Prime Esperienze
Il respiro del mare


14.01.2025 |
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"Parlavano di sogni, di passioni, di piccole delusioni e di promesse mai mantenute..."
Era una sera di primavera quando Giulia decise di partire. La vita a Milano, tra ritmi frenetici e appuntamenti di lavoro, l'aveva consumata. Aveva bisogno di una pausa, di ritrovare se stessa lontano dalla città. E così, con un semplice biglietto del treno in mano, si trovò diretta verso un piccolo paese di mare che aveva visitato da bambina, ma che non aveva mai dimenticato.Arrivò al tramonto, quando il cielo si tingeva di arancione e il mare brillava come un tappeto di diamanti. La brezza salata le accarezzava il viso mentre camminava lungo il vecchio molo, dove le luci dei lampioni si riflettevano sull'acqua. Non c'era nessuno, solo il suono delle onde che si infrangevano dolcemente sulla riva.
In quel momento, vide una figura lontana. Un uomo stava fissando il mare, la schiena piegata come se stesse cercando qualcosa all'orizzonte. Giulia non poté fare a meno di osservarlo: i suoi capelli scuri, spettinati dal vento, e l'aria pensierosa che emanava lo rendevano affascinante, misterioso. Forse era solo un turista come lei, oppure un locale che amava il mare quanto lei.
Si avvicinò lentamente, senza fare rumore, e quando fu a pochi passi da lui, il suo piede scivolò su una pietra bagnata. L'uomo si voltò di scatto e la vide. I loro sguardi si incrociarono, e per un attimo il tempo sembrò fermarsi.
"Scusa, non volevo disturbarlo," disse Giulia, arrossendo. "Sono solo... qui per un po' di tranquillità."
L'uomo sorrise, un sorriso che sembrava nascere dal cuore. "Non disturbi affatto. Anzi, è bello che ci sia qualcun altro a godersi questo angolo di mondo."
Giulia si sedette accanto a lui, in silenzio, osservando insieme il mare che ondeggiava sotto la luce delle stelle. Non avevano bisogno di parole, era sufficiente la compagnia, il semplice essere lì, in quel momento.
"Mi chiamo Luca," disse finalmente lui, rompendo il silenzio. "Sono cresciuto qui, ma non sono mai riuscito a staccarmi da questo mare. È come se avesse qualcosa da raccontarmi ogni volta che lo guardo."
Giulia lo guardò, incuriosita. "Io sono Giulia. Vengo da Milano... Ho bisogno di ritrovare un po' di pace. E questo posto è il migliore che potessi immaginare."
Luca la guardò con occhi che sembravano leggere tra le righe della sua vita, come se avesse capito più di quanto lei avesse detto. "A volte, il mare è l'unico posto dove possiamo davvero ascoltarci. È come un respiro profondo che ti fa dimenticare tutto il resto."
Giulia annuì, sentendo quelle parole risuonare dentro di sé. Il mare aveva sempre avuto quel potere su di lei, ma ora, con Luca accanto, sembrava che ogni onda fosse un po' più dolce, ogni respiro più profondo.
Passarono le ore, e la conversazione si fece più leggera, più intima. Parlavano di sogni, di passioni, di piccole delusioni e di promesse mai mantenute. Ma soprattutto, parlavano di quella sensazione che a volte ci sfugge, quella di essere nel posto giusto, nel momento giusto, con la persona giusta.
Quando la notte ormai si era fatta profonda, Giulia si alzò lentamente. "È tardi, forse dovrei tornare al mio alloggio," disse, ma non voleva davvero andare via.
Luca si alzò con lei. "Vieni domani," disse con un sorriso. "Tornerò qui al mattino, al solito posto. Se ti va, possiamo fare una passeggiata lungo la spiaggia."
Giulia lo guardò, e senza pensare troppo, annuì. "Mi piacerebbe."
Si salutarono con un lieve abbraccio, il tipo di abbraccio che diceva molto senza bisogno di parole. E mentre Giulia si allontanava, con il cuore che batteva forte, il mare sembrava parlare ancora una volta, come se avesse già scritto il futuro, come se quel piccolo incontro fosse solo l'inizio di una storia che, forse, avrebbe avuto più di un respiro.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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