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Hot Caffè


di amicopersonale2017
05.06.2019    |    18.103    |    8 9.7
"Sapeva che era un gioco, sfiorando l'orecchio , mi disse: "Grazie, invidia di Martina, ma come è una cara amica, so anche che quando avrò bisogno mi..."


Da molto tempo frequentavo quella caffetteria, ed un bel giorno, si trasformò in "Hot-Caffè".

Il lunedì mattino, Hot-Caffè era frequentato da pochissima gente, la maggior parte delle attività commerciali, avevano il giorno di chiusura, di conseguenza meno affollamento. La commessa del caffè una bella donna sui 50 anni, poteva soffermarsi a fare qualche parola in più con i clienti. Ero uno dei primissimi clienti del mattino. Ero sempre mattutino, tanto che; alcune mattine, arrivavo prima che i croissant venissero sfornati.
Dopo qualche tempo di frequentazione del locale, la conoscenza con Martina, si era allargata alle confidenze, e devo ammettere che in certe circostanze, quella donna aveva suscitato in me, anche un certo intrigo, ma rimanendo sempre con una compostezza impeccabile, nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo qualche mese dopo.
Tanta era la piacevolezza della compagnia, che iniziai ad anticipare la sveglia del mattino, arrivando presto, e anticipando la calca di gente anche nei giorni di maggior affluenza.

Sorseggiavo il primo caffè, attendevo la cottura dei cornetti per poi gustarli con un secondo caffè, la piacevole compagnia di Martina un bel giorno si trasformò in alto erotismo.
La osservavo ogni giorno nei suoi movimenti, nelle sue sinuosità sognavo. Arrivò il giorno in cui, mi feci coraggio, lei era nel retrobottega, passai il bancone, la scorsi di spalle che osservava il forno acceso delle brioche, indossava un tubino sopra il ginocchio e un piccolo grembiulino sul davanti che nascondeva un bel spacco del suo vestito. Il cuore che pulsava e il cazzo che era già in tiro, mi avvicinai alle sue spalle, e la presi da dietro. Non sembrava nemmeno sorpresa della situazione. (A mente fredda poi, pensai che mi avesse intravisto nel riflesso della porta di vetro del forno) Spense il forno e seguirono 15 minuti di alto erotismo, tra baci, limonate, leccate, penetrazioni. Tre o quattro orgasmi sono certo li abbia avuti, alla fine prese con decisione il mio cazzo turgido e rosso ed iniziò a pomparlo con la bocca fino a farmi venire copiosamente e senza che una goccia sporcasse il pavimento. Poi disse: "Nessuna crema per cornetti può essere migliore di questa", sorrise e mi fece cenno di essere veloce a ricompormi e uscire dal retro bottega.

Scopavamo due tre volte a settimana, a volte al mattino ma a volte anche di sera dopo la chiusura del locale. Avevamo anche iniziato a fare dei giochetti tra di poi, spesso Lei , tagliava un cornetto mi faceva godere e lo farciva con la mia crema calda, poi mi faceva vedere che se lo mangiava o me lo faceva mangiare, giochi pazzi ci facevano compagnia nei nostri incontri segreti.
Iniziai a frequentare il locale anche in altri orari. Lo frequentavo come un normale cliente ma in realtà ero ben altro; lei non era libera quindi io ero sempre il piacere segreto dei suoi desideri. Conobbi la clientela che lo frequentava, persone che si salutano normalmente al bar e si scambia qualche opinione sulle news dei quotidiani o sul tempo, e anche un gruppetto di 4 donne, amiche di Martina. Quattro normali donne , che di consuetudine, dopo aver accompagnato i figli a scuola si fermato a chiacchierare e a bere un caffè e altre
Quelle 4 donne però mi osservavano sempre con malizia e in modo strano, ogni tanto scappava una battuta punzecchiante. Martina a volte assecondava a volte aggiungeva malizia a quella che già le 4 amiche espletavano.

