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Black Friday


di amicopersonale2017
03.12.2018    |    17.001    |    7 9.2
"Poi disse a voce alta: "Vanessa, chiudi per favore" Io pensai, meglio và, almeno nessuno interrompe la delizia che stavo provando..."
In occasione della ormai conosciuta giornata degli sconti Black Friday, mi trovavo come tante alte persone in un centro commerciale della mia zona. Non avevo grosse necessità di acquistare qualcosa in particolare, ma data la giornata uggiosa, avevo deciso di dare un occhiata alle varie offerte pubblicizzate.
Passavo di negozio in negozio, ma senza che nulla mi colpisse veramente, forse anche la mia "non necessità" influenzava la mia visione dell'offerta. Si era fatto ormai tardo pomeriggio, e per cambiare completamente genere, da quello che è il mio semplice look casual, decisi di entrare in un negozio di grandi firme; Avete presente ? Il tipico negozio che mette anche un pochino di suggestione nel varcare la soglia di ingresso.
Pareti e soffitto, grigio scuro quasi nero, pochissima luce diffusa, e dei faretti puntati a illuminare solo i pochi capi esposti sui manichini e in alcune mensole di color argento che rendevano tutto un lusso a prescindere da cosa ci fosse appoggiato sopra. Con molta disinvoltura, entro comunque nell'atrio del negozio, l'avevo presa come un gioco per vincere la noia che mi stava assalendo lungo la galleria dei soliti negozi in franchising.
All'interno del negozio noto un paio di commesse, immagino che una delle due sia la titolare e l'altra una normale commessa. La presunta titolare è seduta al bancone della cassa; percorro qualche metro all'interno del negozio e probabilmente come vuole la prassi nei negozi di alta gamma, Lei si alza e mi viene incontro, saluta con sorriso smagliante e mi porge la mano dandomi il benvenuto nel suo negozio. E' si ! ora non avevo dubbi, era proprio la titolare. Una donna all'incirca sui 60 anni, con capelli e trucco impeccabili, con il suo sorriso smagliante bianco brillante, piu alta di me, ma con un buon tacco 12 , gonna a tubino blu, camicetta bianca attillata fatta apposta per mettere in mostra le sue curve che con tutto rispetto per l'età, la fanno apparire una bellissima donna.
A questo punto, dovevo per forza giustificare la mia presenza fuori luogo, dato il mio abbigliamento spartano rispetto a quanto offriva il negozio, ma me la cavai bene; ricambiai il sorriso e spiegai che volevo cambiare completamente look e scherzando aggiunsi: "Anche la testa , se ne avete ". Lei mi rispose: "Allora è nel posto giusto ! E sopratutto , è con le persone giuste" , non ho dubbi risposi.
Bene disse Lei,.... "allora vediamo di non esagerare, ma di darle quel tocco di classe, che Lei già ha di suo, ma che può emergere con un adeguato abbigliamento" Io naturalmente ringrazio e Lei poi continua con alcuni altri elogi che sul subito mi passarono inosservati.
Si guardò intorno, si appoggiò un dito alle labbra, e disse : "OK , allora .... visto il suo fisico, proviamo un jeans e questa camicia" Chiamò l'assistente e le diede le indicazioni per farmi provare i capi che secondo Lei mi potevano star bene, conclude dicendo: "...con Vanessa è in buone mani, vada tranquillo e poi la raggiungo per vedere come sta" e così si congedò ritornando verso il bancone.
La commessa era una giovanissima ragazza, all'incirca 22/25 anni anche Lei molto raffinata e solare, simpatica dal suo sguardo e modo di fare, iniziò subito a cerare la taglia che le aveva indicato la titolare. Nel frattempo io scambiai amichevolmente quattro chiacchiere, mi risultava difficile darle del Lei e passai ad un dialogo piu informale. Lei invece era ligia al suo dovere ed etichetta. Notando che ero l'unico cliente in quel negozio, mentre il resto del centro commerciale era affollatissimo, le chiesi : "Ma ti passa il tempo qui dentro?" lei esitò un attimo e poi si sciolse .... "Non farmi pensare mi risponde" e abbassò lo sguardo indicando la titolare, e continuò dicendo... "Io e Lei tutto il giorno, due palle", ...." per fortuna sei arrivato tu almeno faccio qualcosa, normalmente con clienti di un "certo calibro" , e aggiunge (non offenderti) Lei non mi lascia spazio io devo solo stare al loro servizio.
Posso immaginare risposi io. Lei continuò e mi disse "Comunque mi piace questo lavoro, vedo poca, ma bella gente e a volte mi diverto e mi strizza l'occhio sorridendo" poi mi indicò la direzione dei camerini e io la segui verso un angolo del negozio.
Preso dal mio pseudo gioco ammazza tempo, non mi accorsi di alcuni dettagli molto importanti, che solo ora mi tornano alla mente, sia da parte della titolare sia da parte della dipendente. Occhiolini, sorrisi, scollature, quel giorno ero in preda alla massima monotonia e svogliatezza e non ci feci caso.
