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La collega della moglie 2


di Luponeronotte
31.01.2017    |    32.370    |    6 9.5
"Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro: - perchè sei venuta? - rimane in silenzio - allora puoi andare, il vino lo hai portato, grazie – ma non si..."
Passano una decina di giorni ed un bel giorno verso le dodici mia moglie mi chiama al telefono dal lavoro e mi avvisa che sarebbe passata Stefania a lasciare del vino che avevamo ordinato. Verso le due del pomeriggio.
Strano penso io, avrebbe potuto caricarlo nell'auto di mia moglie, ma stiamo a vedere. Puntualmente alle 14 Stefania suona ed io le apro. Entra e senza guardarmi con il capo chino mi dice che mi ha portato il vino. Mi avvicino e le chiedo
- cosa altro vuoi? -
- nulla -
risponde senza guardarmi. Le alzo la testa e le passo un dito sulle labbra. Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro:
- perchè sei venuta? -
rimane in silenzio
- allora puoi andare, il vino lo hai portato, grazie –
ma non si muove
- quindi? -
- voglio rimanere –
mi risponde lei
- sai cosa ti farò? -
- si –
risponde piano,
- no che non lo sai –
ed é quasi una promessa. Le avvicino le dita alle labbra
– apri –
e le metto due dita in bocca -adesso succhia. Dovrai fare tutto quello che voglio, lo sai vero? -
annuisce con la testa senza smettere di succhiare. La faccio spogliare, all'inizio non vuole ma poi lo fa. E' veramente carina, minuta ma molto ben fatta
- girati e fammi vedere il culo –
obbediente si volta
- adesso chinati un po' in avanti e allargati, voglio vederti il buco che ti ho aperto quella sera -
- no ti prego - avanti o puoi andartene –
lo fa. Mi alzo, le faccio leccare due dita, le appoggio sul buchino e spingo. Entrano solo le prime falangi e inizio a massaggiarla facendole roteare nel buco.
Le sfilo e le metto nella figa, é bagnata. La faccio sedere sulle mie gambe e le infilo di nuovo tre dita nella figa
- ti piace? - le chiedo anche se é evidente
- si – mi risponde lei.
- toccati da sola e dimmi perché sei venuta -
- no ti prego, mi vergogno –
io spingo ancora più in profondità le porto la mano sulla figa e lei inizia a toccarsi lentamente.
- quella sera che mi hai fatto quella cosa -
- cosa? -
la interrompo io
- quella cosa si dice in un certo modo, quella sera che ti ho inculata -
- si quella sera …. che mi hai inculata nel garage, mi hai fatto male, nessuno me lo aveva mai fatto, ma –
si sta rilassando, ha divaricato ancor di più le gambe e si sta accarezzando lentamente il clitoride, le mie dita entrano ed escono facendo un po' rumore per quanto sono bagnate
- quando siamo ritornati in casa e sono andata in bagno, mi sono seduta sul bidet per lavarmi ed ho sentito che ero ancora tutta allargata e la sborra che si è messa ancora a colare, con le dita volevo sentire quanto me lo avevi allargato e mi sono eccitata. Allora mi sono masturbata ed ho goduto subito. Non mi era mai successa una cosa così. Mi ero imposta di non venire a cercarti ma ogni giorno ripensavo a cosa mi era successo e volevo scoprire se era stato solo una serata particolare o se mi sarebbe piaciuto ancora -.
