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Racconto 1- La zia premurosa…


di siculobannato
18.11.2010    |    67.028    |    1 7.4
"Avendo già tredici anni ero abituato a provvedere da solo alle mie necessità, quali lavare il viso e i denti o fare il bagno ma appena chiesi alla zia di..."
Racconto 1- La zia premurosa…

Questo racconto e frutto di vita vissuta e piaceri realmente provati…

Era il 1986, a quell’epoca avevo 13 anni, non ero un bambino come tutti gli altri, ad una partita di pallone preferivo un documentario e se c’era da giocare alla guerra o ai cow boys decidevo tattiche e strategie, quasi si trattasse di una cosa seria e quando gli altri bambini maschi cercavano altri maschi per giocare io preferivo la compagnia delle bambine, e neanche a dirlo il gioco che sempre proponevo era quello del dottore e l’ammalato!

In quell’anno la mia mamma dovette sottoporsi ad un intervento e nel sud Italia dove abitavamo non c’erano ospedali attrezzati quindi siamo, a metà aprile io Papà e Mamma siamo andati a Bologna dagli zii.

Appena arrivati, ed essendo io il “piccolo” della famiglia, mia zia mi ha preso in consegna, sommergendomi di coccole e attenzioni, accontentandomi in tutto e per tutto.

Mio Zio era un’uomo molto importante, dirigente della regione… villa, macchinone… e per noi abituati alla fiat ritmo era un vero spasso e per il periodo che noi eravamo li si era messo in ferie passando con mio padre gran parte del tempo.
Mia Zia all’epoca era una donna bellissima 45anni, 175 cm, una quarta di seno, in casa stava con dei vestitini leggeri di cotone, ma se uscivamo era sempre ben vestita, ma non sofisticata, in gonna e giacca o in maniche di camicia se c’era caldo e con il decolté sempre ben in vista, da dietro di l’avresti scambiata per una modella, perché le sue gambe lunghe si muovevano agilmente sui tacchi facendo dondolare dolcemente il suo bel posteriore; quando andavamo in giro vedevo gli uomini girarsi a guardarla rendendomi orgoglioso di stare con lei ma al tempo stesso geloso dei loro sguardi eccitati. I loro due figli, di cui forse scriverò al prossimo racconto, frequentavano l’università e si vedevano solo nel fine settimana quindi avevo al Zia tutta per me per gran parte del tempo.

Avendo già tredici anni ero abituato a provvedere da solo alle mie necessità, quali lavare il viso e i denti o fare il bagno ma appena chiesi alla zia di fare il bagno mi feci riempire la vasca e mi ci buttai dentro schizzando acqua da per tutto come fanno o bambini, e li decisi di trastullarmi con il mio pisello (a quell’epoca non conoscevo altri termini per chiamarlo). Andò tutto bene fino a quando, mentre mi alzavo per asciugarmi scivolai e cercando di riprendermi (cosa che non mi riuscì) veci cadere le bottiglie di shampoo e bagno schiuma e finii con per dare una bella culata nella vasca ormai vuota.
Mia zia sentendo il fracasso accorse immediatamente trovandomi in piedi dentro la vasca, ancora gocciolante che mi massaggiavo la chiappa che avevo sbattuto.
Mi abbracciò incurante del fatto che fossi nudo e bagnato e mi chiese se mi fossi fatto male, ma essendo lei seduta sul bordo della vasca e io in piedi, il mio pisello andava dritto in mezzo alle sue tette (dimenticavo di dire che quando stava a casa non metteva ami il reggiseno) e non tardò ad indurirsi, anche se era di dimensioni
“da bambino”
La Zia se ne accorse ma tenendomi ancora stretto a se e facendo finta di niente mi prese in braccio e portandomi in camera da letto mi chiese se stavo bene e dove mi fossi fatto male.
Gli dissi che ero scivolato e che avevo sbattuto il sedere, così mi posò in piedi sul lettone dicendo che doveva controllare, si sedette sul bordo del letto e mi massaggio un po’ la chiappa e dicendo che non era successo niente mi ci diede una bacetto, dicendo che così passava prima e in quel momento il mio pisello andava ingrossandosi sempre di più…allorché la zia mi fece girare per scendere e se lo ritrovò proprio davanti alla faccia.
Mi guardò stupita per un attimo ma facendo ancora finta di niente mi riprese in braccio e mi riportò in bagno per asciugarmi… e il mio pisello non ne voleva sapere di andare giù.
Arrivammo in bagno, la Zia mi posò a terra e prese l’asciugamano frizionandomi con forza e soffermandosi proprio sul pisello… forse voleva vedere quale sarebbe stata al mia reazione, comunque lui non intendeva smollarsi.
Appena asciugato e con la zia ancora in bagno intenda a raccogliere dal pavimento le bottiglie cadute dalla vasca alzo la tavoletta e comincio a fare pipì, la Zia si venne a mettere dietro di me e dicendo che aveva visto che la pelle del pisello non veniva giù molto bene lo prese in mano e comincio ad abbassarla pian piano dicendomi che è normale e che se brucia un po’ all’inizio, poi la pelle diventa più elastica e non brucia più.

