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Madre e figlia * - 2


di MasterT2
09.02.2020    |    18.971    |    5 9.9
"Anche la sua fichetta mi era offerta tutta aperta e succosa..."
Racconto ripubblicato.

Madre e figlia – 2

Inutile dire che da quel pomeriggio la mia vita cambiò, ma non solo nei rapporti con mia figlia. Cambiai sopratutto io ed il mio modo di vivere il sesso. Ero sempre stata disinibita a parole... e con mio marito... ma, in fondo, ero sempre stata una brava ragazza. Quel pomeriggio risvegliò quello che era il mio io reale, quella 'voglia' che probabilmente giace dormiente in tutti noi e che deve essere risvegliata. La mia bestia era stata destata e non avevo nessuna voglia di farla riassopire. Me ne resi conto quella sera quando, a letto con mio marito, sentii il desiderio di sentirmelo dentro come mai mi ricordavo di averlo sentito. E noi eravamo relativamente attivi sessualmente, ma quella sera lo volevo...
“Amore... ne hai voglia?” La mia mano era sul suo petto mentre glielo sussurravo in un'orecchio mordicchiandoglielo.
“Mmmmm, se me lo chiedi così,come faccio a dire no!”
E le sue labbra furono sulle mie, le nostre lingue s'intrecciarono, le nostre mani presero a vagare sui nostri corpi per arrivare velocemente su quello che volevamo. Il suo cazzo, la mia fica. In un momento era bello duro nella mia mano mentre le sue dita sciacquettavano nei miei umori che fluivano copiosi. Lo volevo dentro. Oh come lo volevo! Ma prima scesi con la bocca lungo il suo corpo mordicchiandolo fino a che mi trovai di fronte alla sua cappella che appariva e spariva dalla mia mano. L'imboccai e succhiai con foga per qualche secondo, facendolo gemere di piacere. Di solito, ultimamente, quando gli facevo il pompino, dopo aver goduto lui mi ricambiava con una lunga e goduriosissima leccata, ma non stasera, stasera lo volevo scopare. Mi staccai da lui ed in un solo movimento gli fui a cavallo. Con la mani diressi il suo cazzo contro la bocca della mia fica palpitante e l'inghiottii. In un colpo me lo sbattei tutto dentro, accogliendolo con un urlo di piacere. Selvaggiamente cominciai a cavalcarlo, quasi sdraiata su di lui, sfregandomi contro il suo pube quando entravamo a contatto tra un affondo e l'altro. Ero troppo eccitata e cominciai a godere quasi subito. Fu un'orgasmo selvaggio che lo lasciò perplesso. Appena mi calmai, mi rovesciò sotto di lui, senza tirarlo fuori. Mi immobilizzò sotto il suo peso e cominciò a scoparmi lentamente ed a fondo, a possedermi, a calmarmi con la sua forza.
“Anna, amore, non ricordo di averti mai vista tanto eccitata! Raccontami” E me lo spingeva nel profondo. Strinsi le gambe sui suoi fianchi.
“E' stata Sonia tesoro! Oggi abbiamo avuto un discorso molto intimo e mi ha detto di essere pronta, di aver voglia di conoscere il sesso..”
“Mio Dio Anna! Ma è ancora una bambina...!!”
“Ti piacerebbe Franco che lo fosse ancora! Forse nella nostra mente!!! Ma è una donna ormai e sa bene quello che vuole!”
“E tu? Insomma, che le hai detto?”
“Abbiamo fatto un lungo discorso sui pro e contro e, per farla breve è uscito il discorso sul metodo migliore per non rimanere incinte. Capisci? Se aspetterà ancora un po' a darla, sarà perchè starà scoprendo i piaceri che le offrirà il suo buchetto. Oooohhh Franco, la nostra piccola è pronta a farsi aprire il buchino. Se ci penso..... Siiiii Franco, scopami dai!!
“Anna, ma ce l'ha già il ragazzo? Chi? Si Anna! Mio Dio, sei bollente! Era una vita che non scopavamo così. Mi stai facendo impazzire!!