Vanessa appese jeans e camicia all'interno del camerino di prova, mi fece entrare e chiuse la tenda, fai con calma disse, quando sei pronto arrivo a vedere se la taglia va bene.
Ci misi un po' a sistemarmi, avevo camicia maglione giacca, via tutto !! Indossai i nuovi capi, mi sporsi con la testa fuori dalla tenda per cercare la commessa, Lei mi vide e mi fece cenno che sarebbe arrivata.
Dunque vediamo un po' disse.... ummm... no! Secondo me Lei ha bisogno di una taglia in meno (era tornata ad un dialogo formale), questi capi devono essere piu aderenti, devono scolpire le forme del suo fisico, io da persona semplice risposi: "Bhè non è che debbano esaltare chissà che cosa.... " No No rispose, serve serve !!
Si mise di fronte a me e disse: "Vede qui ?" mi mise una mano sul mio petto.... con voce soft ed avvicinandosi un pò aggiunse: "questi capezzoli devono essere belli in vista" e con le dita prese la camicia in corrispondenza dei capezzoli facendomi vedere che si allargava troppo. Io rimasi immobile.
Poi puntò lo sguardo ai pantaloni. "Anche questi sono troppo larghi !" disse, appoggio la sua mano la zip, mi guardò fissa degli occhi, sorrise, si abbassò puntando ora lo sguardo dritto al mio "pacco" che istantaneamente era lievitato. Iniziò a massaggiarmi ed ogni tanto lo sguardo si alzava e mi fissava sorridendo, pensai che mi aprisse la zip e mi facesse un bel pompino, ormai ero pieno di voglia, invece si fermò e disse: "Prendo una taglia piu piccola". io rimasi senza parole , sospeso tra lo stupore, la voglia e la delusione che avesse gettato il sasso e poi la spugna... non capivo il suo comportamento.
Sentii la sua voce fuori dai camerini, rivolgersi alla titolare: "Signora Carla, il modello secondo me va bene, ma ha il fisico giusto per una taglia piu piccola". Sentii anche la voce della titolare: "Va bene cara, tu ci sai fare, preparalo poi mi chiami".
Vanessa tornò con i due capi, me li porse. Io nel frattempo avevo tolto jeans e camicia per restituirli, ero in slip con il cazzo che a fatica ci stava dentro, ma Lei ora era come insensibile, anzi diciamo che era tornata professionale.
Indossai la nuova taglia e la chiamai nuovamente.
"Hooooo , direi molto meglio" disse, con il suo dito indice fece il giro dei miei capezzoli, "Vedi come si notano bene ora ?" mi disse, poi scese con la mano al mio "pacco" lo accarezzo..... "stupendo" disse, lo massaggiò un pò, ma sempre con la mano sopra i jeans, poi come se stesse parlando al mio cazzo disse: "Quanto ti vorrei, tu si che mi faresti godere come una troia" ero eccitatissimo e feci la mossa per aprire al cerniera ma mi blocco immediatamente la mano. Non riuscivo a capire, mi aveva istigato fino a quel momento, aveva una voglia matta anche Lei, ma aveva fermato la mia azione.
"Non si può !" mi disse, qui comanda la Signora Carla. Giustamente pensai, Lei è una dipendente e rischia il posto con un atteggiamento non idoneo.
Ritrovai la concentrazione e respirai, i jeans erano gonfi, Lei lo accarezzò un ultima volta, ci parlò ancora come fosse un suo idolo: "Ti sognerò disse"
Si alzò, mi guardò e mi disse: "Chiamo la Signora Carla, tu mantieniti così" . Ok risposi io, ed uscì.
Sentivo i passi e la sua voce che chiamava la padrona, e poi ancora i tacchi della padrona che si avvicinavano, un passo molto piu pensante, deciso e autoritario.
Io ero nel camerino che mi guardavo allo specchio, anche un pò deluso da quel look, ma ancora molto eccitato e pensavo alla mancata goduta con la bella giovane commessa.
"Eccomi qui !" sentii dire alle mie spalle, "Vediamo !" . Mi girai, la padrona era sorridente e disse "Vanessa fa sempre un ottimo lavoro, e vedo che sa rispettare il suo ruolo senza approfittare" poi si avvicinò all'orecchio, e mi disse: "Vanessa sa che prima ci sono io, e mi mise una mano nel "pacco"
Mi abbassò la zip senza perdere tanto tempo, sentii la sua mano entrare, lo tirò fuori, era duro e grosso, Carla si abbassò e iniziò a pompare, si spingeva il cazzo dentro e fuori della bocca, le sue labbra arrivavano quasi alle palle, sentivo il cazzo arrivarle alle tonsille, era assatanata.
