Racconti Erotici > incesto > Le mie prime volte* 2
incesto

Le mie prime volte* 2


di MasterT2
22.01.2023    |    3.865    |    3 9.8
"” Si, il cazzo in culo mi piaceva..."
Perdo la verginita’.... ovvero la prima scopata!!.....

Quante cose che successero quell’estate! La nostra amata bisnonna era passata a miglior vita, lasciandoci orfani della nostra guida del sesso. Rimanemmo un po’ mogi per qualche giorno, ma la vita continuava. Per premio per la sua promozione mia sorella andò con mamma a raggiungere papà che era nuovamente via. Io ebbi la scelta. Visto che volevo rimanere per un torneo di scherma rimasi con i nonni per un po’ e poi scelsi di andare in vacanza dagli zii. Zio Gianni era la pecora nera della famiglia. Il fratello maggiore di papà, era sempre stato in giro per il mondo anche lui. Ultimamente sposatosi con un’americana piu’ vecchia di lui e divorziata (ai nonni era venuto un colpo) si era ritirato in una vecchia proprieta’ di famiglia in montagna e aveva cominciato a coltivare frutti di bosco che fruttavano bene. Io vedevo lo zio come un eroe romantico e mi piaceva da matti ascoltare le storie delle sue avventure. Piccolo e tutto nervi, era pieno di energia e sempre di buon umore. Con sua moglie, zia Anne, aveva un rapporto amorevole e apertissimo. Non avevano remore a scambiarsi apertamente effusioni, baci e frasi dai doppi sensi. Insomma con loro mi sentivo veramente bene e per niente imbarazzato. Una proprieta’ confinante con la nostra era stata affittata da una famiglia con due ragazzi a cavallo della mia eta’. Facemmo subito comunella e passavamo le giornate in giro per i boschi giocando alla guerra e a tutto cio’ che giocano gli adolescenti. Nel tardo pomeriggio finivamo a bagnarci nel torrente, cosa che facevamo nudi, eravamo solo noi, per poi sdraiarci nell’erba alta per asciugarci al sole. Prima ci prendevamo in giro a vicenda per lo stato in cui l’acqua fredda aveva ridotto i nostri uccelli, totalmente raggrinziti in mollicci sacchettini di pelle, ma poi ce lo mostravamo bello dritto quando il tepore ci aveva riattivato la circolazione. Paolo e Stefano, i due fratelli, avevano la sana abitudine di menarselo in compagnia e fui subito ammesso nel gruppo. Tette e culi i nostri soggetti preferiti. Io ammisi di aver visto mia sorella nuda (solo quello) e loro che spiavano i genitori a letto, specie quando faceva caldo e scopavano a finestra aperta. Il loro sogno era vedere la fica aperta della madre di cui, nella penombra, avevano visto solo il pelo. Avevano visto bene pero’ il padre stantuffarle tra le cosce e lei darsi da fare di bocca ma, sopratutto, lo avevano visto tuffare l’uccello tra le sue natiche accolto da gridolini di gioia. Ora i due fratelli la fica non l’avevano, ma il culo si e presto uno dei loro giochetti preferiti fu ripassarsi il buchetto a cappellate. Quel giorno in particolare, appunto durante una rilassante tardo pomeriggio, nudi tra l’erba alta, Paolo, il maggiore e con chiare tendenze femminee, mi offri’ il buchetto per farci un giro. Ai tempi avevo ancora delle remore verso gli sfinteri non preventivamente ben ripuliti, percio’ rifiutai l’offerta, riservandomi il diritto per il futuro se ci ricordavamo di portare una peretta, ma mi offersi per un pompino mentre Stefano lo inculava. L’ingordigia e la golosita’ con cui Paolo me lo succhio’, mi lascio’ um momentino frastornato. In futuro avrei ritrovato lo stesso tratto in quasi tutti i gay con cui mi intrattenni.

Quella sera, dopo cena, mentre facevamo una partita a carte in un’atmosfera diversa dal solito, il discorso cadde sui giovani di allora, i loro passatempi, etc. La zia parlava con un forte accento americano che, apensarci, mi fa sorridere ancora.
