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Conoscere un trans


di valesa80
09.08.2013    |    11.058    |    1 7.7
"Una volta finito si guardò allo specchio e vedeva quella figura strana, sembrava davvero una femminuccia e con molto stupore gli era venuto duro il cazzo, ..."
Stamattina mi sono svegliato con una grande voglia, ho il cazzo in tiro, fa capolino fuori dal boxer.
Devo assolutamente darmi piacere in qualche modo, solo che vorrei davvero un bel manico vero, a volte il mio dildo personale non mi appaga al 100%.
Faccio una bella doccia, mi profumo solito rituale un bel clistere no, indosso un pantaloncino corto, una camicia, e destinazione ormai di solito Napoli.
Sul treno non faccio altro che guardare l’orologio, finalmente arriviamo a destinazione, con lunghe falcate mi dirigo direttamente al cinema Argo.
La mia speranza e quella di trovare quel libero specifico posto a sedere dietro la colonna, in quel posto chi vuole farsi pompare sanno che può avvicinarsi senza dubbio.
Aime lo trovo occupato, mi faccio un giro in platea, a volte qui si rimorchia, mi soffermo a guardare il film e mi si avvicina un signore rimane a fissarmi, si tocca il pacco, allungo la mano, si lascia palpare e dopo un po’ gli apro il pantalone e libero il cazzo, non è un granché ma meglio di niente, inizio a segarlo e dopo un po’ gli propongo di andare in bagno.
Si rifiuta, mi dice di farlo dietro alla colonna, tanto non ci vede nessuno, desisto e gli dico che se gli va posso fargli un pompino ma niente culetto in sala.
Accetta, m’inginocchio e inizio a leccarlo lo prendo tutto imbocca, lo ingoio tutto, poi ritorno indietro passandogli la lingua, da lì a poco mi avvisa che sta per venire, mi alzo e continua a segarlo, un paio dimenate e inizia a spruzzare, si pulisce e senza neanche dire una parola “si” allontana.
Il mio cazzo è in semi erezione, ritorno a fare un giro noto che sono arrivati diversi travestiti.
Nel girare tiro fuori dal pantalone un pacchetto di gomme e ne prendo una, un travestito mi vede e mi chiede se posso offrirgli una anche a lui, con piacere gli e la do.
Iniziamo a parlare, mi dice che questa mattina non vi è movimento, difatti in tutto il cinema siamo poco più di una decina di persone, ci sediamo e parliamo di vari argomenti, nota che ho in tasca un taccuino e una penna, l’avevo comprata poco prima di entrare al cinema da una signora che stava facendo beneficenza per un’associazione.
Mi chiede come mai l’avessi, e a dire il vero giocai sporco, difatti i disi che stavo facendo delle ricerche per una casa editrice di romanzi hard, dovevo giravo nei cinema porno di Napoli, per raccogliere testimonianza sui “ Fenninjelli “cosi dovrebbero chiamarlo a Napoli se non mi sbaglio, gli dico se gli andrebbe di raccontarmi un po’ la sua storia.
Inizialmente è molto titubante, ma poco dopo forse vedendo la mia insistenza iniziò a raccontarmi la sua storia.
È figlio solo, i genitori a quel tempo gestivano una salumeria, e quindi in estate quando la scuola è chiusa, lui stava in casa di uno zio, fratello della madre e professore di matematica, tutte la mattina lo zio lo preparava facendogli fare colazione per poi trascorrere tutto il resto della mattinata a casa sua.

In una di queste mattine andando in bagno, prese una rivista dal cesto, lo zio adora leggere in bagno e teneva una cesta con diverse riviste, ne prende una sul tema automobili, ma nell’aprirla era ben nascosta un’altra rivista, “TRANSEX”, era la prima volta che vedeva quelle creature, a quei tempi già si era fatto qualche sega in comitiva sfogliando le riviste a fumetti con gli amici ma dei trans non ne sapeva nulla, sta di fatto che sfogliando quella rivista gli venne duro e si segò.
Dopo aver finito, tutto rimise a posto solo che non la mise nel modo in cui l’aveva trovata, difatti lo zio poco dopo recandosi in bagno notò che qualcosa non era come aveva lasciato lui.
Da quella mattina lo zio iniziò a lasciare in giro, né posti, dove sapeva che il nipote poteva trovarle. Difatti in una di queste scoperte fu sorpreso dallo zio che gli aveva detto che andava nello studio per scrivere delle cose, allora lui pensò di essere libero e iniziò a sfogliarla, ma quando fu scoperto, diventò rosso come un peperone.
Lo zio inizialmente fece il duro facendogli credere mille cose, avrebbe raccontato ai genitori l’accaduto e tante altre cose, ma pian piano si addolcì, gli chiese se gli piacevano quelle figure, e chiese allo zio com’era possibile che una donna abbiano terga le gambe, il coso dei maschi.
