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GIRETTO IN BARCA A VELA. 1-2-3 di 8 – i nuvoloni, l'imbarco, le carezze sul pontile


di solo-mare
28.03.2020    |    2.737    |    1 8.8
"Per salire sull'imbarcazione bisognava passare, come in tutte, in una passerella stretta e Eva aveva paura, quasi un ponte tibetano dove sotto c’era il..."
GIRETTO IN BARCA A VELA. 1di 8 – i nuvoloni
Da aprile a settembre il martedi giovedi e sabato sono in barca qualche volta anche la domenica, sono un libero professionista e mi posso permettere di lavorare un giorno SI e uno NO salvo business importanti.
Quella mattina del racconto iniziò come tante altre del periodo indicato: da solo in porto per piccole manutenzioni, pulizia, lavoretti vari e solo sarei rimasto per tutto il giorno.
Giornata calda, com’è sempre a mare anche in aprile/maggio, con piacevoli brezze marine che danno sollievo per il caldo e per il freddo.
Ogni tanto controllavo il telefono per sms o telefonate di lavoro giacché libero professionista e tutte le volte che lo facevo, aprivo anche la pagina del sito per vedere se qualcuno avesse scritto oppure visitato il mio profilo, ma come nella maggior parte dei casi, non vi era nessun messaggio, o nessuna visita interessante, solo rotture di scatole per il lavoro che i miei collaboratori non erano riusciti a risolvere.
Uno sguardo agli annunci in zona.
Destò il mio interesse, il lastminute di una coppia che mi aveva dato amicizia con cui scambiavo messaggi brevi e formali per parecchio tempo, ma che nei fatti non mi aveva mai dato spazio.
Dicevano che stavano uscendo presto da casa per andare in una spiaggia a prendere il sole non lontano dal mio ormeggio, che avrebbero voluto incontrare qualcuno, e che aspettavano proposte interessanti.
Scrissi più per gioco, che per altro convinto che come sempre non mi avrebbero risposto o solo saluti formali.
Scrissi che se volevano fare qualcosa di particolare, sarei stato a loro disposizione, in una location molto insolita e particolare, quale la mia bella barca a vela, uno sloop di 12 metri con 3 + 1 cabine matrimoniali.
Il sole splendeva alto, la brezza di scirocco rendeva piacevole la giornata, ma all'orizzonte si scorgevano qualche nuvola che non prometteva niente di buono.
Dopo poco ricevetti la loro risposta, negativa, non accettavano la mia proposta, poiché preferivano trascorrere la giornata in spiaggia.
L'entusiasmo salito alla vista di quel numerino rosso che indicava la presenza di un messaggio, si smorzò subito dopo alla lettura dello stesso.
Educatamente com’è mia abitudine per il lavoro e per il gioco dissi che nel caso avessero cambiato programmi sarei stato disponibile per un caffè o un aperitivo.
Nessuna speranza: scrissero che sarebbe stato difficile avevano deciso per la spiaggia.
Finì cosi la discussione via chat
Le nuvole si trasformarono in nuvoloni si avvicinavano, l'intensità del vento saliva, e la giornata diventava più fresca.
Iniziai a finire le manutenzioni in atto, prima di essere sorpreso da quelle brevissime perturbazioni, classiche di quel periodo, che non si fece aspettare.
Vennero giù solo alcune gocce, accompagnate da brevi raffiche di vento, che non furono niente di che, ma che scoraggiarono chi in quel momento era in gia automobile diretti alla spiaggia ignari della brevissima durata del fenomeno.
Pensai alla coppia che aveva optato per la spiaggia, e quasi per ripicca scrissi loro chiedendo se erano arrivati in spiaggia.
Risposero subito che erano in viaggio dicendo che stavano riflettendo sulla scelta di andare in spiaggia, e che se l'invito era ancora valido, sarebbero venuti da me per un drink, ma solo per conoscerci.
Stabilimmo un punto d’incontro per la mezz'ora successiva.

GIRETTO IN BARCA A VELA. 2 di 8 – l’imbarco
Incredulo e quasi meravigliato dal susseguirsi degli eventi, mi feci una doccia veloce, e mi recai al parcheggio esterno del porto.
Erano già lì. Mi avvicinai fino a loro in vettura, scesi e mi presentai.
Marco, un ragazzo di circa 45 anni, fisico asciutto, curato, con una voce possente che quasi ti metteva in soggezione.
Eva, longilinea di media altezza con un fisico niente male, capelli lunghi, molto carina e con uno sguardo da felino.
Cercai di non concentrarmi solo su di Eva, per non essere indiscreto, e per dare la giusta considerazione anche a Marco, ma la voglia possedere quel corpo dolce e sensuale ormai mi aveva assalito e non riuscivo a pensare e guardare altro.
Parlammo del più e del meno, giusto per smorzare quell'imbarazzo che normalmente si crea in queste occasioni, fino a quando Marco mi ricordò del drink promesso.
Con l'entusiasmo di un ragazzino alla prima uscita con una donna, dissi loro di lasciare la vettura al parcheggio esterno del porto e di salire sulla mia macchina abilitata ad oltrepassare il cancello della sicurezza.
Non ricordo i pensieri che mi sfiorarono la mente in quel momento ma ricordo che ero eccitato dalla situazione improvvisa, e che in ogni caso, sarebbe stata positiva anche solo per un drink.
Salendo sulla mia auto Eva si posizionò nei sedili posteriori dietro il suo compagno.
Sentivo il suo profumo e dallo specchietto cercavo di spiare i suoi lineamenti e cercavo il suo sguardo.
Percorrendo la banchina del porto osservavano le barche ormeggiate ed ogni tanto si lasciavano andare in qualche commento di desiderio nel possedere qualcosa del genere.
Passata la seconda guardiola, arrivammo al parcheggio riservatomi.
Per salire sull'imbarcazione bisognava passare, come in tutte, in una passerella stretta e Eva aveva paura, quasi un ponte tibetano dove sotto c’era il vuoto e dall’altra parte la perdizione.
Da buon comandante, sapendo che a moltissime donne tale passerela mette paura mi feci carico dalla sua borsetta, e oltrepassata per primo la stessa, le tesi la mano per accompagnarla in quel piccolo tragitto.
Al suo arrivo volutamente non mi spostai e si dovette strusciare su di me, per raggiungere l’ampio pozzetto.
Il suo compagno, invece con estrema agilità oltrepassò il passaggio obbligato.
Una volta dentro, dopo dato il canonico “benvenuti a bordo” del comandante, mostrai loro la barca, prima l’esterno poi le 3 cabine letto matrimoniali, il bagno, la cucina, la dinette il cui tavolo abbassandosi forniva un maxi lettone all’interno dove in inverno e la notte giocavo con le coppie.
Ogni occasione era buona per cercare il suo contatto fisico con Eva.
Il suo profumo era dappertutto e ormai il desiderio che avevo di giocare con loro era all'estremo.

GIRETTO IN BARCA A VELA. 3 di 8 – le carezze sul pontile
Uscimmo dall’interno della barca nel pozzetto e loro si sedettero sui cuscini della panca di dritta ed io di fronte a loro nell’altra panca.
Nulla ci separava perché il tavolino del pozzetto era nella posizione di chiusura per la navigazione.
Da quella posizione potevo osservare bene le curve del corpo di Eva e i suoi movimenti delicati. Era davvero sensuale, bella e probabilmente anche una bomba di passione.
Continuammo a parlare per un pò, non c’era nessuno sul pontile né sulle barche a fianco e antistanti.
Marco ad un certo punto si avvicinò a Eva iniziando ad accarezzarle le gambe.
Eva non disdegnava e si guardavano negli occhi come se volessero capire le intenzioni reciproche.
A un certo punto Marco che mi vedeva molto imbarazzato e m’invitò a sedermi nella loro panca, a fianco a Eva.
Non me lo feci ripetere due volte, e in men che non si dica fui al suo fianco.
Ora il suo profumo era veramente forte e intenso. Marco continuava ad accarezzare le sue gambe e Eva ogni tanto guardava negli occhi del compagno cercando una approvazione ai suoi comportamenti poi guardava me in modo molto timido.
Nel suo sguardo vedevo la voglia di sesso. Calò in quella barca che stava per vivere una scena sicuramente mai vista, un silenzio quasi irreale.
Restai fermo a osservare mentre Marco continuava ad accarezzarle più energicamente la coscia, aspettando un cenno che mi autorizzasse a fare altrettanto.
A quel punto Marco mi disse che se volevo, potevo anch’io, guardo Eva per cercare la sua approvazione che timidamente arrivò con un cenno ti testa.
Eva guardò sul pontile e sulle barche adiacenti, vide che non c’era nessuno, si girò a guardarmi con un sorriso quasi imbarazzato fece un cenno con la testa anche a me.
Io iniziai ad accarezzarli i lunghi capelli castani portandoglieli dietro la nuca e scoprendo il collo.
Apprezzò molto questo gesto rimarcando che da gentiluomo non mi buttai né alle gambe ne al seno, come spesso accade.
Mi avvicinai e le baciai dolcemente il collo.
Sentii la sua pelle morbida, vellutata, e il suo profumo, e sentii il calore delle mie labbra a contrasto con la sua freschezza.
Eva rispose allungando una mano destra sulla mia coscia, la sinistra era da qualche tempo sulla coscia del marito.
Io con una mano sotto la sua canotta le accarezzavo la schiena, e con l'altra l'interno coscia, mentre continuavo a baciare il suo collo, alternando brevi morsi a leccate.
Ogni i nostri sguardi s’incrociavano.
Ero ormai al massimo dell'eccitazione e i miei boxer da marinaio non nascondevano l'evidente gonfiore. Sentivo le contrazioni sul mio pene e allo stesso modo i battiti del mio cuore.
Marco le sfilò la canotta e facendola rimanere con il reggiseno del bikini che aveva indossato a casa per andare in spiaggia, subito le accarezzò dolcemente il seno sodo che fuoriusciva dal costume da bagno, i suoi capezzoli iniziavano a indurirsi e allungarsi.
Iniziammo a 4 mani sbottonare i jeans di lei e per facilitarci si alzò stando in mezzo a noi. Mentre il suo compagno le smontava i pantaloni io le baciavo dolcemente la schiena, e quando mi trovai davanti alle sue natiche separate da un filino nero del perizoma del bikini, la mia lingua scivolò lentamente sulla schiena provocando in Eva un brivido che le accapponò leggermente la pelle.
Ora era tranquilla in costume da bagno su una panca del pozzetto della mia barca a vela che prendeva il sole che si era preposta andando al mare, anch’io e il suo compagno indossammo un bermuda di rito.
Si sedette nuovamente, guardò verso il pontile e le barche adiacenti, non c’era ancora nessuno e con le mani ci accarezzo i cazzi che stavano soffocando dentro i bermuda.

(SEGUE) - Storia vera scritta durante le pressanti restrizioni COVID19 (si suggerisce di leggerli nell’ordine) mi aspetto un commento..


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