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Gay & Bisex

l'ostello del piacere


di spompolo
01.09.2015    |    12.608    |    1 9.0
"Le mie mani scendevano e toccavano il petto muscoloso del tipo fino ad arrivare al cazzo..."
Fine Luglio e stavo lavorando come di consueto alla reception dell'Ostello di una piccola cittadina di passaggio. La solita routine, poche persone e nessuna di interessante.
Quel giorno pero' una ragazza, che aveva pernottato alla stanza 5, stava per andarsene dopo un paio di notti passata da sola nella struttura. Era una ragazza giovane, un po' paffutella, bionda con i capelli lunghi e occhi castani.
Io stavo scrivendo le consegne alla reception quando sento l ascensore che si apre davanti a me ed esce lei, con un vestitino lungo e molto estivo, con una gonna corta e svolazzante e mi sorrise. Si avvicinò e mi chiese se il suo ragazzo fosse già arrivato a prenderla. Io le rispondo che non avevo ancora visto nessuno. Lei allora ringrazia , lascia la chiave e se ne esce dalla struttura. Io continuo a fare il mio lavoro, guardando di tanto in tanto fuori la finestra dietro di me.
Ad un certo punto vedo arrivare una macchina e lei inizia a sorridere. Si apre la portiera ed esce un giovane ragazzo con una camicia a maniche corte e pantaloncini corti, occhiali da sole e taglio moderno, un po' di barbetta e un sorriso da perdere il fiato. E' inutile girarci attorno con parole strane, era sceso da quella macchina un bonazzo. Mi blocco un attimo ad osservarlo dietro la tendina della finestra mentre lui carica la valigia di lei nella macchina. Ad un certo punto vedo lei che gli indica l'ostello, poi si salutano con un bacio lungo e appassionato e si dividono. Lei cammina verso la piazza mentre lui con aria possente e passo sicuro viene verso l'ostello e dopo pochi secondi vi entra.
Io mi ricompongo, faccio finta di lavorare e abbasso lo sguardo. Sento una voce sensuale che mi saluta, alzo lo sguardo e vedo due occhi azzurri e un sorriso che mi fa sospirare di passione. Lui era li' davanti a me e io sinceramente avrei voluto fargli di tutto, me lo immaginavo già nudo che gemeva di piacere davanti alla mia bocca. Per un attimo in silenzio ci siamo guardati negli occhi senza dire nulla. Ci sorridevamo e basta.
Lui spezza il silenzio chiedendomi se poteva tornare nella stanza in cui aveva dormito la sua ragazza per prendere una cosa che lei aveva dimenticato. Io prendo la chiave della 5 e gliela consegno. Lui mi guarda e con un sorriso furbetto mi chiese se potevo accompagnarlo alla camera visto che non sapeva dove fosse.
Io riesco a dire solo una parola che pero' riassumeva tutto quello che in quel momento provavo :" volentieri".
Saliamo in ascensore e lui si sbottona il primo bottone della camicia e mi dice che pensava di poter andare subito verso casa ma doveva aspettare la sua morosa che doveva comperare un vestito in un negozio e che ci avrebbe messo un bel po'.. Io mentre lo guardavo mi sistemai il pacco e vidi il suo sguardo cadere sulle mie parti basse. Dentro di me sentivo una sensazione di paura mista eccitazione. Sentivo il sangue che pulsava e il cazzo che si gonfiava.
L'ascensore si apre e noi arriviamo davanti alla stanza 5. Entriamo. Io non riesco ad uscire che subito lui entra dietro di me accostando la porta.
Io mi avvicino per baciarlo ma vedo lui che indietreggia e mi imbarazzo immediatamente e subito vorrei aprire bocca per inventarmi una scusa per giustificare cosa stavo facendo. Vedo lui pero' che accenna un sorriso , poi si avvicina e mi bacia. La sua lingua girava con la mia. Le mie mani scendevano e toccavano il petto muscoloso del tipo fino ad arrivare al cazzo. Un bel cazzo tozzo e gia' gonfio di piacere dentro le mutande.
Io non ci penso due volte e mi inginocchio davanti a quei pantaloni rigonfi di piacere. Lo sbatto sul muro e con le mie mani tengo le sue bloccate dietro la schiena. Con la bocca sbottono la patta e tiro giu' la cerniera.
Lui si divincola e con forza si tira giù i pantaloni e le mutande facendone uscire un bel cazzo gonfio e pulsante di piacere.
Io lo guardo negli occhi e inizio a succhiarlo con avidità fino in gola, la mia lingua si muoveva con maestria e si caricava ad ogni suo gemito di piacere. Continuo con forza ancora per pochi secondi perchè sento lui che sottovoce mi avvisa che stà per venire, di fermarmi.
Io ho pensato un attimo alla situazione, a cosa avevo per le mani e decisi di non fermarmi e di non staccarmi da quel bel cazzone che pulsava. Sentii un esplosione di calore entrarmi in bocca mentre continuavo ad andare su e giù. In un attimo la mia bocca si riempì mentre lui continuava e gemere di piacere.
Mi alzai , andai in bagno e sputai tutto quel bendidio nel water. Appena uscito però lui se n'era andato, allora iniziai a pulire la camera come niente fosse sentendo ancora dentro la mia bocca il sapore di sperma che mi aveva inondato.
Tutto questo è una storia vera... per fortuna autobiografica :)
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