Lo zio gli spiegò che a volte la natura fa dei bruti scherzi, quindi quelle creature nascevano maschi ma durante il percorso della vita veniva fuori l’ormone femminile, tanto che gli cresceva il seno, quindi dalla pancia erano donne e la parte inferiore nascondeva il pistolino.
Per diversi giorni non accadde più nulla, lui continuava a trovare a volte nella Casetti o sotto il cuscino del divano queste riviste, spesso si chiudeva in bagno a segarsi.
Una mattina lo zio gli racconta una favoletta, dicendogli che a volte succede anche nei maschi di sentirsi donna, cioè sono maschi tutti gli effetti ma adorano vestire con intimo femminile, truccarsi, girare per casa vestiti da donna, senza naturalmente uscire fuori, in privato adorano sentirsi donne.
Su questa cosa ci rifletté per molti giorni, specie in piena notte si svegliava pensando a ciò che gli aveva raccontato lo zio, proprio in un pomeriggio si trovava nel bagno di casa sua a fare i bisognini, quando notò dalla cesta della biancheria sporca, le mutandine della madre, erano particolari, tipo perizoma, cosi gli venne la brillante idea di provarle a indossare.
Si denudo del tutto, e calzò quella strana mutanda, poi sempre dalla cesta prese un reggiseno che dovette a lungo faticare per allacciarlo.
Una volta finito si guardò allo specchio e vedeva quella figura strana, sembrava davvero una femminuccia e con molto stupore gli era venuto duro il cazzo, difatti non perse occasione e si tirò una bella sega.
Da quel giorno spesso non perdeva occasione per indossare intimo femminile, a volte non trovandolo nella cesta lo cercava nei cassetti o nel filo, dove era steso il bucato. Iniziò a truccarsi mettendo il rossetto, spiando la madre.
Questo cambiamento non passo inosservato dallo zio, difatti una mattina lo chiamò dicendogli che doveva assentarsi per una mezzora, quindi restava a casa sua cioè dei genitori per poi quando lui tornava, lo avrebbe chiamato.
Tutto euforico di restare per una mezzora da solo scappò subito in bagno, aveva notato poco prima un paio di mutande di pizzo, subito si sfilo il pantaloncino che portava, tolse le sue mutande infilandosi quelle della madre, raggiunse un’erezione tale che le mutandine non riuscivano a contenere il cazzo, si mise anche il reggiseno e poi completò il tutto prendendo delle calze a rete del cassetto di sua madre.
Da quel fatidico giorno che aveva fatto quella scoperta ogni occasione, era buona per restare a quadrare come vestivano le donne, spesso passeggiava vicino ai negozi d’intimo restando a guardare i manichini esposti.
Sta di fatto che era in piena trasformazione, aveva messo pure un po’ di Rosetto rosso fuoco, quando sentì aprire la porta di casa, panico assoluto, era lo zio che avendo le chiavi era tornato molto prima di quando gli aveva detto.
Lo zio, gli aveva teso il tranello, si era accorto che qualcosa non andava, volle vederci chiaro, e difatti non si sbagliava.
Lo aveva trovato con le mani nella marmellata, come si sol dire. Voleva dare qualche spiegazione ma lo zio come quella volta che aveva scoperto la rivista fece il duro ma poi si addolcì. Chiedendogli se gli piaceva vestirsi n quel modo.
Lui rispose che non perdeva occasione per indossare qualcosa di femminile.
Arrivarono a un accordo, lo zio avrebbe tenuto per se il segreto ma a patto che quando stesse da lui si sarebbe vestito sempre da donna.
Da quella mattina lo zio gli procurò diversi capi si d’intimo che di abiti, in una di queste mattina successe un fatto nuovo, nel girare perla casa, lo zio lo prese da dietro stringendolo a se dicendogli, che era una bella ragazza ed era giunto il momento di fare un altro passo, trovandosi a contatto con il corpo inizio a pensare a cosa volesse riferire lo zio, difatti sentiva qualcosa di molto duro che gli premeva sul culetto.
Lo zio gli prese una mano e la portò sul pacco dicendoli ora devi imparare cosa sanno fare le donne, hai visto quelle delle riviste come fanno, anche tu dovresti farlo a me. Impaurito, balbettò ma lo zio lo rassicurò dicendogli di stare calmo che lui gli avrebbe insegnato tanti giochini.
Per prima cosa tirò fuori da un cassetto un filmino sul tema, iniziarono a scorrere sul video quelle creature, quando comprese quello che facevano e notava che a loro piaceva si rassicurò molto, difatti mentre scorrevano le immagini, lo zio prese di nuovo una mano e la infilò dento il pantalone della tuta, facendogli stringere il suo cazzo.
Quella mattina imparò come far godere un cazzo di un adulto. Quando lo zio venne, rimase allibito nel vedere tutta quella roba che gli usciva dal cazzo, al suo cazzetto non usciva che una piccolissima goccia.
Da li imparò i primi pompini, ormai lo zio gli insegnava tutto ciò che poteva fare con il cazzo.