“Una cosa voi maschi no cambiare mai. Moderni o no, apena afare in tiro, voi infilare da tuti buchi.”
“Perche? Voi femmine no? Appena pensate di poter farla franca e mantenere intatta la reputazione, aprite tutto il possibile.”
“E si, parte animale di natura umana esce apena si aprono limiti di regole sociali e pensa che tuto restare tra pochi. Vero A.?
Chiamato direttamente in causa drizzai le antenne e mi resi conto che mi guardavano molto sornionamente. Cominciai a capire cosa provava un topolino alla vista di due gattoni che si leccavano i baffi.
“Cosa Zia? Non capisco.”
“E si, oggi io visto te con tuoi amici, fare i porcini vicino a acqua.”
Mi sentii infiammare ed improvvisamente la mia bocca era secca. Zio Gianni mi venne in soccorso ridendo.
“Beh Anne, anch'io da ragazzo ne ho fatte con gli amici! Facevamo a gara a chi spruzzava più lontano.”
“Si, io so bene caro, tu ancora molto porcino! Ma lui non segare, lui fatto fare pompino da amico mentre altro metteva in sedere,e loro fratelli!
“A. davvero facevate certi giochini? Hei, non ti preoccupare, qualsiasi cosa è meglio che da soli. Scommetto che se ci fosse stata qualche ragazza...”
Mi infilai prontamente nella via d'uscita che lo zio mi apriva.
“Giusto zio, con le ragazze è tutta un'altra cosa. Noi si stava solo giocando.”
“Vedi Anne, solo giochetti tra amici.”
“Mah, a me sembrare loro molto porcini!! E con ragazze che giochi fare? Tu avere ragazza? Ragazzi solo bacini e poi correre in bagno!”
Con chi si credevano di avere a che fare? Io avevo avuto le mie esperienze e ne andavo fiero. Mi sentivo punto nel vivo.
“Beh, noi invece facciamo un mucchio di cose e giochini e alla fine non devo correre in bagno.”
“Davvero? Bravo A. Vedi Anne che il nostro A. è un ragazzo sveglio con le ragazze. Ma stai attento vero? Non vorrai ritrovarti padre.”
“No zio, e poi non scopiamo mica!”
“E allora cosa fate? Solo toccata e fuga? Dai raccontaci che siamo curiosi di sentire come si divertono i ragazzi di adesso! Non sarai mica imbarazzato vero?”
“Beh, un pochino magari, non capita mica tutti i giorni di raccontare cosa faccio con la ragazza.”
“Mmmmm. Io scommettere tu raccontare quando fare porcino con amici.”
“No zia, le cose private sono private. Con gli amici si fantastica e si raccontano storie.”
“Già, magari con gli amici si parla più di donne vere, magari mamme e zie, mi ricordo che ai miei tempi fantasticavamo delle tette delle donne di casa. Hei Anne, magari A. parlava agli amici delle tue di tette!”
“Siiii, tu parlare di mie tette con amici porcini? Ma tu visto mie tette?”
“Nooooo, zia no, mai parlato di te, loro raccontavano della loro madre.”
“Tranquillo A. non c'è niente di male, e poi a tua zia non dispiace che si facciano commenti sulle sue tette. Vero Anne? Dì la verità A. Tua zia ha delle belle tette vero? Non mi dire che non gliele guardi.”
“Beh, si, io le ho viste qualche volta, quando esce dal bagno.”
“E ti piacciono? Ti stimolano?”
“Beh zio, io, si, mi piacciono, sono bellissime.”
“Dai, non essere timido. Te l'ho detto che a tua zia piace essere ammirata. E poi, in famiglia non abbiamo mica segreti. Noi non ci vergogniamo mica sai."
Le carte sembravano dimenticate e loro erano seduti vicini, la camicia della zia più sbottonata di quello che mi ricordavo e le tettone sembravano sboccciarvi. Sorridevano sempre. Sentivo che mi stavano attirando in qualche trappola, ma cosa? Quale? Guardandola meglio mi accorsi che la zia non aveva reggiseno e che i capezzoli premevano sulla stoffa della camicia. Sentii la bocca asciugarsi mentre cercavo di inghiottire.
