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Prime Esperienze

Quella fantasia con Claudia (1^ parte)


di Dommaz69
11.04.2017    |    4.118    |    1 9.3
"Rapidamente sono sul tuo clitoride, lo accarezzo dolcemente, tu ti lasci andare ad un gemito e tremi per l'emozione di quel tocco..."
Ciao a tutti. Vorrei condividere con voi questo racconto, frutto di uno scambio fitto di messaggi privati con una persona che era iscritta a questo sito.
Si tratta di un gioco nato tra due persone lontane ma accese dal desiderio.
Spero vi piaccia.

Abbiamo parlato a lungo dei miei problemi familiari via mail, ti ho raccontato un sacco di cose di me e ti sei convinta a fidarti ed incontrarmi dal vivo per la prima volta.
Ho accettato il tuo invito con entusiasmo, quasi non credevo ai miei occhi quando via mail mi hai passato il tuo numero di cellulare per prendere accordi e non credevo alle mie orecchie quando la tua voce calda e vellutata mi ha risposto al telefono...
La primavera era alle porte, il profumo deliziosamente dolce della pineta mi riempiva i polmoni e mentre ti aspettavo su una panchina del lungomare il cuore mi batteva nel petto come la grancassa di un gruppo rock.

Controllo il cellulare, alzo gli occhi e noto una splendida donna camminare verso di me, veste molto elegante con un tailleur gessato grigio, la gonna appena sopra al ginocchio, calze nere e tacco vertiginoso; ha un fisico davvero bello, quanto mi piacerebbe conoscerla!
Sono talmente preso dai miei pensieri che nemmeno mi accorgo che quella splendida donna mi ha raggiunto ed è ferma proprio davanti a me: "Domenico?"
"Si! Claudia?"
Mi rispondi con un bel sorriso, mi alzo e ci salutiamo con un abbraccio.
Ti accompagno a spasso per il centro, chiacchiere, risate e un gelato che andiamo a consumare in un'area picnic deserta e lontana da sguardi curiosi.
Ti osservo mentre gusti il tuo cono gelato, la tua lingua lo accarezza delicatamente, le tue labbra si chiudono gustando piccolissimi bocconi di quella deliziosa crema, poi ancora la lingua che provvede a pulire maliziosamente ogni residuo sulle labbra.
La tentazione è quella di passare sulla tua panchina, abbracciarti e baciarti appassionatamente, ma la mia maledetta timidezza mi fa sempre temere al peggio; che forse il mio comportamento sarebbe eccessivo, che potrebbe rovinare questo splendido momento, quindi me ne resto al posto, guardandoti sorridendo come un ebete e giocherellando con la chiave dell'auto....
Questa ovviamente dopo pochi attimi mi scivola di mano e cade a terra tra la sabbia, mi piego a cercarla, la ritrovo subito ma rimango piegato sotto il tavolo: davanti ai miei occhi una visione straordinaria, le tue belle gambe incrociate, la tua scarpa decolleté col tacco, non riesco a distogliere lo sguardo da quel magnifico panorama...
Tu cambi posizione alle gambe, non so se ti sei accorta del mio sguardo, so solo che accavallandole in senso opposto mi offri l'opportunità di vedere il tuo reggicalze, la parte rosea delle tue cosce belle, sode, tornite...
E' un attimo che mi manda in confusione totale, non ho più paura di nulla, non riesco a fare altro che scrutarti le cosce e avvicinarmi per annusare meglio il tuo profumo più intimo.
Mentre ridacchiando mi prendi in giro credemdomi ancora alla ricerca delle chiavi, io mi accoccolo davanti alle tue gambe e rompo gli indugi posandoti timidamente una mano sul ginocchio. Ti sento trasalire per un attimo, non ti aspettavi di essere toccata, ma subito ritrovi la calma e ti godi la mia carezza calda che dal ginocchio sale alla tua coscia e si intrufola sotto l'orlo della gonna scivolando sulla calza alla ricerca della tua pelle morbida e vellutata.
