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Madre e figlia * - 4


di MasterT2
18.02.2020    |    24.186    |    8 9.9
"A turno le facevamo sparire il più possibile nelle nostre gole, quasi facendo a gara a chi ne inghiottiva di più..."
Madre e figlia – 4

Quella volta, la prima volta che Sonia si faceva aprire il culetto e dal cazzo del padre per di più, passammo tutto il giorno a letto, e la notte successiva. Fu una girandola di sesso allo stesso tempo dolce e sfrenato. Il cazzo di Franco, eccitato dalla presenza sconvolgente della figlia, continuava a risorgere, novello Lazzaro, ed io intervenivo con la mia lingua quantunque ce ne fosse bisogno. Persi il conto di quante volte gridai i miei orgasmi, sia che Sonia mi leccasse mentre Franco mi inculava oppure venissi chiavata con Sonia che osservava il cazzo penetrarmi profondamente desiderando essere al mio posto. Il culetto di Sonia fu rivisitato ad ogni giro di ruota, sempre pronto e voglioso di aprirsi alla cappella paterna. Dopo le prime sborrate, Franco sembrava quasi indistruttibile. Ce lo infilava ad entrambe coadiuvato a turno dalle nostre mani e dalle nostre bocche. Sonia veniva inculata fino a godere e poi passava a me. Il mio culo e la mia fica svangati con la lingua di Sonia e le parole di Sonia che mi facevano impazzire. Infine costretto a cedere, Franco regalava la sua sborra alle nostre bocche aperte. E mentre lui recuperava ci lanciavamo in sessantanove famelici. Il rivivere le nostre precedenti esperienze, raccontandogli i particolari, oppure mettendelo a parte delle nostre fantasie, causava a Franco di eccitarsi nuovamente e la giostra ricomiciava. Godemmo e dormimmo, dormimmo e godemmo, assieme o a turni fino a che i nostri corpi stremati non ci abbandonarono. Ci eravamo alzati dal letto solo per andare in bagno, bere un sorso d'acqua, non ricordo aver inghiottito altro eccetto la sborra di mio marito ed il miele di mia figlia. Fu il trillare continuo del campanello a destarmi. Per un minuto non ebbi idea di dove fossi, poi in un'esplosione di sensazioni e di immagini il film si riproiettò nella mia mente. Il mio corpo mi fece sapere che ne aveva avuto abbastanza! Piacevoli doloretti in posti che non sapevo esistessero, un illanguidimento dato dal totale appagamento raggiunto e sotto sotto la fiammella del desiderio che covava, pronta a propagare un incendio sensuale. Il campanello trillava! La porta! Ma chi era a quest'ora? Guardai l'orologio. Le dieci. Le dieci? E di quando? Mio Dio era domenica! E la domenica arrivava mia suocera! Afferrai la vestaglia e scuotei Sonia. Figurati se si svegliava! Corsi ad aprire la porta!
“Anna! Stavo cominciando a preoccuparmi! Vi ho buttato giù dal letto?”
“Ciao mamma! Già, stamattina abbiamo dormito! Stanotte abbamo fatto tardissimo!”
“Vedo, vedo! Hai una faccia! Vi siete dati alla pazza gioia eh?”
E mi strizzò l'occhio entrando e dirigendosi in cucina. Mia suocera Maria era una bellissima sessantacinquenne, da poco vedova si godeva la pensione viaggiando e dividendosi tra i due figli. Appunto Franco e Carlo che viveva in Inghilterra, scapolone impenitente (ed io ero convinta, gay). Avevo un ottimo rapporto con mia suocera. Avevo perso mia madre da un bel pezzo e lei ne aveva riempito il vuoto. Oltre ad essere una bella donna attiva, era anche molto aperta mentalmente e, sopratutto, mi assecondava quasi su tutto riguardo a casa e famiglia. Nessun conflitto tra di noi. Al suo commento mi sentii arrossire!
“Tesoro, che cara! Magari potessi farle ancora io le ore piccole, facendo l'amore! Mi fa piacere che ci riusciate dopo vent'anni che siete assieme. Dai, vatti a mettere a posto che vi preparo una bella colazione. Scommetto che ne avete bisogno, eh, eh, eh! E Sonia? Dorme anche lei?”
“Figurati, ieri sera era ad una festa da amici e anche lei ha fatto tardi. Proprio perchè l'aspettavamo che abbiamo aspettato, bevuto un goccetto, e poi ci siamo sentiti romantici.”
“Anna, amore, non hai mica bisogno di scuse. Siete una coppia sposata!”
“Scusa mamma, è che mi sento così imbarazzata che mi si veda in faccia che...”
“Che hai goduto? Sei bellissima sai! Dai su, vai che qui ci penso io.”
Tornai di corsa in camera. Oddio, adesso avrei dovuto concordare la festa di Sonia con lei. Proprio vero che le bugie hanno le gambe corte. Meglio mantenerle al minimo possibile. Usando un po' d'acqua che spruzzai loro addosso, riuscii a svegliarli. Com'erano belli nudi sul letto. No, meglio di no! La fiammella si era subito ravvivata. Torniamo coi piedi a terra!
“Ragazzi, sorpresa! C'è la nonna! Franco, tua madre se l'è data che è successo qualcosa! Le ho lasciato capire che abbiamo scopato un po' e l'ha bevuta. Sonia, tu eri ad una festa con amici e hai fatto tardi e sei stanchissima. Avete ballato tutta la sera! Daccordo? Ora, io faccio una doccia e tu vai a disfare il letto. Mmmmm, poi sarà meglio faccia una doccia anche tu. Ne hai ancora le tracce addosso! Me ne deve essere scappata un po! Tu Franco per ultimo! In fin dei conti sei il marito spompato. Ah, la nonna sta preparando la colazione!”
Sonia mi sorprese con la velocità con cui scattò in azione. Una doccia ed una pettinata ed eccola anche lei. Tornai in cucina, la fame si stava facendo sentire ed il caffè aveva un'aroma favoloso.
“Mamma grazie! Ne avevo proprio bisogno! Mmmmm ci vorrebbe qualcuno che lo facesse tutti i giorni. Magari io e Franco potremmo 'tirar tardi' più spesso!”
“Mi sembra una buona idea, basta che mi avvisi!”
“Mamma! Mi ci vedi chiamarti per avvisarti che stasera io e mio marito facciamo sesso?”
“Ma, a me sembra una buona idea! Sai che con me puoi dire tutto! Ma so che sei una donna riservata. L'importante è che lo facciate. Solo ora che non c'è più mi accorgo quanto mi manchi! Mio marito, intendo, ma anche il sesso....!”