“Tu invece, non mi eri sembrato un tipo timido. Comunque se non vuoi raccontarci i fatti tuoi non ti preoccupare, capiamo benissimo. Siamo solo dei curiosoni. Chissà, magari potevamo darti qualche consiglio, sai, noi non abbiamo figli da guidare nei loro primi passi in quel mondo.”
Rassicurato dalle parole di zio Gianni e dal loro atteggiamento, mi rilassai e cominciai a raccontare delle mie esperienze con Franca, naturalmente omettendo tutto ciò che riguardava mia sorella e la nonna e, stimolato dalle loro domandine sempre più pressanti, arrivai a raccontare della prima prova anale con loro che si fecero una grassa risata quando dissi del mio uccello imbrattato, per poi approvare quando scoprimmo l'uso della peretta.
“E bravo A. alla tua età sei già un esperto di culetti! Hai visto Anne che mandrilletto?”
“Marito, io so che adesso avere voglia, mia pussy tutta bagnata!"
Insieme si alzarono per baciarsi, una mano dello zio su una tetta, una di lei sulla patta di lui. Rimasi di sasso. Così non lo avevano mai fatto prima. Si staccarono facendo un passo verso la camera, poi mi guardarono. Si guardarono come a volersi comunicare una decisione, poi mi guardarono di nuovo, sorridendo invitanti.
“A. se vuoi puoi venire a divertirti un po' con noi, magari ci fai vedere qualcuno dei vostri giochini.”
“Dai nipote, io curiosa vedere se tu davvero porcino.”
Dire che ero paralizzato dalla sorpresa è dire poco. Restai a guardarli a bocca aperta.
“Forza, svegliati, non mi dirai che preferisci far da solo. Scommetto che ce l'hai duro anche tu.”
Non me ero reso conto fino a che non lo disse. Ce l'avevo davvero duro. Sempre cercando di inghiottire mi alzai, i loro sguardi attirati come una calamita dal bozzo nei miei pantaloncini. La mano della zia era sempre sulla sua patta e la vidi stringersi su di lui che allungò la mano verso di me a mo' di richiamo.
“Vieni, che tua zia non vede l'ora di giocare con te, vero Anne?”
“Si, io voglia da quando visto lui fare porcino con amici. Vieni che zia Anne fa giocare con sua pussy.”
Sempre senza parole feci un passo e poi un'altro e insieme entrammo in camera. Zia Anne prese subito la direzione delle operazioni, mentre lo zio si faceva come in disparte e per il momento mi dimenticai di lui, preso com'ero dalla zia che si stava spogliando.
“Nipote, tu anche spogliare, ti piace tette di zia? Uhhh, io già visto tuo uccello proprio bello. Vero Gianni? Io fare piccolo pompino. Ahhhh, Gianni, tu geloso eh? Vieni, io fare pompino anche te.”
Ed eccoci fianco a fianco con la zia in ginocchio davanti a noi, un cazzo per mano, alternava menate e succhiate.
“Mmmmm, belli cazzi tutti duri, io piacere molto cazzi duri, mmmmm!”
“A.. cosa dici? Brava tua zia eh? Meglio della tua amichetta?”
“Oh si zio, e poi è così bella!”
“Zitti voi, basta parlare e andare su letto. Mie ginocchia no piace qui e mia pussy tutta bagnata. Tu, A. fare grande leccata.”