Allarghi le gambe lentamente e regali alle mie mani un comodo accesso per raggiungere il tuo sesso voglioso di carezze. Non mi faccio attendere; rapidamente le mie dita raggiungono il tessuto leggero del tuo perizoma, lo accarezzano, lo tastano, poi lo scostano da parte per accarezzare il tuo pube, i riccioli setosi e già umidi, alla ricerca del tuo bottoncino del piacere. Rapidamente sono sul tuo clitoride, lo accarezzo dolcemente, tu ti lasci andare ad un gemito e tremi per l'emozione di quel tocco.
Avvicino la mia bocca alla tua fica profumata, il mio alito caldo ti fa gemere e tremare ancora più forte, lasci scivolare il bacino sulla panca verso di me, aprendoti il più possibile e arrendendoti completamente alla mia bocca, alla mia lingua.
Un altro gemito profondo accompagna il primo contatto della mia lingua sulle grandi labbra, un sospiro - "Ohh siii..."- quando lecco e succhio con avidità il tuo clitoride. Il lavoro di lingua si fa più intenso, sempre più scalmanato, sento che ti piace, sento che sei vicina a venire; i tuoi umori dal sapore del miele mi stanno bagnando tutto il viso inebriandomi, togliendomi ogni freno.
Tu inizi a scalpitare, ad agitarti, il tuo respiro si fa più affannoso, afferri la mia testa tra le mani, accarezzi i miei capelli, poi un grido soffocato e mi stringi la testa tra le gambe, i tuoi movimenti diventano incontrollabili, stai venendo e la cosa mi riempie di soddisfazione.
Riemergo da sotto il tavolo, ci guardiamo negli occhi mentre stai ancora cercando di riprendere fiato, i miei occhi ora sono proprio di fronte ai tuoi grossi seni, coperti a stento dal corpetto nero che indossi sotto la giacca del tailleur. Appoggio la faccia, vorrei soffocare in mezzo ai tuoi seni! Con i denti abbasso il bordo del corpetto fino a scoprirti i capezzoli, grossi e ritti per l'eccitazione. Prendo a succhiarli come un poppante, tu abbracci amorevolmente la mia testa, spingendomi sempre di più sui tuoi seni poi mi fermi e mi fai alzare in piedi. Posi la mano sulla patta dei miei jeans, sotto il tessuto il mio pisello preme e sussulta voglioso di te, ansioso di essere liberato per godere delle tue carni. La zona è deserta ma preferisco essere più prudente; ti prendo per mano e mi dirigo verso il capanno di uno stabilimento balneare. Coperti da quel riparo di fortuna, mi getto nuovamente tra le tue braccia e nella tua scollatura: che libidine la dolce consistenza dei tuoi capezzoli turgidi nella mia bocca, stretti delicatamente tra i miei denti!
Passi al contrattacco, mi spingi con dolcezza contro alla parete, insinui le mani calde sotto alla mia giacca e mi accarezzi il petto; estrai la mia t-shirt dalla cinta dei pantaloni, la sollevi fino al petto e finalmente le tue mani entrano a contatto con la mia pelle nuda. Avvicini la bocca al mio petto, prendi a baciarmi i capezzoli, a titillarli con la lingua e piano piano scendi fino a trovarti inginocchiata davanti a me, la mia patta all'altezza del tuo viso. Con lente ed eccitanti movenze, slacci la cintura, abbassi la zip e slacci il bottone dei jeans; fai scivolare jeans e boxer insieme fino alle mie ginocchia scoprendomi il cazzo erto e duro come un totem.
Gli dai un bacetto sulla punta, mentre con la mano fai scorrere il prepuzio verso il basso scoprendo la cappella, che inizi immediatamente a baciare e leccare. I tuoi sapienti colpi di lingua sul frenulo e i succhiotti sulla cappella mi mettono sulla strada per il paradiso, che raggiungo immediatamente non appena le tue labbra si serrano sulla cappella e iniziano a scendere fino ad accogliere tutta la mia asta in gola. Il tuo lentissimo andirivieni mi fa impazzire, non ci sto capendo più nulla, è un sogno o è realtà?
Interrompi il fantastico lavoro di bocca e lingua, ti sollevi, mi guardi negli occhi, il tuo sguardo è acceso di voglia....
Sai cosa mi piace, sai in cosa spero: mi giri le spalle, sollevi la gonna fino in vita e mi mostri il tuo fantastico culo. Giochi con il cordoncino del perizoma, tirandolo per farlo entrare sempre più a fondo tra le magnifiche chiappe: "Lo vuoi?" mi dici con tono eccitantissimo; "Siii, non desidero altro" rispondo io in catalessi...
Ti appoggi con una mano alla parete, con l'altra lasci scivolare il perizoma verso il basso e con movenze sensuali allarghi delicatamente le chiappe e mi mostri il mio sogno proibito, il tuo splendido culo sta palpitando per me e non aspetta altro che essere riempito.
Mi tuffo in mezzo alle chiappe con la lingua, torturo il tuo ano, lo lecco, lo penetro, lo lubrifico con la lingua per un tempo che mi pare infinito, lo desidero ed ogni secondo di attesa mi sembra un secolo.
Poi finalmente la tua bocca pronuncia le parole tanto agognate: "Sono pronta porco, spaccami il culo!"
Scatto in piedi come un molla, il cazzo pare volermi scoppiare tra le mani quando lo avvicino alle tue natiche e prendo a strusciare la cappella cercando il tuo prezioso forellino. Lo trovo, appoggio bene la cappella ed inizio a spingere; sento il muscolo che lentamente mi permette il passaggio, mi stringe la cappella, poi supero l'ostacolo.
La cappella è dentro, una sublime sensazione di calore umido mi accoglie, tu emetti un gridolino compiaciuto, ed io inizio a scendere dolcemente nel tuo intestino.
Spingo fino a che il mio inguine non si appoggia alle tue chiappe, poi sempre lentamente risalgo in superfice. Continuo lentamente per qualche attimo, permetto al tuo colon di adattarsi alle mie forme per potermi accogliere meglio. Poi aumento gradualmente la cadenza dei miei affondi; tu con una guancia appoggiata alla parete ti godi ogni mio movimento, io comincio a sentire il tuo sfintere sempre più cedevole, sempre più lubrificato. Cominci a chiedermi di andare più forte, di spingere più a fondo; io ti accontento cercando di
far entrare la mia cappella sempre più a fondo. Il ritmo aumenta, ora è il mio respiro che diventa affannato, il mio cazzo diventa ancora più duro e grosso; pulsa forte, ti accorgi che sto per venire: "Si dai porco, riempimi il culo con la tua sborra!"
A quelle parole rompo gli ormeggi, ti affondo il cazzo nel culo con una spinta tanto micidiale da farti gridare, mi fermo nel profondo del tuo intestino e ti riempio di seme caldo e vischioso.
Rimango fermo dentro di te, mentre ti riempio di bacetti il collo e le spalle oramai scoperte dal movimento frenetico dell'amplesso.
Giri la testa e mi guardi sorridendo, io ti bacio la guancia, mi sfilo dal tuo retto, poi ti abbraccio e ti bacio insinuando la lingua dentro la bocca che ha ancora il sapore del mio cazzo. Rimaniamo avvinghiati a scambiarci baci per diversi minuti, poi premuroso ti aiuto a pulirti e rivestirti.
Saliamo in auto e ci dirigiamo verso il punto dove ci siamo dati appuntamento: "A che ora devi essere a casa?"
"Non ho orario, Paolo è fuori per lavoro un paio di giorni"
Accosto a destra, prendo il cellulare e prenoto un tavolo per due nel miglior ristorante di pesce della zona, subito dopo prenoto una marimoniale per la notte..... [continua]
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