“Mmmm, omelettes al formaggio! Non mi ero accorta di avere tanta fame!”
“E si, certe attività stimolano l'appetito, e altro che dieta!”
“Hei, da come sei in forma allora, o è dieta, oppure...!!” Maria ride di gusto.
“Si, magari! Devo dire grazie al mio metabolismo e al fatto che non sto mai ferma!”
Per fortuna arrivò Sonia. La conversazione si stava facendo un tantino imbarazzante.
“Nonna, ciao! Sei arrivata presto! Mmmmm, che profumino! Che fame!”
“Ciao amore! Dammi un bacio dormigliona! Guarda che sei tu che non hai guardato l'orologio!”
“Oddio! Le dieci e mezza! Mamma mia, dovevo chiamare Chiara stamattina! Sai, ieri sera era il compleanno di un'amica e abbiamo fatto una bellissima festa. Abbiamo ballato come matte! Ho tutte le ossa rotte!”
“Mi sembra giusto che alla tua età ci si diverta! E poi te lo meriti, visto come va a scuola. Eravate solo ragazze?”
“C'era anche qualche ragazzo. Ma nessuno interessante. I soliti cani da trifola!”
“Beh, da una parte mi fa piacere che non ci sia nessuno interessante. Meglio essere schizzinose in fatto di ragazzi. Meglio nessuno che lasciarsi andare col primo venuto!”
“Lo sai nonna che la penso come te. Ma le mie amiche sono tutte seguaci della teoria cher meglio darsi da fare finchè si può, che poi dopo sposate basta!”
“E lì è proprio dove sbagliano. Se si trova l'uomo giusto, dopo sposati allora si che ci si diverte. Guarda i tuoi!”
“E sì, verissimo, meno male che loro si vogliono bene!”
La conversazione continuava a prendere pieghe preoccupanti. Per fortuna arrivò Franco, anche lui in vestaglia e con la barba lunga. Oddio come lo amavo! Sentii una strizzatina là sotto! Possibile che dopo vent'anni mi facesse ancora quest'effetto? O erano ancora i postumi per la sbornia di sesso di ieri? La fiammella si agitò come spinta da un soffio d'aria.
Da pratico com'era Franco portò subito la conversazione sul cibo, la giornata, il lavoro e tutto tornò normale. Sonia sparì in camera sua, io mi andai a vestire e poi Franco.
La giornata passò tranquillamente. Solo la battuta di mia suocera mi fece capire che non aveva scordato l'argomento iniziale.
“... e, tesoro, ricorda che se hai bisogno di me puoi chiamare! Magari posso venire a passare qualche giorno da voi!”
La sera fu tranquillissima! Sonia era uscita con gli amici ed io mi coccolai mio marito, godendo della sua presenza e vicinanza come mai prima. Come al solito lui si ritirò mentre io aspettai il ritorno di Sonia. La sua verve non si era spenta ma dopo la solita chiacchierata che continuò in bagno mentre ci preparavamo. Mi piaceva questa ulteriore intimità. Madre e figlia che si preparavano assieme per la notte, e per l'amore! Nude e silenziose come fantasmi ci avvicinammo a Franco,levandogli il libro di mano e infilandoci tra le lenzuola ai suoi lati.
“Papino, ti dispiace se stasera ti facciamo solo un bel pompino? Sai il mio culetto è ancora un pochino dolorante!”
“Ed io sono dolorante dappertutto! Perciò stasera lingue e basta!”
“Come volete ragazze! Sapete che ciò che è mio è vostro!”
Sdraiate per lungo tra le sue gambe, ognuna con la testa appoggiata ai lati del suo cazzo duro, con una mano a trastullare le rispettive fiche, ci dedicammo a leccare l'uccello. Leccavamo e ci baciavamo allo stesso tempo. Le nostre lingue si intrecciavano sulla sua cappella, languide e tenere.
Il piacere dato dalle nostre dita lentamente prese possesso dei nostri sensi portandoci ad un languido orgasmo, e poi un'altro, quel cazzo duro sempre davanti ai nostri occhi. E le nostre bocche si chiusero su di lei ora più imperiose, più assetate. A turno le facevamo sparire il più possibile nelle nostre gole, quasi facendo a gara a chi ne inghiottiva di più. Sempre più svelte nei passaggi e nelle pompate. Mi accorsi subito quando Franco fu prossimo a venire. Lo presi con la mano e con movimento rapido ne diressi i getti nella bocca aperta di Sonia che ne inghiottì velocemente una parte per poi offrirmi l'altra direttamente dalle sue labbra. Un bacio dolcissimo che ci condusse ad un'ultimo orgasmo.

Dal lunedì la normale routine riprese. Scuola, lavoro, la casa, solo la sera eravamo ormai in tre a letto. Mi sembrava essere tornata indietro al primo anno di matrimonio quando non passava giorno che non scopassimo, a volte anche più spesso. Fino a che la novità non fu metabolizzata, e come si ci può abituare ad una figlia vogliosa di sesso, fremente nel letto? Quale padre non risponderebbe all'offerta del culetto di una figlia, quale madre si rifiuterebbe di accompagnarvi dentro il cazzo duro del marito? Per non parlare poi di quella fichetta che sembrava un vulcano in continua eruzione. Per quanto sarebbe Sonia riuscita a resistere alla voglia di sentirsi il cazzo del padre dentro, alla voglia di sentirsi una donna completa? Ma ora voglia tralasciare il sesso che ormai la faceva da padrone in casa mia. Quello che voglio raccontare sono le evoluzioni di questa storia incominciata tra madre e figlia.

Di solito io e mia sorella ci sentivamo piuttosto spesso per telefono. Chiamavamo alternate. Stavolta toccava a me, ma da quando era esplosa le situazione non lo avevo fatto. Perciò alla prima occasione presi il telefono e feci il numero. Luisa rispose subito.
“Maledetta! Cosa è successo, non sei mai stata tanto senza chiamare!”
“Perdonami Isa! Qui sono successe davvero un sacco di cose in questi giorni. E' proprio la volta che vorrei tu fossi qui vicina! Sei sola? Puoi parlare?”
“Si, si, solissima. Aspetta che mi siedo! Tutto bene? Franco, Sonia?”
“Più bene di così non potrebbe andare! Ma è proprio questo il fatto!”
“E allora? Qual'è il problema?”
“Oddio Isa, non so da dove cominciare. Sei seduta. Tienti forte!
“Anna, mi spaventi!”
“No, ma è davvero grossa. Oddio Isa, dirlo così per telefono! Però devo dirtelo. Sei l'unica con cui posso parlarne!”
