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Il Tantra massage a mia cugina Patrizia


di Gius812020
26.02.2024    |    11.964    |    15 9.6
"Chiaramente altri incontri si sono susseguiti, aspetto di sapere nei commenti se vi interessa sapere come andò il massaggio tra mamma e figlia..."
Per chi segue i miei racconti sa bene che nell'incontro con i miei cugini nonché figli di zia Carmela avevo rivelato loro dei massaggi alla loro madre e Patrizia mia cugina aveva espresso desiderio di sottoporsi al più particolare dei trattamenti.
Il Tantra massage
Finalmente eravamo riusciti a trovare un giorno che andasse bene ad entrambi e quindi ci siamo visti proprio a casa di zia Carmela dove abita anche sua figlia Patrizia, gli accordi erano di sottoporla ad un tantra massage con un come lo chiamo io ma solo manuale quindi non saremmo finiti a far l'amore cosa che succede spesso con zia Carmela.
Patrizia mi diede carta bianca per preparare al meglio la stanza e di fare l'impossibile affinché quella potesse essere un esperienza da ricordare, ancora non sapeva se potesse essere l'unica a sola oppure ci sarebbe stato un seguito e per questo motivo mi impegnai a curare ogni dettaglio artistico della stanza mentre nella mia testa pensavo e ripensavo a come avrei potuto eseguire il massaggio affinché non fosse l'unico.
La stanza era già stata preparata in parte da Patrizia che ne aveva oscurato ogni finestra, sposato letto e comò per far spazio al futon che avremmo messo sul pavimento e preparato della candele e delle bacchette di incenso che io avrei disposto secondo i criteri del tantra.
Mi adoperai maniacalmente nella disposizione di ogni oggetto dalle candele che non dovevano essere troppe da illuminare la stanza, doveva esserci luce soffusa da creare un vedo non vedo, l'occhio vuole la sua parte ma nel tantra la maggior parte del lavoro la fa il corpo. Accesi delle candele profumate acquistate per l'occasione e fatte creare su commissione.
Avevano:

Note di testa al sentore di bergamotto e pepe nero che davano un inizio frizzante dato dal bergamotto e speziato dal pepe nero

Note di cuore con l'olibano usato nelle celebrazioni mistiche orientali e note di Patchouli con le sue note terrose e legnose che inducono calore.

Note di fondo Vaniglia per dare un aroma dolce e legni preziosi come sandalo e cedro che completavano quel senso di orientale ma non deciso.

Distesi il futon con n telo e preparai due teli colorati con le fantasie orientali per dare colore che avremmo indossato all'inizio del massaggio.

Feci partire della musica di sottofondo e chiamai Patrizia che arrivò in stanza con indosso un tailleur gonna al ginocchio, tacco alto e sopra una camicia aderente di color celeste molto chiaro. l'acconciatura ed il trucco erano una degna eredità di sua madre sempre molto attenta ad ogni aspetto del suo make-up.
Chiuse la porta alle sue spalle, girò la mandata della chiave in modo che nessuno potesse disturbarci e subito mi chiese sottovoce, forse dettata da quell'aria rilassante che iniziava a diffondersi nella stanza

" Dobbiamo spogliarci?"
" Si Patrizia, se vuoi puoi farlo con calma mentre io aspetto fuori, indossa il kimono che è li sul futon e mi chiami appena pronta"
" No resta, vorrei che il rituale partisse stando insieme, serve a me per rompere l'imbarazzo ed a te per iniziare a conoscere lentamente il mio corpo."
" Come preferisci"

Iniziammo a spogliarci lentamente io seguivo i suoi tempi, tolse via prima la camicia rimanendo in reggiseno di pizzo molto aderente che fasciava un bellissimo ed abbondante seno, poi tolse via la gonna mentre io toglievo il pantalone.
Restò ferma qualche istante sui tacchi coperta solo dall'intimo molto elegante, mi guardò con uno sguardo che sembrava cercasse consenso e riprese a spogliarsi
Sbottonò il reggiseno reggendolo con le mani ancora a coprire il suo abbondante seno, mi guardò ancora e delicatamente lo tolse via lasciando scoperte due belle tettone grosse, osservandole pensai potesse essere una quarta ma seppi' in seguito essere una quinta. Grandi e marroni areole campeggiavano al centro del seno e due bei capezzoli di media dimensione ne completavano la fisionomia.
Slanciata su quei tacchi alti il suo copro risaltava ancor di più nel suo metro e settanta di altezza per un peso di circa 60 Kg, i capelli biondi e gli occhi chiari completavano un perfetto quadro di quella che potremmo definire una bella gnocca.
Ora toccava a me e non si nascondeva certo dietro lo slip la generosa dimensione del mio uccello duro e quindi senza troppo imbarazzo anzi con parecchia voglia di tirarlo fuori tolsi via lo slip lasciando finalmente libero il mio uccello di essere guardato nella sua totale erezione.

" Bhe ora capisco la scelta di mia madre ma resto ferma sui miei pensieri. Noi due non faremo l'amore sia chiaro"

Non le risposi ed attesi che togliesse via le mutandine mentre io raccoglievo dal futon il mio kimono per indossarlo e coprirmi momentaneamente.
Lei con fare delicato ed elegante tolse via il perizoma che le copriva una meravigliosa figa rasata, non era pelosa ma nemmeno liscia, aveva un bellissimo pelo tagliato corto e ben rifinito nei bordi.
Guardandomi osservarle la figa con una certa insistenza richiamò il nostro discorso sulla figa introdotto da suo fratello durante il nostro caffè al bar.

" Mi raccomando a non parlare della mia figa a quel morto di figa di mio fratello, che poi non capisco cosa gli frega a lui se una donna vuole tenerla pelosa o liscia. Alla fine a lui deve interessare della figa che spetta a lui......"
" Stai tranquilla ho capito che durante il nostro incontro tuo fratello voleva carpire quante più informazioni possibili riguardanti vostra madre e quello che io faccio con lei. Spero di aver soddisfatto le sue curiosità"

Intanto che parlavamo lei raccolse il kimono lo spiegò e mi chiese se anche lei avrebbe dovuto indossarlo.
Le diedi tutte le informazioni su quello che avremmo dovuto fare da li a poco e senza altri indugi ci lasciammo andare alla prime fasi del tantra che prevedono esercizi di respirazione singola e condivisa in modo che i due corpi inizino a prendere coscienza di un condiviso rapporto.
Prima seduti uno fronte all'altra respiravamo insieme dando ai nostri corpi l'idea di iniziare ad essere due corpi ed un anima, poi mi spostati alle sue spalle continuando con la respirazione e iniziando ad accarezzarle il collo a scivolare con le mani lungo le sue braccia accarezzandola, il mio viso accanto al suo a sfiorarlo e farle sentire un soffio delicato sul collo.

" Patrizia mettiamoci in piedi" le chiedi sussurrandole all'orecchio

Ci alzammo e restando alle sue spalle le sollevai le braccia a metà del corpo, la incitai a respirare più profondamente e delicatamente slacciai la cinta del suo kimono, lo sfilai e lo lasciai cadere sul pavimento, lo stesso feci con il mio e quando i nostri copri furono nudi mi avvicinai a lei poggiandole l'uccello sul culo e accarezzandole collo, spalle e braccia,

"Patrizia ora mi sposterò più indietro ed appena tu sentirai che sei pronta ad abbandonarti ti lascerai cadere indietro, nell'ignoto, nel vuoto. Io sarò dietro pronto a prenderti ed aiutarti a sdraiarti comoda sul futon. Ma farai questo solo quando ti sentirai pronta a farlo."

Non passarono più di 10 secondi che sentì il suo copro abbandonarsi tra le mie braccia, l' accompagnai delicatamente con le spalle sul futon ed iniziai delicatamente a massaggiare il viso le tempie fino a scorrere sotto il mento. Era talmente rilassata da sembrare a proprio agio in quella situazione, intanto io favorito dalla dolce luce delle candele mi godevo la visuale del suo corpo nudo, di quel bellissimo seno che stava meravigliosamente adagiato sul petto, di quella figa pelosetta curata e non selvaggia come quella della mamma delle lunghe gambe affusolate ma pienotte piacevoli nella parte delle cosce.
Le mie mani scesero dolcemente lungo le spalle sulle braccia a massaggiare le mani, le nostre dita si incrociarono più volte e notavo la sua propensione a farlo senza prestare alcuna resistenza. Portai le braccia indietro ed iniziai a scendere lentamente sui fianchi rientrando dalla parte del ventre piatto dove le mie mani impregnate di olio scivolavano in modo parallelo stimolando le zone sensibili della pancia e del basso ventre.
Afferrai la coppa con l'olio caldo e versando una generosa quantità sul seno presi a scivolare dolcemente e con la stessa dinamica che le avevo raccontato nel nostro incontro. La mano scivolava aperta e con il palmo sentivo i suoi capezzoli pian piano inturgidirsi le dita scivolavano sul lato del seno e così di nuovo sul ventre e questa volta a mani giunte salì verso il seno entrai nello spazio tra un seno e l' altro ed a questo punto divisi le mani una su ogni seno stringendo delicatamente ognuno. L'olio favoriva il movimento e subito passai a girare le dita intorno ai capezzoli che ormai erano visibilmente turgidi. Un movimento lento e delicato ma altrettanto eccitante, lo notavo dai movimenti delle sue labbra, le mordeva delicatamente, era il momento di approfondire la stimolazione.
Avvicinai la bocca al capezzolo e soffiai delicatamente e senti un mugolio da parte sua che resta comunque rilassata con gli occhi chiusi e le braccia sollevate indietro quasi ad offrirmi il suo corpo. Stessa cosa per l'altro seno, stessa reazione quindi osai di più e portando la bocca a ridosso del capezzolo iniziai a stimolarlo con la lingua. I suoi mugolii e i delicati morsi alle labbra mi facevano capire che gradiva ma non potevo giocarmi tutto li.....magari avremmo anche fatto l'amore ma sarebbe rimasto un episodio unico. No non doveva andare così quindi misi un freno alla mia lingua pronta a scivolare lungo la pancia e fermarsi tra le grandi labbra della sua meravigliosa figa.
Mi sistemai di fronte a lei e poggiando le sue cosce sulle mie gambe le accarezzavo delicatamente fino ad arrivare con i pollici all'inguine dove dedicai del tempo con delle leggerissime pressioni che sono molto piacevoli, mentre con le dita iniziavo ad accarezzare il pelo rasato della figa. Piano piano il dito scivolava lungo le labbra della figa ed infine delicatamente al suo interno. Piano delicato e non troppo invasivo il dito si faceva strada nella figa che pian piano si stava riscaldando e bagnando. Fu allora che lei con voce flebile volle dirmi qualcosa che forse era un mix tra eccitazione e complimento

"Sei un maledetto. Ti prego continua"

Continuai a sditalinarla delicatamente fino a decidere che la mia lingua doveva assaggiare quella figa.
Mi avvicinai le allargai le gambe e provai delicatamente a poggiare la lingua nella figa tenuta leggermente aperta dalle mie dita poste sopra il clito.
La sentì gemere e mugolare e ancora con voce sottile disse

" Non faremo l'amore sappilo"

Non le risposi e continuai per qualche minuto finché non senti che ormai era un lago di umori ma non era venuta.
Poggiai il mio corpo sul suo ed iniziai a massaggiarla con il corpo mentre stavo ben attento che il mio uccello non si infilasse tra le sue cosce.
Arrivai a strusciarglielo sul seno e lei non si perse l'occasione di stringere i seni facendolo strisciare bene tra loro.
Lasciò andare i seni e con un gesto quasi violento lo afferrò mi guardò

"Porcoddio se voglio assaggiarlo"

Rimasi immobile affinché fosse lei a gestire la cosa e fu la scelta giusta. Da lì a pochissimo a spalancò la bocca infilandoselo tutto fino alle palle. Mi diede una spinta mi fece sdraiare e posizionandosi comoda fronte a me iniziò un pompino da favola.

"Uhmmm allora dimmi sono più brava di mia madre con la bocca?"

Ero fregato, se gli avessi detto di sì poteva arrivare all'orecchio di zia e avrei perso la sua bocca.....se avessi detto di no avrei perso la bocca di Patrizia.
Pensare era l'imperativo.

" Posso dirti solo una cosa certa. Mi stai facendo impazzire" fu.la cosa più sensata che mi venne in mente e pare che lei gradi la risposta
La sua lingua si muoveva sinuosa intorno alla mia cappella lungo l'asta e leccava dolcemente le palle mentre le sue unghie strisciavano delicatamente sulle mie gambe creando una piacevole sensazione.

La sua mano iniziava a strisciare su e giù lungo il mio uccello stringendo delicatamente sulla cappella quasi a volermi segare. Avrei voluto sborrare in faccia ma volevo giocarmi il tutto per tutto.
Fermai la sua mano e delicatamente tornai a farla distendere, le allargai le gambe delicatamente ed iniziai ad accarezzare la sua fifa con l'uccello.

" Uhhmmmm bastardo mi stai facendo venire voglia."

Continuai senza entrare.

" Che cazzo stai aspettando? Vuoi farmi venire come una ragazzina?"

Era chiaro che era arrivato il momento di infilarlo tra quelle grandi labbra belle gonfie di piacere.
Lo infilai delicatamente e iniziai a pompare piano, aumentando il ritmo con delicatezza ed ascoltando i suoi gemiti di godimento accelerai il ritmo fino a sentirla godere libera.

" Ohhhhh dio mio....non avremmo dovuto fare l'amore ma come si fa a resistere."
" Ti piace?"
" Da morire. Ora capisco al cento per cento mia madre"

Il godimento cresceva da parte di entrambi io sentivo di essere al limite ma sentivo anche le sue pulsioni. Anche lei stava al limite della resistenza.

" Diooooooo vengoooooooooo. Ohhhhhhh siiiiiiiiiiiii"

Venne come un torrente in piena e le sue urla di godimento mi fecero eccitare ancora di più e senza esitazione e pensiero alcuno liberai tutto il contenuto delle mie palle direttamente nella sua figa.
Mi senti svuotato fino nell'anima, nessun pensiero di aver appena sborrato nella figa di una ragazza di trent'anni.
Rilassati sul futon con lo sguardo rivolto al soffitto

" Tranquillo ho la spirale altrimenti non ti avrei permesso di sborrarmi dentro."
" Francamente ero così preso da te che non ci avevo proprio pensato"
" Certo perché il signorino e' abituato a sborrare fighe tardone quindi vai tutto vai quando vuoi vero? "

Sorrise facendo chiaro riferimento alla mamma.
Alzandosi dal futon ed indossando il kimono mi disse

" Conto su di te per quanto riguarda il silenzio. Ti ho dato tutto nonostante non ne avessi proprio idea. Se ti comporterai bene.....ho delle belle idee per rivederci. "

Apri la.porta e scomparve.

Chiaramente altri incontri si sono susseguiti, aspetto di sapere nei commenti se vi interessa sapere come andò il massaggio tra mamma e figlia.

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