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Gay & Bisex

L'appartamento parigino - Parte 1 di 2


di Vergano
21.04.2022    |    8.026    |    5 9.7
"Anche se era Paul che mieteva più vittime..."
Mi è capitato mentre ero a Parigi di dover cercare una stanza per due mesi. Avendo poca disponibilità di soldi ho cercato più in periferia fino a trovarne una in una casa con altri due ragazzi.
Questi due ragazzi si chiamavano Paul e François avevano 25 e 26 anni e la particolarità era che erano due fratelli.

Paul era un tipo molto palestrato, un po’ ingenuo, alto più o meno un metro e settantacinque, occhi nocciola e capelli neri, molto corti. François era invece quasi lo stereotipo del francesino: capelli castani, occhi che davano sul grigio, poco più alto del fratello, magro e molto meno palestrato di Paul.
Mentre Paul lavorava in un bar, François studiava all’università, credo cinema o qualcosa del genere.
Erano abbastanza simpatici e disponibili.
Mi accorsi ben presto che entrambi vivevano la loro sessualità in maniera molto libera. Ogni due-tre giorni ognuno di loro si portava una ragazza a casa. Anche se era Paul che mieteva più vittime.

Accadde una sera che io e François stessimo guardando la televisione quando entrò in casa Paul con la bambola di turno. Era una ragazza molto carina e sensuale. Credo fosse belga. Alta, biondissima, occhi azzurri e un bel seno abbondante.
Io e François ci guardammo sorridendo mentre i due si diressero subito in camera di Paul.
Fu a quel momento che François mi disse di andare a vedere anche noi quel che facevano.
La cosa mi eccitò fin dal primo momento. Mi piaceva rubare attimi di intimità agli altri, e farlo in due mi sembrava molto più eccitante.

Le porte delle stanze erano abbastanza vecchie, c’erano diversi buchi, benché alcuni sembravano fatti apposta.
Quando cominciammo a vedere all’interno i due già si erano dati da fare. Paul era di fronte in piedi e teneva una mano sulla testa di lei che aveva cominciato a prenderglielo in bocca. Le diceva di prenderlo più in gola, ma lei si opponeva, un po’ per gioco e un po’ perché aveva paura di vomitare. Paul si era tolto la maglietta e i jeans, aveva solo i boxer attillati neri. Lei si era tirata su la maglietta mostrando i seni.
Paul la prese di scatto e la mise sul letto, e mentre lei rideva, le tolse i jeans. Cominciò a baciarle i seni, in modo sempre più rapido e violento. Lei ansimava. Poi cominciò a scendere mentre con le mani giocava con i suoi capezzoli.
Arrivato in basso, abbassò gli slip ricamati e cominciò ad odorarle la “più bella cosa che aveva”, così la chiamò mentre lei gemeva di piacere. Poi cominciò a farsi strada con la lingua tra i suoi peli che non erano molti. Le piccole grida di lei sarebbero state udibili anche se non fossimo stati lì.

Intanto però mi ero accorto che François si era tirato fuori il membro dai jeans e si stava toccando in maniera decisa. Quando lo guardai, credo di essergli apparso titubante perché mi disse di cominciare anche io e di non essere timido. Così lo seguii e cominciai a massaggiarmelo, in maniera sempre più veloce.
François mi sorrideva, e intanto guardava cosa succedeva dentro la stanza.

Paul si era sdraiato su di lei, e con ancora i boxer cominciò a mimarle la penetrazione, cosa che la eccitava ancora di più, e non solo lei. Toltisi i boxer, chiese che glielo bagnasse un poco con la sua saliva, così lei si rimise di nuovo a gattoni per prenderglielo nuovamente in bocca.

François era molto eccitato, ad un tratto mi cominciò a fissare. Io rallentai nel toccarmi e lui mi incitò a proseguire, che dovevo sentirmi più libero. Poi mi propose di rendere la cosa più interessante: avremmo dovuto toccarci l’un l’altro. Ero molto eccitato dalla situazione e la presi come una sfida e accettai subito.

Paul intanto si era disteso e invitò la ragazza a sedersi su di lui. Disse che doveva stare attenta al “palo”, lei rideva sempre più eccitata. Lui le entrò piano piano, aveva un membro decisamente largo, lungo nella media ma largo, e sembrava anche molto duro. Alle grida di piacere si aggiungevano così le grida di dolore. I due cominciavano a prendere un ritmo sempre più veloce. Paul la invitava a cavalcarlo. I suoi seni ballavano sotto le sue spinte, lui le accarezzava i capezzoli.

François aveva cominciato a masturbarmi, e dopo un po’ mi disse di lasciare fare solo a lui: avrebbe toccato me e se stesso, io dovevo solo provare piacere e godermi la situazione.

La ragazza si era sdraiata e il francese le era sopra. Le divaricò completamente le gambe e in maniera rude le entrò tanto da farle emettere un urlo più forte degli altri. Ma sapeva come farla godere, e ricominciò ad entrare ed uscire. Anche Paul ansimava ed emetteva dei versi, sembravano animaleschi. E visto così mentre la montava era molto simile ad un toro.

François si era messo dietro di me, così riusciva a toccarmi e a toccarsi con più facilità. Lo sentivo muovere dietro di me. Mi aveva calato i jeans, e il suo membro urtava il mio sedere. Ero eccitatissimo, e benché avessi capito le sue mire, lo lasciavo fare. Quando il francese lo capì, abbassò i miei boxer e cominciò a strusciare il suo bel pene turgido tra le mie natiche. Gli chiesi cosa voleva fare, ma era una domanda retorica, lui mi disse che dovevo solo provare piacere e godere.

Paul aveva cominciato a baciarle il collo, la sua lingua correva su e giù, come il suo fallo e lei ansimava, così come ora ansimavo anche io per l’eccitazione.

Francçois si era inumidito il membro, e cominciava a far pressione sul mio buchetto. Era tutto così strano. Mi misi ad angolo retto continuando a guardare nella stanza, e lasciai al tipo campo libero. Mi entrò piano piano, sapeva farci il porco. Faceva attenzione a non farmi male, si muoveva lentamente. Mi accarezzava.
Cominciò ad essere più deciso e mi disse che da quando l’avevo seguito a vedere la scena, aveva avuto voglia di incularmi. Non sapevo se volesse umiliarmi o lusingarmi. Continuava con le sue mani a muoversi su di me, a toccarmi. Mentre il suo fallo mi dava spinte sempre più forti.

Intanto Paul la cavalcava sempre più velocemente, si muoveva tutto, lei sembrava quasi svenuta. Entrava ed usciva, anche François entrava ed usciva. Tutti e due spingevano ed entravano, Tutti e due ansimavano mentre io e lei ci lasciavamo nelle loro mani. Ormai emettevo anche io piccole grida di piacere. Tutti e quattro potevamo sentirci. Ma ormai eravamo tutti così eccitati da goderne liberamente.
François mi diceva di prenderlo dentro e io gli gridavo di non smettere. Lei gridava di montarla come un animale, come un cavallo.
Sentii lo schizzo nel mio ano, e i colpi che si facevano più radi. Mi ero sentito per un attimo chiuso nel piacere, senza più vedere o sentire niente, godevo e basta. François mi era venuto dentro ed io ero venuto per terra.
E in quel momento veniva anche lei, e Paul schizzava col suo sperma il suo bel bacino.
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