“Dai allora, fatti coraggio. Ti voglio bene, lo sai.”
“Va bene. Anch'io ti voglio bene! Ecco! Mi sono portata a letto Sonia!”
“Sonia, tua figlia?”
“Si, proprio lei! Ce la stiamo leccando come matte!”
“Anna, non stai scherzando vero? Come è successo!”
“E' stato tutto così' facile! Era curiosa, voleva sapere di sesso. Ha una voglia matta di scopare!! Ci siamo eccitate e un'attimo dopo ce la stavamo toccando!”
“Tesoro, ma è meraviglioso! Come ti invidio!”
“Ma, non sei choccata?”
“Beh, un pochino si. Ma in fin dei conti non c'è niente di male! Vuol dire che vi volete bene! Proprio come noi due! Mi manchi sai.”
“Amore, anche tu mi manchi! Ma non è finita! Ieri è venuta a letto con noi. Io e suo padre, capisci?”
“Mio Dio Anna! Questo si che è uno choc! E Franco l'ha scopata?”
“No, quello no! Anche se non vede l'ora Sonia è abbastanza matura da voler aspettare. Ma aveva così tanta voglia! Non sono riuscita a negarglielo. L'ha voluto nel culetto!”
“Anna, mi stai facendo eccitare! E' per questo che vorresti fossi lì? Vero porcellina?”
“No, volevo raccontarti tutto mentre mi tenevi stretta. Poi, magari... una leccatina!!”
“Altro che leccatina! Con una storia del genere! Ed io che pensavo di essere una madre degenere!”
“Luisa, e tu cos'hai combinato?”
“Beh, visti i tempi, mi sono messa a controllare Marco. Specie ultimamente lo vedevo un po' sbattuto e non era solo lo sport. Mi sono detta: “qui si sega” e allora ho voluto scoprire la causa! Ebbene, la causa sembra essere proprio io. Il porcello mi spia e se lo mena di brutto. E non solo. Sono riuscita a scoprire la sua password e ho trovato che si scambiano le foto. Capisce il maiale? Lui e i suoi amici fanno foto alle madri e altre parenti e poi se le scambiano, le commentano e si fanno delle ricche seghe!”
“Luisa! E tu? Non dirmelo. Non gli hai detto niente! E magari adesso lo spii. L'hai visto mentre se lo tira?”
“Anna, come corri! Mi conosci eh? Si, non gli ho detto niente, ho cercato di spiarlo, ma senza successo. E' molto guardingo! E sto anche controllando la sua posta! Ho visto tutte le foto. E' il gruppo di amici della squadra di calcetto. Cinque ragazzotti ben messi. Si sono scambiati tutti almeno una foto col pisello duro in mano. Che bella vista tesoro! Ma so che si sentono su skipe. Chissà cosa combinano. Mi si chiude in camera e io so che si sta segando. Devi vedere che foto. Madri, nonne, zie, sorelle, fotografate sotto il tavolo, a letto, in bagno, in cima alle scale. Le foto in spiaggia si sprecano. Ma non posate, rubate in posizioni strane e con parti del corpo in mostra più del normale. Qualche topless e qualche culo nudo, ma i più sono tette sfuggite, peluzzi fuori dal costume. Ce n'è una tua di schiena sdraiata, col costume tutto dentro la spacca del culo. Hai le gambe aperte e si vedono le labbra della fica modellate. Ne ha messe di mie, a parte in costume, anche mezza nuda mentre mi vesto.”
“Accidenti! Una vera associazione a delinquere, i segaioli! Sta storia d'internet non finirà mai di sorprendermi. E poi? Solo una mia? Dovrò fargliene fare qualcun'altra! Magari st'estate! Com'è il pisello di mio nipote?”
“Vedi che la pensi proprio come me! Proprio quello che ho fatto. Qualche giorno fa, ho fatto finta di appisolarmi sul letto, la vestaglia casualmente aperta, io tutta nuda sotto! Il giorno dopo ero oggetto dei loro commenti goderecci, Marco ha guadagnato status ed io mi sono eccitata da matti. E il suo pisello è bellissimo! Anzi, te ne manderò una copia via mail. Allora non pensi che sia una madre degenere?”
“No, solo una casalinga annoiata! E una gran porcellina, sorellona! E Giorgio? Non ci ha guadagnato niente?”
“Lui è beato e contento! Mi trova bella calda e disponibile a letto e non si pone certo problemi. Ma non è tutto. Giusto giovedì, c'era una mail della madre di Fausto, uno del gruppo. Era appena apparsa una suo foto insaponata, sotto la doccia. E la mai diceva: “Va bene ragazzi! Questa e basta. Niente più seghe che se perdiamo domenica farete i conti con me! E se vinciamo saprò premiarvi!” Si chiama Olga, è una madre single ed è anche l'allenatrice. Almeno non sono l'unica a spiarli!”
“mmmmm... Isa, io suggerirei di conoscere meglio questa donna! Qui mi sa chi ci sia qualcosa! Anch'io non ti ho detto tutto!”
“E chi altri ti sei scopata?”
“Già, proprio così, scopata. E in poche paole le raccontai di Grazie e sua madre!”
“Accidenti Anna. Me la sto strusciando di brutto! Sei ancora più porcella di come ti ricordavo. Te la stai toccando anche tu?”
“Toccando? Mi ci sono infilata tre dita!Luisa, poi cos'hai fatto?”
“Per il momento ancora niente. Ho in mente di mettere Marco con le spalle al muro per vedere dove arriverebbe, ma non vorrei sbagliare. Intanto gli lascerò fare qualche altra foto in modo che quando lo beccherò non potrà negare l'evidenza. Ma sopratutto seguirò il tuo consiglio. Voglio conoscere Olga. Non c'è dubbio che sa tutto, ma voglio scoprire fino a che punto è coinvolta.”
“Non penserai mica, sono in cinque ed uno è suo figlio!”
“Non mi stupirei di niente. Lì si sega di brutto e in quei casi fica ci cova. Le foto sono un'evidenza da non scordare, e il suo mail. Vedrai che sotto sotto! Sai, pensavo di venirti a trovare tra un paio di settimane. C'è un ponte. Comunque ti faccio sapere.”
“Io pensavo di fare un salto da te, giusto per una sveltina. Ho bisogno della tua lingua, ma resisterò! Mi raccomando fammi sapere tutto.”
“Si, certo. Ti mando la mail con le foto. E tu anche... chiamami tutti i giorni.”
“Se posso lo faccio, promesso! Amore, sto pensando a te che scopri Marco e poi gli insegni come si fa, sto godendo Isa!”
