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Gay & Bisex

Tommaso scopre il godimento 1


di Uonder24
30.05.2025    |    55    |    1 8.7
"La cosa sembrava divertente, ma anche in sto caso Tommaso lo avvertì del fatto che c’erano ancora gli adulti svegli ed in giro per casa..."
Tommaso era super emozionato. Con tutta la famiglia stava attraversando la penisola in auto per andare a trovare gli zii e i cugini in Calabria. Sarebbe stata una bella gita estiva! I genitori avevano previsto una sosta in toscana prima di arrivare nella zona di Tropea, dove avevano promesso che il mare sarebbe stato stupendo. Il viaggio da andat col camper durò complessivamente cinque giorni. Quando la famiglia arrivò in Calabria, Tommaso era decisamente contento. Dormire nella stessa camera d'albergo con mamma, papà e sorella durante il viaggio significava che non aveva il suo solito tempo libero per segarsi nudo sul letto come a lui piaceva fare
Le sue palle da adolescente 17enne erano piene! Il suo desiderio sessuale era costante. Si chiedeva come avrebbe fatto a trovare il tempo una volta arrivati, visto che avrebbero soggiornato a casa dei parenti.
Stefano, il cugino di Tommaso, aveva all’epoca 15 anni ed era piuttosto figo. Sebbene non si vedessero da quattro anni, erano spesso in contatto via chat e condividevano più o meno gli stessi interessi come il calcio, la bici e il campeggio. Tommaso pensava che avrebbero condiviso la camera da letto di Stefano e sperava che avrebbe avuto un po' di tempo da solo per poter giochicchiare col suo cazzo e svuotarsi le palle.
La casa degli zii aveva solo tre camere da letto: lo zio e la zia ne occupavano una, la sorella di Tommaso e la cugina avrebbero condiviso la stanza e mamma e papà avrebbero avuto la stanza di Stefano per tutta la permanenza. Lo zio aveva quindi montato una tenda in giardino per i due ragazzi.
Dato che sia a Stefano che a Tommaso piaceva il campeggio, era la soluzione perfetta! La casa aveva poi due bagni, uno stava vicino alla veranda abusiva dello zio che dava sul giardino. Così i due ragazzi potevano entrare e usare i servizi igienici ogni volta che avevano bisogno. Per fortuna, il tempo in quei giorni di luglio sarebbe stato magnifico, inoltre la caldazza calabrese avrebbe reso ancor piu piacevole dormire fuori in tenda.
Stefano e Tommaso si sono ritrovati sin da subito. Stefano aveva però potuto ammirare il fisichetto del cugino che sebbene ancora nella fase di inizio adolescenza cominciava ad essere scolpito dagli allenamenti di calcio. Tommaso invece era un po piu definito e cominciava ad avere tratti da maschio più pronunciati: aveva più peli sulle gambe la muscolatura delle braccia era più definita.
Subito poco dopo l’arrivo Stefano propose a Tommaso di fare un giro in bicicletta per fargli esplorare un po la zona. Una delle loro prime tappe fu la casa di Diego. Diego era uno dei migliori amici di Stefano. Sebbene avesse ancora 14 anni (mancavano appena 2 mesi ai suoi 15) era un po’ più maturo della sua età e condivideva parecchi interessi con Stefano. È saltato in sella alla sua bicicletta e si è unito al "giro" della cittadina, Mentre giravano per le vie chiacchieravano e Stefano e Diego indicavano i posti interessanti e facevano salti e impennate. Arrivarono all’Affaccio dei Sospiri dove Tommaso poté ammirare uno dei meravigliosi panorami della zona. Rimasero li per un bel po a chiacchierare di varie cose. Dopo un paio d'ore, Stefano pensò che dovevano tornare indietro, perché presto sarebbe stata ora di cena. Diego svoltò nella sua strada e Stefano e Tommaso continuarono a pedalare per diversi chilometi fino ad arrivare a casa.
Gli adulti erano già in veranda a sorseggiare un cocktail mentre la griglia a carbone si stava riscaldando per preparare bistecche, salsiccia e capocollo.
Stefano prese un paio di bibite dal frigorifero e lui e Tommaso si avviarono verso la tenda per dare un'occhiata più da vicinoa alla loro "camera" per le prossime due settimane. La tenda era in realtà piuttosto grande. Anche se non potevano stare completamente in piedi dentro, era davvero spaziosa. C'erano due materassini per terra, il che la rendeva un po' più comoda che dormire semplicemente per terra. Stefano aveva portato fuori una piccola borsa frigo e ci aveva messo un paio di bibite extra in modo che entrambi avessero una.