-hai fatto bene a venire, ho voglia di completare l'opera. Adesso mettiti in ginocchio -
abbasso i pantaloni della tuta e tiro fuori il cazzo già in tiro, mi avvicino e inizio a passarle la cappella sul viso, le dico di aprire gli occhi e guardare il cazzo che le aveva aperto il culo
- è grande, non immaginavo fosse così-
- più di quello di tuo marito? -
diventa rossa e china la testa, la prendo per i capelli e le ripeto la domanda
- molto di più, più lungo e molto più largo -
- ti sfonderò per bene ma adesso succhia-
Inizia a prenderlo in bocca quasi con timidezza, penso di sapere cosa vuole, la prendo per la nuca e spingo, le spingo il cazzo fin dove posso e lei tossisce. Adesso inizia a succhiare bene. Le dico di guardarmi mentre mi fa il pompino. Le prendo con le mani la testa e la scopo in bocca, ad ogni spinta le entra sempre di più, la saliva le esce dalla bocca e scende sul seno. Si porta una mano sulla figa ed inizia a toccarsi. Non voglio che venga subito ed anch'io non voglio venire subito. Le sfilo il cazzo dalla bocca e la faccio alzare, le succhio la lingua, bagno due dita con la nostra saliva e le infilo nel suo buchino. Si irrigidisce ma continua a baciarmi, con le dita ad uncino spingo sempre di più, quasi ad alzarla. Sporge il culo per facilitarmi, le sta piacendo. Le faccio colare la mia saliva in bocca e lei ingoia. Le dico che é una troia e che voglio mettergli il cazzo nel culo. Mugola. La faccio mettere a pecorina sul divano ed inizio a leccare il culo e la rosellina, cerco di penetrarla con la lingua e lascio tanta saliva, non voglio farle troppo male. Poi le punto la cappella ed inizio a spingere, la sento irrigidirsi e mi fermo, poi spingo ed entra ancora un po', ed ancora mi fermo, sento il buco stretto intorno alla cappella e vorrei spingerlo fino in fondo e sfondarla ma non voglio farle troppo male. La prendo per i fianchi ed inizio a muoverla avanti indietro, il cazzo fermo e duro, la cappella dentro che esce ed entra. Provo a lasciarla e lei continua da sola. E' il momento, durante una sua spinta spingo anch'io e le infilo tutto l'uccello fino in fondo. Si lamenta.
- lo hai tutto dentro, come la prima volta, adesso ti chiaverò il culo e ti riempirò di sborra, era quello che volevi vero-
- si, era quello che volevo -
piano piano inizio a farlo scorrere senza farlo uscire completamente. Guardo il cazzo che le apre il culo ed entra fino in fondo. Le dico che dovrebbe vedersi, così allargata, con tutto il cazzo piantato dentro. Ora la sto inculando di brutto, si inarca, le sta piacendo, si allarga sempre di più, ora posso farlo uscire e sbatterlo ancora dentro tanto é larga. Respira forte e improvvisamente quasi urlando – sto venendo, è fortissimo, fortissimo – trema tutta. Non riesco a tenermi più e le vengo nel culo, devo averla allagata. Lei spinge il culo verso di me per farlo entrare tutto e sentire le mie contrazioni. Senza staccarci ci adagiamo sul tappeto respirando forte.
- è stato bellissimo – le sussurro in un'orecchio
- anche per me, non mi aspettavo di venire così, una sensazione tanto forte non l'avevo mai provata -
-la prossima volta ti riprendo con il cellulare così ti faccio vedere quanto sei aperta, anzi lo faccio subito, prima che si chiuda. - E riprendo il suo buco mentre tiro fuori il cazzo che inizia a ammosciarsi. La faccio guardare.
- non l'avrei mai creduto possibile – dice. Lasciamo passare qualche minuto.
-andiamo in bagno – le dico – e mettiti sul bidet – si alza ed inizia a camminare tenendo stretto il culo. Non vuol far uscire la sborra. Si siede sul bidet e così facendo allarga le gambe – senti come sei larga – le dico e quanto seme di ho sparato dentro - La vedo portare la mano al culo ed infilare due dita, le toglie lucide di sborra, poi inizia a masturbarsi, le alzo la testa e le dico di guardarmi mentre si tocca. Mi guarda e si tocca sempre più veloce, il suo respiro si fa affannato e veloce e poi la vedo venire, trema e viene. Mi avvicino e le sussurro – come l'altra volta -, - come l'altra volta – dice lei sorridendo.
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