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Gay & Bisex

Inizialmente era…… (3)


di Bellodolce
17.07.2023    |    6.219    |    5 9.7
"Ed anche il suo, stando a ciò che si capiva dal suo ansimare e dalla collina che disegnava sotto il lenzuolo, non era da meno..."
L’atmosfera andava tropicalizzandosi, e divenne così fitta da poterla afferrare. Tanto che mi tolsi la felpa leggera che avevo indosso, e Giovanni si scoprì le gambe nude, trattenendo pudicamente un lembo di lenzuolo sulle pudenda. Notai, anche se avevo già avuto modo di apprezzarle in precedenza, delle gambe piuttosto toniche e copiosamente coperte da peluria, naturalmente bianca, come del resto su petto, faccia ed in testa.
“E tu? Hai già qualche ragazzetta con cui fare…..cosucce?” Mi chiese.
“No, non ancora Giovanni” risposi abbozzando un sorrisetto ma al contempo mostrando un notevole rossore.
“Solo qualche bacio e qualche carezza, toccatina, ma niente di più e niente di fisso”, aggiunsi.
“E come fai a placare i sensi? Mica ti…..toccherai da solo, vero?” Disse Giovanni piegando la bocca da un lato abbozzando un sorrisetto malizioso ed ammiccante, aguzzando uno sguardo che mi penetrava.
Se prima ero rosso di eccitazione ed imbarazzo, ero ora in preda a vere e proprie vampate di calore degne della menopausa femminile. “ Beh, sai, si, insomma sarai stato adolescente anche tu!” replicai inizialmente quasi balbettando.
“Certo caro, e mamma mia quanto mi segavo! E debbo confessarti che, ancora oggi, qualche volta…. Tu quante volte lo fai?”
“Dipende, ci sono giorni che non riesco a trattenermi, altri un po’ meno” risposi tenendo basso lo sguardo. Ma poi, risollevando gli occhi, fui io ad interrogarlo:”Come, ancora oggi ti masturbi, ma non hai Claire o altro a disposizione?”
“Vedi bello, certo che sì, ma non sempre quello che hai a disposizione incarna in pieno, sino in fondo, ciò che in quel momento desidereresti. Mi capisci? Masturbandoti puoi invece immaginare tutto quello che ti pare, non credi? Così, ogni tanto, mi leggo qualche rivista, le hai mai viste? E mi….”
“Si, ne ho viste, e credo anche di capire cosa intendi…..” replicai col sorrisetto stampato in faccia ma tenendo sempre lo sguardo basso, quasi fisso sul letto.
Giovanni si sporse leggermente dal letto, apri’ il comodino e ne estrasse un paio di riviste. Tornato nella sua posizione, spalle alla testiera, mi disse “ Apprezzo molto la tua sincerità, sei affidabile. Claire mi ha raccontato di aver trovato a casa tua Lo Specchio, e meriti di essere premiato per la tua onestà! Fanne buon…..uso” concluse porgendomele.
“Sono in imbarazzo Giovanni, io….è stato un incidente che non capiterà più, ti assicuro”. Dissi oramai violaceo.
“Ma dai, ma che importa, anche se non penso sia stato del tutto casuale….Ti piace Claire, eh? Alla tua età, ma in verità anche dopo, andavo matto per le donne mature, quindi me lo puoi dire liberamente.”
“Giovanni……si, è una bella signora, indubbiamente, ma vedi io….” Risposi se possibile ancora più imbarazzato.
“ Dai, scusami, lo so che ti metto in difficoltà. Facciamo una cosa, vieni qui accanto a me, ce le leggiamo insieme se vuoi.”
Il suo era un qualcosa di più di un semplice modo per scusarsi, era un invito da lui desiderato, o almeno così lo percepii. E la scomparsa dal suo volto di quel malizioso sorriso, sostituito da una espressione più passionale, mi convinse a farlo.
Spalla a spalla, nella medesima posizione, seduti sul letto, riprendendo dalle mie mani le due riviste, cominciò a sfogliarne una. Stavo impazzendo, il cazzo mi faceva male da quanto era duro. Ed anche il suo, stando a ciò che si capiva dal suo ansimare e dalla collina che disegnava sotto il lenzuolo, non era da meno.
“Non ce la fa faccio bello, dai facciamoci una sega” disse scostandosi il lenzuolo, mostrando un turgore che mi sembrò mostruoso.
Timoroso, ma impazzito dall’eccitazione, dissi “Ok, è la prima volta che mi sego in compagnia”.
Mi calai i pantaloni alle caviglie, e dai miei slip, bagnati, spuntava la cappella che irrorava la mia rada peluria di liquido. Anche le sue antiche mutande erano bagnate, e quando le abbassò mi apparve quello splendore di cazzo, contornato da un bosco bianco, come fosse un bosco innevato.
Cominciammo così a masturbarci, leggendo e sfogliando, con le mani libere, le riviste. Ma quasi subito la mia attenzione si spostò da queste, ed il mio sguardo, continuando a segarmi, si fissò impudente sul suo fallo.
Giovanni se ne accorse, e lasciando libero il suo cazzo, il suo braccio destro passò dietro la mia testa ed andò ad appoggiarsi sulla spalla:” cosa è preferisci il mio cazzo duro alla rivista? Vuoi toccarmelo? A me piacerebbe molto, sai?”
Non risposi, lo feci.
Il tatto della mia mano sinistra mi trasmise al cervello la sensazione di aver toccato il marmo, duro come la pietra, pietra che avrei voluto baciare e leccare.
- continua -
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