Tommaso aveva messo lo spazzolino da denti, ecc. nel bagno che avrebbero usato i ragazzi, e si era assicurato di avere un cambio d'abiti in tenda. Il resto dei suoi vestiti li aveva lasciati nella valigia nel corridoio dove c’era la stanza dove avrebbero dormito i suoi.
I ragazzi si misero a dare quattro calci al pallone giardino mentre lo zio grigliava la carne. Presto fu ora di mangiare e tutti gustarono una cesa deliziosa ed abbondante. I ragazzi mangiarono avidamente, avendo consumato molta energia durante il giro in bicicletta.
Dopo cena, tutti si sedettero a tavola e chiacchierarono per un po', poi si decise di fare una uscita a piedi per prendere un po d’aria e gustarsi un gelato. Quella sera si tornò a casa presto perché eravamo ancora un po stanchi del viaggio.
Appena rientrati la zia disse a Stefano di farsi una doccia prima di prepararsi per andare in tenda, e così fece. Tommaso si fece la doccia subito dopo. Nel mentre Stefano andò in tenda. Mise delle batterie nuove in un paio di torce in modo che potessero vedere al buio.
Una volta finito, Tommaso indossò un paio di pantaloncini da ginnastica e una maglietta. Diede la buonanotte a tutti e uscì in tenda. Stefano stava già creando uno "spettacolo di luci" con le torce in modo da illuminare sia l’interno che la zona esterna della tenda. Si sedettero in tenda, ancora aperta a giocare con lo smartphone e nel mentre a chiacchierare e raccontarsi gli accaduti dell’anno.
Gli adulti, nel frattempo, erano in veranda a chiacchierare prima di andare a letto. Prima di andarsere Lo zio si premurò di dire: "Voi ragazzi non fate rumore e non disturbate i vicini". Stefano e Tommaso fecero un cenno affermativo ma poco convinto e continuarono in quello che stavano facendo. I ragazzi chiacchierarono della scuola, si aggiornarono sulle vicissitudini personali e di cos'altro sarebbe successo quell'estate. Questo gli consentì di approfondire anche di persona quella chimica che avevano già quando si sentivano via chat.
Il lembo anteriore della tenda era ancora aperto e i ragazzi potevano vedere la sagoma di qualcuno nella doccia attraverso la finestra del bagno sul retro. Probabilmente era una delle sorelle. Stefano, ridacchiando, disse "oooo, c'è qualcuno in bagno nudo e l'unica cosa tra noi e lui è la finestra!" Entrambi i ragazzi risero allegramente. Stefano pensò di puntare la torcia verso la finestra per fare uno scherzo a chi si stava docciando, ma Tommaso suggerì di non fare incazzare nessun adulto. Continuarono quindi a guardare e commentare l'ombra della persona nella doccia che si lavava i capelli. Il vetro della finestra non era liscio e trasparente, quindi non si riusciva a vedere nulla di particolare, ma c'era una sorta di brivido voyeuristico che entrambi i ragazzi provavano guardando la scena.
Stefano stava seduto sul suo materassino e guardava fuori dalla tenda e continuava a ripetere "nudo, nudo, nudo..." Entrambi i ragazzi ridacchiarono da veri cretini. Poi Stefano si rivolse verso Tommaso e disse: "Voglio stare nudo anch'io!". Tommaso disse: "Vabbeh, pensavo che avessi già fatto la doccia". Stefano rispose: "Intendo spogliarmi qui in tenda e poi mi metto a correre per il giardino".
La cosa sembrava divertente, ma anche in sto caso Tommaso lo avvertì del fatto che c’erano ancora gli adulti svegli ed in giro per casa. Non avrebbero gradito farsi beccare se uno degli adulti fosse andato a controllare i ragazzi prima che andassero a dormire e li avesse sorpresi a correre nudi per il cortile.
Tommaso allora propose: "Facciamolo quando si spengono tutte le luci!". Stefano concordò che era un buon piano. Continuarono a puntare le torce intorno alla tenda e a chiacchierare. Attesero che l'ultima luce all’interno della casa fu spenta. Poi spensero anche loro le torce e solo la luce opaca della Luna consentiva di vedere qualcosa.
"È ora di spogliarsi", disse Stefano. "Dovremmo aspettare ancora qualche minuto", disse Tommaso. "Non io!" disse Stefano. Si alzò nella tenda buia e Tommaso sentì Stefano abbassarsi i pantaloncini e togliersi la maglietta. Il lembo anteriore della tenda era ancora aperto, quindi Tommaso poté vedere nella luce soffusa che Stefano era nudo, anche se non riuscì a distinguere bene i dettagli del suo corpo.
Stefano era pronto a correre in giardino quando sentirono un rumore. Stefano si fermò ed entrambi guardarono fuori dalla tenda, poi chiusero rapidamente il lembo. Era uno dei vicini appena tornato a casa. Il rumore era probabilmente quello della porta di ingresso che si chiudeva. Nella quiete della notte, sembrava fosse più vicino, ma in realtà l’ingresso del vicino era abbastanza distante.