Sdraiata sul letto a gambe aperte, zia Anne mi offrì la visione della sua fica spalancata. Non me la scorderò mai la mia prima fica adulta. Così diversa dalle fichine vergini con cui avevo trattato finora. Mi parve enorme, tutta aperta, luccicante di umori e contornata di abbondante pelo scuro, l'immagine di una bocca aliena spalancata si affacciò nella mia mente, una bocca che mi attirava, oh si se mi attirava. Non me lo feci ripetere e mi tuffai su di lei, leccandola avidamente come un cagnolino. Le sue mani si strinsero sulla mia testa, spingendomi contro di lei e altre mani mi accarezzarono il culo e le palle, mi segavano lentamente, doveva essere lo zio. Girando leggermente la testa riuscii a vedere lo zio che di lato se lo faceva leccare mentre mi accarezzava. Anche lo zio aveva un bel cazzo, non molto grosso ma abbastanza lungo. Tornai a dedicarmi alla ficona della zia che continuava a gocciolare. Succhiavo e leccavo e, ricordandomi di quello che avevo imparato, cercai il suo grilletto e lo mordiccchiai.
“Ahhh siiii, tu molto buono, mangia tutta mia pussy. Ohhh yeah, ohhhhh yeah, succhia mio clit. Ohhhhhh fuck, yeah, eat it.”
Allora l'inglese non lo sapevo certo (adesso si) e la zia quando cominciava a godere passava alla sua lingua madre. Gridando il suo piacere mi spingeva con furia la fica verso la bocca roteando i fianchi e, contemporaneamente, premeva la mia testa contro di lei fino a che con un urlo non venne.
“Ohh yeah. Ohhh fuck. I'm coming.Yeaaaahhhh, fuck, fuck, fuck,. fuuuuuck! Nipote tu fatto molto godere me. Adesso tu mette tuo uccello in mia pussy. OK?”
La zia voleva che la scopassi. Oh si, ero a sua disposizione! Guardai zio Gianni che mi diede una pacca sul sedere, mentre si segava lentamente.
“Forza A. monta in sella e sbattiglielo dentro!”
In un attimo ero in ginocchio tra le sue gambe e, presa la mira, l'infilai dentro in un colpo solo. Fu come metterlo in un forno. Non dimentichrò mai la piacevolissima sensazione del forte calore che mi avvillupò il cazzo e neanche il modo in cui me lo strinse. Stavo ancora assorbendo quel momento che le sue gambe si chiusero su di me, i suoi piedi sulle mie reni spingendomi ancora più dentro e imprimendo il ritmo alla scopata. La mano dello zio era di nuovo sul mio sedere, mentre il suo cazzo si era riportato sulla bocca della moglie che sbraitava in inglese. Tra una frase e l'altra lo zio glielo infilava in bocca e lei succhiava. L'eccitazione era tanta ed io giovane. Non ci volle molto che fui pronto a venire. Istintivamente aumentai la velocità, spingendo bene a fondo.
“Zia, ci sono, io, ecco!”
“ Oh yes. Oh yes. Si nipote, dare me tutta. Oh yes, give it to me. Ooohh fuck, yes!”
Il mio primo orgasmo tra le gambe di una donna. Un'ultimo affondo e il fiume ruppe gli argini. Spruzzai dentro di lei mentre le sue gambe mi stringevano come in una morsa. Quasi nello stesso tempo anche zio Gianni venne riempiendole la bocca con la zia che inghiottiva tutto senza problemi e subito dopo anche lei si irrigidì grugnendo, inarcandosi e quasi buttandomi giù. Qualche momento dopo eravamo tutti e tre sdraiati sul letto con lei in mezzo che ci palpava gli uccelli ammosciati, io che palpavo le tettone mentre lo zio raccoglieva con le dita la mia sborra che le colava dalla fica e se la leccava. Pensai a mia sorella, non vedevo l'ora di raccontarglielo! Ma non era ancora finita. Zia Anne si alzò dal letto.
“Mmmm ragazzi, io piaciuto molto. Ma adesso fare giochini più porcini. Aspettare, io chiamare.
E filò in bagno. Io mi girai verso lo zio che mi guardava sorridendo.
“Che giochini, zio?”
“Ma, se la conosco bene, adesso dovrebbe aver voglia di farselo infilare nel culetto. Ti va di farci un giro?”
“Whaao. La zia ha proprio un bel culone. Certo che mi piacerebbe! Zio, ma tu, non sei geloso?”
“Geloso? Con Anne? Non si può essere gelosi con lei. E poi piace a tutti e due divertirci con gli amici.”