“Io o il pensiero di Sonia? Te la immagini col culetto per aria vero? Mmmmmm... più forte, sbattimi più forte, dai!!!”
“Si, anche. Ma.... Anna, ora è il tuo che voglio. E' un po' che non ci faccio una visitina, vero tesoro? Lo vuoi anche tu?”
“Nel culo? Franco, vuoi incularmi? Oooohhhh siiiiiii. Amore, siii. Nel culo, dai!!!
Un attimo dopo Franco mi afferrò sotto le ginocchia spingendo le mie gambe in alto e in fuori, per poi appoggiarvisi contro con le spalle. Lo estrasse lasciandomi con la fica vuota e urlante, con la mano raccolse un po di sugo e dopo avermelo ripassato sul buchetto che ormai palpitava in attesa, ci puntò contro il cazzo ben lubrificato dai miei umori e spinse. Come un ferro infuocato si aprì la strada dentro di me. Bruciava si, strappava, mi apriva, mi rompeva, si, si, ancora, ne volevo, di più!!!
“Ahhh.... Aaaaagghhhh..... Siiii. Nel culo, siiii, spaccamelo amore, sfondamelo!!! Fammelo sentire tutto dentro il tuo cazzone. Daiiiiiiii. Uuugggghhhhh!!
Nello stesso tempo che mi stantuffava le budella, mi artigliai la fica con una mano, spremendomela e martoriandomi il clito, quasi volessi strapparmelo. Se erano sensazioni forti quelle che volevo, ce n'erano: e tante! Persi la cognizione del tempo e cominciai a godere, urlando, sbattendomi, sbraitando incoerentemente mentre lui, schiacciandomi col suo peso sul letto cercando di non essere disarcionato, aumentava il suo ritmo e con un ruggito leonesco mi riempiva l'intestino della sua sborra calda. Improvvisamente il silenzio rotto solo dal nostro ansare. Ci rilassammo, ci baciammo e giacemmo uno vicino all'altra stanchi ed appagati.
“Accidenti Anna! Mi sa che stasera abbiamo fatto un bel po' di casino. Dici che ci avrà sentito?”
“Sonia? Non importa. Ormai è grande abbastanza e se, magari ha goduto anche lei, pensando al suo di culetto che veniva riempito..!!
“Anna basta! Va a finire che ti salto di nuovo addosso!!
“Va bene amore, ma non credere che mi dispiaccia se lo fai!!
Fortunatamente ci colse il sonno e ilmattimo dopo fummo capaci di funzionare.
A colazione tutto sembrò normale. Fino al pomeriggio!!
Stavo giusto terminando alcuni lavoretti, canticchiando come una sposina soddisfatta, che Sonia arrivò a casa di corsa, sbattendo la porta.
“Maaaa! Ci sei?”
“Si tesoro, sono qui. Che succede?”
“Accidenti ma', non ci crederai mai. Dove sei?”
“Eccomi, ma cosa... Sei in ritardo sai!!
“Appunto. Vieni qui che ti racconto, ma prima spogliamoci.Ho tutte le mutandine bagnate. Se non mi tocco muoio!!”
“Hei! Aspetta....”
Era inarrestabile. In un baleno era nuda e mi tirava sul suo letto, aprendo le gambe per mostrarmi la fichetta fradicia, in preda ad una voglia sfrenata. Cominciai ad accarezzarla velocemente, ma senza spingere dentro le dita, con lei che roteava i fianchi, premendo contro la mia mano.
“Dai mamma, fammi godere, ne ho troppo bisogno! Siiiii, così, dai che vengo. Oh. Oh. Oooohhh. Oooooooohhhhhhhhh!!
Godette aggrappandosi alle mie spalle, cercando la mia bocca che baciò furiosamente, mordendomi le labbra. Finalmente si rilassò.
“Allora! Mi vuoi dire che è successo? Non puoi mica ssaltarmi addosso così. Se ci fosse stato qualcuno..”
“Sarei andata in bagno a farmi in silenzio. Ma così è stato molto più bello!”