Un giorno però misi alle strette Martina, chiedendo se avesse raccontato a qualcuno di noi due. Lei sorrise.... "Dimmi a chi lo hai detto" esclamai!
"Stai calmo" mi rispose, è tutto sotto controllo. Ero un po' pensieroso, anche io non ero completamente libero all'epoca dei fatti, e so bene che le "chiacchiere da bar" poi arrivano anche dove non dovrebbero arrivare. Dopo qualche insistenza ammise che lo aveva detto a quelle 4 donne che vedevo al bar . Erano 4 clienti/amiche di Martina, persone che Lei conosceva bene da molti anni. Mi irrigidii ed ero molto arrabbiato, ci eravamo promessi che tutto doveva rimanere tra noi.
Martina mi disse: "Pensi che loro non abbiano voglia e siano delle sante ? Hanno anche invidia quando io le racconto dei nostri giochetti pazzerelli" e sorrise. Poi inizio a farsi perdonare alla sua maniera, ed io come da perfetto stupido mi sciolsi e la perdonai.
Facemmo sesso sempre con il solito entusiasmo anche quella sera, poi Lei aprì una bottiglia e ci bevemmo un calice.
Sai , mi disse: "Tu sei un uomo con una fantasia senza limiti e questo mi piace, e anche io non sono da meno. Voglio farti una proposta di gioco, sorrideva come una bimba che ha appena combinato una marachella. "Cosa stai farfugliando ?" Replicai io.
"Quelle mie 4 amiche.... quelle hanno una voglia pazza e tu gli piaci, me lo hanno confessato loro stesse. Sapere che scopi anche con loro, mi ecciterebbe e non sarei gelosa se sono io a organizzare il tutto. Spalancai gli occhi ..... mah .... mah... "che cosa intendi ?" chiesi io.
Non intendo partecipare, non intendo vederti, potete farlo tra di voi, ma io decido quale a turno dovrai scopare e tu poi mi racconterai.
Figuriamoci, io con la mia fantasia già volavo alto.
Martina a quel punto, espose la sua pazza idea , e non poteva essere diversamente data la sua spiccata fantasia erotica.

Mi disse: "Stabiliamo che il Lunedì, tu venga qui al mattino presto, come è tua abitudine, e sei mio! solo mio, mi fai godere come tu solo sai fare (e mi baciò con la sua solita dolcezza), e poi..... io confeziono un bel cornetto speciale, ma questa volta non lo mangio. Preparerò un vassoio con altri tre cornetti alla marmellata e li conservo a parte. Alle 8, torni qui, le mie amiche sono puntuali, servirò al loro tavolo i loro caffè ed il piatto con i 4 cornetti , di cui uno speciale . Sorrise ...ed io esclamai, "quanto porca sei !".... fammi finire disse Lei.... ad un certo punto, una di loro si alzerà dal tavolo e andrà verso il bagno, tu la segui e con le chiavi che io ti avrò lasciato, potrai accedere al magazzino, la scopi per bene e poi uno alla volta rientrate in sala. Spiegherò anche a loro questo giochetto, ma vedrai che saranno entusiaste. Nel caso la fortunata vincitrice, non possa farsi scopare, te la fai da dietro, sono tutte aperte anche lì; e mi strizzò l'occhio. Deglutendo la saliva e sentendo il mio cazzo aumentare di dimensione, baciai Martina con la mia potente lingua quasi da provocarle il vomito.

Quel bacio era la conferma che accettavo il gioco. Tutto sommato erano 4 belle "gnocche" .

La settimana successiva iniziò l'eccitante roulette, il mattino presto feci godere al massimo Martina, e quella mattina era particolarmente eccitata all'idea poi che avrei scopato una delle sue amiche, Poi confezionò un bel croissant speciale, preparò il vassoio in modo che tutti 4 i croissant fossero uguali e lo ripose in uno scomparto sotto il bancone.
Tornai al bar poco prima delle 8, volevo essere li quando arrivavano le amiche.
Eccole puntualissime, più belle di sempre. Mi salutarono con un sorriso particolare.
Giorgia la più giovane, occhi e capelli scuri, un bel seno in evidenza. Laura, capelli chiari e occhi scuri, con un bel vestitino che faceva trasparire ogni sua curva. Federica 45 anni con un paio di pantaloni attillati che facevano capire l'assenza degli slip. Stefania la più grande ma forse anche la più maliziosa, minigonna e tacco.
Si sedettero e una di loro disse a Martina: "Martina il solito per favore"
Martina iniziò a preparare i caffè, mentre metteva le tazze sul vassoio mi rivolse uno sguardo provocante e sorrise, si avvicinò e mi disse piano piano: "Sono tutta bagnata" , pensai tra di me: "Non solo tu probabilmente" in quel momento mi passò anche la chiave del magazzino.
Portò il vassoio al tavolo, io osservavo con aria indifferente (o forse anche no) la scena e non nascondo che ero eccitatissimo.
Tre delle 4 donne , aggiunsero lo zucchero e mescolarono il caffè, Si guardavano tra loro, nessuna aveva il coraggio di scegliere il cornetto. Prima un sorso di caffè quasi simultaneamente tutte insieme, poi ; tre mani si allungarono e di seguito la quarta.
Ci fu un attimo di esitazione, ecco l'assaggio dei cornetti ! Fu molto semplice capire chi aveva vinto la scopata, uno sguardo mi fissò e mi sorrise, io mi girai verso Martina , anche lei stava aspettando il verdetto, mi fece un cenno con il capo.
Federica si alzò, con passo deciso imbucò il corridoio che portava alle toilette. Mi incamminai anche io sapendo di avere addosso lo sguardo delle altre amiche e di Martina.
Entrai nell'antibagno, Federica si stava lavando le mani in attesa del mio arrivo, come Martina le aveva spiegato, guardando allo specchio mi sorrise. Dal lato opposto dello specchio, la porta del magazzino, la aprii, ed entrai, Lei doveva attendere che nessun cliente fosse in bagno come da istruzioni di Martina.
Dopo due minuti sentii la porta del magazzino aprirsi e di seguito un giro di chiave per richiederla.
Io ero dietro uno scaffale già con il cazzo fuori e me lo stavo masturbando, in attesa che la fortunata vincitrice potesse usarlo a suo piacimento.
Federica girò l'angolo e quando mi vide, la sua lingua fece il giro delle sue labbra, si avvicinò fissando più il mio sguardo che il mio cazzo, quando fu proprio di fronte a me, la vidi lentamente abbassarsi senza mai distogliere i suoi occhi dai miei.
Le sue mani scesero parallele sfiorando la mia camicia, poi si unirono prendendo il mio cazzo e portandoselo in bocca, inizio un delicato pompino.
Avevo il cazzo enorme in quel momento eppure per quanto grande e grosso fosse, lo vedevo scomparire completamente nella sua bocca, poi lo faceva uscire, faceva un giro di lingua attorno al glande e poi lo ingoiava nuovamente.
Proseguì così per qualche minuto, perdevo qualche goccia ma lei prontamente la risucchiava. Avevo le vene attorno al cazzo che sembravano corde che legavano un salame, sentivo le sue labbra premere e la lingua che mi torturava il glande anche quando non la vedevo.
