Prime Esperienze
Quella volta che un guardone mi ha stupita

10.12.2021 |
24.150 |
23
"Prendiamo la macchina ed io sono già piegata tra le sue gambe a godermi il suo membro mentre guida..."
Questo racconto è storia di vita vissuta. Non mi piace inventare, anche perché non saprei cosa scrivere. Mi piace raccontare esperienze personali, le trovo molto più eccitanti e piacevoli da leggere.I nomi utilizzati non sono quelli reali.
In questo racconto descriverò della prima volta che, quando ero fidanzata con mio marito, facemmo l'amore in presenza di un uomo che ci guardava.
È estate, una cena veloce ed aspetto Alberto che passa a prendermi per andare a bere un drink con gli amici.
Sono indecisa su cosa indossare, jeans aderente per esaltare il mio lato b e t-shirt per dare visibilità al mio seno sodo (una quarta), oppure un vestitino che Alberto mi aveva regalato poco prima che partisse. A lui piace quando indosso i vestiti o gonne perché quando sono seduta, ama guardarmi tra le gambe e, molto spesso, ci infila una mano... il mio maialino.
Vada per il vestito.
Sono le 22.30 e il telefono squilla, il mio ragazzo mi sta aspettando giù in macchina. Esco dal portone, apro la portiera entro con delicatezza, in modo che lui possa osservarmi per bene.
In genere è lui quello più focoso, ma dato che non ci siamo visti per due settimane (a volte il suo lavoro lo porta a star via qualche giorno), sono abbastanza vogliosa di lui, di farmi desiderare, di renderlo felice sempre.
Appena seduta in macchina, si accorge che mi si vedeva la forma del tanga sotto al vestito. In genere io odio che si veda la linea delle mutandine al di sotto dei vestiti, ma questa volta voglio provocarlo. Lo so che è geloso ma allo stesso tempo so anche che lo eccita.
Durante il tragitto parliamo di noi delle nostre cose e lui, già inizia a mettermi una mano tra le gambe alla ricerca della seta delle mutandine. Ma con malizia lo allontano e con la scusa della parte della finta gelosa gli rinfaccio il fatto che durante la sua trasferta di lavoro abbia potuto conoscere qualcuna. Questa cosa mi fa rabbia ma mi eccita allo stesso tempo, perché è vero che è solo mio ma il fatto che qualcuna ci provi con lui o fantastichi su di lui mi rende orgogliosa, perché alla fine la sua pelle è la mia.
Arrivati al locale, parcheggiamo l'auto e ci dirigiamo sulla terrazza dove ci aspettano i nostri amici.
C'è anche Antonella, una mia amica la quale Alberto ha sempre avuto un debole, lo so, l'ho intuito, la ma cosa non ci scompone.
Durante la serata l'alcol va giù a fiumi. Io che sono quasi astemia, sono già brilla al primo drink e mezzo. Le risate e battute e argomenti sul sesso si sprecano.
Il vestito ha una giusta scollatura che permette di vedere una bella forma dei miei seni e gli sguardi dei maschietti tra i tavoli si fanno sentire. Perfino il cameriere, un ragazzino che ogni volta che si avvicina, quasi si tuffa nella scollatura... Stasera probabilmente sarò il suo sfogo giovanile di un amore solitario.
Alberto, forse vuole farmi un dispetto, lo so, e durante la serata attacca spesso bottone con Antonella, fregandosene del suo compagno.
Noto però uno sguardo particolare di Alberto. Quello stesso sguardo che ha quando a volte mi confida le sue fantasie. Una su tutte è quello di avere un rapporto a tre con una terza donna, meglio se è qualcuna di conosciuto. Non abbiamo mai fatto una cosa del genere, mai nessun terzo, mai nessuna coppia o addirittura orgia.
Inizio ad aver paura che l'eccitazione della serata misto al caldo estivo e soprattutto all'alcol possa spingere Alberto a chiedere ad Antonella proprio questa cosa.
La mia ansia è che potrebbe accettare visto che il rapporto col suo compagno è ormai alla fine.
Il mio errore è stato quello di confidargli che una volta, quando andavamo a scuola io ed Antonella, durante i pomeriggi spesi a studiare, facevamo pratiche con i baci alla francese. Tutto lì una cosa innocente. Mi avvicino a lui e lo porto in pista a ballare per distrarlo. Mi struscio su di lui, sento il suo membro duro che mi pulsa sul ventre. Inizia a stringermi sui fianchi fino a quando con molta abilità, infilo una mano sotto la gonna fino ad arrivare alla mia voglia già bagnata; passo un dito tra le labbra umidissime, cercando di non farmi notare, e glielo faccio assaggiare. Mi lecca il dito come un assetato in mezzo al deserto... Poi mi lecca un lobo e mi sussurra che ha voglia di farmi urlare.
Che cavolo stavo combinato in mezzo a tutta quella gente? L'alcol, la voglia del mio uomo, stavamo quasi per farlo lì...
Gli dico che vado in bagno per fare pipì lasciandolo lì ad osservare il mio culetto che si allontana.
Prima di entrare nei bagni mi giro e gli faccio un cenno d'intesa.
Il bagno delle donne è unico ed è molto pulito, mentre mi alzo il vestito e abbasso le mutandine sento Alberto che entra e mi chiama. Apro la porta e lo faccio entrare.
Ci baciamo mentre gli slaccio i pantaloni e metto in libertà il mio pisellone preferito. Duro e ritto. Mi piego ed inizio a bagnargli la punta fino a succhiarlo con avidità.
Nel frattempo devo ancora far pipì, mi rialzo e mi posiziono sopra la tazza, ma lui pretende che alzi una gamba per poter vedere quella pioggia dorata.
Appena finito, gli faccio assaggiare anche l'ultimo liquido uscito misto ai miei umori.
Eccitato, mi sfila via le mutandine, se le mette in tasca, mi gira di scatto e inizia a possedermi da dietro. Quanto lo adoro quando mi prende con foga...
Mentre lo facciamo, sentiamo qualcuno bussare la porta. Dobbiamo fermarci, non possiamo proseguire.
Uscendo sul terrazzo avvisiamo i ragazzi che andiamo via. Qualcuno forse intuisce il motivo, soprattutto Antonella che nota le mie mutandine nella tasca di Alberto.
Prendiamo la macchina ed io sono già piegata tra le sue gambe a godermi il suo membro mentre guida. Facciamo qualche chilometro e poi ci fermiamo sul lungomare dove spesso si posizionano altre coppie.
Mi ordina di andare sui sedili di dietro. Mi raggiunge e mi sfila via il vestito. Io con le gambe aperte gli mostro la mia passera con un bel ciuffetto, come piace a lui. Si tuffa fra le gambe ed inizia a martoriarmi con la sua lingua, aiutato da un suo dito che si insinua nel buchetto di dietro. Mentre si gode i miei umori, la mia voglia e le mie urla, noto che fuori dall'auto oltre la siepe, nell'oscurità c'è un uomo che mi osserva. In quell'attimo lancio un piccolo urlo per la paura ma anche per raggiunto l'orgasmo. Che strano mai capitato, paura e orgasmo.
Alberto soddisfatto si rialza e mi bacia. Ho paura di dirgli di quell'uomo, magari Albe commette qualche sciocchezza, o magari non dico nulla semplicemente perché sono presa dalla serata, dall'alcol e mi eccita farmi guardare, chissà...
Alberto si siede e mi chiede di salire sopra di lui. Mi posiziono sopra e con la sua asta mi sfrego la passera, fino a farlo affondare. Mentre entra il piacere mi fa bollire il sangue. È talmente duro che mi fa quasi male, ma è una meraviglia. Mentre mi dondolo su di lui urlando di una goduria indescrivibile, vedo il tizio che inizia ad aprirsi la cerniera. Nella foga, questa volta, lo dico ad Alberto. Lui per un attimo si ferma, si gira, lo guarda e mi dice: abbiamo degli spettatori.
Mi chiede di continuare, tanto che mi slaccia il reggiseno martoriando questa volta i miei capezzoli. Questa cosa mi manda ai matti tanto che ho un nuovo orgasmo. Mentre godevo guardavo lo spettatore che si toccava ed eccitava.
Dopo un po' mi alzo e mi metto a quattro zampe chiedendo ad Alberto di farmi sua.
Nel frattempo il guardone di avvicina a poco a poco.
Sento la cappella di Alberto farsi strada, penetrandomi da dietro con dei colpi decisi. I finestrini erano semi chiusi, quindi gli schiocchi del suo ventre sul mio culetto si sentivano da fuori. Mentre mi faccio scopare, noto che il tipo inizia a masturbarsi in modo deciso, ma con mia sorpresa vedo che non guarda me ma Alberto che è dietro di me a petto nudo sudato e con il suo fisico da sportivo (anni fa aveva un gran bel fisichetto, anche ora ma gli anni passano per tutti). Sento il mio uomo aumentare l'intensità, tanto che mi afferra i capelli ed inizia a cavalcarmi. Fino a quando colmo dal piacere mi viene sulla schiena. Tanti schizzi caldi che mi riempiono la schiena. Alzo lo sguardo e vedo il tizio venire anche lui. Per eccitare la situazione passo la mano sulla mia schiena raccogliendo un po' del seme caldo e lo porto in bocca. Ma ancora una volta, con mio stupore, vedo che il guardone non mi si fila, ma ha gli occhi incollati su Alberto, che con il fiatone pompa fuori le ultime gocce del suo amore.
Al termine, io ed Alberto guardiamo l'uomo ricomporsi, avvicinarsi all'auto, congratularsi con noi e ringrazia Alberto per lo spettacolo facendogli un occhiolino.
Io che ero convinta che guardasse me, ho scoperto che si è masturbato solo per Alberto. Vabbè la cosa ci è piaciuta lo stesso.
Alberto, in ultima battuta mi chiede, cosa facciamo con Antonella?
Baci
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Quella volta che un guardone mi ha stupita:
