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Gay & Bisex

Tradimento


di Vergano
29.05.2022    |    650    |    0 8.7
"- Come lo proveresti? - Conosci Marco? E' un amico con cui scopo spesso e lui ha una casa in montagna..."
- Io di Luca mi fido ciecamente, non mi tradirebbe mai.
E mentre me lo diceva, Francesco mi guardava con aria di sfida.
- Come fai ad esserne così sicuro?
Gli dissi ricambiando lo stesso sguardo.
- Perché certe cose le so, le capisco. Lo vedo come parla con gli altri, come guarda gli altri quando stiamo insieme e i nostri amici me lo confermano. Siamo innamorati e gli innamorati non si tradiscono!
- Mah... secondo me dipende solo dall'occasione.
- Figurati!
- Francesco, vogliamo fare una sfida? Se ti dimostro che è l'occasione che fa l'uomo traditore tu poi verresti a letto con me?
Gli dissi guardandolo fisso negli occhi.
- Non accadrebbe mai...
- Allora accetta e lascia fare a me.
- Come lo proveresti?
- Conosci Marco? E' un amico con cui scopo spesso e lui ha una casa in montagna. Invitiamo Luca per fare dei lavori insieme e vedrai che in meno di tre giorni finisce a letto con noi. Con tutti e due. E con le telecamere che ci mettiamo, tu avrai la tua prova.
- Impossibile! Addirittura con tutti e due! Ma se Luca non ha mai pensato di farlo a tre!
- Quindi accetti?
- Beh... sì, mi fido!

Dopo quel giorno ne parlai con Marco. Marco ed io ci conosciamo da anni. Ci siamo conosciuti in palestra e la prima volta che ci siamo parlati è stata in doccia, per commentare i nostri piselli. Entrambi, infatti, siamo molto dotati, il mio è leggermente più lungo di quello di Marco, ma quello di Marco è più largo.
Da quella volta siamo diventati amici di letto e ci incontriamo spesso per delle lunghe scopate.
Luca lo avevamo adocchiato da tempo. E' un ragazzo molto carino, con un bel sorriso, gli occhi verdi, i capelli castani, magro e più basso di noi: ci arriva alle spalle.
Benché avessimo tutti 28 anni, lui sembrava un ventenne.
A Marco la mia idea è piaciuta subito e abbiamo messo in pratica il nostro piano.

L'appartamento di Marco ha due stanze e una piccola cucina. Con la scusa che una stanza era inagibile, abbiamo messo il letto singolo nella stanza matrimoniale e montato le telecamere nascoste.
A Luca abbiamo detto che ci serviva aiuto e che Francesco ci avrebbe raggiunto dopo qualche giorno.
Arrivati in montagna gli abbiamo spiegato il problema della stanza, ma lui non sembrava infastidito.
La montagna mette molto appetito e così nella prima serata abbiamo organizzato una bella grigliata con tanto vino. Luca mangiava e beveva di gusto e noi lo aiutavamo a sentirsi a proprio agio.

La prima notte andò secondo i nostri piani. Luca, ancora un po' brillo, si è coricato presto nel suo lettino e noi nel lettone. Per aver bevuto tanto si è dovuto alzare a fare pipì e al suo ritorno nel letto, sapendo che era ancora sveglio in dormiveglia, io e Marco abbiamo cominciato a scopare.
Marco ha una lingua esperta e io gli lascio sempre scavare nel mio culetto. Godevo e gemevo. Cercavamo entrambi di farci sentire, senza farlo in modo eccessivo.
Abbiamo sentito Luca muoversi nel letto, ma senza dire nulla.
Io e Marco abbiamo ripreso a leccarci il cazzo di gusto, con il risucchio.
Quella notte non sarebbe successo nulla, quindi succhiai Marco fino a farlo venire.
Venne quasi gridando e io lo pulii completamente.

Ci siamo addormentati nudi e ci siamo svegliati che il sole era alto e Luca era già in cucina.
- Buongiorno! Ieri ci avete dato dentro, eh?
Ci ha detto appena ci ha visti.
- Buongiorno, Luca! Oddio, scusaci... sarà stato per il vino! Speriamo di non averti tenuto sveglio! Che vergogna...
- Ma no, perché vergognarvi? Alla fine il sesso è una cosa normale...
Luca parlava sorridendo, come per tranquillizzarci. Ma sicuramente non era vergogna quella che provavamo.
- Abbiamo entrambi il cazzo grosso e ogni volta che si fa qualcosa sono gioie e dolori!
Dissi ridendo. Anche Luca si è messo a ridere, ma si vedeva che era turbato.
- Quanti particolari, ahahah!
- Ahahaha, beh, di Marco credo che fosse risaputo come lo chiamavano gli amici... - Rilanciai.
- Io non lo so, come lo chiamavano? - Chiede Luca
- Lo chiamavano sventraculi e ventosa! - Dissi scoppiando in una risata.
- Ma dai! Ahahaha! Capisco il nome "sventraculi" ma perché "ventosa"? - Chiese Luca.
- Perché quando ti succhia il culo sembra che ti tolga l'anima! - Continuai a ridere ma sentivo che l'aria si faceva calda.
- Dai, smettetela di parlare di me. Anche di te si diceva che eri un trapano - Questa volta parlò Marco. - Comunque ho fame, che si mangia? -

La giornata proseguì tranquilla e senza parlare oltre di sesso. Sapevo, però, che l'amo era stato gettato.
La sera, abbiamo di nuovo mangiato e bevuto tanto. Andati a dormire, però, Luca ha trovato il letto completamente bagnato. A causa del condizionatore guasto, gli avevo detto.
- Se vuoi puoi dormire nel nostro letto, ti metti in un lato e pace. Tanto questa notte stiamo buoni e non facciamo nulla! - Gli ho proposto.
- Vabbè, dai. Tanto è per una notte e poi mica mi violentate! - Ci ha detto ridendo.

Io e Marco sapevamo che si sarebbe alzato per fare pipì e stavamo solo aspettando il momento. Verso le due, lo sentiamo alzarsi e andare in bagno.
Io scivolo al suo posto lasciando libero solo il centro del letto.
Dopo aver pisciato, Luca torna e vede il suo posto occupato. Dopo pochi istati gattona al centro del letto.
Passato qualche istante, Luca si sdraia su un lato. Io e Marco, piano piano, ci avviciniamo a lui.
I nostri corpi sono molto vicini e posso sentire che Luca comincia ad avere un respiro più affannato.
Marco, fingendo di non sapere che al centro non ci sono io, lo circonda con un braccio e comincia a premere con la sua verga verso il suo culetto che rimane immobile.
Sento Marco che gli sussurra: - Mmm, ti va se ti faccio quel giochino con la bocca sul culetto? Se lo facciamo in silenzio forse Luca non ci sente. Se sei d'accordo sfilati le mutande... -
Luca ansimava, eccitato. Credendo di essere scambiato per me e che non ce ne accorgessimo, dopo pochi secondi di esitazione lo sento sfilarsi le mutande.

Marco scende allora con la propria bocca, lo fa girare a pancia sotto e comincia il servizietto per cui era conosciuto. Lecca il buchetto, aspira, succhia, sputa, lo penetra piano con un dito, lecca ancora. Luca sembra in estasi. Ansima, geme, si dimena. Talmente eccitato da non interessarsi più del fatto che potessi sentirlo. O forse con questa intenzione.
Continuandolo a leccare, Marco gli solleva il culetto piano piano e lo mette a quattro zampe. Gli sussurra di nuovo: - Se ti entro prometti di non gemere come ieri, altrimenti Luca ci uccide!
Luca senza parlare gli prende il cazzo in mano e, sentendo la grandezza si lascia andare in un'esclamazione di sorpresa.
Marco prende il lubrificante e si ricopre abbondantemente quel palo che stava per trafiggere il ragazzo. Prima comincia a puntarlo piano e poi sempre più diretto glielo spinge dentro.
Luca si lamenta, geme, emette gridolini ma si piega per riceverlo tutto.
Marco comincia la sua cavalcata che gli avrebbe spalancato quel buco.
Ormai entrambi ansimavano e gemevano. Luca emetteva delle grida di piacere e di dolore, alternate.
Non fingendo più di dormire, mi sfilo le mutande e avvicino il mio cazzo alla sua bocca. Senza farselo dire due volte, Luca lo prende in bocca e comincia a succhiarlo.
- Mmm, sì, sono proprio grossi! - Dice mentre Marco gli spacca il culo e io gli scopo la bocca.
Marco dà colpi sempre più decisi e comincia a fare roteare il suo uccello in quel culo che si allarga ogni momento di più. Luca gli grida di continuare e rotea anche lui il bacino.
Comincio ad aiutare quel cazzo grosso ad allargare quel buco e mentre Marco lo fa roteare io ci infilo due dita. Luca geme e chiede ancora.
Marco allora lo prende, si mette a pancia sotto e lo fa sedere su quell'asta e gli dice: ora ne prendi due così, perché sei un bravo ragazzo e ce la fai.
- Ma... io... oddio, ma mi spaccate!
Io gli vado dietro e con tanto lubrificante punto su quel buco.
- Non so... non ce la faccio... forse è meglio di no. - Prova a dire, ma senza crederci veramente.
Il mio cazzo si appoggia su quel buco e piano piano prova ad entrare.
Luca geme ancora più forte. - Basta, per favore!
Ma mentre dice così si piega per farci entrare meglio.
- Va bene, tra poco li togliamo...
- No! - Dice allora, e mentre dice così io lo spingo dentro.
Urla di dolore e di piacere. Dopo qualche secondo in cui resta immobile, comincia a dimenarsi. Bravo Luca, a prendere due cazzi.
In quel concerto di gemiti e affanni, Marco sfila il pisello quando sta per venire e glielo infila in bocca a Luca dicendogli: ora bevi!
Io gli vengo nel culo subito dopo. Ci siamo addormentati così, nudi e avvinghiati. La scommessa era vinta.
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