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Il racconto di Kris


di 1homme
24.02.2012    |    26.392    |    0 9.5
"Senza dire altro se ne andò e dovetti sciacquarmi il viso e la fichetta da quanto ero accaldata e bagnata..."
“Avevo iniziato l’erasmus all’università a Nizza e a quel tempo il mio ragazzo si chiamava Marc. Viveva coi genitori e sua sorella della mia stessa età, ma Amélie era molto più sveglia di me.

Io ed Amélie ci eravamo conosciute quando lei era stata per qualche mese mia compagna di scuola in Italia. Eravamo diventate amiche così due anni dopo il liceo, quando decisi di fare l’Erasmus a Nizza ricominciammo a frequentarci. Ci incontravamo spesso così, poco dopo il mio trasferimento a Nizza, mi misi con suo fratello Marc.

Non avevo mai avuto rapporti con donne, a parte qualche gioco più o meno innocente che avevo fatto con mia cugina da ragazzine, quando si è ancora confuse sul sesso..ma con mia cugina ci eravamo solo guardate, accarezzate un po’, sai, qualche bacio per vedere se eravamo capaci di baciare..alla fine, niente di che.

Vivendo a Nizza ero spesso a casa di Marc e Amélie. Lei era una vera peperina.. io a quel tempo ero molto inibita, pudica e per nulla esperta di sesso. In Italia avevo avuto un solo ragazzo che, visto col senno di poi, non sapeva nemmeno dove metterlo.. Amélie aveva appena compiuto vent’anni come me ma aveva già provato un po’ di tutto, a parte scoparsi il fratello e poco ci mancava! Un giorno, facendo colazione all’Università mi confessò che si era fatta un bel numero di amici di lui e mi disse che per lei, scoparsi un ragazzo o una sua amica non faceva nessuna differenza, anzi.. mi disse che con le donne, secondo lei, era anche meglio.

Restai turbata per l’eccitazione che mi provocò quando mi confessò quasi con candore la sua bisessualità ma tenni tutto dentro di me: la ascoltai e basta. Ci conoscevamo da anni e lei mi confessava così liberamente una situazione così intima e per me fuori dall’ordinario. Marc sapeva della sua frequentazione anche con ragazze e Amélie era certa che Marc si masturbasse quando lei si portava le sue amiche in camera. I loro genitori erano naturisti, figurati, non avevano certo problemi in tal senso. Tutta questa libertà sessuale mi fece girare la testa, non ci ero abituata! I miei nemmeno mi avevano mai parlato di sesso.. figurati.

Mentre mi alzai dal tavolo del bar mi resi conto che ero bagnata e dall’occhiata di Amélie, sembrò quasi che lei mi avesse confessato tutto per eccitarmi.

Quella sera stessa mi fermai a dormire a casa loro. I genitori di Marc e Amélie erano partiti per una crociera e i due fratelli, sotto esami all’Università, erano rimasti soli. Così mi aggregai a loro per la serata.

Facemmo una cenetta allegra a base di pesce crudo e champagne, come si usa per le occasioni speciali da quelle parti. Così, belli allegri, Marc ed io ci ritirammo in camera da letto. Amélie era uscita subito dopo la cena per lasciarci discretamente campo libero. Ripensai alle sue parole di quel pomeriggio mentre Marc mi leccava la figa..ci pensai mentre glielo succhiavo in un 69 e ci pensai ancora mentre mi scopava a fondo..Amélie mi aveva stregato.. Era una “ragazzina” molto snella, con un visetto alla francese, nasino all’insù e capelli lisci e chiari con una frangetta lunga fino alle labbra, rosa e pronunciate. Io avevo già la mia bella quarta mediterranea e lei aveva una seconda scarsa e un culetto molto carino..Non avevo mai guardato una ragazza a quel modo e nessuna ragazza mi aveva mai messo così insistentemente quella strana voglia addosso.

Dopo il sesso Marc dormiva profondamente, appagato e tranquillo ma io ero ancora agitata, anche se avevo goduto. Mi alzai e decisi di andarmi a fumare una sigaretta nella speranza che di calmarmi. Fui sorpresa di trovare in terrazza Amélie che era appena rientrata, anche lei fumando la sua clope e assaporandosi il fresco della notte.

