Prime Esperienze
Un'avventura non programmata

12.09.2022 |
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"La serata passa in modo piacevole, ci racconta del suo passato, del suo matrimonio finito male e che per dimenticare è volata in Australia per qualche mese..."
A distanza di un po' di tempo, rieccoci a raccontate una nuova esperienza che ci è capitata durante le vacanze.Inizialmente il racconto doveva essere descritto attraverso gli occhi di Alberto, ma poi, ha preferito che fossi io a descrivere la nostra nuova avventura.
Come sempre, quando organizziamo una vacanza siamo molto meticolosi e precisi a scegliere il posto ed organizzare le giornate, soprattutto mio marito il quale piace scegliere i posti da visitare, a volte crea una sorta di tabella di marcia, che manco fosse Furio di Bianco Rosso e Verdone. Ma come sempre, succede che ci capita qualcosa di diverso rispetto a quanto programmato, e questa volta è accaduto qualcosa di inaspettato...
Il luogo delle vacanze è una zona di mare, tranquilla e non umida. Abbiamo prenotato una casetta niente male, un villino su due livelli, piano terra e primo, con un giardino in comune, diviso da una finissima siepe, con un altro villino posizionato in modo speculare. Tutto intorno campagna, la pace dei sensi.
Il primo giorno al ritorno dal mare, siamo in casa, io chiudo le tende per spogliarmi e fare la doccia. Appena esco dal bagno, trovo Alberto nudo steso sul letto con tutta la porta finestra spalancata. Lo ammonisco dicendo che di fronte potrebbero vederci. Infatti la camera da letto ha un bel terrazzo che affaccia sul giardino, ma affaccia anche sul terrazzo e camera della casa del vicino, essendo appunto speculari. Mi dice che non c’è nessuno e che quindi posso stare tranquilla. Discutiamo un po’ su questa cosa, tanto da rovinare l’atmosfera romantica. Siamo marito e moglie, discutiamo, litighiamo ma facciamo sempre pace. La sera, prima di uscire a cena faccio la smorfiosa con lui, dicendogli che mi dispiaceva di quanto era successo nel pomeriggio e che in serata gli avrei fatto una sorpresa.
Lui come sempre, porcello che non è altro, infila una mano tra le mie gambe per sentire il mio odore prima di uscire, io allontano la sua mano tutte le volte, ma ad essere sincera mi piace un sacco.
Al rientro dalla serata, saliamo su per le scale, entriamo in camera ed iniziamo a metterci in libertà, la passeggiata in centro ci aveva fatto sudare parecchio. Alberto va a farsi una doccia, io ne approfitto per preparare l’atmosfera. Mentre è ancora in bagno gli mando un messaggio sul telefono: “quando esci? Ho voglia...”
Appena esce dal bagno, non mi trova in camera, ma con sorpresa mi trova stesa sulla sdraio fuori al terrazzo con intimo di pizzo bianco. Per l’occasione non ho acceso la luce, perché troppo forte, ma avevo posizionare delle candele (di citronella per eventuali zanzare) per dare una piccola e sensuale luce. A lui piace guardarmi…
Mi si piazza davanti ancora coi capelli bagnati ed asciugamano avvolto in vita. Gli abbasso l’asciugamano ed inizio a toccarlo fino ad assaporare il suo arnese… Mentre lavoro di bocca, mi chiede se sono preoccupata se qualcuno dovesse vederci. Ma essendo in aperta campagna, e non avendo nessuno di fronte, potevo fare quello che volevo. E in effetti così è stato. Abbiamo fatto l’amore in modo davvero sublime, io credo di essermi lasciata andare e di aver urlato più del dovuto, soprattutto quando mi ha chiesto di dirgli che sono la sua porcellina. In realtà qualcosa di più sconcio. Nella nostra intimità siamo liberi e soprattutto felici.
La mattina dopo, siamo a colazione in giardino e notiamo che dietro l’angolo della casa del vicino, c’è una macchina parcheggiata. Chiedo ad Alberto se l’avesse notata il giorno prima, ma come me non sa nulla.
Inizio già a diventare rossa pensano al quello che era successo la notte scorsa e che qualcuno possa averci visto e sentito.
Mio marito impassibile mi calma dicendo che forse non c’era nessuno e che qualora dovesse esserci stato qualcuno, sticazzi!