Quando Federica capì che ero al massimo dell'erezione, si chinò in avanti a gambe aperte, appoggiata allo scaffale di fronte, mi disse "Sbattimi".
In un attimo le calai i pantaloni elasticizzati , ed iniziai a scoparla con forza. Avevo intuito giusto, la "porca" girava senza slip.
Lo scaffale ad ogni colpo barcollava, quando inarcava la schiena capivo che le piaceva ed in quei momenti davo ancora più forza, sentivo i miei fianchi sbattere forte contro i suoi glutei. Ava i capelli raccolti, le presi la coda, tiravo indietro i capelli e infilzavo il cazzo nella sua figa ormai sudicia.
Usando il giusto ritmo e il giusto turpiloquio, la feci sentire sbattuta come una troia vogliosa, sapevo che questo volevano quelle 4 zoccole amiche di Martina.
Aumentai il ritmo e quando vidi che Lei si inarcò molto di più, li diedi gli ultimi tre colpi violenti e la sentii godere come una troia.
La lasciai respirare e sentire la grandezza del cazzo che aveva dentro di se, poi la girai e la spinsi a inginocchiarsi di fronte a me.
Iniziai a masturbarmi davanti al suo viso e alla sua lingua che tutta estesa le arrivava al mento, ansimava come una forsennata dalla voglia di sperma, qualche minuto di masturbazione e fu accontentata; Un getto, un secondo, un terzo che le arrivò alla fronte, gocciolava di calda crema che cercava in tutti i modi di raccogliere con la sua lingua. e dove non poteva arrivare usava le dita che poi si leccava.
Aveva lo sguardo selvaggio, malizioso e trasgressivo, ripulì tutto il mio cazzo, leccando anche lo scroto.
Si alzò, tirò fuori la lingua e ci furono intesi baci tra di noi con le lingue che si intrecciavano.
Sapeva che era un gioco, sfiorando l'orecchio , mi disse: "Grazie, invidia di Martina, ma come è una cara amica, so anche che quando avrò bisogno mi farà questo regalo"
Mi diede un ultimo bacio leggero sulle labbra, si ricompose e uscì.
Prima di uscire anche io, dovevo attendere il via libera di Martina come era nelle sue istruzioni. Osservavo il cellulare in "attesa del via libera" , ma Martina non scriveva. Pensai che forse stava scambiando qualche parola con le amiche.
Dopo 15 min vidi la porta del magazzino aprirsi: "Martina"..... "Non dovevi darmi il via libera ? " le chiesi.
"Sì" rispose Lei, ma volevo dartelo di persona. La sua mano destra strinse con forza il mio cazzo dentro ai pantaloni e la sua lingua si infilò nella mia bocca.
Poi chiese: "Porco, hai limonato la Federica con questa lingua selvaggia?" .... sorrisi e annui , e Lei mi lecco ancora, poi slacciò i miei pantaloni e si inginocchiò dicendo: "Fammi sentire questo cazzo che profuma ancora di fica della Federica" ed iniziò a leccarlo con dei gemiti di incredibile apprezzamento, mmmmm mi piace sentire il profumo di fica della Federica. Se lo gustò un po', ma non troppo, aveva lasciato al banco la sua amica Giorgia, e non poteva soffermarsi molto.
Si ricompose, mi disse: " Sei stato bravo , Federica ha confermato e ha ringraziato anche me. Prese un cartone di bottiglie e uscì, "2 minuti e puoi uscire disse".
Quando uscii mi guardai allo specchio del bagno, sembrava fosse passato un ciclone nel mio sguardo, mi sciacquai con acqua fresca e con l'aria più indifferente possibile tornai in sala, pagai il caffè strizzai un occhiolino ed uscii.

