La collega della moglie 5

Le dò un attimo per riprendersi, la guardo e penso a quanto è cambiata, poi la prendo e la faccio scivolare fino al bordo del letto, le allargo bene le gambe ed appoggio la cappella alla sua figa, larga e bagnata. Spingo un po' e sono dentro con la cappella, la punta entra ed esce ma non voglio ancora spingerlo tutto dentro. - E' bellissimo – mi dice – mi stai facendo morire, mettimelo dentro, voglio sentirlo - - cosa vuoi, dimmelo – e lei – voglio il cazzo, il cazzo, il cazzo -. Allora lentamente, per farglielo gustare inizio a spingere, entra facilmente, si allarga e quasi lo risucchia. Spingo ancora ed é tutto dentro, mi fermo un attimo perché lo senta bene. Mi chiede di scoparla, ed inizio a pomparla, esco quasi completamente e poi lo spingo fino in fondo. Le spingo le gambe ancora più indietro e le dico di guardare mentre la scopo. - Ti piace – le chiedo – è bellissimo – mi risponde – vedi il cazzo?- le chiedo ancora – vedo un cazzo, il più grande che abbia mai visto, che mi scopa e sto per venire di nuovo. Ti piace chiavarmi così a gambe larghe mentre guardo il cazzo che entra? - Le rispondo che é una troia e che il mio cazzo é sempre pronto per lei e che voglio riempirle di sborra la figa, e poi sborrarle sulla faccia e sui capezzoli e nel culo. Si prende le caviglie e si apre ancora di più adesso lo ha tutto piantato dentro, lo muovo pochissimo. Vedo che chiude gli occhi, respira sempre più veloce e viene, e mentre viene schizza e mi bagna il cazzo e le cosce. - scusami, scusami ti prego, non so cosa mi sia successo . Le dico di non preoccuparsi e che mi piace, mi abbasso ed inizio a leccarla. - non ne hai più? - le chiedo. - Sei un porco – mi dice che la faccio eccitare e che farebbe di tutto con me. Si contrae ed ecco un altro zampillo che mi colpisce sulla lingua e sulla viso. Poi le metto la lingua in bocca e lei inizia a succhiare e leccarmi sulla faccia. - devo fare la pipì – mi dice, le rispondo che me ne sono accorto ridendo. La prendo per mano, la faccio entrare nella doccia, le metto due dita nella passera e le dico – avanti, non vergognarti – sento che si contrae e poi inizia ad uscire una fontana di liquido biondo. La faccio accucciare, le prendo una mano e la metto sul cazzo – anche io devo farla -ed inizio a spingere, il primo zampillo colpisce un po' la sua spalla ed un po' le piastrelle, lentamente lei scappella il cazzo e lo indirizza sul seno, la bagno tutta, il liquido scende sul seno al ventre alla figa aperta per la posizione. Sto per finire, gli ultimi schizzi li indirizza sulla faccia, la sua bocca é aperta e la sua lingua é fuori. Le appoggio la cappella sulla bocca e con un ultimo sforzo riesco a a spruzzarle due volte in bocca, beve. Sembrava una santerellina ed ora beve il mio piscio. Si alza, mi mette la lingua in bocca ed iniziamo a baciarci come forsennati, il cazzo, a causa della pisciata non é completamente in tiro ancora. Inizia a segarlo e mi sussurra che ne vuole ancora. La spingo in basso, le avvicino il cazzo alla bocca, lei apre le labbra e lo fa entrare, spingo, spingo finché non sento i suoi conati, allora la faccio respirare e poi spingo ancora. E' impossibile che riesca a prenderlo tutto ma si sforza ogni volta di più, le manca l'aria ed allora si ritrae e poi ancora dentro, quasi deglutisce, ed ogni volta che fa uscire il cazzo dalla bocca la saliva le cola dalle labbra sul seno e sul ventre. - fai i pompini come una zoccola - le dico – lo prendi fino in gola -, - più di così non riesco, mi piace sentirmi riempita dal tuo uccello -.
La faccio alzare perché non voglio venire. Devo completare l'opera, voglio aprire ancora una volta quel suo culetto stretto, voglio sentire il cazzo stretto dal suo buco ed aprirla, aprirla come la più navigata delle troie. Ma non voglio farle male. La faccio inginocchiare sul letto, il viso é appoggiato sul materasso, le mani afferrano i cuscini. Le chiedo se sà cosa stò per farle – stai per farmi il culo - - lo vuoi? - le chiedo. Mi risponde che aspettava questo momento. Non voglio farle male questa volta, dopo aver leccato il buchino prendo il gel che ho portato e lo faccio scendere abbondante sul solco del culo, con il pollice le massaggio il buco e lo lubrifico bene, raccolgo ancora del gel ed ancora con il pollice forzo la rosellina. Spingo ed il pollice é dentro, si inarca come ad aprirsi ancora di più, é bellissimo vedere il dito dentro e muoverlo e estrarlo e poi ancora dentro. La forzo con l'indice ed il medio, é rilassata ed aperta, provo con il terzo dito e li faccio ruotare un po'. - Il cazzo, mettimi il cazzo, non ne posso più –. Mi alzo sopra di lei, appoggio la cappella e lentamente spingo. Entra come nel burro, le palle sbattono sulla figa, é tutto dentro. - E' bellissimo, mi sento riempita, come la prima volta, tutto il cazzo dentro, il mio culo aperto, la figa bagnata, sono la tua troia, inculami dai, spaccami con il cazzo -. Con le mani la allargo ancora di più per quanto quasi impossibile e poi inizio a scoparla nel culo con forza, il cazzo esce e poi rientra fino alla radice, il buco rimane aperto, aspetta il cazzo e quando la cappella entra sembra risucchiarlo, quando é tutto dentro anche lei spinge indietro a cercarne ancora di più. - Riempimi ti prego, stò per venire, dammi tutta la sborra nel culo, voglio sentirti venire e verrò anche io. E' troppo, troppo, sborra, sborra – ed io vengo, due tre quattro schizzi e sento le sue contrazioni. Viene, si rilassa, ci abbassiamo sul letto e io le rimango sopra con il cazzo ancora dentro. Il suo culo, tutto é iniziato da lì.