Stefano era in piedi, un po' curvo, con la testa che toccava il tetto della tenda. "Dai, spogliati", lo esortò. Tommaso si alzò, ma inizialmente esitò. Stefano rise di nuovo, si inginocchiò e gli abbassò i pantaloncini da ginnastica fino alle caviglie.
Tommaso rimase lì, con la testa che toccava il tetto della tenda, con i pantaloncini abbassati. "Sono così contento di aver indossato le mutande", pensò Tommasotra sé e sé. Non durò a lungo. Prima che passassero due scossoni, Stefano abbassò pure i boxer di Tommaso. "Dai, togliti la maglietta e spogliati", disse Stefano. Così Tommaso si spogliò di tutto, completamente. Erano entrambi lì, in piedi e nudi!
"Facciamo due giri intorno alla tenda", disse Stefano, e aprì il lembo della tenda e uscì fuori, ridacchiando (ma non troppo forte, non voleva creare scompiglio). Tommaso era proprio dietro di lui. Iniziarono entrambi a correre saltellando intorno alla tenda, ma Stefano ad un tratto rallentò. Voleva godersela al massimo!
Così si goderono la brezza notturna, entrambi nudi, mentre passeggiavano intorno al giardino, in pinea libertà. Alla luce della Luna, Tommaso poté vedere molto meglio che il fisico di Stefano si stava sviluppando. C'era una chiazza scura di pelo piuttosto corto sopra il suo cazzo penzolante, e la muscolatura era quella di un giovane adolescente. Tommaso aveva un pube più folto, e i suoi capezzoli erano più scuri e marcati. Aveva anche le gambe pelose e la peluria si stava intensificando anche sotto le ascelle. Mentre erano entrambi fuori dalla tenda, sembravano ammirarsi a vicenda e improvvisamente un silenzio si impadronì di entrambi.
Questo fece scoppiare Stefano in una nuova ondata di risate mentre entrambi decisero a quel punto di rientrare nella tenda. Si sedettero sui rispettivi materassini, uno accanto all'altra, e Tommaso disse "Dammi una torcia così posso trovare i miei vestiti". Stefano ridacchiò di nuovo e disse "No, restiamo nudi daiii". "Perché no?" rispose Tommaso, e ridacchiarono di nuovo. "Mi piace stare nudo quando vado in campeggio", disse Stefano. "Sì, sembra divertente", rispose Tommaso. "Anche a Diego piace stare nudo quando andiamo in campeggio insieme", disse Stefano. "Scommetto che vorrebbe essere con noi in questo momento". Tommaso pensò velocemente a come sarebbe stato per tre adolescenti stare nudi insieme in tenda! Quel pensiero gli provocò una leggera agitazione nel cazzo. Era facilmente eccitabile data la mancanza di masturbazione da qualche giorno.
Stefano si girò e si rivolse verso Tommaso guardandolo dal basso verso l’alto : "Hai un bel cespuglio. Da quanto tempo ce l'hai?" "Non lo so", disse Tommaso. " Sarà almeno un paio d'anni." "Sai, io ne ho più di Diego, ma tu ne hai molto più di me!" disse Stefano. "Beh, ho diciassette anni, credo sia normale", rispose Tommaso, con un tono piuttosto orgoglioso come se ciò lo rendesse più maschio. "Ti dispiace se ti tocco il cazzo?" chiese Stefano. "Sa talvolta a Diego piace toccare il mio... dice che è più un salsicciotto rispetto al suo." A quella richiesta Il pene di Tommaso si allungò e si ingrandì ancora un po', soprattutto al pensiero di Diego che teneva in mano l’uccelo di Stefano e passava la sua mano tra i peli pubici. Ora però Stefano voleva sentire anche il suo. "Okay, credo che vada bene", disse Tommaso. Stefano gli si affiancò così di soppiatto.
Stefano si avvicinò al lato della tenda dove c'era Tommaso e si inginocchiò davanti a lui. Per tenersi in equilibrio mise le mani sulle cosce pelose di Tommado. Poi allungò la mano nella tenda quasi buia per toccarglielo. Quel tocco fu come una scarica elettrica per Tommaso. Quasi subito iniziò ad avere un'erezione portentosa. Non riusciva a controllarsi. Eccolo lì, nudo nella tenda con suo cugino, anche lui nudo e ora Stefano gli stava toccando il cazzo! Nel mentre con l’altra mano Stefano inizò ad accerzzargli il peli del cespuglio mentre il cazzo si alzava rapidamente sull'attenti. Stefano afferrò per bene nella sua mano il cazzo, ora pulsante, di Tommaso. Questo lo fece inspirare con un certo affanno. "E’ bello grosso il tuo." Disse Stefano mentre con la mano esplorava la lunghezza dell’asta. Tommaso emise un gemito involontario. Stefano a quel punto ridacchiò. "Ti piace questa sensazione? Sono sicuro di sì..." Ora Stefano muoveva lievemente su e giù la mano stretta intorno al cazzo duro e bollente di Tommaso mentre le dita dell'altra gli accarezzavano il basso ventre e la zona del cespuglio. Era una sensazione paradisiaca! Ancora una volta, Tommaso gemette involontariamente e ebbe l’istinto di spingere i fianchi verso Stefano. Stefano iniziò con più costanza il movimento su e giù che ogni adolescente che si masturba conosce a memoria. Le sue dita continuarono a strofinare il pube di Tommaso mentre lui gli masturbava lentamente il cazzo ormai durissimo. Tommaso si appoggiò all’indietro, sui gomiti, e chiuse gli occhi mentre le cure di Stefano continuavano a dargli un piacere estremo. Poi Tommaso ebbe un sussulto, sorpreso dal cambiamento di sensazione.
Aprì gli occhi e guardò in basso nella luce soffusa. Stefano aveva il suo cazzo in bocca bocca! Fece scivolare le sue labbra umide su e giù prima lungo la cappella e poi lungo l'asta di Tommaso, accarezzando e strusciando la parte inferiore con la lingua. Nessuno gli aveva mai fatto una cosa del genere prima. La sensazione era oltremodo incredibile! Stefano sbavava su e giù mentre ciucciava sapientemente il cazzo pulsante di Tommaso. Non potè piu resistere e cominciò a gemere rumorosamente. Stefano staccò le labbra da Tommaso e lo guardò negli occhi mentre era ancora piegato tra le sue gambe. "Ti piace questa sensazione?" chiese Stefano. "Oh, dio sì!" rispose Tommaso. “Sai è stato Diego ad insegnarmi a farlo”. "Gli piace molto succhiare il cazzo e a me piace molto farmelo succhiare da lui!" Ridacchiò di nuovo. Il cazzo di Tommaso nel frattempo sobbalzò un paio di volte nell'aria buia della tenda. Stefano sembrò accorgersene.
Poi Stefano si alzò per sgranchirsi un attimo le gambe. Eccolo lì, proprio davanti a Tommaso, ed era ovvio che anche il suo cazzo era duro e pulsante! Era proprio davanti alla faccia di Tommaso. Nella luce soffusa della tenda, ed era bello dritto. "Fallo un po' anche a me", disse Stefano. Tommaso afferrò il suo cazzo duro e palpitante, masturbandolo dolcemente. “Sono più grande di te, credo che sia tu a dover continuare a succhiarmelo” disse Tommaso con voce un po tremolante. “Capisco”, rispose Stefano. Entrambi si guardarono e ridacchiarono di nuovo. Poi Stefano si sporse, afferrò il cazzo ancora palpitante di Tommaso e iniziò ad accarezzarlo. "Fallo anche a me", sussurrò all'orecchio di Tommaso.
Così Tommaso si sporse e iniziò a masturbarsi con Stefano. Si sedettero fianco a fianco, le gambe che si toccavano, le braccia incrociate, accarezzandosi i due cazzi duri finché il loro respiro non iniziò a indicare che l'orgasmo si stava avvicinando. Stefano fu il primo a dimenarsi mentre la sborra gli risaliva lungo il cazzo. Stefano gemette forte, gettò la testa all'indietro e spruzzò una discreta quantità di sborra. Gli schizzi gli arrivarono sino al collo. L'intensità della sborrata lo spinse a stringere con forza il cazzo di Tommaso che andò fuori di testa ed arrivò anche lui a sborrare con lo sperma che gli schizzava dappertutto sullo stomaco. Entrambi rimasero così, in estasi, per qualcheminuto prima che Tommaso dicesse "ora dobbiamo pulire sto disastro". Stefano disse: "Sono preparato per queste situazioni, non ti preoccupare". Tirò fuori un rotolo di carta assorbente da sotto il lettino. Entrambi si asciugarono la sborra sui loro corpi, in particolare Stefano ripuli per bene la pancia di Tommaso e la sua cappella gocciolante. Nel mentre l loro respiri rallentarono fino a tornare ad un livello normale.
"È stato davvero bello, non trovi", disse Tommaso. "Sì, è vero", disse Stefano.

"Aspetta che anche Diego lo sappia!". "Cioé?, cosa intendi?" disse Tommaso. Non era sicuro di cosa significasse il commento di Stefano. "Anche Diego vorrebbe venire a passare la notte con noi in tenda. Sicuro ci divertiremmo"
E questo accadde un paio di notti dopo...
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