“Davvero? E fate le orge?” Lo zio scoppia ridere.
“Orge? Magari, ma si, qualche volta ci troviamo con qualche amico e facciamo un'ammucchiata, ma non siamo mai tanti, al massimo siamo stati in sei.”
“Accidenti, a me piacerebbe fare un'orgia. Avete amici qui attorno?”
“Senti senti, il porcellino, vacci piano! Ma lo sai cosa succede in un'orgia? No, qui vicino non abbiamo nessun amico, ma ogni tanto facciamo un viaggetto e allora...”
“E cosa succede nelle orge? Tutti lo fanno tutti assieme, no?”
“Beh, si, tutti assieme ma anche, con tutti.
“Ahhh, vuoi dire donne con donne e maschi con maschi, vero? Beh, è proprio quello il bello, giusto?”
“Nipote, tu devi aver preso i tuoi geni proprio da dove li ho presi io.Chissà chi era dei nostri antenati quello chi ce li ha lasciati?”
“Ragazziiii, forza venire qui subito!
La chiamata della zia dal bagno interruppe la nostra conversazione e ci precipitammo. Ci accolse sempre nuda e con la cannula di un clistere, appeso sopra la vasca, in mano.
“Ecco qua!Adesso facciamo pulizia a culetti.” ride “Visto che nostro A. non piace sorpresa. Gianni, tu prima.”
Sotto i miei occhi incuriositi lo zio si curvò sulla vasca offrendo le chiappe magre alla moglie che, velocemente gliele aprì e infilò nel buchetto un dito coperto di pomata. Lo mosse un pochino mentre lo zio sospirava e, dopo averlo levato, introdusse la cannula, girando subito la chiavetta. Nuovo sospiro dello zio mentre l'acqua (era solo acqua con un pochino di sapone) lo riempiva velocemente. Non gliene fece entrare molta. Levò la cannula e mentre lo zio si sedeva sul water, mi invitò ad imitarlo.
“A. forza che tocca a te. Fai vedere a zia Anne tuo buchino. Mmmm che bello buchino stretto, guarda Gianni, ecco io adesso mettere dentro dito. Eeehhh tu piace, porcino!”
E si, il dito della zia nel culetto mi piaceva proprio, come già mi erano piaciuti quello della nonna e di mia sorella. La zia mi fece un vero e proprio ditalino anale, muovendo il dito su e giù fino a che si mosse liberamente e il mio uccello non fu di nuovo in tiro.
“Ecco qua. Adesso dentro acqua. bravo, tu piace vero? Tuo uccello tutto ancora duro.”
“Si zia, mi piace proprio, sei bravissima!”
“Tu grande ruffiano, ora tu vai bagno, che poi tocca me!”
E mentre io mi sedevo sul water e rilasciavo la leggera saponata, la zia si curvava sulla vasca e, messosi di lato così che potevo vedere tutto, lo zio le aprì le chiappe e le restituì il servizio anale, con due dita e, quando le tolse, potei vedere il buchetto spalancato per qualche secondo prima che infilasse la cannula. Ripetemmo di nuovo il giro con solo acqua per risciaquarci. Stavolta fu lo zio a lavorarmi il buchino, mentre a me toccò il culo di lei. Ero talmente eccitato che l'uccello mi gocciolava. La mia prima esperienza di clistere erotico avrebbe lasciato una profonda impressione sul resto della mia vita sessuale. Da allora non ho più rinunciato a quella pratica. Ma torniamo al culo di zia Anne. Finite le abluzioni la zia tornò sul letto e si mise in posizione, inginocchiata sul letto a chiappe in alto, testa bassa e gambe aperte...
“A. tu primo, fai vedere zia Anne come metti in culo tua amica.”
“Dai, A. Incula tua zia che non vede l'ora. Aspetta, prima un po di crema.
Lo zio non si era scordato. Con il vasetto in una mano, ne prese una ditata e dopo avermela applicata sul paletto, me lo prese in mano ricoprendolo tutto e segandomi nello stesso tempo. Poi, mentre si metteva la crema anche lui, mi diede il via libera.