Doveva essersi appena fatta la doccia perché indossava solo un accappatoio che la copriva appena scivolandole sulla spalla nuda, perché troppo grande per lei. Quando mi vide mi sorrise e mi porse la sua sigaretta dicendomi:

“Ti ha scopata bene il fratellino?”

“Abbastanza..” – non lo diedi a vedere ma ero un po’ imbarazzata dalla domanda. Aspirai il fumo notando che i miei capezzoli si erano inturgiditi sotto la leggera robe di chiffon che avevo indossato per provocare Marc.

“Hai freddo..” – fece Amélie sfiorandomi i capezzoli e voltandosi verso di me non potei fare a meno di notare che si era slacciato l’accappatoio lasciando intravedere una linea di pelle nuda che mi diede un fremito. Annuii..

“Vieni qui vicina, dai che ci scaldiamo..” – avvicinai il mio corpo già da donna al suo ancora da adolescente nonostante fossimo coetanee, e lei mi avvolse nel suo accappatoio. Sentii subito sulla mia coscia la sua fichetta dal pelo morbido contemporaneamente lei dovette sentire la mia che premeva sulla sua coscia attraverso l’abito semi trasparente che indosavo. Mi guardò immediatamente fissa negli occhi per vedere la mia reazione. La fissai e lasciai scorrere la mia mano sulla sua pelle liscia, sotto l’accappatoio. Scivolavo le mani sui suoi fianchi e poi sul suo culo piccolo e rotondo che strinsi appena, aprendole le natiche. Mi stupii io stessa della mia sfrontatezza che le strappò un mugolio di piacere. Le sue mani presero i miei seni che sapevo dovessero piacerle molto, da quanto spesso me li fissava. Fu tutto molto lento, molto fluido, come se entrambe non avessimo aspettato altro e tutto il mondo fosse una scusa per farci arrivare a quel momento.. e forse era proprio così.

Le sue labbra dolcissime divennero avide delle mie e ci baciammo a lungo, continuando a lasciare che le nostre fighe ad ogni istante più calde, strusciassero sulle nostre cosce e bagnandole sempre più. Fu un orgasmo al rallentatore che ci godemmo entrambe succhiandoci le lingue e strusciando le nostre fiche bagnate..

Quella notte scoprii che mi piaceva tanto il cazzo quanto la figa..Erano due mondi diversi e lontanissimi ma non avrei voluto o saputo rinunciare più né a Marc né ad Amélie..Ma ancora non ero disposta ad ammetterlo con me stessa. Ebbi la certezza di questa mia bisessualità penso già il giorno successivo.

Svegliai Marc con un pompino quella mattina: mi sentivo troia a passare alternativamente dal fratello alla sorella..e di nuovo a lui. Mi eccitava il fatto che glielo stessi succhiando non solo perché mi andasse di farlo godere ma per tenerlo tranquillo per tutta la giornata. Infatti volevo passare il pomeriggio al mare, sola con Amélie.

Marc spesso si addormentava dopo pranzo, all’ombra del terrazzo e così fece anche quel pomeriggio. A differenza di Amélie, il fratello aveva una carnagione pallida che mal sopportava il sole così ero certa non ci avrebbe seguito quando gli dicemmo che saremmo andate sulla spiaggia io e lei, a prendere un po’ di sole e a ripassare per gli esami.

Adoravo l’estate. Indossare vestiti leggeri mi rendeva allegra e frizzante, la mia voglia di sesso aumentava in proporzione. Quel pomeriggio misi un costume leggero, a vita bassa, marrone dorato come la mia pelle e sopra portavo solo un pareo colorato..Restai di stucco perché mentre mi preparavo Amélie entrò nel bagno completamente nuda, si sedette con noncuranza sulla tazza e mi fissò mentre pisciava. Guardavo la sua fichetta che spiccava sulla pelle completamente abbronzata da cui usciva un getto che mi sorpresi a spiare curiosamente.

Non ti dico quel che pensai in quel momento, fu un lampo nella mia testa e ancora me ne vergogno: avrei voluto me la strusciasse sulla bocca per farsela leccare.. E lo avrei fatto. Fu un pensiero veloce, perverso, inspiegabile..ma mi lasciò stupita ed eccitata.