“Anch'io Anna. Mi vedo davanti tu che guidi il cazzo di tuo marito nel culetto di tua figlia. Dio Anna! Sto sbrodolando! Ciao amore, a presto! Ciao!”

La telefonata con mia sorella mi aveva rimesso a fuoco la situazione. Certo che ne stavano succedendo di cose. Troppa carne al fuoco ed era fuoco che la carne la bruciava.
Un'altra telefonata non fece altro che alzare le fiamme.
“Anna, tesoro, sono Teresa!”
“Amore, come va? Perdonami, non ci siamo più sentite, ma sai com'è!”
“Certo che lo so! Grazia mi tiene informata. Non ti preoccupare capisco benissimo. Capiterà un giorno per rinsaldare l'amicizia. Anzi, ti prometto che non approfitteremo di Sonia più di tanto, sai non vorrei tornasse a casa troppo stanca o che cominciassero a perdere colpi a scuola. E poi, anche qui da noi si preannunciano novità.”
“Davvero? Lasciami indovinare, tuo marito?”
“Ah, ah, ho seguito i tuoi consigli, magari senza tanta diplomazia, ma ha afferrato il concetto. In poche parole gli ho fatto capire che se non me ne dava lui avrei cominciato a cercarne in giro. Poi gli ho fatto vedere la mia bernarda depilata e gli ho detto che d'ora in poi non sarei più stata la pudica mogliettina, ma volevo provare tutto! Avresti dovuto vedere la sua faccia. Avrà cambiato almeno dieci colori e per un momento ho creduto che gli venisse un colpo. Ma poi ho visto il bozzo nel pigiama e ho calato il carico. Gli ho detto che era ora che anche noi ci dessimo da fare, che nostra figlia ne sapeva più di noi in fatto di sesso, che doveva vedere che siti internet frequentava e che l'avevo vista masturbarsi davanti al computer. Certo non l'ho introdotto di brutto al nostro rapporto ma, dipendendo dalle sue reazioni, in pochi giorni ci saremmo arrivati. Il colpo quasi gli venne quando menzionai Grazia e masturbazione nella stessa frase. Gli dissi che lo amavo, che volevo esplorare quel nuovo mondo che si era aperto davanti a me, che volevo farlo con lui se voleva. Gli ho preso la mano e me la sono messa sulla fica, gli ho schiaffato la lingua in bocca e gli ho preso in mano il cazzo. Era una vita che non lo sentivo così duro. E' stato come attaccarlo alla presa della corrente. Mi ha risposto alla grande. Finalmente senza nessuna reticenza gliel'ho preso in bocca, la prima volta con mio marito dopo quindicianni di matrimonio. Che piacere che mi ha fatto. Ho avuto il primo orgasmo solo prendendoglielo in bocca. Lui era esterefatto. Non aveva mai avuto il coraggio di chiedermelo. Quattro pompate e mi ha riempito la bocca. Era tanto in arretrato il povero che non si è neanche ammosciato. Allora gli sono montata addosso e me lo sono scopato. Che cavalcata Anna. Prima che venisse di nuovo ho goduto almeno tre volte. Abbiamo dormito senza neanche lavarci. Il giorno dopo ho trovato il lenzuolo ridotto uno schifo. Il mattino abbiamo fatto la doccia assieme, pompino e una bella pecorina. Grazia non credeva alle sue orecchie. Dopo le ho spiegato tutto e che avevo un piano in modo che anche lei potesse godersi il cazzo del padre, proprio come Sonia. Solo che avevamo troppo da recuperare e doveva portar pazienza per un po'. Puoi immaginarti la sua contentezza. Le ho fatto giurare di non dire niente. Sarà per questo che Sonia ancora non lo sa. Le dirò che a lei può raccontare tutto. L'ho mandata al cinema e mi sono dedicata a Giorgio. Per la prima volta si è trovato una fica a portata di lingua e ci ha dato dentro con gusto. Ho perso il conto degli orgasmi e appena ha cominciato a chiavarmi ho ricominciato a godere. Devo recuperare anni mia cara!! Dopo sfogati l'ho portato al computer per fargli vedere i siti che guardano le ragazze e gli ho fatto la lista di tutto quello che combinano a scuola. Fuori dal mondo ancor più di me. Proprio vero che gli architetti vivono in gagaland. Logico che sapesse cosa gira in internet, ma lui amava me e mai si sarebbe permesso di farmi proposte del genere. La sua mogliettina era così morigerata. Quante palle. Ci siamo quasi rovinati il matrimonio per la morigeratezza e la stupida cultura in cui siamo cresciuti. Meno male che le nostre figlie si sono incontrate. Gli ho detto che avrei parlato con nostra figlia in settimana e visto che eravamo ancora eccitati, via con un bel sessantanove. Ti sto mica annoiando vero?”
“E come potresti! Certo che se invece che per telefono venivi a trovarmi, magari, una leccatina ci scappava!”
“Lo farò, stai sicura! Magari domattina, che ne dici?”
“Che ti aspetterò! E senza mutande!”
“Anna, sei unica, ti adoro! Per ringraziarti di farò godere a morte! Ne ho ancora di cosine da raccontarti.”
“Allora ti aspetto domattina. Ciao!”

Se non fosse che aspettavo mia suocera da un momento all'altro, mi sarei dedicata un sontuoso ditalino. Così invece mi feci un bidè e mi infilai una tutina da casa. Giusto a tempo. Maria arrivò tutta pimpante e con una borsa piena di leccornie. Dopo il primo abbraccio mi guardò attentamente.
“E sì, mia cara. Mi sa che stai dimagrendo e hai ancora quell'aria sbattuta! Seconda luna di miele eh? Tesoro, sei arrossita? Ti fa così bella! Vieni, guarda cosa ho portato! Oggi ci sfiziamo un po'. Niente da cucinare. Devi solo mangiare! E un bel bicchiere di vino. Roba genuina vedi! Niente etichetta!”
“Mamma, sei troppo! Mi tratti come una sposina! Anzi, ora che ci penso, quando ero sposina non mi hai mai portato manicaretti! Guarda che nipoti non ne arriveranno altri!”
“Beh, non si sa mai, finché c'è vita c'è speranza! Non fare quella faccia, scherzo! Ma so anche che è facile trascurarsi ed io non ho più nessuno da viziare. Ma, se te lo posso chiedere, cosa ha causato questo ritorno di fiamma!”
Istintivamente decisi di dire la verità, anche se solo in parte. La sua reazione mi avrebbe detto fino a dove potevo arrivare. Ci sedemmo sul divano, le mia mani nella sue.