Non era il mio primo culo, ma era il primo culo adulto. Puntai il cazzo sul buco e lo spinsi tutto dentro, senza sforzo alcuno, cominciando subito a pompare con la zia che gemeva ad ogno colpo. Stavo già pensando che ero quasi pronto a venire ancora, che lo zio mi fermò e prese il mio posto. Vidi il suo cazzo aprisi la strada in quel buco rosso e vidi la mano della zia che stantuffava tre dita nella fica fradicia. Zio Gianni l'inculò lentamente e con forza per un po', poi si spostò mi mi lasciò nuovamente il buco aperto. La zia continuava a strapazzarsi la fica e mentre la inculavo comiciò a godere vibrando e scuotendosi. Feci per fermarmi ma lo zio mi incitò a continuare per poi spingermi via e riprendersi il buco. L'alternanza ritardava enormemente il nostro orgasmo e continuammo ad incularla, mentre lei continuava a godere, fino a farla crollare. Imitando poi lo zio, mi misi al suo fianco e insieme a lui ci segammo sopra di lei inaffiandola con la nostra sborra. Stavo scrollando su di lei l'ultima goccia quandio lo zio mi disse:
“Aspetta, fammela assaggiare!”
E prima che potessi dire qualcosa lo prese in mano mettendosi la cappella in bocca e succhiandone le ultime goccie con la zia che faceva altrettanto con lui.
Mi addormentai appena mi sdraiai. E il giorno dopo fu il mio culetto a ricevere le loro attenzioni.
Dopo una ricca colazione ci infilammo assieme in bagno e, assieme ci lavammo nella vasca. Ridendo e scherzando io e lo zio ci trovammo l'uno col cazzo duro dell'altro in mano, con la zia che ci infilava i buchetti con le dita insaponate. Una risciacquata ed eravamo di nuovo a letto. Prima zia ce li succhiò per un po', poi mentre io la leccavo, zio cominciò a succhiarsi il mio. Non mi sorpresi più di tanto, anzi, ormai lo aspettavo e dopo un po', quando mi ritrovai il suo cazzo davanti, lo abboccai con voglia come se fosse una cosa naturale. Il mio primo pompino. Lo trattai come mi piaceva essere trattato. Muovendo la mano e alternando succhiate con leccate tutte intorno alla cappella, morsetti con succhiatine al buchino in cima, lunghe pompate con massaggi alle palle gonfie. Mi ritrovai con la zia che mi guardava e mi incitava.
“Tu grande porcino succhia cazzo. Tu piace cazzo vero? Visto Gianni? Tuo nipote come te Adesso zia Anne vuole vedere tuo culo con cazzo dentro. Siiii, tu vuoi cazzo di zio apre tuo culo.”
Era giunto il momento. Ero pronto. Sentivo le famose farfalle nello stomaco (allora non sapevo cosa fosse) e che sarebbe successo lo sapevo inconsciamente fin dal principio.
“Si zia, voglio provare anch'io a prenderlo in culo.”
“Vieni qui allora, su mie gambe. Bravo, io adesso preparare tuo buchino per cazzo tuo zio.”
Con i piedi sul pavimento, mi piegai sulle gambe della zia che rapidamente mi aprì le chiappe per cominciare a lavorarmi il buchetto, a lungo, prima con un dito e poi con due. Con l'introduzione del secondo dito sentii come uno strappetto ma non fu doloroso. Zia Anne muoveva le dita su e giù e anche circolarmente cercando di aprirle a forbice. I suoi movimenti mi eccitavano tremendamente. Mentre la zia mi lavorava il buco, lo zio mi diede il cazzo da succhiare. Passarono alcuni minuti poi la zia diede il via libera.
“Ecco Gianni, suo buco aperto, pronto a inculata. Vieni io mettere crema. Ecco pronto. Nipote, adesso arriva cazzo.”
Sentii la cappella calda e morbida appoggiarsi al mio buchino. Si, lo volevo dentro. Seguendo le sue indicazioni tirai un forte respiro e cominciai a spingere, subito sentii il cazzo premere e farsi strada dentro di me Un bruciorino, non faceva male (ho già detto che lo zio non l'aveva grosso, il giusto per una prima inculata)entrava, sembrava non finire mai.
