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incesto

Soli in Casa: Liberi e Scatenati,3


di ElegantiInsieme
27.06.2025    |    252    |    3 9.4
"“Oh Elisa, non credo di poter resistere ancora, ” gemette Matteo con voce roca e dolce..."
Elisa e Alice scoppiarono a ridere, poi Elisa propose: "Facciamo una pausa, dai. Che ne dici di rilassarci nella vasca idromassaggio? Ricarichiamo le energie, ok?"
Poco dopo, erano immerse nell’acqua calda, avvolte dal silenzio. Avevano spento tutte le luci della villetta: non serviva attirare l’attenzione dei vicini alle due di notte, soprattutto con i loro genitori fuori città. La luna piena filtrava dai grandi lucernari della veranda, illuminando tutto con una luce soffusa.
"Dov’è Matteo?" chiese Alice.
"Ha detto che andava a prendere qualcosa, torna tra un attimo," rispose Elisa.
Alice si avvicinò, abbassando la voce: "Elisa, posso baciarti?"
Elisa sorrise, cingendola con un braccio. "Ma certo, sciocchina, non serve nemmeno chiedere."
Alice la baciò dolcemente, sfiorandole le labbra con la lingua e accarezzandole il seno. "Elisa, non l’avevo mai fatto con una ragazza prima d’ora. Non fino a stasera. È stato, incredibile, non pensavo potesse essere così."
Elisa ridacchiò piano. "Anche per me è stata la prima volta, sai? Con Matteo e con te. È passato tanto tempo dall’ultima volta che sono stata con una ragazza. A dire il vero, da quando avevo la tua età ho solo seguito ciò che mi faceva stare bene." Le diede un bacio veloce. "Ma credo che sia tutto più bello quando ami davvero chi hai accanto, come amo te e Matteo."
Alice la baciò con più passione, poi si ritrasse leggermente. "Voglio farti provare quello che ho sentito io, Elisa. È stato meraviglioso."
Elisa l'abbracciò, "Lo faremo, tesoro. Abbiamo i prossimi sette giorni per noi."
Elisa guardò Alice, "Sei ancora vergine?"

Alice fece una breve risata di scherno e disse: "Non proprio. Ho lasciato che Luca mi scopasse lo scorso Natale. Quando mi ha infilato il cazzo e mi ha rotto l'imene, ho urlato e lui l'ha tirato fuori. Ha visto il sangue sul cazzo e non ci ha più riprovato."
Elisa rise e chiese: “Ma poi ci avete riprovato?»
“Ci abbiamo tentato», rispose lei. “Una volta, stavo cercando di mettergli il preservativo, ma lui ha iniziato a venire proprio in quel momento, e mi è finito lo sperma tra i capelli, in faccia e su tutta la camicetta. Un’altra volta, gli ho messo il preservativo, lui ha continuato, ma dopo circa cinque colpi era già arrivato.»
Alice scosse la testa e aggiunse: “Dopo di quello, voleva solo che lo succhiassi sempre, ecco perché alla fine ci siamo lasciati.»
Elisa rise: "Oh, poverina, dovremo trovare dei preservativi e farti scopare per bene."

"Non avremo bisogno di preservativi, prendo la pillola. Ho iniziato a prenderla da allora, con Luca."

"Come hai ottenuto la ricetta per la pillola?" chiese Elisa.