“Beh, vedi, è proprio a causa di Sonia. Passa un sacco di tempo al computer ed ho voluto vedere di cosa si occupasse. Oltre a tutto il normale, ho scoperto alta frequenza su un paio di siti, eh sì mamma, siti porno!”
“Noooo! Sonia?”
“Eh si mamma. Sonia. Sta crescendo alla svelta e mi stava scappando di mano!”
“Ha combinato qualcosa?”
“Ancora no, ed ora sono tranquilla! Ma aspetta! Oltre a quelli c'era anche un sito dove i ragazzi postano foto e filmini spinti. Roba che si fanno in casa o a scuola. Se li passano coi telefonini e finisce che vanno lì. Questo è quello che mi ha fatto paura!”
“E Sonia? Anche lei? Non me lo dire!”
“No, no, stai tranquilla. Ma quella è stata proprio la mia paura. Per fortuna tu sai che Sonia mi ha sempre detto tutto. Così appena tornata a casa le ho chiesto spiegazioni. E lei s'è fatta una risata dicendo che lo facevano tutti i ragazzi. Era un modo di imparare a fare sesso, niente di che. Non tutti i ragazzi potevano parlarne coi genitori e poi era eccitante. Sempre ridendo mi ha chiesto se ero preoccupata. La leggera! Allora mi ha spiegato che la sua amichetta del cuore, Chiara, le ha mostrato i siti, che tutte le sue amiche avevano già cominciato a far sesso, che lei era l'unica vergine e che ci stava pensando. Si sentiva pronta, ne aveva voglia e le carezze non erano più sufficienti. Capisci mamma. Mia figlia ha candidamente ammesso che si masturba e fa i giochini con l'amichetta e che stava seriamente pensando di passare oltre. Si è trattenuta perchè finora non ha trovato nessun ragazzo con cui valesse la pena farlo.”
“Oddio, e tu? Non ti invidio certo. Io ho cresciuto due maschi e con loro certi discorsi toccano al padre.”
“Beh, io sopratutto ho avuto paura che se avessi avuto la reazione sbagliata avrei perso la sua fiducia. Così l'ho tranquillizzata dicendole che anch'io alla sua età avevo avuto gli stessi problemi, senza internet e con genitori culturalmente più chiusi. Che anch'io avevo avuto un'amichetta con cui confidarmi e fare le prime esperienze. Ma che avevo combattuto la mia voglia fino a che conobbi il ragazzo giusto. Per me fu suo padre, ma i tempi sono cambiati e nessuno si aspetta più che una ragazza resti vergine a lungo. Solo le chiedevi di pensarci bene, esserne sicura e di confidarsi con me che avrei potuto guidarla meglio di internet.”
Mia suocera mi guardò con lo sguardo sognante.
“Eeeeh l'avessimo avuto noi internet! Anch'io ho avuto un'amichetta da adolescente. Quante che ne abbiamo combinato, pensando di essere continuamente in peccato mortale, ma senza cercare di resistere agli stimoli, a certe vogliette che ci bruciavano. Come la capisco. Brava Anna. Hai fatto bene. Mantenere la sua fiducia e confidenza è la cosa più importante..
“Ma non è finita. Più tardi è arrivata in bagno mentre mi facevo la doccia. Sai che spesso facciamo il bagno assieme perciò era normale. Però lei ha cominciato a farmi domande su di me e suo padre, cosa facevamo, se è vero che certe cose le facessero solo le donnacce. Sono stata sincera dicendole che col proprio uomo non esistevano limiti a cosa si faceva sempre che non ci fossero imposizioni o forzature. Tutto poteva e doveva essere condiviso. Immagina come mi sentivo a parlare di certe cose apertamente con mia figlia. Ero imbarazzata ma ti devo confessare di essermi eccitata. E così la sera a letto mi sono ritrovata a pensare a tanti giochini che da tempo io e Franco non facevamo più, ed eccoci qua!”
“Grazie per esserti confidata con me. Non dev'essere stato facile. Ti capisco benissimo. Mi hai fatto pensare a mio marito e a quanto mi manchi! Non sperare che le voglie se ne vadano con l'età! Se non hai maniera di soddisfarle, rimangono tutte lì. Sono le voglie insoddifatte che piano piano ci trasformano in vecchie cose inacidite!”
“Mamma, scusa! Sono proprio sconsiderata. Tu vieni a portarmi le golosità ed io ti sconvolgo tutta!
Adesso mi rimarrà per sempre il senso di colpa per averti risvegliato certe voglie!”
“Mia cara, con le voglie ci convivo già da tempo. Da quando se n'è andato Carlo sai...!”
“Ma, scusa mamma, ma non hai mai pensato a trovare qualcuno. Non prenderla male, intendo un amico con cui passare il tempo e magari, appunto, ogni tanto..”
“ Ecco che mi fai ridere di nuovo! Mio figlio in Inghilterra mi dice sempre la stessa cosa. Ma io a dirti la verità un uomo tra i piedi proprio non ce lo voglio. Mi sento così libera e indipendente e la mancanza di quell'appendice su cui sembra ruotare il mondo, ebbene, non ne vale la pena!”
“Sai, non l'avevo mai pensata da quel punto di vista. Certo che se non avessi Franco, non so se ragionerei come te, anche se, pensandoci bene hai perfettamente ragione. L'amore ti fa sopportare tante cose, le fa vedere sotto luci diverse. Se non c'è, allora una scopata non vale certo l'indipendenza. E poi ce ne sono tanti uomini pronti da usare e buttare!”
“Tesoro, mi fai ridere, grazie! Si, uomini da usare, sembra una buona idea. Scendi a patti coi tuoi pricipi, ti fai una sana scopata e poi chi s'è visto, s'è visto. Ce ne sono tante che lo fanno! Ma io voglio di più, penso di poter dare ancora tanto, di meritare. Ma non un uomo cara! Tutto quello che voglio è un'amica!”
I nostri occhi si incontrarono, le sue mani stringevano le mie. Avevo deciso. La fiammella che covava aveva preso vita. Presto sarebbe scoppiato un'incendio. Continuai a guardarla fissa e sfilai le mie mani per prendere le sue, stringerle.
“Mamma, Maria, cosa ne diresti allora di una figlia per amica?”
I suoi occhi si spalancarono, poi sorrise annuendo.
“Si, Anna, si amore. Ne sarei felicissima!”