“Bravo nipote, tuo buco aperto bene, prende tutto cazzo tuo zio. Ecco, dentro tutto! Tu piace cazzo di zio in culo eh? Ecco ora zio incula te bene bene. Dai Gianni, incula bene nipote. Lui piace cazzo come te. Lui porcino come te.”
Si, il cazzo in culo mi piaceva. Ora lo zio lo muoveva, spingeva dentro e fuori dandomi sensazioni forti tutte concentrate nella zona dello sfintere, molto meglio di un dito. Si, mi piaceva proprio e il mio cazzo che si era ammosciato durante l'infilata, stava raddrizzandosi. Man mano che la sensazione di fastidio scemava, cominciai ad aprire e chiudere il buchetto per agevolare le spinte dello zio... mi adattai al suo ritmo rilassandomi alle sue spinte e stringendo quando lo estraeva, con lo zio che mi incitava.
“Ahhh siii, cosiiii, porco, mi stai succhiando il cazzo con il culo. Anne, mi sta facendo un bocchino col culo. Ti piace vero? Che porco che sei. Se non sapessi che eri vergine direi che sei un culattone patentato. Siiii, adesso ti riempio di sborra! Ecco porcellone, ecco che arriva!”
Lo zio accelerò ancora le spinte e lo sentii gonfiarsi ed indurirsi. Un'attimo dopo me lo spinse dentro un'ultima volta urlando il suo piacere. Sentii gli spasmi del suo orgasmo dentro di me e poi una sensazione di vuoto quando lo estrasse. Subito dopo una cosa calda e bagnata si appoggiò al mio buchetto irritato. La lingua di zia Anne. Come una cagnetta mi leccò per benino il buchetto succhiandosi tutta la sborra che ne colava, poi mi spinse sul letto e si prese l'uccello in bocca pompandolo avidamente con mano e bocca. In pochi secondi rilasciai una potente sborrata con lei che inghiottiva tutto.
Quello stesso giorno, nel pomeriggio, fu il culo di zio Gianni a ricevere il mio cazzo. Il mio primo culo maschile. Lui e la zia si misero in posizione di sessantanove con lo zio sopra. Mentre lo succhiava, la zia gli aprì le chiappette offrendomi il buco peloso occhieggiante sopra le sue palle. Ben lubrificato lo spinsi tutto dentro con fermezza e cominciai subito a pompare velocemente. Avrei imparato in seguito la pazienza ed il piacere di una lunga e lenta inculata. Con la zia che stuzzicava il mio buchino, non ci volle molto perchè lo riempissi con un paio di dense spruzzate.
Furono giorni di sesso sfrenato e senza limiti. Con gli zii sperimentai quasi tutto quello che si po' fare con due cazzi, tre culi ed una fica. Naturalmente gli amici del paese non mi videro quasi più. Penso che quella fu la volta che veramente rimpiansi lasciare qualcuno. Mi accompagnarono a casa a fine vacanza con la promessa che ci saremmo rivisti presto e mi lasciarono con un doppio pompino in macchina in una piazzuola giusto prima di lasciare l'autostrada.
Immaginate pure come accolse mia sorella la notizia di quell'avventura. Anche lei mi diede del porco, ma poi mi fece giurare che la prossima volta sarebbe venuta anche lei e che avremmo fatto i 'porcini' assieme. Ciò non sarebbe mai successo. Gli zii ebbero un grave incidente stradale in Belgio... dove erano andati a visitare alcuni 'amici'.... e mia sorella non ebbe mai quell'esperienza.

Racconto ripubblicato a gentile richiesta. Rivivere quell'esperienza mi mette sempre di buon umore e mi fa davvero pulsare il buchetto di voglia. E' passata una vita!
Curiosita'? Scrivetemi a [email protected] se avete voglia di chiacchere.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Le mie prime volte* 2:

Altri Racconti Erotici in incesto:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni