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Fregola


di tommygunn
02.05.2016    |    7.743    |    3 7.6
"E niente, sono qui a casa con la fregola nelle mutande e la moglie al lavoro..."
...E niente, sono qui a casa con la fregola nelle mutande e la moglie al lavoro.
Accendo il pc, vado sul mio sito di annunci preferito per cercare compagnia, ma tra gli amici nessuno è online.
Impreco ma non mi faccio prendere dallo sconforto e comincio a curiosare tra i profili.
Come sempre coppie e singole sono inavvicinabili e le pochissime che accettano i singoli sono intasate come le autostrade in agosto, inoltre io cercavo qualcuno che fosse full bisex e qui le probabilità si riducono davvero all'osso...
Ad un certo punto mi imbatto, per caso, in un gruppo di bull che si propone per una gangbang e che sono stranamente online proprio in quel momento.
Subito mi balenano in mente una quantità di fantasie e, prima di rendermene conto, gli avevo già mandato una mail.
La risposta arriva quasi immediata dicendo che loro sono disponibili anche subito.
In un attimo mi trovo con il cazzo durissimo e un brivido di eccitazione al buchetto.
Mi faccio una doccia, più per calmarmi che altro, e nel giro di una mezz'ora sono alla location.
Si tratta di un casolare piuttosto sperduto in mezzo alla campagna, dall'aria trasandata e un po' inquietante.
Vedo delle auto parcheggiate e capisco che mi stanno già aspettando. Busso, la porta si apre e vengo invitato a entrare in una stanza che nulla ha a che vedere con l'esterno: dall'arredamento, le tende, le poltroncine e i tappeti sembra quasi un bordello ottocentesco e tutto l'ambiente trasuda erotismo.
Mi fanno sedere su un divanetto e mi offrono del prosecco mentre facciamo quattro chiacchiere. Sento che l'alcol, a stomaco vuoto, comincia a illanguidirmi ma sono talmente eccitato che non ce ne sarebbe comunque stato bisogno.
Loro sono una mezza dozzina, tutti ben messi, con fisici più o meno tonici ma, mediamente, tutti abbastanza carini: un buon assortimento.
A un tratto qualcuno comincia a spogliarsi e io vengo esortato a fare lo stesso. Poi uno a uno si avvicinano sventolandomi sotto il naso i loro membri eretti. Il profumo di maschio satura l'aria e in un attimo mi da alla testa più del vino e così afferro il più vicino e comincio a succhiarlo vorace.
A turno mi scopano la bocca, qualcuno con delicatezza, qualcuno con forza; mi strusciano le cappelle umide di umori sulla barba e io sono completamente in trance.
Uno mi chiede se sono pronto a essere scopato e subito gli rispondo che non lo so visto che sono praticamente vergine ma, non ho ancora finito di parlare che, senza nemmeno rendermene conto, mi sono già posizionato a quattro zampe: pronto all'uso.
Arriva allora quello che loro chiamano "l'esperto" e si piazza dietro di me. Chiudo gli occhi e lo sento trafficare col mio buchino: mi lubrifica per bene, mi massaggia, mi stuzzica con uno, due dita e poi, con una pazienza infinita, mi penetra. Sento lo sfintere aprirsi e il suo cazzo farsi strada dentro di me e, quando è arrivato a fine corsa, muoversi avanti e indietro lentamente. Io, nel frattempo godo come un matto e succhio cazzi a ripetizione. Ora, davanti e dietro di me, si danno il cambio con un ritmo forsennato e io sono completamente perso in questo turbine di piacere. C'è chi è più delicato, chi è più rude, chi mi prende per i fianchi e mi sbatte come una troia.
Ad un certo punto sento qualcosa di enorme che mi si appoggia fra le natiche. Vorrei protestare, chiedere pietà, ma una cappella sta cercando di sfondarmi la gola e non mi resta che confidare nella sua clemenza. Fortunatamente ci prova un paio di volte ma, quando vede che non c'è verso di farlo entrare, desiste. Tiro un sospiro di sollievo ma, dopo di lui, è il turno di uno che mi prende e, dopo avermi assestato due belle sculacciate, mi prende e mi stantuffa con foga animalesca finché non emette una specie di grugnito e sento il suo cazzone pulsare di piacere dentro di me.
Mi guardo intorno e vedo che tutti si stanno masturbando furiosamente così capisco che è finalmente giunto il momento di ricevere quello per cui ero venuto fin qui.
Il tizio che mi stava scopando si sfila e io mi metto seduto, con lo sfintere ancora boccheggiante, ad aspettare ciò che mi spetta: mi si avvicina e, strappandosi il preservativo, comincia a colpirmi le guance con una pioggia bianca, profumata e bollente. La voglia di aprire la bocca e bere tutto è tanta ma è la prima volta che incontro queste persone e la sicurezza non è mai troppa...
Dopo di lui si avvicinano uno ad uno o a coppie, inondandomi il viso di sborra calda che mi cola sulla fronte, sugli occhi, sulle labbra fin sulla barba folta, inebriandomi del suo profumo.
Quando anche l'ultimo cazzo, quello enorme, quello che non è riuscito a sfondarmi, ha degnamente concluso la parata, facendomi letteralmente una doccia di crema, è arrivato il mio turno: mi sono sdraiato e, buttando le gambe indietro, sopra la testa, mentre con una mano mi accarezzavo il buchino, ancora sensibilissimo dopo le tante attenzioni ricevute, con l'altra ho cominciato a segarmi: non ci sono voluti che pochi secondi prima di raggiungere un orgasmo portentoso e, a questo punto, ho spalancato le labbra, placando finalmente la mia sete con il mio stesso sperma.
Mi ci è voluto qualche minuto per riavermi dopo aver goduto così tanto. Nel frattempo i ragazzi si erano già rivestiti e si stavano dando da fare per rassettare. Una volta ripulitomi e rimesso in sesto li ho salutati e loro, gentilissimi, mi hanno ringraziato per la giornata, rivelandomi che era la prima volta che ospitavano un uomo e, per alcuni, era in assoluto la prima esperienza omosessuale. Prima di lasciarci ci siamo scambiati la mail col proposito di rivederci al più presto e, soprattutto, la promessa di allenarmi e poter finalmente riuscire a soddisfare anche quel cazzone enorme che era rimasto a bocca asciutta.
Tornando a casa, in macchina, sentivo ancora il mio culo completamente aperto e l'odore di liquido seminale che mi impregnava la barba e, nel frattempo, pensavo a come avrei fatto a raccontare a mia moglie questa esperienza, a quanto si sarebbe eccitata ad ascoltarla e a quando l'avrei portata a conoscere i miei nuovi amici...
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