“Va bene, e allora?”
“Allora è successo che sono andata a casa di Grazia, per finire la ricerca di geografia. Avevamo appena finito che è arrivata a casa sua madre. Come se non mi avesse mai notato prima ci fa:
“Ahh, ciaoo Sonia. Tu sei Sonia vero? Grazia, è lei la tua amichetta che ci fai la porcellina vero?
Scusa cara, non lo sapevi che la Grazia racconta tutto alla mamma? Ma non ti preoccupare. Non c'è niente di male sai!! Anch'io alla vostra età avevo un'amichetta che... altro che porcelline!! Allora, cosa stavate facendo? Magari guardando qualche bel pisello in internet?
“No mamma.” fa Grazia ridendo mentre io ero basita “.Abbiamo appena finito i compiti e non abbiamo ancora fatto a tempo..
“Va bene! Hei, fate pure neh. Anzi, a dir la verità piacerebbe anche a me vederne qualcuno. E si, magari in carne ed ossa, vero Grazia?
“Tu si? Ed io nooo? Ma se mi hai detto che è troppo presto.”
“Si, troppo presto per scopare, ma non per giocarci! E tu che ne dici cara?”
“Mamma, lei è ancora vergine. Anche se non so ancora per quanto!”
“Ti prude la patatatina vero cara? Come ti capisco. Ci sono dei giorni che salterei addosso al primo venuto. Vedi cosa succede ad invecchiare? A lui non interessa più ed una moglie è costretta a tirarseli come le ragazzine. Beh, almeno oggigiorno ci si può lustrarsi la vista in internet. Cosa guardate di solito?”
Con me sempre in silenzio, grazia ha cominciato ad aprire i siti che di solito guardiamo e hanno cominciato a commentare con risate e gridolini. Non solo uomini, ma anche tutto il resto. Dopo qualche minuto Teresa, sua madre, disse:
“Ragazze, non so voi ma a me questa roba mi fa arrapare. Grazia, tesoro, cosa ne dici se ci sfoghiamo un pochino. Anche tu cara, visto che siete già intime, se vuoi puoi giocare un po' con noi! Dai, forza, tutte nude! Ho già la gnocca che cola. Sonia tesoro, hai mai giocato con una fica vera?”
Mamma, mi stavo eccitando. Grazia non mi aveva mai detto che lei e sua madre..... beh, non che mi stupii troppo visto che anche noi..... perchè no, in fondo non c'era mica niente di male a divertirsi un po' tra donne. Ci spogliammo nude. Ritiro quello che avevo detto su Teresa. Si, certo non ha il tuo fisico, ha i fianchi stretti e il culo piatto e le tette un po' mosce, ma ha anche due capezzoli lunghi e duri e la fica depilata con un grillo ancora più lungo del tuo. Il suo sporge proprio fuori. Così ci siamo messe in circolo. Teresa mi leccava la fichetta, io leccavo Grazia e Grazia sua madre. Abbiamo goduto una volta e poi ci siamo scambiate. Io leccavo Teresa, Grazia me e Teresa sua figlia. Abbiamo goduto ancora, ma Teresa ne aveva ancora voglia. Per lei la lingua non basta. Allora ha tirato fuori due vibratori e, uno per una, l'abbiamo scopata in fica e in culo fino a che non ha detto basta. Ha goduto davvero come una maiala. Poi abbiamo visto che era tardissimo e allora sono venuta via, ma ne avevo ancora voglia. E venendo a casa pensavo che, magari, la prossima volta avrei potuto provare anch'io. Mamma, non è che tu ne hai qualcuno nascosto?”
“Cosa cara?”
“Ma un vibratore no!! Mi è rimasta una voglia matta di provarlo nel sedere. Dovevi vedere come godeva Teresa mentre la infilavamo. E quando sono uscita, Grazia stava dicendole che adesso toccava a lei. Ti sembra giusto che io sia la unica che marcia solo a dita? Mmmm... non ce l'hai vero?”
“No tesoro. Non ne ho mai realmente sentito il bisogno.”
“E si, tu hai papà che te lo sbatte dappertutto. Vi ho sentiti sai stanotte. Ti sei fatta inculare come una vera baldracca. Accidenti si gode proprio vero?”
“Scusa cara. Sai, dopo il nostro pomeriggio diciamo che ho lasciato alle spalle quelle poche inibizioni che ancora esistevano tra noi. Si, mi sono un po' lasciata andare, ma se ti ha dato fastidio...”
“No mammina, figurati, anzi, per lo meno voi ve la godete, certo che se lasciassi un pochino la porta aperta.... mmmmm... sai, io potrei...”
“Certo, postresti venire a spiarci. A fare la guardoncella vero?”
“Beh,. Insomma, che male ci sarebbe? Imparerei qualcosa e potrei vedere il cazzo di papà. Mi piacerebbe proprio sai!!”
“Certo che lo so, non fai che ripeterlo. Beh, ci penserò. Immaginarti là dietro la porta a spiarci mi fa un certo effetto, ma forse ho una soluzione per il tuo problema.”
“Quale problema?”
“Il culetto che prude. Non ti stavi lamentando di questo?”
“Beh, si. Ma vorrei qualcosa di meglio delle dita stavolta!”
“Porcellina incontentabile! Vieni, andiamo in camera, anzi, prima in bagno.”
“Vuoi farmi una perettina?”
“E si, te l'ho spiegato no?”
“Si, ma da Grazia non l'abbiamo fatta!”
“Problema loro. Sarò maniaca ma alla pulizia non si deroga. Forza!”
Lei nuda ed io con addosso il mio abitino da casa, marciammo in bagno ed un minuto dopo le stavo lavorando per bene il buchino col dito e poi con la pera, accompagnata dai sui scodinzolamenti. Appena finito si offerse di farla anche a me, cosa che accettai di buon grado. Alzai il vestito, levai le mutandine e le offersi il mio didietro.
“Wao!! Te l'ha proprio fatto come una scimmia! Ce l'hai tutto arrossato. Davvero non ti ha fatto male? E hai anche la fica in sugo! Ti è piaciuto il mio racconto eh?
“No, non fa male, ma è vero, stanotte mi sono fatta sbattere per bene. Chi non ce l'avrebbe bagnata a sentire come passi i pomeriggi! Su, datti da fare con quella pera!!
Ancora pochi minuti ed eravamo entrambe in camera. Mi ero ricordata che nell'armadio avevo una scatola con delle candele. Le tenevo per emergenza e,in fin dei conti, questa lo era!!
“Ecco qua. Scegline una.”
“Mmmm... candele! Ma, non saranno un po' grossine?”
“Freddo ai piedi adesso? No, questa è più o meno come le dita, questa dovrebbe essere giusta!”
“E tu, quale sceglieresti?”
“Beh, per me questa rossa. Papà ce l'ha più o meno così!”
“Va bene allora. Quella bianca per me e poi la rossa, per te!!”
“Ma non eri tu quella con le voglie?”
“Si. Ma sono sicura che poi viene anche a te. Voglio proprio vedertelo tutto aperto. E' eccitante sai vedere il buco come resta spalancato quando lo sfili. Solo per qualche secondo ma..”
“Ehi, ne sai già più di me. Io non lho mai visto uno.”
“Allora vedrai il mio. Dai che non resisto più dalla voglia.”
Fece per inginocchiarsi sul letto, ma la fermai e la feci mettere sdraiata con le gambe aperte tutte piegate all'indietro. Anche la sua fichetta mi era offerta tutta aperta e succosa. Non resistetti e cominciai a leccargliela mentre col dito cominciavo a lavorarle il buchino. Dito e lingua fino a che non raggiunse il primo orgasmo e le dita, adesso due, scorrevano libere nel suo sfintere. Mentre ancora ansava e pulsava per l'orgasmo, cospasi ben ben di crema la candela e l'avvicinai al suo ano che addirittura palpitava di voglia. Una spintarella e zac... era dentro. Mi fermai mentre lei sospirava, poi dentro un'altro po'. Altro sospiro e la sua mano cominciò a tormentare il clito.
“Ti piace vero? Senti come ti apre il buchino, pensa che sia un bel cazzo duro!”
“Ohhh mamma, si che mi piace. Sento solo tirare un pochino ma, mmmmm è bello, specie quando lo tiri fuori. Ma col cazzo è meglio vero?
“E si cara. Il cazzo è bello caldo, duro ma anche morbido. Lo puoi stringere: è vivo insomma!!
“Ancora non riesco ad immaginarlo, un cazzo vero nel mio culetto, magari quello di papà! Posso sognarlo il cazzo di papà? Oooohhhh... penso che sono già pronta a venire!! Mammina, pensi che papà gli piacerebbe? Oddio, se ci penso io.... mmmmm, dai che sto venendo! Pensi che papà me lo metterebbe? Oooohhhh siiiii...... nel culetto? Dai, dai, dai che vengo!! Siiiiiiii!!!
Che bello vederla godere! Mentre le lavoravo il buchino aveva preso a roteare i fianchi strofinandosi il clito con furia, spingendo in aria contro un cazzo immaginario, per poi irrigidirsi gemendo forte, ed infine rilassarsi continuando a gemere. Estrassi lentamente la candela massaggiandole il pancino, poi mi sdraiai al suo fianco baciandola dolcemente. Pochi istanti ed era nuovamente pimpante.
“E adesso tocca a me slargartelo!! Mi è piaciuto un mondo sai!! Pensi mi farebbe troppo male la candela rossa? Forza. Mettiti come me. Wao, che ficona!! Ed io sono uscita da lì? Brrrrr.... Hai mai pensato a raderti? Teresa ha la fica tutta depilata. Faceva davvero venir voglia di mangiarla. La tua fa più venir voglia di scoparla. Se fossi un uomo te la scoperei sempre. Dai. Toccati, sbattitela bene metre ti apro il culo. Ecco qua. Un po' di cremina nel buchino, eccooo, poi ungiamo bene il candelone, ecco che spingo,. ecco..... Oddio. Si apre, sta entrando! Ohhhh ti piace mamma? Sta entrando tutta. Come vorrei vedere il cazzo di papà che ti apre tutta!!
Lei continuava a parlare ma non la sentivo più. Mi sentivo il buco aperto, ma non sfondato, piacevolmente aperto e stimolato. La mia mano si muoveva nella fica col ritmo della candela.Tre dita mi ci sbattevo, mentre con l'altra mi stimolavo, strofinandolo e pizzicandolo, il clito. Una sensazione di vuoto improvviso. La porcella l'aveva levata per vedermi il buco spalancato!!! Ahhh, meno male! Eccola ancora dentro. Troppo lenta!
“Wao, mamma! Che buco che hai! E' stato solo papà a fartelo così? Sembra una bocca spalancata. Lo vuoi il bocconcino vero? Va beeene, eccolo qua. Un po' più svelta? Siii? Dai, sbattiti la fica. Voglio vederti godere come una vacca. Col culo aperto. Dai, più svelta!! Godi.”
Stimolata dalle sue parole oltre tutto il resto, lasciai che l'orgasmo mi prendesse travolgendomi. L'ultimo mio pensiero fu:”Oddio stavo godendo di più negli ultimi due giorni che....” e l'ondata mi sommerse. Riaprii gli occhi cavalcando le ultime pulsazioni. Il mio culetto segnalava vuoto, ma le sue mani mi accarezzavano languidamente e la sua bocca mi succhiava un capezzolo. Restammo ancora un po' lì, poi riluttantemente tornammo alle nostre faccende quotidiane.
La sera doveva esserci un'aria strana in casa, perchè Franco ci guardava incuriosito ma non disse niente. Una serata tranquilla, anzi tranquillissima, ma con una sorta di tensione che si poteva palpare. Sonia si ritirò per prima seguita da Franco. Io ero sempre l'ultima ad andare a letto visto che occupavo il bagno più a lungo. Mi stavo rilassando con le mie cremine quando fece la sua comparsa.
