva la gola come se fosse una figa, senza preoccuparsi di come stessi o se mi piacesse, stava godendo ed era tutto quello che gli ineteressava.
Pi si staccò mi disse di mettemri in ginocchio e mi sborrò a fiotti su viso e sul petto. Era venuto. Non mi diede neanche un fazzoletto.
Mi disse solo "rivestiti ora e vattene che ho da fare. Io per te non sono nessuno e tu per me non sei nulla. Quando la notte sei in calore, senza avvisare, passi e citofoni. Ogni volta che vieni andremo sempre oltre. Ti ho risparmiato il culo, ma non sarò così clemente la prossima volta"
Mi rivestii senza neanche poter passare dal bagno.
Me ne andai sporco di sperma, con le palle gonfie e sentendomi davvero umiliato.
Corsi in macchina, mi pulii con un fazzoletto e mi diressi verso casa, A metà tragitto mi segai mentre aspettavo un verde, ci misi 10 secondi......ero davvero una troietta.
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