Trascorriamo la giornata al mare ed al rientro notiamo le finestre del vicino aperte. Passiamo in giardino a toglierci la sabbia dai piedi quando sentiamo una voce salutarci. Ci giriamo e troviamo una ragazza che con fare molto gentile si affaccia oltre la siepe ed allunga la mano per presentarsi. Ci avviciniamo e ci presentiamo. Lei si chiama Elena, proprietaria della casa che usa in estate, una bella ragazza con capelli rossi di tipo scozzese irlandese, bel sorriso, anche troppo… Dice di essere arrivata la mattina presto (fiù, meno male) e che tra qualche giorno la raggiungerà una amica. Finiti i convenevoli ci lasciamo dicendo che ci saremmo rivisti magari al mare.
La sera di ritorno dal un paese limitrofe, saliti in camera, notiamo che Elena è in bagno. Attraverso la finestra semi aperta, si nota la sagoma di lei sotto la doccia. Probabilmente deve aver sentito le nostre voci, d'altronde i due terrazzi distano poco meno di 20 metri l’uno dall’altro. Con dello stupore notiamo che apre completamente la finestra e continua la doccia mettendo in mostra tutto il suo corpo. La ragazza è alta all’incirca 1.65, fisico asciutto con le curve giuste. Alberto non stacca lo sguardo dal quel sedere a mandolino e seno piccolo ma sodo. Con gesto di stizza, giro le spalle e faccio per ritornare dentro, ma Alberto mi afferra il braccio a mi tira a sé. Mi dice di restare con lui a guardare, perché lei vuole che la guardiamo. Mi sussurra all’orecchio chiedendo cosa pensassi di lei, ma prima che io rispondessi prende la mia mano e la porta sul suo pacco bello gonfio. Io sono incazzata, ma non stacco la mano da lui. Mi ricorda che siamo in vacanza e che dobbiamo rilassarci, ricordandomi che era già successo una cosa del genere, guardare una coppia che lo faceva davanti a noi. Gli ricordo che la ragazza la mattina lo aveva squadrato dalla testa ai piedi e quindi mi dava fastidio. Alberto si sbottona il pantaloncino e lo tira fuori e vuole che lo masturbi. In effetti è vero, ma non lo volevo ammettere, la situazione che si stava creando era eccitante e sapere che c’è qualcuna che vuole mio marito mi fa bollire il sangue dalla gelosia e aimè dall’eccitazione. Nel frattempo Elena si sposta in camera ad asciugarsi, ha davvero un bel fisico. Nota che noi siamo lì ad osservarla e ad un certo punto spegne la luce. Alberto pensa che forse era troppo continuare per lei. Noi però siamo sul trampolino di lancio. Con le braccia mi appoggio alla ringhiera e chiedo ad Alberto di prendermi da dietro. Mi alza il vestito e scosta il tanga, quel tanto che basta per sentirlo scivolare dentro. Siamo molto eccitati, questa situazione ci ha intrigato. Iniziamo ad accelerare i colpi quando ad un certo punto notiamo un puntino rosso dal terrazzo di Elena. Era lei che fumava e ci guardava. Siamo eccitati parecchio ora, tanto da prendere Alberto e farlo sedere sulla sdraio, io gli salgo sopra ed inizio a cavalcare. Mi sfilo il vestito in modo che i presenti potessero vedere i miei seni. Mio marito sotto di me mi strizza i capezzoli e con voce rotta dal piacere mi chiede di girarmi a guardare. Elena, aveva acceso anche lei delle candele ed era con i piedi appoggiati alla ringhiera, gambe aperte e si masturbava, guardando noi. Al culmine, Alberto mi scansa e chiede di mettermi giù in ginocchio in modo da potermi dare tutto il suo frutto tra le mie labbra. Mi giro verso Elena con ancora qualche goccia che scivola giù dal mento e notiamo la ragazza contorcersi sulla sdraio. Stava avendo un intenso orgasmo.
Il tutto finisce con un piccolo cenno del capo per salutarci.
Il giorno dopo a colazione, c’è anche lei in giardino, siamo un po’ imbarazzati, ma Elena con molta disinvoltura parla del più e del meno senza accennare a nulla di quanto successo la sera prima. Finita la colazione, le avvisiamo che andiamo al mare e che se le fa piacere può raggiungerci. Lei molto felice accetta e prima di andare via mi strizza l’occhio. Dopo un po’ mio marito, mi sussurra: “allora non è solo me che guarda”.