Continuammo a guardarci perse l'una negli occhi dell'altra. Poi come trascinata da un filo invisibile mi avvicinai e posai la mia bocca sulla sua. Le sue labbra morbide e piene accolsero le mie, si socchiusero leggermente ricambiando la mia pressione. Chiuse gli occhi rilassandosi. Chiusi i miei. Le punte delle nostre lingue si sfiorarono. Ci baciammo, appassionatamente, a lungo, fino a rimanere senza fiato. Ci abbracciammo, baciammo ancora. Le sue mani correvano sul mio corpo, Si impadronirono di un seno, nudo sotto la tuta. Le sue dita pizzicarono il capezzolo duro. Anch'io mi appropriai di una tetta, abbondante, ben sostenuta sotto la camicetta, l'altra mano sulla sua coscia saliva verso l'alto. Toccava la sua carne morbida e fresca, sfiorò il tessuto delle seue mutandine. Un tenero gemito si perse sulle mie labbra.
“Ti voglio mamma, vieni!”
Mi alzai tirandola verso di me. Ci baciammo ancora.
“Anch'io ti voglio Anna!”

In un baleno mi sfilai la felpa e lei mi abbassò i pantaloni. Ero lì davanti a lei tutta nuda.
“Sei bellissima Anna!”
“Anche tu, nuda anche tu! Voglio vederti, tutta nuda!”
I suoi occhi fissi nei miei si sbottonò la camicetta. Le spinsi giù la gonna. Mai avuta prima tanta voglia di toccare una donna, vederla nuda. Le spinsi in alto le coppe del reggiseno e le presi con le mani a coppa le tette. Ancora belle piene e abbondanti, capezzoli rigidi contro il palmo delle mie mani. Gemette. La mia bocca li afferrò succhiandoli con forza. Un altro gemito. Le sue mani spostarono le mie e alzarono i seni offrendomeli. Ripetei le succhiate mentre le mie mani la liberavano delle mutandine infilandosi tra le sue gambe. La sua fica. La volevo. Il pelo, non c'era! Ma c'era lei, calda e bagnata, scivolosa sotto le mie dita. La spinsi a sedere e mi inginocchiai di fronte a lei.
“Voglio la tua fica mamma!”
Lei gemeva con dei “siii” sibilanti tra un gemito e l'altro. Aprì le gambe. Una fica gonfia dalle labbra piene, completamente depilata, nuda con tutte le sue pieghe luccicanti di umori. Misi le mani aperte ai suoi lati aprendola di più e spingendola indietro, portando alle luce anche il suo buco del culo, bruno e increspato. Tuffai la lingua nella sua carne fremente, leccandola come avrebbe fatto una cagnetta dal basso verso l'alto, raccogliendo avidamente tutti quei succhi dolci e profumati di donna. Le mie labbra si impadronirono del suo clito facendola gemere più forte, con due dita cominciai a scavarla. Feci scendere un po' di sugo e le spinsi un terzo dito dito nel culetto, forzandolo, sentendolo stringere con forza quel mio dito invadente. Un gemito ancora più forte lo aveva accolto. I miei movimenti si fecero veloci, quasi frenetici, il suo clito quasi risucchiato nella mia bocca. Le sue mani mi afferrarono la testa spingendosela contro mentre le sue gambe cercavano di stringermi. Maria venne urlando il suo orgasmo al cielo mentra la mia lingua raccoglieva tutti i succhi accompagnandola spasmo dopo spasmo. Risalii baciandola sul ventre, sul seno ed infine nuovamente, appassionatamente, sulle labbra.
“Anna, Anna, cosa mi hai fatto!”
“Ti ho fatto godere mamma! Improvvisamente ho avuto un grande bisogno di farlo, di amarti, di berti!”
“Anch'io voglio farti godere amore! Voglio baciarti tutta, sentirti fremere.”
“Andiamo a letto mamma.”
“Si amore, andiamo a letto.”
Tenendoci per mano andammo in camera e mi sdraiai mentre lei mi guardava.
“Come sei bella Anna! Dopo sposata non ho più fatto l'amore con una donna. Non ci avevo nemmeno più pensato. E' da poco che i miei sensi si sono rivolti da questa parte e mai avrei potuto pensare che tu, che saresti stata tu la donna che avrei potuto amare. Fatti vedere amore. Apriti tutta la fica per me, fammela guardare. Fammi vedere dove mio figlio infila il suo cazzo! Oooh Anna, come sei calda e bagnata. Vorrei tanto essere un uomo per chiavarti tutta. Come invidio Franco! Ma ora ti farò godere anch'io. Ti succhierò il tuo bel grilletto fino a farti dire basta! Alza le gambe, fammi vedere anche il tuo buchetto! Sembra bello morbido e cedevole. Ti piace farti fare il culo amore? Immagino il cazzo di Franco che te lo apre, che ci entra dentro. Aspetta ora ci metto un dito, anzi due, ci entrano che è una meraviglia. Dai, toccati per me. Masturbati mentre ti inculo con le dita. Sei troppo figa Anna!”
“Siiiii mamma! Finalmente! La tua lingua mi fa impazzire. Succhiami il clito e spingimi forte le dita nel culo! Sono troppo eccitata mamma, ti vengo in bocca!”
E venni spingendo il bacino a scatti, strofinando la fica contro la sua faccia, la sua testa premuta forte contro di me. Soddisfatta la prima urgenza riprendemmo a baciarci ed accarezzarci con più calma, esplorando con le mani i rispettivi corpi. Ritrovarsi ognuna con la bocca sul sesso dell'altra e cominciare a brucarselo avidamente fu il prossimo passo. Eravamo di fianco, la testa appoggiata all'interno delle rispettive cosce. Ce la leccavamo lentamente, senza furia, esplorando tutti i più nascosti recessi delle nostre fiche, succhiandone ogni lembo di pelle, ogni pieghetta per poi dedicarci ai rispettivi clitoridi, esigenti, imperiosi nelle loro erezioni, piccoli nodi di piacere che richiedevano attenzione. Clitoridi che ben presto ci ripagarono con una serie di orgasmi come scosse elettriche che ci facevano vibrare e tremare. L'ultima più forte ed appagante liberata dall'inserimento di un dito nei nostri culetti finora quasi dimenticati. Poi di nuovo abbracciate, ansanti ma felici come ragazzine. Mi alzai su un gomito e la guardai, una mano sul suo seno.
“Sai mamma, non ti ho detto proprio tutto, prima.”
“Me lo sentivo ci fosse ancora qualcosa. La tua eccitazione era troppo palpabile. Potevo quasi respirarla.”