Non ho capito più niente, ero imbarazzatissimo del fatto che mia Zia stesse toccando il mio pisello e allo stesso tempo ero molto eccitato perché il movimento che faceva mi dava delle sensazioni molto piacevoli, diverse e molto più intense di quelle provate giocando al dottore con le mie amichette.

Dopo nemmeno un minuto ho cominciato a sentire un calore salire dal basso ventre e dopo un attimo un’acquetta biancastra e schizzata fuori dal mio pisello.
Allora mia zia si fermò, s’inginocchiò davanti a me e abbracciandomi disse “bravo il mio ometto”, ora sì che l’hai fatta tutta.

Da quel giorno cominciai a cercare ogni scusa possibile per farmi vedere o toccare dalla Zia in quel modo ma sembrava che non fosse interessata così appena ero da solo cominciavo a menarmelo e ad assaporare la sensazione di calore che pian piano saliva dal basso ventre e a imbrattarmi le mani con quell’acquetta biancastra, solo più avanti avrei scoperto che si chiamava orgasmo, allorché venne il giorno del bagno e mentre ero nella vasca entrò dicendomi che se non mi dispiaceva lei poteva cominciare a fare le pulizie li lasciando per ultima la vasca e potei ammirarla, inguainata nel suo vestitino da casa. subito il mio pisello prese ad indurirsi, allora mi alzai svuotando la vasca e facendo attenzione mi alzai per asciugarmi, lei mi vide e dicendo che no voleva che facessi un’altro scivolone mi prese in braccio e mi posò sul tappetino, prese l’asciugamano e mi frizionò per bene, soffermandosi come la volta precedente sul mio pisello.

Io dissi che dovevo fare pipì e mi girai verso il gabinetto e lei non perse l’occasione, si mise dietro di me, lo prese tra le dita e diresse il getto verso il gabinetto, appena finito comincio a muovere la mano avanti e indietro abbassandomi la pelle come la volta precedente, dicendo che doveva far uscire le ultime goccioline, dopo qualche secondo mi disse che trovava al mia pelle molto più elastica e io gli risposi che avevo fatto pratica negli ultimi giorni e immancabilmente arrivo il calore e lo schizzetto di acquetta biancastra, mi lasciò e andò nell’altra stanza dicendo mi che ero proprio un bravo ometto.

Il giorno dopo, mentre stavo guardando la tv la Zia venne da me dicendomi che andava a fare il bagno e se avevo bisogno di qualcosa di chiamarla pure, non me lo feci ripetere due volte e dopo 10 minuti bussai alla porta del bagno chiedendo se non volessi che gli lavassi la schiena, mi disse di si ed entrai nel bagno, era bellissima, aveva i capelli raccolti sulla testa, l’acqua la schiuma le copriva i seni ma quando si sedette per farsi lavare la schiena da me i sui seni furono in parte scoperti e potei ammirarli mentre con al mia mano sinistra le insaponavo la schiena.

Mentre le insaponavo la schiena le si era rilassata completamente, mi fermai e lei si riappoggio alla vasca, mettendo in evidenza il seno non più coperto dalla schiuma e mi azzardai a passarle la spugna anche sul seno…lei diede segno di gradire molto la cosa e i suoi capezzoli si indurirono subito, Io rimasi molto stupito dalla cosa perché non l’avevo mai vista accadere alle bambine con cui giocavo al dottore e lei mi spiegò che quando il seno veniva stimolato in maniera piacevole i capezzoli si indurivano… proprio come stava accadendo al mio pisello che era tutto duro dentro i pantaloncini e spingeva per uscire, allora tolse il tappo dalla vasca e si alzò dalla vasca facendo davanti a me, chiedendomi l’asciugamano, inutile dirlo rimasi imbambolato a guardarle il cespuglio castano che aveva in mezzo alle gambe.

Aspettai con ansia il momento del prossimo bagno che non tardò ad arrivare, infatti qualche giorno dopo mentre ero in bagno, in mutande, e mi accingevo a riempirmi la vasca mia zia entra in bagno dicendomi che se per me andava bene potevamo fare il bagno insieme, altrimenti avrebbe perso troppo tempo e non saremmo stati pronti in tempo per la cena.

Non mi da tempo di rispondere si sbottona l’abito da casa, fa scivolare a terra le mutandine e si infila nella vasca ancora non piena ma già piena di schiuma…il mio pisello nel frattempo ha un sussulto nelle mutande… mi spoglio anch’io ed entro nella vasca, restiamo un attimo così in silenzio,siamo un di fronte all’altra, poi la Zia mi chiede di insaponargli le gambe, ne alza una dall’acqua e io obbedisco come un automa, la insapono perbene cercando di arrivare il più in fondo possibile ad accarezzarla tra le gambe come facevo con le mie amichette giocando al dottore la riabbassa nell’acqua e alza l’altra e io di nuovo a insaponare diligentemente, così appena finito e con il pisello ormai completamente duro gli chiedo di fare lo stesso, scivolo un pò in acqua e alzo una gamba e, sorpresa delle sorprese la gamba sott’acqua spostandosi in avanti va a finire tra le sue cosce, con le dita dei piedi sento distintamente i suoi piedi pubici e mentre lei mi lava una gamba io con l’altra cerco di accarezzarla intimamente e vedo che i miei movimenti hanno l’effetto sperato… i suoi occhi sono languidi, mentre mi lava emette qualche mugolio di piacere allorché mi spinge la gamba che teneva fuori in acqua e dice avanti con l’altra!Io obbedisco ma non demordo, tiro fuori l’altra gamba e comincio ad masturbarla con la gamba che prima era fuori dall’acqua…lei e sempre più eccitata, mi tira un po a se e comincia a lavarmi il petto e poi con le mani scende fino ad arrivare a toccare il mio pisello dicendo che anche lui deve essere bello pulito comincia lo prende in mano e se lo sente bello duro tra le dita; comincia a muoverlo mentre io muovo il mio piede tra le sue gambe e in poco tempo il calore mi assale e l’acquetta esce fuori ma non sono contento con il piede continuo a masturbarla. Ad un tratto mi dice se non voglia fare anch’io lo stesso, cioè lavarla perbene…sono eccitato da paura, mi sporgo in avanti e con le mani comincio a toccarla sul petto, sento i suoi capezzoli indurirsi sotto le mie dita, alza le braccia per farsi lavare meglio e posso ammirare il suo seno in tutta la sua bellezza, grande, sodo, la pelle chiara con l’areola del capezzolo scura e raggrinzita e i capezzoli duri come tappi…si riappoggia alla vasca e chiude gli occhi, con le mani scendo tra le sue gambe, e per la prima volta posso passare le mie dita sul suo monte d venere, pian piano scendo al suo bottoncino e lo sento inturgidirsi sotto il mio tocco… non è come con le bambine con cui gioco al dottore. comincio a toccarle le grandi labbra, sento che c’è come un buco e ingenuamente credo sia quello da cui le donne fanno pipì, provo a forzarlo ma vedo che il mio dito entra senza difficoltà, la guardo e vedo che ha gli occhi chiusi e le guance arrossate…respira molto piano, come a godersi il momento…sento che è calda dentro e comincio a spingere con un dito e poi con due e in poco tempo mi ritrovo con la mia mano di bambino dentro di lei, la sento fremere, i suoi occhi sono ancora chiusi e le guance arrossate am vado che risponde alle spinte della mia mano e in poco tempo la sento irrigidirsi, ho quasi paura di averle fatto male, sento i sui muscoli vaginali stringersi attorno alla mia mano, la vedo sussultare e mugugnare di piacere…la guardo ed è bellissima, i capelli che erano stati raccolti sulla testa si sono sciolti , le sue guance sono arrossate, ha gli occhi chiusi e un sorriso beato sul volto, da donna appagata.

Restammo un pò così poi la Zia aprì gli occhi e mi disse che era meglio se ci davamo un mossa altrimenti avremmo fatto tardi per la cena…

Dopo quest’avventura nella vasca ne sono successe altre, ma quelle sono altre storie…
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