Al mare si sta bene, una leggera brezza rende meno caldo il sole. Elena si presenta con un pareo trasparente e un costume nero. Piazza l’ombrellone di fiano al nostro, stende l’asciugamano verso di me, perpendicolare al sole, si siede prima, e poi si stende tenendo le gambe aperte. Ho praticamente la sua patata piazzata in faccia, tanto che lei se ne accorge e mi chiede se mi dà fastidio che si sia messa troppo vicino a me. Alberto risponde per primo, dicendo che poteva stare dove e come le pareva e che nonostante la spiaggia fosse grande e poco affollata, gli avrebbe fatto piacere che si fosse messa vicino a noi. Chiacchieriamo del più e del meno, senza mai accennare alla sera prima. Poco dopo decidiamo di bagnarci ed al ritorno Elena si siede accanto a me sul mio telo. Si complimenta con me per l'abbronzatura accarezzando la mia gamba su e giù. Un brivido percorre lungo la mia schiena, mi sento a disagio. Ma allora perché sento questa sensazione strana? Mi sto eccitando? Cerco di sciogliere il ghiaccio chiedendo dove andare a mangiare del buon pesce per la sera, visto che lei è del posto. Ci parla di un bel ristorantino al porto, lo stesso posto ci racconta, dove il mese prima quasi cadde inciampando, e nel mostrare il gonfiore sulla caviglia allunga il piede sul costume di Alberto. Ci sta provando con lui? Con me? Con noi? Dopo qualche minuto si alza, si rimette il pareo e ci avvisa che il pomeriggio sarà fuori paese per delle commissioni ma che le avrebbe fatto piacere essere suoi ospiti a cena. Per l'occasione chiede un numero di telefono per metterci in contatto. Chiedo a mio marito di darle il suo ma lei chiede anche il mio. Wow... che situazione...
Il pomeriggio siamo in giro per negozi quando ad un certo punto sentiamo suonare i nostri telefoni. Un messaggio WhatsApp ad entrambi, Elena aveva creato un gruppo con noi tre. Ci invia una foto con auto-distruzione di lei nel camerino con un bel vestito corto aderente e ci chiede se ci piace. Noi ci guardiamo in faccia e mentre stiamo per rispondere, ci arriva una nuova foto di lei nuda con scritto: "oppure preferite così?"
Siano senza parole... non sappiamo cosa scrivere. Torniamo a casa senza dire nulla, ma la quella sua sfrontatezza mi ha acceso una voglia incredibile. Alberto mi guarda negli occhi. È eccitato... Decidiamo di fare una doccia insieme e mentre ci laviamo, Pendo il telefono e scatto una foto di noi due abbracciati e bagnati. Invio la foto ad Elena con scritto che ci vediamo stasera, Alberto invece le manda un vocale dicendo che il vestito è bello ma che il suo tappetino rosso è sublime.
A cena arriviamo per primi, tavolo per tre. Io ho indossato un vestito a fiorellini lungo, scarpe aperte, tanga rosso e nessun reggiseno. Alberto pantaloni e camicia di lino. Arriva Elena, non aveva il vestito mostrato in foto ma una t-shirt e minigonna.
La serata passa in modo piacevole, ci racconta del suo passato, del suo matrimonio finito male e che per dimenticare è volata in Australia per qualche mese. Lì ha conosciuto una donna, quella che sarebbe diventata la sua compagna per tutta la durata del soggiorno. Ecco spiegato i suoi gusti sessuali. (Ovviamente la sua storia la raccontiamo solo dopo aver avuto il suo consenso per il racconto).
Beviamo parecchio vino e tra una risata e l'altra iniziano ad uscire fuori battute sconce. Sgrido Alberto perché alza troppo la voce con le sue battute e mi vergogno che le persone possano sentire. A bruciapelo sento dirmi da Elena: scusami Rossella, quando l'altra notte urlavi fuori al terrazzo "sono la tua troia" non ti vergognavi?"
Rimasi impietrita. Allora lei quella sera c'era e ha visto e sentito tutto.
Non voglio sembrare io quella debole e quindi le rispondo che non mi sono vergognata, anzi ho goduto come una matta. Alberto prende la palla al balzo per chiederle se le è piaciuto vederci fare l'amore. Lei risponde che la risposta la sapevamo già. Finalmente abbiamo preso il discorso. Lei si sbottona con noi dicendo che ha trovato in noi un buon feeling e noi qualcosa di speciale in lei tanto da farci provare nuove e magnifiche sensazioni. Orami siamo senza peli sulla lingua e ad un certo punto Alberto scherzando dice ad Elena che apprezza molto il suo tappetino rosso ammiccando. Lei con sorriso malizioso dice che è dispiaciuta perché poco prima di uscire si è depilata tutta. Albe incredulo pensa che non sia vero tanto fa darle della bugiarda. Ma lei insistendo gli chiede di controllare lui stesso. Ci guardiamo negli occhi, ma senza ulteriore indugio faccio cadere una posata. Albe si abbassa per raccoglierla e con la testa sotto al tavolo nota le mani di Elena tirare su la gonna, quel tanto che basta per permetterle di allargare le gambe e mostrare il suo fiore senza mutandine e senza peli. Al nostro tavolo si era acceso un fuoco passionale. Quella ragazza era sorprendente sapeva farci eccitare. Chiediamo il conto, mio marito scatta per pagate ma Elena è più svelta e paga lei. Per sdebitarci le chiedo se le avrebbe fatto piacere venire da noi per un drink. Mi si avvicina mettendo una mano sulla coscia interna, sento partire un brivido dal ventre ed arrivare proprio lì, credo di essere molto bagnata. Mi sussurra all'orecchio che sarebbe venuta con molto piacere ma che non poteva perché in serata sarebbe arrivata la sua amica e per di più con i figli. Delusi ma eccitati ci alziamo e andiamo via, salutandoci con i classici baci sulla guancia. Ad Alberto però il bacio glielo dà all'angolo della bocca.
