Andrea

Erano gli anni settanta, avevamo tra i 16 e i 17 anni in un gruppo di cinque o sei amici. Ragazze poche e solo qualche bacio. Grande ricerca di giornaletti porno che a quei tempi erano difficili da trovare. Ivano, uno dei miei amici di allora, il più intimo e con il quale facevo coppia fissa, aveva un cugino più grande che lavorava da un barbiere ed ogni tanto ci rimediava qualcosa. Prevalentemente Le ore. Ed allora ci mettevamo a guardare la rivista con il cazzo duro come può essere a 17 anni e via a seghe. Qualche volta ce le facevamo a vicenda senza grandi soddisfazioni. Ma un bel giorno arriva Andrea, un suo quasi cugino di Napoli di 14 anni. Era venuto per qualche settimana per fare un po' di mare da noi. Subito fu aggregato ad Ivano perché venisse con i ragazzi. A noi non andava molto tirarcelo dietro ma non c'era modo di evitarlo. E fu così che iniziò.
Oggi andiamo a fare il bagno alla caletta, dice Ivano spiegando ad Andrea che si poteva andare in motorino e poi si doveva camminare un bel po'. Eccolo pronto in un attimo. Scendiamo in questa piccola caletta ci sistemiamo con gli asciugamani tra gli scogli e dalla borsa di Ivano cade l'ultimo numero de le ore. Andrea inizia a guardare le foto e ci dice di non averle mai viste di così belle. Decidiamo di coinvolgerlo nel nostro gioco e ci togliamo i costumi rimanendo con il cazzo dritto. Lo convinciamo ad imitarci e ci mettiamo a sfogliare le pagine toccandoci il cazzo. Poi Ivano gli dice che poiché per lui é la prima volta con noi deve essere lui a segarci. Titubante acconsente e inizia. Con la scusa che con la sinistra non é molto capace Ivano si sposta e si mette alle sue spalle. Inizia a strisciare il cazzo tra le chiappe di Andrea che gli chiede - cosa stai facendo? - non preoccuparti, lo facciamo sempre tra noi poi toccherà anche a te - così facendo gli mette la cappella a contatto del buchino ed inizia a segarsi. - dopo posso farlo anche io? - chiede Andrea - - certo - gli rispondiamo noi. Intanto Ivano che ha un cazzo abbastanza lungo ma sottile, inizia a spingerlo dentro. Andrea non dice niente ed allora lui gli bagna con la saliva il buchetto ed inizia a spingerlo con più convinzione. Andrea si lamenta un po' ma neanche troppo ed allora Ivano tra saliva e spinte sempre più decise glielo mette dentro, aspetta un po' e poi inizia a incularlo sempre più decisamente. Andrea ha ancora il cazzo dritto ed il mio in mano che sega lentamente, posso vedere il cazzo che gli entra ed esce dal culo; poi Ivano va più veloce e con un'ultima spinta gli sborra nel culo. Rimane dentro qualche attimo e poi lo tira fuori. - l'ho aperto e riempito di sborra - mi dice - adesso tocca a te - mi dice. Mi sposto dietro e lui allarga il culo ad Andrea, io faccio per metterci altra saliva ma vedo del dal buco ancora allargato esce la sborra di Ivano, lubrificante naturale, penso, ne avrà bisogno perché il mio cazzo é poco più lungo di quello che ha appena preso ma più largo. Appoggio la cappella ed inizio a spingere, Andrea si irrigidisce, spalmo sul buco lo sperma che sta' uscendo e riprovo, la cappella entra Ivano lo tiene largo e fermo ed io spingo. Glielo pianto dentro ed inizio a scoparlo a fondo, ogni tanto si ritrae ma io continuo. Non ci metto molto, eccitato dalla situazione e vengo con quattro o cinque schizzi. - Lo abbiamo riempito bene - dico. - adesso tocca a me - fa Andrea - oggi é tardi - gli rispondiamo finisci da solo. Si prende il cazzo in mano e dopo quattro o cinque smanettare viene abbondantemente. Andiamo a sciacquarci in mare, sono dietro Andrea e vedo un rivolo di sperma che gli cola tra le gambe. Passata l'eccitazione abbiamo un po' di timore che Andrea vada a raccontare quello che é successo. Per tastare il terreno gli chiedo se anche il giorno dopo vuol venire con noi nello stesso posto. Certo risponde lui - però dobbiamo stare più tempo così che anche io possa farlo -. Con Ivano ci guardiamo sorridendo.