A scadenza settimanale, ripetemmo la colazione del Lunedì trasgressiva , le amiche di Martina erano tutte delle gran porche. Da quando iniziammo quel gioco anche Martina si era trasformata, notavo in Lei un modo di godere ogni volta più spregiudicato, mi baciava e si faceva scopare come non era mai successo.

Arrivò il 6 Febbraio, il suo compleanno, ovviamente quel giorno non poteva permettersi tante trasgressioni, aveva la prassi festeggiamenti famigliari da espletare, pallosa ma obbligatoria.
Ci accordammo per festeggiarlo insieme il Venerdì seguente alla sera. Avevamo una locanda che usavamo per i nostri incontri segreti serali, da noi soprannominata Hot-Caffè-Privè. Martina mi massaggiò il giorno stesso verso le 12.00, e mi scrisse: "Confermo per stasera ! Porta il vino, al resto ci penso io, ci vediamo all'Hot Caffè Privè alle 20.30"
Uscito dall'ufficio, mi recai a prendere un buona bottiglia di Franciacorta, rientrai, la misi in frigo e mi preparai.
Alle 20.30 in punto come erano d'accordo, parcheggiai l'auto davanti alla locanda. Solitamente lei arrivava sempre prima di me, si faceva doccia e si preparava li, da casa usciva ufficiosamente per andare in palestra e poi pizza con le compagne di corso fitness.
Salii le scale, bussai alla porta, mi accorsi che la porta non era chiusa ma solo appoggiata, quindi la aprii. La sua voce, sovrastando la musica di sottofondo, mi giunse da oltre il corridoio che dava alla camera: "Sei tu Max ?", "Certo !" risposi io, "Vieni vieni sono qui" .
Aveva messo un cd che le avevo regalato io a Natale, mi fermai un attimo nel piccolo cucinino appena dopo l'ingresso, per mettere il vino in frigo, e vidi che aveva preparato con maestria e colore, dei bei piattini con snack e dolcetti.
"Arrivo! arrivo! sussurrai dalla cucina, preparati che è la tua festa"..... feci tre passi e arrivai sulla soglia della camera, rimasi a bocca aperta, senza parole e occhi spalancati.
Sul letto con la testa appoggiata alla testiera, Federica e gambe spalancate, e Martina che le leccava la figa, di fianco a loro due, Giorgia e Stefania che limonavano e si masturbavano a vicenda..... Io impietrito sulla porta. Mha... mha... non mi uscivano parole.
Martina mi disse: "Il mio compleanno lo festeggio come voglio io, ma qui c'è tanto bisogno di cazzo, puoi aiutarmi?" io sorrisi , in tempo zero ero sul letto, a spogliarmi ci pensarono loro.
Mentre baciavo, leccavo e scopavo a turno tutte quante le donne, osservavo con molta attenzione Martina, godeva proprio anche con loro, leccava ogni parte del loro corpo con maestria e desiderio, appena tiravo fuori il cazzo dalla figa di qualche sua amica era pronta a leccarlo.
Tra una scopata e l'altra, la bottiglia di vino si svuotò, e con il brio delle bollicine la serata si infiammò ancora di più.
Tutte avevano lo stesso regalino, una scopata davanti una dietro, e mentre io penetravo dietro, Martina leccava davanti, le altre due a riposo limonavano.
Ad un certo punto, Giorgia la più grande, e quella che si sentiva la coordinatrice del gioco, disse: "Ora arriva il regalo per Martina"
Max, facci vedere qui per terrà come fai godere Martina. Presi Martina la stesi a terrà a pancia in su, le alzai le gambe e iniziai a scoparla, potevo sbatterla forte in quella posizione, se fosse stata sul letto avremmo fatto rumore. Le sue amiche si misero ai lati, la baciavano dappertutto, le loro lingue passavano ogni centimetro del suo corpo. Martina gemeva dalla goduria.
Giorgia baciandola, inizio un turpiloquio spinto: "Sei porca vero ?" Ssiii rispondeva Martina....
Giorgia si mise a cavalcioni sopra la faccia di Martina e si faceva leccare fica e culo. Poi disse: "Apri la bocca troia", con le mani si allargò la figa che era rosa vivo, ci fu un attimo di attesa ed iniziò a pisciare, bevi porca, bevi che questo è meglio del Franciacorta.
Le altre amiche mettevano le loro mani sotto il getto e poi si leccavano le dita. io pompavo Martina e osservavo l'orgia, il cazzo mi esplodeva ma trattenevo più che potevo.
Federica (che a mio parere era la più porca delle quattro) ogni tanto passava sulle mie labbra le sue dita bagnate e mi faceva leccare.
Dopo Giorgia fu il turno di Stefania, Martina a volte andava in apnea , le mancava il respiro, poi sputava, ma stava godendo alla grande, Federica fu l'ultima, mi fece un cenno per dire stai pronto, Lei non pisciò, iniziò a toccarsi, ad un certo punto vidi la sua faccia cambiare colore squirtò come fosse una pisciata ma con una pressione da paura, in quel momento anche io rilasciai tutto il mio desiderio, Martina provò un mega orgasmo , la sua schiena si curvò, alzando il bacino, facendosi penetrare ancora più in profondità. Godeva di vagina con il mio cazzo dentro, e di bocca con il getto di Federica. Stefania le massaggiava il clitoride e Giorgia le leccava i capezzoli.
Martina venne tre volte di seguito, aveva la faccia rossa, il trucco le era colato ovunque, era in condizione post/tortura, sfinita ma soddisfattissima come non aveva mai avuto modo di esserlo prima.

Fu la festa di compleanno più hot mai vissuta.
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