Amélie intercettò il mio sguardo, forse mi lesse nel pensiero perché sollevò sfrontatamente il ginocchio poggiando il piede sul bordo della tazza. Mise davanti al mio sguardo la sua fichetta umida di piscia e se la pulì lentamente, guardandomi con un sorriso indescrivibile. Si alzò lentamente, nuda, venne vicina a me fermandosi a un millimetro dal mio volto, mi prese i capelli e li tirò indietro dolcemente e con fermezza. Istintivamente appoggia la mia figa alla sua, inarcando la schiena. A quel punto mise la sua bocca adorabile accanto alla mia e soffiò: “tu es ma petite putain..”.

Mi girava la testa quando mi sentii la lingua guizzare avidamente in bocca. Senza dire altro se ne andò e dovetti sciacquarmi il viso e la fichetta da quanto ero accaldata e bagnata.

Quando finalmente uscii dal bagno trovai Amélie che mi aspettava sorridente, giocando con le chiavi della macchina. Mi guardò da capo a piedi e mi disse: “per andare alla plage de Cabbé sei un po’ esagerata..” – sollevò il vestitino di spugna a righe sottili e mi mostrò che sotto non portava nulla.

Non capivo bene cosa volesse dirmi e immaginai che lo avesse fatto col solo scopo di turbarmi un po’..e naturalmente ci era riuscita ancora una volta. Immaginai però che nella borsa da spiaggia avesse comunque tutto l’occorrente. Ma presi un libro di testo a caso e la seguii ben consapevole che non avrei nemmeno aperto il libro da studiare, quel pomeriggio..Salii con batticuore in macchina con Amélie alla guida e ci dirigemmo sulla piccola decappottabile verso l’autostrada, cantando canzoni sceme in francese. Scendendo da La Turbie verso il mare, guardavo Amélie e notavo che non mi era mai sembrata così libera e seducente. La volevo..Le posai una mano sulle cosce e risalii. Mugolò socchiudendo le gambe e lasciandosela accarezzare con le dita mentre guidava lentamente. Non avevo mai accarezzato a quel modo un’altra donna e vederla così aperta e bagnata mi fece eccitare a mia volta. Arrivammo a destinazione pochi minuti più tardi e dovetti interrompere il mio gioco erotico. Come se nulla fosse, Amélie mi passò la borsa da spiaggia e prese la sua, si incamminò lanciandomi un’occhiata davvero birichina e sculettandomi ostentatamente davanti agli occhi. Che culetto provocante aveva..Si addentrò per qualche minuto nel sentiero ombreggiato da grandi agavi e pitosfori. La luce aumentò quando fummo a due passi dalla spiaggia della Cabbé. Amélie allora si fermò, fece volare le infradito e si sfilò in vestitino restando completamente nuda e lanciando un grido di gioia si gettò in mare dopo una corsa. Restai a guardarla incantata, mentre si tuffava, notando con sorpresa che fra i pochi occupanti della spiaggia nessuno si era stupito perché la spiaggia era nudista..”

Mi spogliai lentamente fra gli alberi e raggiunsi correndo Amélie in mare.Nuotare nuda non l’avevo mai fatto.. quante cose nuove e stuzzicanti..Mi sentivo libera come non mai e quando uscii dall’acqua tenendo per mano Amélie, avevo lasciato dietro di me ogni imbarazzo.

Ci stendemmo in un angolo appartato e restammo nude a prendere il sole. La carnagione color biscotto di Amélie non aveva il minimo segno del costume mentre io avevo segni abbastanza evidenti anche se da quando ero in Costa Azzurra mettevo costumi molto piccoli.

Nessuno badava a noi così presi l’iniziativa di fare un massaggio ad Amélie con la crema solare. Era stesa a pancia sotto e salii a cavalcioni mettendomi sulle sue cosce e cominciando un massaggio a due mani sulla sua schiena. Scesi lentamente sul suo bel culo sodo e cominciai ad aprirle le chiappe passando i pollici sul suo buchino scorrendoli sul perineo e arrivando a stuzzicarle la fichetta che presto si aprì luccicando di umori.

Nessuna delle due parlava più. Il caldo e la voglia resero i nostri respiri ansanti. La mia fica nuda strusciava sulle sue cosce mentre le mie mani massaggiavano ed entravano sempre più dentro di lei. Amélie reagiva sollevando il culo e inarcando lievemente la schiena per quanto glielo consentisse la posizione. Lasciai che la lentezza del mio massaggio la facesse impazzire prima di fermarmi, lasciarle aprire le cosce e lasciare che la mia lingua le entrasse a fondo nella fica e la facesse godere.”
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