Alice esitò un istante, poi rispose: "Non ti arrabbiare, okay? Sono andata dal nostro medico di famiglia. Mi ha fatto una ramanzina infinita sul sesso sicuro e le malattie, ma alla fine, beh, diciamo che gli ho fatto un piccolo favore, un veloce pompino, niente di che, e mi ha dato la prescrizione."
Elisa sorrise, la strinse in un abbraccio e le diede un bacio leggero. "Sciocchina, non sono arrabbiata. Hai fatto la cosa giusta, sei stata responsabile."
Elisa alzò gli occhi e scoppiò a ridere quando vide Matteo avvicinarsi. "Avrei dovuto immaginarlo," disse, "Matteo non può stare senza qualcosa da sgranocchiare."
Matteo posò un vassoio con formaggi e cracker accanto alla vasca idromassaggio, poi tornò con due bottiglie di vino e qualche bicchiere. "Non ero sicuro di cosa preferiste, quindi ho portato un bianco e un rosso," disse con un sorriso. "Quale scegliete?"
Elisa ridacchiò. "Guarda che se papà scopre che gli hai fregato il vino, ti verrà a cercare! Per me un bicchiere di bianco, grazie."
"Idem per me, bianco," aggiunse Alice.
Matteo versò il loro vino e poi un bicchiere di rosso per sé ed entrò nella vasca idromassaggio. "Oh, che bella sensazione", disse Matteo, mentre si immergeva in acqua accanto a Elisa.

Si abbandonarono al relax, nudi e soddisfatti, lasciando che le parole scorressero leggere come il vino nei calici. Alice ascoltò con malcelato divertimento la storia di Matteo beccato da Elisa davanti al computer, mentre lei raccontava, con una risata amara, del disastroso debutto con Luca e dei tentativi successivi – altrettanto fallimentari. Matteo accennò a qualche vecchio intreccio con Sara e Piero, ed Elisa, stesa con nonchalance, tirò fuori un paio di gustosi aneddoti su David.
Erano le classiche chiacchiere post-coito, quelle mezze confessioni che si scambiano tra una carezza e un sospiro, quando la pelle è ancora calda e la mente un po’ annebbiata. Ma in quell’intreccio di corpi e ricordi, si ritrovarono più vicini che mai. Più che parole, erano complicità sussurrate. E forse, un po’, era anche il vino.

“Non per fare la guastafeste, ma sono quasi le tre del mattino… e siamo chiusi qui dentro da un’ora buona,” disse Elisa, stiracchiandosi con languida pigrizia. “Grazie al cielo, domani è sabato.” Si chinò a dare un bacio rapido prima a Matteo, poi ad Alice, con naturalezza ormai disarmante. “Che ne dite se dormiamo tutti nel letto king size dei genitori?”
Rise, indicando il disastro: “Il letto di Matteo è fuori uso, credo di averlo praticamente allagato, quello di Alice non se la passa molto meglio, e il mio, beh, in tre non ci stiamo nemmeno di lato.”
Si sistemarono ridendo, con Matteo messo nel mezzo come un premio conteso. Nessuno di loro sentiva la minima voglia di indossare qualcosa: dormirono nudi, pelle contro pelle. La stanza era quasi buia ora, la luna era tramontata, ma la penombra bastava ancora a lasciar intravedere i dettagli.
Alice si voltò verso di lui e notò, con un sorrisetto malizioso, il suo pene che spuntava diritto e orgoglioso verso il soffitto, imperturbabile. La visione la fece ridacchiare piano. Cercò di trattenersi, ma fu inutile: più ci pensava, più le veniva da ridere. “Dormire a pancia in giù sarà un’impresa, caro mio,” mormorò tra le risatine, cercando di soffocarle nel cuscino.
"Che succede, Alice?" chiesero Matteo e Elisa quasi contemporaneamente.

"Il cazzo di Matteo, immagina di provare a dormire a pancia in giù con quello che spunta fuori. Ah, Ah."