“Mammina, allora, quali sono i piani per stasera? Una bella scopatina? Un aiutino a preparare il buchino?”
“Beh, non so se tuo padre ne avrà voglia stasera!! Comunque a chi non piacerebbe un aiutino a farsi il bidè. Tu occupati delle parti basse mentre io continuo con il viso.”
Mi sedetti sul bidè e lei provvide ad insaponarmi e poi sciaquarmi la fica per poi presentarmi la peretta con acqua e sapone e prendersi cura del mio buchino, terminando con una bella ditata di crema anche lì. Poi mi schioccò un bacione.
“Eccoti tutta pronta per il sacrificio! Non dimenticare eh! Porta socchiusa e una lucina accesa!”
Prima che potessi replicare era già sparita. Appena entrata in camera vidi che Franco era nudo sotto il lenzuolo. Buon segno. Leggeva, ma c'era un bozzo là in mezzo che mi ispirava. Come una gatta, anch'io mi infilai nuda sotto il lenzuolo e, facendo le fusa, spinsi il mio sedere contro il suo fianco. Avevo lasciato la porta socchiusa e le abat-jours erano entrambe accese. Come avevo sperato, Franco raccolse subito l'invito e, posato il libro, aderì contro di me facendomi sentire il suo bel cazzone drizzarsi contro le mie chiappe. Palpandomi un seno e mordicchiandomi collo e orecchie mi sussurava paroline dolci. Girai la testa e le nostre bocche si incontrarono. Un lungo bacio mentre spingevo ancora più col culo contro di lui.
“Scopami tesoro! Così, piano piano...”
Era il nostro modo di farlo, di fianco con lui dietro, lento e rilassato che durava a lungo mentre ci scambiavamo frasi erotiche e le sue mani vagavano sul mio corpo. Con la facilità che veniva dalla lunga pratica il suo cazzo trovò subito la strada della mia fica vogliosa, la infilò e cominciò a scoparmi dolcemente con lunghi e lenti affondi e ancora più lenti ritiri.
“Bravo amore! Ne ho tanto bisogno.”
“E cosa è successo oggi?”
“Ho saputo che Sonia e la sua amica fanno le porcelline. Sai come...”
“...come facevate tu e tua sorella?”
“mmmm.... siii. Ma di più. Poi, mentre si leccavano, è arrivata la mamma e....”
“..... e? dai, non tenermi sulle spine!”
La sua mano si era contratta sul mio seno e aveva cominciato a spingermelo dentro con più forza.
“... e se la sono leccata tutte e tre!!”
“Noooo! Anche Sonia?”
“Siiii. Ed io,quando mi raccontava, pensavo che avrei voluto esserci io al posto di Teresa!
“Ah porcellina.! Ti eccita tua figlia eh?”
“E' così bella. E tu non ti ecciti vero? Lo sento sai! Mi raccontava mentre le lavavo la schiena nella vasca e si è messa la mano sulla fichetta. Così tranquillamente, e mi ha chiesto se io avessi mai fatto. Sesso con altre donne. Le ho confessato che l'avevo fatto con mia sorella e lei ha preso la mia mano e l'ha portata sulla sua fichetta. Così tenera. Non ho resistito Franco. L'ho fatta godere e poi....”
Ora ansava e pompava con forza. Non sarebbe durato molto, da come me lo sbatteva dentro e lo sentivo gonfio. Mi drizzai sulle ginocchia e lui mi assecondò. Eravamo di traverso sul letto e Sonia avrebbe potuto vederlo bene mentre me lo infilava. Al solo pensiero che lei fosse lì dietro a guardarci, masturbandosi, mi diede il colpo di grazia. Una mano si era impadronita dei miei visceri e li spremeva facendo irradiare sensazioni travolgenti per tutto il corpo. Strinsi i denti.
“E poi? E poi?” Continuava a chiedere Franco ormai chiavandomi senza pietà.
“... e poi mi sono spogliata e sono entrata nella vasca con lei. Ci siamo baciate e toccate e.. “
Tutte le sensazioni tornarono come un boomerang a colpirmi dove lui stantuffava ormai frenetico.. l'orgasmo esplose ma riuscii a mantenere quel tanto di lucidità da essere capace, con un guizzo, di staccarmi e girarmi in tempo per accogliere in bocca la sua sborrata che dovetti inghiottire rapidamente per non soffocare. Col ventre ancora pulsante con gli spasmi dell'orgasmo, alzai lo sguardo alla porta e la vidi. Era lì. Mi staccai dal cazzo e mi girai verso di lei a bocca aperta, la lingua fuori. L'avrebbe vista, la sborra di suo padre!! Un nuovo spasmo orgasmico mi fece curvare poi, spinto Franco sul letto proseguii a leccarglielo e succhiarglielo fino a che cominciò a perdere consistenza. Tenendoglielo in mano mi sdraia il suo fianco.
“Amore, ho goduto con nostra figlia. Sono una madre degenere. Oh caro! E adesso..”
“Shhhh, capisco amore. Anch'io non so se avrei mai potuto resistere. Ehi, e poi, da quello che mi racconti non sei mica l'unica. Chissà quante ce ne sono di mamme che amano come te i propri figli!!”
“E tu Franco? Lo faresti? Sonia ha davvero voglia di cazzo. Se succedesse, insomma, la scoperesti?
“Anna, amore! Mio Dio, cosa mi fai pensare! Si, dannazione, si, la scoperei.”
Il suo cazzo si era drizzato nuovamente e un'attimo dopo scompariva nuovamente nella mia bocca mentre mi collocavo con la fica sulla sua. Franco adorava mangiarmela e prese subito a farlo con furia, leccando mordendo e succhiando senza tralasciare di stimolarmi il buchetto con le dita che mi artigliavano le chiappe. Mi dedicai al pompino con tutta la mia arte. Alzati gli occhi sulla porta, la vidi.Era appoggiata allo stipite, nuda, una mano stropicciandosi il seno, l'altra che strofinava tra le cosce. I nostri occhi si incontrarono e ci sorridemmo. Poi li chiusi e continuai a lavorarmi il cazzo. Lo menavo con la mano che la mia bocca seguiva accogliendolo dentro man mano restava scoperto per poi succhiare con forza la cappella quando la mano risaliva, la lingua un vortice tutto attorno. L'altra mano la dedicavo alle sue palle e con un dito non mancavo di stimolargli il buchino che ci si stringeva sopra, quasi a morderlo, quando con una spinta lo violavo. Coi fianchi lottavo contro la presa delle sue mani, riuscendo ogni tanto a strofinargli la fica sul viso. Lasciai che Sonia si beasse della scena per qualche minuto poi mi sottrassi alla sua presa e, sempre faccia alla porta, tenendolo dritto con una mano, mi misi a cavalcioni e mi impalai su di lui che, da dietro, mi aveva afferrato i seni. Non si era mossa la porcella! Era sempre lì appoggiata allo stipite. Guardava il cazzo del padre che entrava ed usciva dalla mia fica. Cominciando a gemere per l'orgasmo che si stava avvicinando mi alzai facendolo uscire da me e, afferatolo nuovamente con la mano lo diressi sull'altra entrata. Guarda pure porcellina. Guarda come la mamma lo prende nel culo. Senza perdere il ritmo mi abbassai e urlai di piacere sentendo quella sbarra rovente entrarmi a fondo nell'intestino. Mi ero impalata sul cazzo senza alcuna esitazione, un colpo solo e dentro. Il mio urlo si tramutò in ruggito mentre il mio movimento si faceva erratico. Franco mi prese per i fianche per stabilizzarmi mentre mi abbassavo all'indietro. L'avrebbe visto proprio bene. Il mio sguardo si posò ancora una volta su di lei mentre l'ennesimo orgasmo mi prendeva tra le sue spire. A malapena mi accorsi che anche Franco stava venendo dentro di me. Quando riaprii gli occhi la porta era chiusa e lei sparita.

….... continua

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