Si aprì la camicia e con la sua quarta misura abbondante avvolse il mio cazzo masturbandolo con il suo seno.
Poi disse a voce alta: "Vanessa, chiudi per favore" Io pensai, meglio và, almeno nessuno interrompe la delizia che stavo provando.
Mi fece sedere sulla sedia sempre all'interno del camerino, si inginocchiò davanti a me, lo riprese in bocca come una porca assetata continuò a gustarselo e a pompare.
In quel momento vidi arrivare Vanessa dal corridoio dei camerini, la titolare si liberò la bocca un attimo per dirle: "Dai muoviti ! Lecca " Pensavo intendesse condividere il mio cazzo, invece la commessa alzò la gonna della padrona, le spostò il perizoma ed affondò la sua faccia e la sua lingua nel corpo della padrona, come un cane lecca un altro cane.
Cambiammo posizione perché Vanessa andava male a soddisfare la sua padrona, Carla si sedette sulla sedia, io in piedi e Vanessa in ginocchio immersa con la sua faccia nella figa della padrona. Il mio cazzo era gocciolante di libido e la padrona se lo gustava tutto con una tale foga da farmi anche male.
Con una mano, schiacciava la faccia di Vanessa e la incitava anche in modo barbaro a leccare. Vanessa sembrava veramente un cane da lecco, non poteva nemmeno prendere fiato leccava come una cagna in calore la figa della padrona senza fiatare.
Quando Carla si sentì pronta, mi disse: "Ora scopami !!" allontanò la faccia di Vanessa, si girò, si mise a 90° con le mani si aprì le natiche, aveva un culo da favola , pelle liscia , depilata, vedevo anche la sua bella figa, rossa ed infiammata dalle leccate di Vanessa aveva una apertura enorme e anche il suo culo non era da meno, penso avesse visto piu di qualche bel membro grosso.
"Mettilo dove vuoi" mi disse , e io non mi feci pregare, lo infilzai prima nel culo, e inizia a penetrarla come un toro da monta, Lei gemeva come una pazza a volte con qualche urlo piu forte, sentivo il suono del mio corpo sbattere sulle sue natiche ad ogni colpo, Lei era appoggiata forte alla parete e io la inculavo con forza e senza sosta, poi ad un tratto mi disse: "cambia!" e io pronto estrassi il cazzo e lo infilai nella vagina.
In quel momento pensai tra me e me "Ne hai presi piu in culo che in figa" La sua vagina era piu stretta del suo culo e io sentivo molto di piu, la stavo proprio scopando bene.
Vanessa nel frattempo si era seduta sulla sedia e a gambe divaricate si stava masturbando, aveva un fisico che sembrava illibato , ma sottolineo "sembrava" , data la situazione penso che anche lei avesse preso i suoi bei cazzi ovunque, pelle liscia anche lei, labbra vaginale rosso fuoco, aveva dentro quasi tutta la sua mano e gli occhi che sembravano in estasi, avrei desiderato poter avere due cazzi e scoparle entrambe insieme ma sapevo che lì comandava la signora e Lei era quella che io dovevo soddisfare.
Dopo 15 minuti circa di penetrazione continua e sicuro tre orgasmi forse anche 4, si raddrizzò, prese il posto nella sedia di Vanessa costringendola a sedersi per terra di fronte a lei, Carla inizio una violenta masturbazione con la sua mano destra e con la sinistra prese il mio cazzo e mi disse, dammi da bere.
Iniziai a masturbarmi davanti alla sua bocca spalancata e alla sua lingua che era come uno scivolo per bambini d'infanzia, mai visto una lingua così lunga e rossa, vogliosa e assetata, in quei momenti ogni tanto mi incitava con turpiloqui da vera padrona assatanata di cazzo. Vanessa era inginocchiata davanti a Carla, anche Lei con la sua lingua fuori in attesa del godimento della sua padrona.
Mi diedi 4 , 5 colpi di mano molto forti e decisi, dal mio cazzo partì il primo getto di sborra che entrò in gola, i getti successivi andarono un pò ovunque nel viso di Carla che gemeva e si gustava il mio nettare.
Contemporaneamente, Lei riuscì a squirtare in faccia a Vanessa, vidi i sui getti arrivarle in bocca, e sulla fronte, poi Carla le rispese la testa e se la spinse alle gambe per farle assaporare anche il resto.
Anche Vanessa si masturbò e la sentii godere forse anche squirtare non riuscii a capire se tutto quello che era rimasto a terrà fosse di Carla o di Vanessa.
Carla rilascio il mio cazzo , prese Vanessa per i capelli se la portò vicino ed iniziarono a limonare tra loro, sempre con Vanessa in ginocchio come segno di sottomissione, ma facendole assaggiare tutto il mio godimento.
Avevamo goduto tutti, tutti entusiasti e sicuramente soddisfatti.
E' stato sicuramente il mio piu interessante ed entusiasmante acquisto.
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