Gay & Bisex
La mia prima volta con un ragazzo

01.09.2014 |
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"Lui era molto dolce e sapeva esattamente quel che il mio corpo desiderava, mi toccava nei punti giusti e mi faceva eccitare fino raggiungere il massimo del piacere..."
Premetto che nei rapporti con l'altro sesso sono sempre stato molto timido, e fino a 46 anni (quando ho conosciuto mia moglie) ho sempre vissuto grandi amori platonici mai dichiarati alla lei di turno per timore di un rifiuto. Poi ho conosciuto lei, di un anno più grande, e se non fosse stata lei a prendere l'iniziativa sarei ancora single.Fino a 30 anni sono stato rigorosamente etero, follemente innamorato di alcune mie coetanee che neanche se ne accorgevano, tanto ero timido. Soddisfacevo all'epoca il fisiologico bisogno di sesso masturbandomi oppure andando con prostitute. Per l'omosessualità avevo però sempre avuto una certa curiosità mai soddisfatta.
Poi un banalissimo incidente stradale mi ha costretto in casa per tre mesi di fila, tre mesi durante i quali non avevo neanche voglia di masturbarmi. Quando tolsero il gesso e mi dichiararono guarito volli festeggiare uscendo una sera per andare a puttane e andai a via Pinciana, dove di solito trovavo le ragazze, ma quella sera stranamente non ce ne era nemmeno una, feci due o tre volte avanti e indietro lungo il solito percorso ma niente.
Stavo per dirigermi quindi a Tor di Quinto che, come saprete, era anche quello un viale frequentato da prostitute quando mi son dovuto fermare ad un semaforo rosso e lì mi sono sentito apostrofare da una voce un po' rauca che mi diceva: "Amore".
Ho guardato ed ho visto una figura femminile molto alta, ben vestita, che reggeva una sigaretta in una manona grande una volta e mezza la mia. Ovviamente sono rimasto interdetto ed ho seguito l'impulso di scattare subito appena il semaforo è diventato verde.
Ma la curiosità a lungo repressa ha avuto il sopravvento e ho fatto due o tre giri del palazzo per osservarlo meglio, poi, quasi meccanicamente mi sono fermato e ho fatto la solita domanda: "Quanto?"
Ottenni la solita risposta:" Venti in macchina e cinquanta in albergo". Era quanto chiedevano all'epoca le prostitute donne. Optai per l'albergo e lo feci salire in macchina.
Lungo la strada mi precisò che avrebbe lavorato solo di bocca e cominciò a parlare un po' per rompere il ghiaccio. Mi disse che si chiamava Jerry, che veniva da Torino, che era fidanzato con una donna e che faceva quel mestiere per potersi permettere di restare a Roma e frequentare una scuola per attori, non mi fece domande personali e fui io a spiegargli che per me era la prima volta con un uomo.
Entrammo in un alberghetto dove evidentemente era conosciuto perché ci fecero entrare senza documenti e dopo esserci denudati ci sdraiammo sul lettone.
Ero doppiamente infoiato, per l'astinenza di tre mesi e per la curiosità di sperimentare una cosa nuova; perciò mi gettai con impeto addosso a lui, lo abbracciai forte, sentii la strana sensazione di toccare un corpo muscoloso e non molle come quello delle prostitute che avevo fino ad allora frequentato. Ne rimasi un attimo quasi sorpreso ma decisi che era gradevole e continuai.
Lui aveva notato questo mio entusiasmo e si era adeguato, si lasciava palpare e mi palpava, poi mi infilò la lingua in bocca all'improvviso. Era la prima volta che provavo quella sensazione poiché non avevo mai avuto una ragazza e le prostitute si guardavano bene dal baciare... Poi mi circondò con le sue braccia lunghe e mi avvolse in un abbraccio forte e delicato insieme.Un piacevole brivido mi corse lungo la schiena, per la prima volta nella mia vita mi sentivo avvolto e protetto dall'abbraccio caldo di un uomo... Proseguimmo a giocare un poco coi nostri corpi finché lui scese con la bocca all'altezza del mio pene e mi fece provare il miglior pompino che avessi mai ricevuto.
Poi ci rivestimmo e lo riaccompagnai al semaforo dove lo avevo visto prima.
Da quella volta non andai mai più a puttane e cominciai a frequentare Jerry.
Andavo da lui con una frequenza di una volta ogni tre o quattro settimane ma invece di andare in albergo restavamo in macchina, appartandoci nei vialetti bui di villa Borghese o nelle strade limitrofe. Lui era molto dolce e sapeva esattamente quel che il mio corpo desiderava, mi toccava nei punti giusti e mi faceva eccitare fino raggiungere il massimo del piacere. Ma non era solo un’attrazione fisica che mi portava a lui, ormai si era creata un’intimità, un’amicizia tra noi…
Pian piano, un po’ alla volta cominciai a toccare con le mani la sua virilità, giovane e vigorosa come lo era la mia ma ben più grande, provai il piacere di sentirla irrigidire tra le mani, di sentire i suoi mugolii di piacere.
Fu forse questa mia intraprendenza a spingerlo a chiedermi di fare il passo successivo, quello di prenderlo in bocca. Onestamente io ero soddisfatto di quel che avevo fatto fino a quel punto e non sentivo né la voglia né la curiosità di invertire i nostri ruoli ma lui fù così dolce e così insistente che alla fine avvicinai il mio viso al suo sesso. Aveva il classico odore di pesce e mi faceva un po’ impressione, stavo per rifiutarmi quando lui con la mano abbassò dolcemente ma fermamente la mia testa fino a che le mie labbra non toccarono la sua cappella… Superai immediatamente quel senso iniziale di disgusto e cominciai a leccarla, a girarci intorno con la lingua, strofinadoci anche il mio naso, le guance, la fronte… Quella cosa morbida e dura nello stesso tempo riempiva la mia bocca e mi dava una sensazione completamente nuova, mai provata fino ad allora. Mi sentivo un po’ più completo, nel senso oltre a provare il piacere tutto maschile di raggiungere il mio orgasmo in una bocca ero contemporaneamente riuscito a provare il piacere che prova una donna nel far godere un uomo tra le sue labbra.
Andammo avanti così incontrandoci in macchina per quasi un anno, poi lui mi disse che aveva trovato una casa in affitto sull’aurelia e che quindi avrebbe cambiato zona, mi avrebbe dato notizie più precise la prossima volta. Ma quella prossima volta non ci fù mai, traslocò e non tornò più nel vecchio posto di via Pinciana.
Ancora oggi quando ci passo davanti il mio sguardo si sofferma a cercare la lunga e massiccia figura femminile di Jerry..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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