“Eri tu ad eccitarmi, ma non solo! Sonia, ancora lei, oltre a farmi domande, ha voluto anche guardarmi, vedere la mia fica e il mio buchino,voleva comparare con la sua, la sua amica! Voleva vedere una fica di donna, ha voluto eccitarmi. Ed io ci sono caduta. Per non mostrarmi bigotta ho detto di si e mi sono trovata col suo dito sul grilletto e lei nuda che mi faceva vedere la sua fichetta ancora vergine e così vogliosa. Ci siamo amate proprio come abbiamo fatto adesso. Ho goduto della sua lingua e lei della mia!”
“Amore, come sono contenta per te, hai amato tua figlia come io ho amato te. E tu sei come una figlia per me.”
“Non è finita mamma! Domenica, quando sei arrivata e ci hai trovato a letto, eravamo tutti e tre assieme.”
“Anna! Mio Dio! Ma allora... avete, Franco l'ha.... non ci credo! E' troppo!”
“Ne aveva tanta voglia mamma! Sonia aveva voglia di cazzo ed era pronta a darla. Chiamali ormoni impazziti, chiamali come vuoi, ma Sonia voleva il cazzo. Non parlava d'altro, era come un tarlo che non l'abbandonava mai. Mi sembrava ancora così giovane per lasciarla andare all'avventura! Chi meglio dei suoi genitori per accompagnarla, aprirle le porte del piacere, puro piacere senza traumi. A convincere Franco non ci è voluto molto. In fondo quale padre si negherebbe alla figlia?”
“Mio Dio Anna! La tua logica non fa una grinza! E poi lei lo voleva vero? Povera cara, immagino la sua voglia con tutti gli stimoli che ci sono oggigiorno. Ma va così contro la vera base della nostra cultura, la nostra società! Mio Dio, allora la nostra Sonia è ormai donna e suo padre le ha aperto la 'strada' e tu l'hai accompagnata. Non vedo cosa ci possa essere di più bello per una ragazza. Amata dai propri genitori!”
“Mamma, veramente Sonia è ancora vergine! Si che la voglia di cazzo era tanta, ma per ora le abbiamo aperto solo il buchino! Avresti dovuto vedere come ha goduto quando le ho spinto il cazzo del padre nel culo! Per la fichetta l'ho convinta ad aspettare. C'è tempo e se non troverà presto il ragazzo a cui vorrà concedere l'onore, ci penseremo. Ma per ora si gode le inculate del padre!”
“Amore non finirai mai di stupirmi. Sei una madre meravigliosa. Un po' porcella, ma meravigliosa. Sono contenta tu sia mia nuora, anzi mia figlia ed ora mia intima amica! Certo che l'immagine di mia nipote inculata dal padre con la madre che glielo guida dentro, mi ha fatto ribollire ancora il sangue.”
“Allora ti piacerebbe vederla? Vedere tua nipote mentre si fa inculare da papà?
“ E me lo chiedi? Tu pensi che? Anch'io? Anna, non stai scherzando vero? Sarebbe crudele!”
“No mamma. Sonia sarà a casa tra poco. Basta chiederglielo. Se vuole far vedere a sua nonna come le piace farsi aprire il buchino da papà. Scommetto che sarà poi lei a voler vedere la nonna farsi inculare da suo figlio!”
“Anna, mio Dio, mio figlio! E tu pensi che lui, che Franco lo farebbe?”
“Mamma, vale quello di prima! Esiste forse un figlio che non si scoperebbe la madre? Magari non oserebbe mai proporsi, ma se fosse lei ad offrirsi? Se succedesse così, naturalmente, senza tante elucubrazioni mentali. Franco ormai ha aperto la sua mente. Dopo essersi inculato la figlia, pensi che esiterebbe a farsi la madre?”
“Anna, meglio smetterla o dovrai procurarti qualcosa che assomigli ad un cazzo. Sono anni che non ne assaggio e mi stai offrendo degli scenari irresistibili.”
“Vuoi dire che se venisse l'opportunità la daresti a tuo figlio?”
“Dargliela? Anna, amore, a questo punto ormai. Si certo che gliela darei. Fica, culo, tutto. Avere il cazzo del proprio figlio dentro? Cosa ci potrebbe essere di più bello e di più perverso? Farsi scopare dal figlio o dal padre? Scopare la figlia o la madre? Cosa Anna? Ma guarda un po'. Ed io che ero venuta per coccolarti con qualche delicatezza!”
“E abbiamo finito per coccolarci a vicenda, magari con meno delicatezza, ma con tanta libidine. Mamma, ho ancora voglia di te. Non ne ho ancora abbastanza della tua fica, ma ora meglio mettersi addosso qualcosa ed accogliere Sonia. Ti prometto che tra un po' saremo nuovamente qui, in tre!”
“Ho ancora la fica in fiamme! Se non manterrai la promessa credo che uscirò e salterò addosso al primo che incontro.”
Facemmo giusto a tempo ad infilarci le vestaglie, lei quella di Franco, e a sederci a tavola che Sonia fece la sua entrata. Arrivò come un raggio di sole in un giorno d'inverno. Tutta vita ed allegria!”
“Maaaa! Ci sono! Dove sei? Che giornata! E ho un casino di compiti. Nonna! Ci sei anche tu? Ciao!
Mmmmmm, cosa sono tutte ste cosine? Che fame! Cosa celebrate?”
Sonia si butto' sul cibo e per un po' si parlo' solo del più e del meno, sopratutto scuola! Poi Sonia si ricordò della sua curiosità iniziale.
“Ma non mi avete ancora detto cosa stiamo celebrando. Si sposa qualcuno?”
“Veramente la nonna era venuta per aiutarmi un po'. Mi vedeva un po' stanca ultimamente, e sbattuta. Così ci siamo messe a parlare di quello che sta succedendo qui e ci siamo 'distratte'.
“Già, 'distratte' è la parola giusta! Certe cose lasciano il segno in una nonna!”
Sonia ci guardava incuriosita. Il discorso era strano, il nostro sguardo ancora di più. Quel sorriso poi, altro che gatta ci cova. I suoi occhi guardarono i miei, vi potevo leggere tutte le domande. Con lo stesso sguardo le risposi assentendo. Si, si, si, dicevano i miei occhi. Sonia prese la palla al balzo, aveva capito tutto subito.
“Mamma, non mi dirai che tu e nonna..” ora recitava godendosi la parte. Prima lo sguardo incuriosito, poi stupito, poi l'illuminazione di chi aveva capito. “... l'avete fatto vero? Oddio, ecco perchè quest'aria sorniona da gatte soddisfatte! Vi siete mangiate le tope vero? Avanti su, avete fatto le porcelline?”
“E se anche fosse? Ti dispiacerebbe?”
