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Gay & Bisex

Il bullo della scuola


di tyler8686
11.01.2023    |    4.831    |    0 9.4
"Fabrizio fece un passo indietro e il suo sguardo da fiero si tramutò in incredulo..."
Per Pietro il liceo non è stato facile, anzi! In classe non erano tantissimi ma uno in particolare aveva reso la sua vita un inferno. Fabrizio era il classico bullo. Già allora aveva il classico fisico asciutto ma molto nervoso e il primo giorno di scuola, quando nessuno poteva vedere, Fabrizio gli tirò un pugno in pancia, facendolo piegare in due. Quante penne, compassi e tanto altro erano stati distrutti, solo per il gusto di farlo. Pietro nei primi due anni era leggermente in carne ma era anche uno dei più alti. In terza liceo finalmente perse i chili in eccesso e mise su un pò di muscoli - ma mantenne il suo carattere schivo e riservato.

Un giorno era l'ultima ora di lezione, attività fisica. Al suono della campanella erano già tutti usciti, tranne Pietro che si era attardato a rivestirsi. Mentre si stava rimettendo i pantaloni entrò Fabrizio nello spogliatoio. Era felice di avere tra le mani il suo passatempo preferito. Pietro si sentì subito a disagio quando si accorse di lui. "Oh tu guarda, lo sfigato". Non aveva il coraggio di guardarlo in faccia. "Come mai sei ancora qui? E' per non farti vedere dagli altri? Di cosa ti vergogni?" lo apostrofava di continuo. Fabrizio si avvicinò a Pietro facendolo indietreggiare, finché non si ritrovò con le spalle al muro. Poi, con un movimento veloce, tirò giù in un colpo solo pantaloni e mutande. Era convinto che sarebbe stata l'ennesima occasione di scherno.

Fabrizio fece un passo indietro e il suo sguardo da fiero si tramutò in incredulo. Pietro era sì uno sfigato ma madre natura lo aveva fornito di un cazzo enorme. In quella situazione era quasi barzotto ma era già visibile la notevole dimensione. Da come Fabrizio continuava a guardarlo, Pietro capì finalmente: il suo essere un bullo era una maschera, era un gay represso che non si accettava. Prese coraggio e disse "vuoi fissarlo tutto il giorno?" - Fabrizio si riprese dall'imbarazzo e si avvicinò di nuovo. Tenendo il contatto visivo con i suoi occhi, prese in mano quel cazzo ancora barzotto e cominciò a toccarlo sentendolo indurirsi sempre di più. "Credevo che fossi uno sfigato del cazzo! Mai avrei immaginato..." non fece in tempo a finire la frase che Pietro gli mise una mano sulla spalla e lo fece inginocchiare davanti alle sue gambe. Ci fu uno sguardo di intesa. Fabrizio chiuse gli occhi e lo prese in bocca avidamente.

Per Pietro quello sarebbe stato il momento della sua rivincita di tanti anni di umiliazioni e soprusi. Prese tra le mani i capelli di Fabrizio e lo spingeva avanti e indietro sul suo bastone di carne. Il cazzo ormai era al massimo dell'erezione e le vene che percorrevano l'asta erano pulsanti e ben visibili. Pietro tirò indietro la testa gemendo di piacere mentre il suo cazzo veniva succhiato da quello che poco prima era il suo incubo peggiore. Era talmente grosso che Fabrizio faceva fatica a metterlo tutto in bocca. Poco dopo si staccò e inizio con la lingua a leccargli le palle. Poi con la lingua salì dai testicoli alla cappella. Dopo aver leccato tutta l'asta si rimise in bocca quel cazzo da sogno.

Mentre lavorava di bocca, Fabrizio cominciò a tirarsi giù i pantaloni e inizio a segarsi anche lui. Non era un cazzo piccolo ma non aveva di certo le stesse dimensioni di Pietro. Ormai i giochi erano fatti, si rese conto che si era tradito. Gli piaceva quello che stava facendo. Finalmente poteva sfogare tutte le sue voglie sessuali.

Mentre gli succhiava il cazzo iniziò a guardarlo negli occhi. Lo sguardo di Pietro era cambiato. Non era più timido e impacciato. Sapeva di averlo in pugno e la situazione lo aveva eccitato palesemente. Prese coraggio e con una mano staccò la bocca di Fabrizio dal suo uccello e lo fece mettere in piedi. Poi lo spinse con tutta la sua forza contro al muro e gli strappò via la camicia che aveva ancora addosso. I bottoni saltarono tutti e il rumore contro il pavimento lo fece eccitare ancora di più. Poi lo girò di schiena e si inginocchiò davanti al suo culo piccolo e glabro. Con le mani gli aprì le natiche e iniziò con la lingua a massaggiargli il buchetto. Fabrizio era in preda al piacere e mentre con un braccio si reggeva al muro, con l'altra mano raggiunse la testa di Pietro e la spinse ancora più in profondità. I ruoli si erano ribaltati. Pietro allargò il culo ancora una volta e ci sputò dentro, tornando poi a lavorare di lingua quel buco ancora inviolato.

"Sai una cosa?" disse Pietro rialzandosi in piedi. Fabrizio non ebbe tempo nemmeno di chiedere "cosa?" che sentì il suo cazzo enorme che era in procinto di spaccarlo in due. Ci fu un rapido movimento di bacino e Pietro gli entrò completamente dentro. Un urlo si sentì in tutto lo spogliatoio. "Spero ti sia divertito a rendermi la vita un inferno. Adesso tocca a me fotterti alla grande". Sembrava posseduto, un'altra persona. Non era più uno sfigato, era uno stallone nel pieno della monta. Fabrizio gemeva di piacere e al contempo di dolore. Era la prima volta che lo prendeva in culo ed era un cazzo enorme e durissimo.

Pietro prese entrambe le braccia di Fabrizio e cingendo i polsi le tenne dietro la schiena. Faceva movimenti sempre più violenti e profondi, come se volesse uscire con la cappella dalla sua bocca. Il rumore delle chiappe che sbattevano contro le cosce di Pietro rendevano tutto ancora più eccitante. Poi tolse la mani dai polsi e mise una mano intorno al collo di Fabrizio mentre con l'altra mano gli teneva i capelli. Lo avvicinò con la schiena e mentre continuava ad incularlo continuava a dirgli all'orecchio "ti piace? questo è quello che ti farò se continui a rompermi i coglioni. Ti inculo a sangue brutto stronzo". E ad ogni frase di rivalsa, spingeva il suo enorme cazzo con violenza.

Staccò infine le mani dal collo e dai capelli e prese le anche tra le mani continuando ad infierire sul buco del culo. Fabrizio continuava a gemere, non ce la faceva più. Improvvisamente fiotti di sperma uscirono dal suo uccello macchiando il pavimento. Si girò verso Pietro ammiccando un sorriso. Pietro sorrise a sua volta, ma non certamente perchè voleva ricambiare. Si staccò dal suo culo e lo fece rimettere inginocchiato davanti a lui. Inizio a segarsi - era ovvio che stava per venire. Poco dopo sparò caldi schizzi di sperma sul viso di Fabrizio. Finito di venire, gli rimise in bocca il suo cazzo per farselo pulire. Pietro era soddisfatto di aver domato completamente il bullo della scuola.

Da allora Fabrizio continuò a prendere di mira Pietro, soltanto per potersi ritrovare ancora da solo con lui nello spogliatoio alla fine dell'ora di ginnastica.
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