Elisa rise. "Poverino", disse, afferrandogli il cazzo in mano e accarezzandogli la punta con le dita, spalmando il liquido pre-eiaculatorio sulla grossa testa. "Forse dovremmo fare qualcosa per aiutarlo, Alice, non credo che riesca ad addormentarsi così", disse ridacchiando.
Matteo passò un braccio dietro ognuna, stringendole dolcemente a sé. “Di dormire, sinceramente, non se ne parla,” mormorò con un sorriso appena accennato. “Non con due splendide ragazze, nude e bollenti, nel mio letto.”
Elisa si chinò su di lui, baciandogli la punta del pene con lentezza, poi passò la lingua a raccogliere il liquido pre-cum. Alzò lo sguardo verso Alice, con uno scintillio malizioso negli occhi. “Ti va di recuperare quella scopata che ti sei persa prima?” chiese, ammiccando. “Posso garantirti personalmente che ne varrà la pena,” aggiunse ridendo.
Alice esitò un istante. “Pensavo, pensavo che potesse darti fastidio,” sussurrò incerta.
Elisa le accarezzò la guancia. “Oh, sorellina, assolutamente no. Se lo desideri, mi eccita persino vederti scopare con lui. Ma è una tua scelta, e poi è tuo fratello, fallo solo se ne hai davvero voglia.”
“Oh sì, sì,” ansimò Alice, il volto arrossato. “Mi sto bagnando solo all’idea.”
“Allora vieni qui in mezzo,” disse Elisa con tono deciso. “Così possiamo prenderci cura di te insieme.” Si voltò verso Matteo. “Tu gioca con il seno, e io preparo il resto. Adoro il sapore della sua figa.” Ridacchiò, socchiudendo gli occhi. “Scommetto che sarà ancora più buona dopo che l’avrai riempita del tuo sperma.”
Con Alice in mezzo, Matteo lasciò che le sue labbra morbide si posassero sui seni turgidi, succhiandoli con un misto di dolcezza e brama, mentre le dita seguivano un percorso lento lungo la pelle calda della sua schiena, sfiorandola con carezze leggere che le facevano rabbrividire. I capezzoli, già eretti e tesi, rispondevano a ogni stimolo, diventando pulsanti piccoli fiori di desiderio.
Intanto, Elisa si faceva strada con audacia tra le gambe di Alice, le mani che aprivano con delicatezza le cosce, lasciando la vulva completamente scoperta, calda e umida, invitante come un segreto da scoprire. L’aria carica di profumi intensi di pelle e passione vibrava tra di loro.
La lingua di Elisa si mosse lenta e sinuosa, sfiorando le labbra vaginali con la stessa cura con cui si accarezza una seta preziosa. Risalì a lambire il clitoride gonfio e pulsante, quel piccolo centro di piacere che già faceva vibrare tutto il corpo di Alice. Lei sobbalzò, il respiro si fece più affannoso, e un brivido percorse la sua schiena, irradiandosi fino alla nuca e facendole battere forte il cuore.
I suoni sommessi di gemiti e sospiri si mescolavano a quel silenzio carico di attesa e voglia. Elisa alzò gli occhi, incontrando quelli di Matteo e Alice, un sorriso carico di complicità le increspò le labbra. “Non ci metterà molto,” sussurrò con voce calda e roca, “sta già bagnandosi come se non riuscisse a fermarsi.”
Elisa continuò a leccare e succhiare la figa calda e bagnata di Alice, il suo respiro diventava sempre più profondo e affannoso. Quando Alice iniziò a premere il suo corpo contro la bocca e la lingua di Elisa, spingendo la sua vulva con desiderio, Elisa le diede un ultimo bacio morbido e caldo prima di staccarsi lentamente dalle sue gambe.
“Ok, Matteo, è pronta e più che disponibile,” disse Elisa con un sorriso carico di malizia. “Adesso tocca a te: metti quel grosso cazzo dove deve stare. Ma vai piano, eh… tecnicamente è quasi vergine.”
Matteo si avvicinò, infilando lentamente le gambe tra quelle di Alice. Elisa allungò una mano sicura, afferrò il suo pene e con delicatezza lo guidò tra le labbra umide di Alice, strofinandolo su e giù per ricoprirlo bene di quei succhi caldi e invitanti. Poi, con un respiro profondo, spinse la punta del cazzo dentro la fessura stretta e calda di Alice.
“Spingilo piano, lascia che si abitui,” sussurrò Elisa con voce morbida.
Matteo fece un movimento lento e deciso, sentendo la stretta avvolgente della vagina di Alice che stringeva la testa del suo cazzo, avvolgendola con una pressione intensa e vibrante.
“Oh Dio, è stretta davvero. Elisa, eri stretta tu, ma lei… lei mi sta spremendo il cazzo come non mai,” mormorò, sorpreso e completamente preso dal piacere.
Elisa rise, la voce morbida ma decisa: “Spingilo dentro e fuori con colpi brevi, bagnalo bene con i suoi succhi. Ogni volta entra un po’ più a fondo. Sorellina, avvolgi le gambe intorno ai fianchi di Matteo, così aprirai ancora di più la tua figa.”
Alice obbedì, intrecciando le gambe appena sopra i fianchi di lui, costringendole ad aprirsi con più decisione. Matteo ne approfittò subito, spingendo il suo cazzo ancora più in profondità nel canale pulsante e caldo di Alice.
Lei gemette dolcemente, un suono carico di piacere: “Oh, oh… è così bello. Ti voglio tutta dentro di me.” Il respiro si fece affannoso mentre spingeva i fianchi contro il cazzo, aiutandolo a scavare ancora più a fondo nel suo tunnel umido e ardente.
Elisa si avvicinò a Alice con passo lento e deciso, sfiorandola appena prima di posare le labbra sulle sue, in un bacio dolce e profondo. La lingua di Elisa esplorò quella di Alice con un gioco lieve e provocante, accendendo una scintilla di desiderio. Scese lungo il collo di Alice con una serie di baci caldi e leggeri, tracciando una scia di brividi sulla pelle liscia. Arrivata al seno, prese uno dei capezzoli tesi tra le labbra, succhiandolo con delicatezza ma determinazione, mentre la lingua lo stuzzicava in piccoli cerchi. Le mani di Elisa scorrevano sulle spalle e lungo le braccia di Alice, accarezzandola con carezze che facevano tremare la pelle.
Alice sobbalzò al contatto, un gemito profondo e vibrante le sfuggì dalle labbra, mentre Matteo spingeva il suo cazzo dentro di lei fino in fondo. Il suo corpo caldo e stretto accoglieva ogni movimento con una sensazione intensa e avvolgente. Matteo iniziò a muoversi lentamente, dentro e fuori, sentendo la stretta morsa che stringeva la sua erezione, come se Alice volesse tenerlo imprigionato tra le sue pareti umide e calde.
“Oh Dio, Alice,” sussurrò Matteo con voce roca, il respiro affannato, “sei così dannatamente stretta… ogni volta che mi tiro indietro sembra che tu voglia risucchiarmi.”
Le mani di Matteo scivolarono sui fianchi di Alice, stringendoli con fermezza mentre lei rispondeva al ritmo, spingendo i fianchi in avanti per aumentare il contatto. Elisa continuava a stuzzicare i seni di Alice, passando una mano sulle sue cosce fino a raggiungere il centro pulsante, dove con delicatezza massaggiava, mescolando il piacere delle labbra con quello delle mani.
L’odore intenso di pelle calda, il suono dei loro respiri affannosi e i gemiti sommessi riempivano la stanza, creando un’atmosfera carica di desiderio e complicità.
Alice premette la sua vulva contro il cazzo di Matteo, spingendo i fianchi con forza contro di lui. “Oh, oh… non immaginavo che potesse essere così intenso,” mormorò con respiro affannoso. “Matteo, fottimi, fottimi forte!” gridò, mentre i suoi movimenti diventavano più decisi, cercando di far entrare il suo cazzo sempre più in profondità nella sua vagina pulsante.
Le sue gambe scivolarono lungo i fianchi di lui fino alle cosce, mentre le mani di Alice afferrarono con desiderio le natiche di Matteo, tirandolo a sé con forza, bramando di sentirlo dentro di sé, sempre più a fondo.
Dopo qualche minuto di dolci carezze e movimenti lenti dentro e fuori dalla sua vagina stretta, Matteo aumentò il ritmo, spingendo con forza e velocità crescenti. I suoi testicoli sbattevano ritmicamente contro la fessura di Alice, mentre lei, con gemiti sempre più intensi, spingeva il cazzo in profondità, seguendo ogni colpo con passione crescente.
"SÌ, SÌ", gridò Alice a gran voce. "OH SÌ, FOTTIMI FORTE, PIÙ FORTE, OH DIO, PIÙ FORTE CHE PUOI." Alice gli strinse le natiche ancora più forte, tirandolo nella sua figa. "OH, OH, NON FERMARTI, NON FERMARTI!!!"

Elisa succhiò e mordicchiò il capezzolo di Alice mentre scivolava la sua mano scese lungo lo stomaco di Alice fino alla sua figa. Il dito di Elisa cercò e trovò il clitoride ingorgato di Alice, che spuntava dal suo cappuccio come un piccolo cazzo, e iniziò a massaggiarlo con la punta delle dita, facendo rotolare il clitoride rigido tra di loro e stringendolo. L'effetto su Alice fu immediato.

"OH MATTEO,.MATTEO,.STO PER VENIRE. OH,.OH,STO VENENDO. OH DIO, STO VENENDO", urlò Alice. OHHHHh,.OOOHHhhhhhhh", gemette Alice mentre spingeva la figa contro il suo cazzo che le martellava nella figa.

La tensione della sua figa, gli spasmi frenetici del suo orgasmo, spinsero Matteo oltre ogni limite. Con un gemito profondo e carico di piacere, spinse il suo cazzo il più in profondità possibile nella sua vulva palpitante, restando fermo per qualche istante, mentre sentiva le contrazioni avvolgenti della sua vagina stringersi lungo tutta la lunghezza del suo membro. Poi il suo corpo cedette: il suo cazzo eruttò, riversando un getto caldo e denso di sperma dentro la sua fica convulsa.
“Oh Signore, Alice,” ansimò Matteo, “è stato… fantastico, davvero fantastico.” Cominciò a muovere lentamente il cazzo, accarezzandolo dentro e fuori dalla sua figa ormai intrisa di liquido, cercando di spremere ogni ultima goccia.
Elisa, intanto, si era ritirata sorridendo, lasciandoli soli. Matteo crollò sul corpo di Alice, abbracciandola stretto, mentre continuava a pompare con dolcezza e lentezza nel suo calore ancora pulsante.
Alice lo abbracciò, mormorando: "È stato, è stato meraviglioso. Accidenti, non sapevo che potesse essere così bello, così intenso." Alice rise dolcemente e guardò Elisa, "Non sarò mai più soddisfatta del mio vibratore."

Elisa si sporse e baciò Alice dolcemente, "Te l'ho detto, sorellina, ho garantito personalmente la soddisfazione."

Alice rise, ricambiando il bacio di Elisa, poi sfiorò rapidamente le labbra di Matteo con un bacio dolce e veloce. “Hai ragione, sono soddisfatta, più che soddisfatta. Mi sento così debole… non so se riuscirò a stare in piedi adesso. Ma adoro come mi sento, adoro sentire ancora il suo cazzo dentro di me, anche ora.”
In quel momento, il cazzo semi-eretto di Matteo uscì lentamente dalla vagina ancora stretta di Alice. Con un leggero gemito, lui si stese accanto a lei, sfiorandola con un bacio tenero e dolce.
“Sei stata fantastica, Alice,” sussurrò Matteo, con un sorriso sincero. “Davvero fantastica.” Poi rise divertito: “Se domattina mi sveglio e scopro che tutto questo è stato solo un sogno erotico su di voi due, giuro che mi incazzo.”
Elisa e Alice risero entrambe. Elisa fece scivolare la mano sulla figa di Alice e le infilò le dita nel buco della figa inzuppato di sperma. Sentì Alice ansimare dolcemente mentre lo faceva. Elisa si portò le dita coperte di sperma alla bocca e leccò un po' di sperma e succo di figa dalle dita. "Volevo sentire che sapore avevi", disse Elisa guardando Alice.

Alice afferrò il braccio di Elisa, le tirò il dito in bocca e iniziò a Leccare lo sperma di Matteo e i succhi della sua vagina dalle dita di Elisa. "Hmmm, penso che abbia un sapore delizioso, vero?" sussurrò Alice.

Elisa rise baciandola delicatamente: "Penso che abbia un sapore meraviglioso, se non fossi così stanca, proverei a succhiartelo tutto."

Rimasero sdraiati lì, in silenzio, completamente esausti, senza nemmeno pronunciare una parola. Dopo pochi istanti, il respiro regolare di Matteo li avvertì che ormai stava dormendo profondamente. Senza muoversi, Alice si rannicchiò contro Elisa, lasciandosi avvolgere dalle sue braccia, e in pochi secondi anche lei si lasciò andare al sonno.
Elisa ripensò a tutta la notte appena trascorsa: Dio, quanto era stanca, ma mai si era sentita così appagata, sia fisicamente che sessualmente. Con un gesto dolce, posò un leggero bacio sulla fronte di Alice, poi chiuse gli occhi, consapevole che quella era stata solo la prima notte. Ne avevano altre sette tutte da vivere e godere.
Il movimento di Matteo svegliò Elisa. Con gli occhi ancora socchiusi, lo vide alzarsi, chiaramente diretto in bagno. Un sorriso le sfiorò le labbra quando notò la sua enorme erezione, impossibile da nascondere. Decise che era una buona idea seguirlo: anche lei aveva bisogno di fare pipì e lavarsi i denti.
Dolcemente allontanò il braccio da Alice e scese silenziosa dal letto, dando un’occhiata all’orologio: erano le 10:10, avevano dormito circa sei ore.
Quando tornò, Matteo era già di nuovo a letto, ad aspettarla. Si infilò accanto a lui e si rannicchiò contro il suo corpo, attenta a non svegliare Alice. Notò che il suo cazzo era solo semi-eretto, ma non appena il suo corpo si strinse al suo, l’erezione crebbe rapidamente, forte e pronta.
Si girarono entrambi su un fianco, uno di fronte all’altra. Elisa aprì lentamente le cosce, lasciando che il cazzo di Matteo scivolasse tra loro, poi chiuse le gambe, intrappolandolo dolcemente contro la sua vagina calda e umida.
"Mi chiedevo dove fossi", sussurrò Matteo. "Era il telefono che ho sentito mentre ero in bagno?"
Elisa rise dolcemente: "Sì, era la mamma. Voleva sapere se eravamo riusciti a superare la notte sani e salvi. Chiamava da un telefono sul molo e doveva andarsene perché stavano iniziando a imbarcarsi sulla nave da crociera." Elisa lo baciò leggermente, stuzzicandogli le labbra con la lingua. "Le ho detto che ci siamo presi cura l'uno dell'altra ieri sera e di non preoccuparsi."
Matteo ridacchiò sommessamente: "È la verità, lo abbiamo fatto."
Elisa lo baciò di nuovo, questa volta gli infilò la lingua in bocca, lasciandosi succhiare la lingua. Interruppe il bacio, si ritrasse un po' e lo guardò. "Mi è sembrato di sentire il sapore della menta in quel primo bacio, hai usato del collutorio."
"Beh, non volevo disturbarti con l'alito del mattino", sussurrò Matteo.
“Oh, che premura,” disse Elisa con un sorriso malizioso. “Avevi mica intenzione di fare qualcosa stamattina? Con questa cosa dura tra le gambe?”
Matteo balbettò, imbarazzato: “Volevo, cioè… speravo, pensavo che magari potessimo farcela.”
Elisa ridacchiò, poi lo zittì con un bacio profondo e deciso. “Oh, Matteo, ti sto solo prendendo in giro. È proprio per questo che mi sono lavata i denti: perché ho pensato che potessimo farlo anche noi. Adesso baciami come se volessi fare l’amore con me.”
Matteo si lasciò andare al bacio, mentre iniziava a sfregare il suo membro contro la sua vulva morbida, massaggiandole intanto i seni con mani esperte, giocando con i capezzoli tesi. Sentiva l’umidità calda e invitante della sua figa avvolgerlo, ricoprendo il suo cazzo di un dolce calore.
Dopo qualche minuto, Elisa lo girò sulla schiena, gli salì sopra e gli sussurrò dolcemente: "Mettilo dentro di me, Voglio sentirlo nella mia figa".
Matteo le sfiorò la fessura con la punta del cazzo, scivolando su e giù lentamente, poi lo infilò con delicatezza nella sua vagina umida.
“E Alice?” chiese lui, guardandola con un sorriso curioso.
“Staremo zitti,” sussurrò Elisa, iniziando a muovere la sua vulva lentamente su e giù lungo il membro teso di Matteo. “Sai quanto è difficile svegliarla la mattina.”
Matteo ridacchiò sommessamente. “Non sei stata poi così silenziosa la scorsa notte, l’hai svegliata.”
Elisa inclinò la testa e, con un sorriso malizioso, mormorò: “Adesso non la sveglieremo, dai.” Poi accarezzò il collo di Matteo con le labbra, lasciando un leggero bacio di carne, prima di stringerlo delicatamente tra i denti, provocandolo con dolcezza.
Matteo la abbracciò forte e iniziò a spingere i fianchi verso l'alto per incontrare le sue spinte verso il basso, spingendo il suo cazzo in profondità nella sua figa. Usava movimenti lunghi e lenti, premendo e sfregando i fianchi l'uno contro l'altro a ogni contatto, cercando di non scuotere troppo il letto. Alice lo baciò, succhiandogli la lingua in bocca, la sua lingua duellava con la sua mentre le mani di Matteo le massaggiavano i seni, le sue dita pizzicavano e tiravano delicatamente i suoi capezzoli duri ed eretti.
"Oh Matteo, è così bello, potrei abituarmici - ogni sera e ogni mattina", gemette Elisa con voce roca. "Accidenti, è così bello, sei così grosso, molto più grosso di David, il mio ex. Dio, adoro questa sensazione."
Elisa si sollevò, spingendo la figa ancora più forte contro il suo cazzo e i suoi fianchi che si spingevano. Iniziò ad accelerare le spinte, pompando il culo su e giù sul suo cazzo, fermandosi di tanto in tanto, sedendosi quasi eretta per sentire il suo cazzo in profondità nella sua figa dolorante. Poteva sentire l'enorme testa del suo cazzo spingere contro la sua cervice mentre spingeva la figa fino in fondo sul suo cazzo rigido.
Matteo emise un gemito soffocato mentre il suo cazzo si muoveva dentro la figa calda e umida di Elisa. Ogni spinta lo faceva sentire avvolto da una stretta vibrante, come se la sua carne venisse risucchiata e stretta con forza, suscitando in lui un brivido che gli percorreva la schiena. “Oh Elisa… sei così dannatamente sexy,” mormorò, la voce rotta dal piacere. “È come se mi succhiassi… così stretta… oh, Dio…”
Elisa si lasciò cadere in avanti, il petto contro il suo torace caldo, il respiro affannoso che si mescolava al suo. Con movimenti decisi e sempre più veloci, iniziò a pompare il bacino su e giù, facendo scivolare la sua figa con una carezza ruvida e avvolgente lungo tutto il suo cazzo. Ad ogni contatto, si udiva un leggero schiaffo, la carne che incontrava carne con passione e forza, un suono ritmico che si fondeva con i loro gemiti e il battito accelerato dei cuori.
La pelle di Matteo era calda sotto le mani di Elisa, che le accarezzava la schiena, seguendo le curve del suo corpo con dita esperte e affamate. Ogni movimento di lei portava con sé un misto di attrito e piacere, la sensazione di essere completamente dentro, uniti in un gioco di pressioni e rilassamenti.