Rimase solo l’ultimo passo, prenderlo nel culetto, lo zio temeva in una reazione che potesse traumatizzarlo, allora lentamente quando gli stava facendo il pompino, spesso giocava con il forellino, ogni tanto premeva il dito per farlo entrare, e cosi alla fine si lasciò convincere di provare a prenderlo nel culetto.
Lo zio lo preparò per bene, gli aveva insegnato come rilassarsi, ormai nel culetto gli entrava bene un dito e forzando anche un secondo.
Spalmò molta crema nivea, gli disse di rilassarsi come gli aveva insegnato lui facendo finta di andare in bagno cosi il muscolo si allentava, puntò il cazzo e come venne a contatto, si allontanò in avanti sottraendosi a quest’ultimo.
Dopo diverse rassicurazioni ritornò e vedendo scorrere sulla tv le immagini di una trans propri la prima volta era intitolato il film si lasciò andare facendo proprio non più né meno imitando quella creatura di fatti, il glande stava entrando diede un piccolo urlo, gli bruciava, allora lo zio lo tirò fuori e gli spalmò dell’altra crema.
Sentendosi pronto dissi di riprovare, entro ma riuscì a contenere il dolore, lentamente lo zio spingeva per poi ritrarsi, poi ritornava a spinger, così in questo modo riuscì a rilassarsi, ormai era riuscito a farsi entrare una buona metà del cazzo.
Lo zio per facilitargli al cosa prese a segargli il cazzetto. Lentamente spinse ancora e ormai il cazzo era completamente scomparso dento il suo culetto, girandosi verso lo specchio dell’armadio, non le pareva vero, era riuscito a infilarsi nel culo tutto il cazzo, diede un urlo di piacere, aveva raggiunto un’altra meta.
Dopo aversi adattato al cazzo, lo zio iniziò un lento movimento, il bruciore sembrava che man mano stava scomparendo iniziò a sentire piacere, il suo cazzo un po’ con la manipolazione dello zio un po’ per il piacere raggiunse la piena erezione.
Lo zio inizio un lento aventi indietro che a lungo andare li portò entrambi a raggiungere l’orgasmo, quella volta lo zio lo tirò fuori spruzzandogli tutto lo sperma sulla schiene e le sue poche gocce andarono a finire sul lenzuolo.
Entrambi soddisfattiandarono in bagno a fare una doccia.
Questo è la mia iniziazione mi disse, da quella volta sapessi quante volte ma inculato lo zio, a diciannove anni sono andato via di casa prima a Milano ospite di un’amica che ma insegnato il mestiere poi da un anno sono tornato a Napoli i miei genitori non mi hanno voluto accogliere in casa, ora vivo con mio zio, ormai ha quasi ottant’anni e spesso lo prendo in giro dicendogli che ormai quel coso gli serve solo per pisciare.
Senti ora devo fare un giro altrimenti qui si mette male, perché gli chiesi, noi che stiamo qui dobbiamo dare una parte del ricavato a una persona che sta qui in sala, lui già ma fatto capire che sono stata troppo tempo a parlare conte senza concludere niente.
Si alzò e si mise a girare.
Quando tornò, gli chiese la tariffa, mi rispose che una vera e propri non cera, andava da 10ecimilalire anche a trenta, dipendeva dal trattamento.
Per la prima volta mi sono lasciato andare, gli o detto se gli andava di stare con me, non stavo nella pelle non si sarebbe mai aspettata una richiesta da me, entrammo in un bagno.
Ri9masi meravigliato, difatti si spoglio sfilandosi del tutto quel pantacollant, terra le gambe aveva un bel cazzo, volevo prenderlo in bocca mi lasciò fare un pochettino, ma dopo mi chiese di smettere, primo, perché non era giusto, secondo doveva metter e il preservativo, e terza cosa li ero simpatico. Mi sfilai i pantaloni e m’inginocchiai davanti al suo cazzo prendendolo in bocca, in un frangente raggiunse la piena erezione, mi alzai poggiando le mani sulla parete, lui prese un po’ di crema dalla borsetta e me la spalmò sul forellino, quando noto l’elasticità del muscolo, puntò subito il cazzo e con un colpo secco mi trafisse, ero abituato a ben altri calibri quindi accusai il colpo, ma subito iniziai a sentire piacere, mentre mi pistonava prese a segarmi, e dopo poco venni sprazzando tutto lo sperma per terra.
Credevo che stesse venendo anche lui ma dopo poco sfilò il cazzo dal mio culetto, e togliendosi il preservativo mi disse che a me poteva affermare la verità a patto che non lo andassi a dire in giro, praticamente quando loro inculano il cliente quando stanno per venire, si fermano e tolgono il preservativo imitando l’orgasmo ma praticamente non vengono mai, altrimenti non potrebbero reggere il giro.
Con mio malgrado dovetti accettare la cosa.
Gli chiesi quando dovevo dargli e lui mi disse il trattamento sarebbero trentamila lire ma da me prendeva diecimila lire.
Era la prima volta e unica che pagavo una prestazione.

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