“Dispiacermi? No mamma, anzi! Mi dispiace solo essere arrivata tardi! Nonna, la mamma ti ha detto tutto vero?”
“Si amore! Sono così felice per te!”
“Grazie nonnina! Ed io che tu e mamma abbiate goduto assieme. In fondo è un po' come anche voi siate madre e figlia no? Sai nonna, anche a me piacerebbe coccolarti un po'! Tutta morbida e calda!
Mamma, scommetto che la nonna ha una topolona tutta carnosa e succosa con un bel cespuglione morbido, tipo cashmere.”
“Sbagliato! Niente cespuglio!” e la nonna aprì la vestaglia ed anche le gambe.
“Nonnaaaa!! Che fica! Da paura! Voglio dire, tutta da mangiare. Sei bagnata sai?”
“Tesoro! E' un pezzo che penso alla tua linguetta, e non solo a quella!”
“Nonnina cara,vuoi vedere la mia fichetta? E' ancora tutta vergine ma non sarà per molto credo!”
“Allora meglio approfittarne subito non credi? Una primizia del genere non può essere ignorata.”
Maria si alzò la vestaglia sempre aperta, tendendo le mani verso la nipote. Sonia la spinse verso il divano spogliandosi rapidamente per poi mettersi di fronte a lei a gambe larghe. Tranquilla io le osservavo, una mano tra le gambe.
“Ecco, ti piace la mia fichetta? Anche la mia è un po' bagnatina. Guarda, toccala!”
“Amore, è bellissima! Sembra fatta apposta per essere leccata! Vuoi che la nonna ti lecchi la patatina?”
“Nonna, non vedo l'ora! Scommetto che me ne vengo subito, che sei bravissima a leccare la fica! Aspetta, guarda il mio buchino. Papà mi sta inculando da un paio di giorni!”
Sonia si girò aprendosi le chiappette per mostrare il buchetto alla nonna.
“Amore, deve essere bellissimo farsi inculare da papà! Ti piace il suo cazzo nel culo vero?”
“Da morire nonna! A vedere in internet non si capisce che sia così bello prenderlo nel culetto. Certo che se mi scopasse anche la fica, allora si! Toccherei il cielo con un dito!”
“Meglio non avere fretta amore. Goditelo tutto nel culetto per ora!”
“Nonna, a te piace farti inculare?”
“Una volta mi piaceva, ma ora è un po' di tempo che sono a secco! Sai, tuo nonno...!”
“Scusa nonna, non ci pensavo. Magari ti piacerebbe farti inculare da papà. Mmmm, sarebbe bellissimo vedervi! Mamma, pensi che papà lo farebbe?”
“Come no! Inculare la mamma è un sogno proibito di tutti gli uomini! Proprio come metterlo nel culetto alla figlia!”
“Ed io Sonia sarei felice se tuo padre mi inculasse con voi ad assistere. Ma adesso piegati un pochino e fai un altro passo indietro. Voglio leccarti tutto quel bel buchino e la tua fichetta!”
“Si nonna, ecco! Wao nonna, che lingua che hai! Lecca tutto il mio sughino. Oooohh siii, anche il buchino, siii spingi bene la lingua. Che linguone che hai nonna! Lo sento entrare un pochino. Si, si dai, dai che ti godo in bocca! Leccaaaaa!!”
Dal movimento che faceva, immaginai la lingua di mia suocera larga sulla fica di mia figlia, muoversi dall'alto in basso con puntate e rapidi mulinelli sul buchino. Maria le teneva le chiappe aperte con le mani mentre Sonia si era aggrappata alla sedia offrendosi tutta arcuata indietro. Eccitata com'era Sonia se ne venne in un momento, come solo le ragazze arrapate possono fare. Venne con un lungo gemito per poi rialzarsi subito.
“Nonna, adesso voglio leccare io la tua ficona!”
Così dicendo Sonia letteralmente zompò addosso alla nonna, inginocchiandosi sopra di lei e tuffando la faccia nella sua fica depilata e contemporaneamente strofinandole la fichetta sul viso. Con che energia Sonia si dedicava alla fica della nonna! Accarezzandomi immaginavo la sua linguetta intrufolarsi tra quelle pieghe succose che poco prima avevo leccato anch'io. Mia suocera gemeva forte stringendo la testa di sonia contro di lei mentre cercava di arrivare con la lingua alla sua fichetta che non stava un'attimo ferma. Eccitata com'era ci mise pochissimo a godere con Sonia che slurpava tutto rumorosamente. Avrei dovuto procurarmi un paio di dildi pensai. Omai le lingue non erano più sufficenti. Vederle godere mi aveva eccitato di nuovo. Le scuotei e ci dirigemmo a letto. Di nuovo. Ci stavo passando un mucchio di tempo a letto, ultimamente! Sdraiate con la nonna in mezzo ci baciavamo, palpavamo, strizzavamo, frugavamo. Le mani piene di tette e di fica. Neanche ci fossimo messe d'accordo le sollevammo ognuna una gamba, tirandola verso di noi mentre le mordicchiavamo le tettone.
“Mamma, adesso facci vedere come te la sbatti. Masturbati per noi!”
“Si, nonna, dai! Fatti un super ditale mentre ti guardiamo!”
“Aaah porcelline, volete vedere una vecchietta che si tormenta l'anima? Ecco, guardate, me la meno a due mani. Guardate come sono porca! E magari uno di questi giorni mi guarderete mentre mio figlio mi infila col suo cazzone! Sonia, tesoro, com'è il cazzo di tuo padre?”
“Nonnina, non è che ne ho visti tanti sai! Per me e bello grosso, ma mamma dice che è normale! Ma mi fa godere così tanto! Farà godere anche te, lo so! Ti manca tanto il cazzo vero?”
“Si, amore, un bel cazzone duro che mi infila in tutti i buchi, mmmmmmm come mi manca!”
“Si nonnina, dai sbattiti la ficona, facci vedere come godi! Mamma guarda, sta facendo la schiumetta!”
Spinta dalle nostre parole, stimolata dalle nostre mani, Maria raggiunse velocemente l'orgasmo, gridando e dimenandosi. Non le demmo tregua. In un attimo le nostre bocche erano su di lei, le nostre lingue litigandosi il suo sugo. Godette nuovamente, e poi ancora rimanendo lì semi inanimata. Io e Sonia terminammo con un furioso sessantanove che ci lasciò entrambe ansanti e frementi. Maria se ne andò con le gambe molle e la promessa che venerdì avrebbe 'dormito' da noi. Raccomandai a Sonia di non dire una parola. Doveva essere una sorpresa.

Continua....

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