“Oh Elisa, non credo di poter resistere ancora,” gemette Matteo con voce roca e dolce. “Dio, sto per cedere.”
Con forza, afferrò le sue natiche, tirandola più vicino a sé, mentre spingeva i fianchi con decisione contro di lei, penetrandola in profondità con il suo cazzo duro e caldo. Elisa rispose immediatamente, premendo la sua figa più forte e più veloce contro quel membro che la riempiva completamente.
Sentiva il clitoride schiacciato e massaggiato dalle ossa pubiche di Matteo, un punto di tensione crescente che le faceva vibrare ogni fibra del corpo. Quella sensazione si accumulava in profondità dentro di lei, un fuoco che bruciava e la spingeva sempre più vicino al limite, desiderosa di esplodere.
Quando Matteo spinse il cazzo dentro di lei, poi si fermò, premendo i fianchi contro la sua vulva pulsante, sentì il suo corpo tremare violentemente. L’eruzione arrivò improvvisa e potente, il suo sperma scorrendo dentro di lei fino in fondo.
L’orgasmo la travolse in una cascata di spasmi che le scuotevano la vagina, mentre lei cercava di reprimere un urlo, nascondendo il volto contro la sua spalla e il collo, mordendogli delicatamente la pelle per soffocare il grido di piacere.
Giacevano in silenzio, quasi senza fiato, abbracciati. "Oh Elisa, accidenti, era bello. Sai, io, dovrei riscrivere la mia storia. Che ne pensi?"
Elisa ridacchiò sommessamente: "Solo se riesco a correggerlo." Gli baciò la punta del naso: "Vedi, ti avevo detto che potevo stare zitta. Alice non si è nemmeno mossa, lei, opss, sei scivolato fuori," sussurrò Elisa mentre il suo cazzo ammorbidito veniva spinto fuori dalla sua figa stretta. "Mi stupisce quanto possa essere piccolo, eppure quanto diventi grande quando è duro."
Matteo rise piano: "Sì, tu non hai urlato, ma l'ho quasi fatto io quando mi hai morso il collo. Scommetto che mi ritroverò un livido tremendo lì."
"È un 'morso d'amore', comunque, avresti potuto urlare", ridacchiò Elisa. "Penso che Alice potrebbe dormire durante un tornado."
"Ho sentito tutto, porcelloni!", disse Alice, mettendosi a sedere. "Chi può dormire con voi due che usate il letto come trampolino?" Alice rise. "È stato divertente sentirvi cercare di stare zitti." Tirò giù i piedi dal letto e si alzò. "Torno tra un minuto."
Quando Alice tornò qualche minuto dopo, Elisa e Matteo erano sdraiati fianco a fianco a parlare. Alice salì sul letto tra le gambe di Matteo e guardò il suo cazzo coperto di sperma, disteso inerte sul suo stomaco. "Sembra che non gli abbiate prestato attenzione", disse abbassando la testa e iniziando a leccargli delicatamente il cazzo, pulendolo dal suo sperma e dai succhi vaginali di Elisa.
"Credo di averlo consumato", rise Elisa.
Il pene di Matteo stava iniziando a rispondere alla lingua di Alice e si stava rapidamente ingrandendo. Alice alzò lo sguardo verso di loro: "No, credo che ci sia ancora un po' di vita dentro."
Elisa diede a Matteo un bacio veloce e scese dal letto. "Vado a darmi una sistemata, divertitevi voi due. Preparo la colazione, o meglio il pranzo, tra circa un'ora."

(CONTINUA)
P.S. Grazie per aver letto il nostro racconto, spero che vi sia piaciuto e vi abbia ispirato! Lasciate pure un commento e un like se vi va, ci fa sempre piacere ricevere il vostro feedback! A presto, con il prossimo episodio. Alberto & Laura (coautori)



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