Torniamo a casa siamo frastornati. Quella ragazza per noi è stata un uragano, è successo tutto così velocemente che non sembra vero. Alberto mi bacia in modo passionale, siamo eccitati e rammaricati. Oramai non facciamo che parlare di lei. Ad un tratto ci arriva una videochiamata. Elena. Rispondiamo... c'è lei nuda nella vasca che fa il bagno, e parla a bassa voce. Ci chiede se le facciamo compagnia. Ci stendiamo sul letto e iniziamo a toccarti reciprocamente. Io sono eccitata chiedo ad Alberto di possedermi. Mettiamo il telefono di fianco ed iniziamo a farlo. Sono un lago, vengo in pochi minuti. Alberto sta per venire, si alza ed esplode sul mio addome. Raccolgo parte del suo seme e lo porto in bocca guardando il telefono. Dall'altra parte Elena alterna il suo vibratore viola tra bocca e patata. Ansima, sta godendo anche lei. Qualcuno però bussa alla sua porta del bagno e quindi dobbiamo salutarci e lo facciamo come degli adolescenti ai primi amori.
I giorni successivi, quelli finali passano con molta tranquillità ma anche con tanta amarezza, si perché Elena è dovuta ritornare in città per risolvere un problema di lavoro.
L'ultima sera non usciamo, preferiamo mangiare una pizza a casa anche perché ci saremmo dovuti svegliare presto. Elena non risponde da almeno due giorni, non vogliamo più insistere per non essere troppo invadenti ed insistenti. Il ragazzo delle consegne porta le pizze ma dimentica le birre. Non fa niente, abbiamo dell’acqua. Mentre mangiamo risuonano la porta, probabilmente il ragazzo ci aveva riportato da bere. Alberto aprendo la porta rimane di stucco. È Elena, con una bottiglia di vino rosso e una di rum. Ci chiede se è ancora valido l'invito a bere. Come due bimbi felici la invitiamo ad entrare. Ci scusiamo con lei per non essere tanto presentabili, Alberto solo in pantaloncini ed io t-shirt di topolino e pantaloncini corti, molto corti. Lei ride di gusto dicendo che era meno presentabile di noi con la sua tuta bordeaux e si scusa per la sua assenza. Era da poco tornata e aveva lasciato la sua amica a cenare con i figli e altri ragazzini per festeggiare un compleanno. Ci scoliamo tutta la bottiglia e poi attacchiamo con il rum. L'aria si scalda, inizia ad essere rovente. Elena si siede vicino a mio marito, poggiando la testa sulla sua spalla. Entrambi cercano il mio consenso, con un po' fatica accenno un sì. Iniziano a baciarsi in modo molto passionale. Sono un fuoco di gelosia, ma appena sto per aprire bocca lei si gira e mi invita con loro. Mi siedo accanto a loro, libero mio marito dai boxer che stavano per esplodere ed inizio a masturbarlo. Elena nel vederci si eccita un casino e si toglie la tuta, rimanendo con un top e delle mutandine rosa.
Ci alziamo per andare sul letto e i due in accordo mi stendono sul letto. Sento le loro mani muoversi sul mio corpo armai rovente. Elena è attratta dai miei capezzoli ed inizia a baciarli. Alberto si piazza davanti la mia passera ed inizia a baciarla con amore. Qualche secondo di pausa e riprende, ma stavolta il tocco è diverso, non sento il pungichio della barba, sento il tocco di una lingua diversa. Era Elena che mi leccava. Mi alzo di scatto e le chiedo cosa stesse facendo (come se non lo sapessi). Mi zittisce con un indice sulle labbra riabbassandomi. Sono un fiume in piena mai provato una cosa del genere. Riprende a baciarmi lì mentre Alberto mi stimola i capezzoli e mi bacia sulla bocca. Sono in estasi! Vengo! Urlo! Godo! Elena si Alza, si asciuga la bocca e mi lancia un occhiolino. Mi sento tramortita ed ho il fiatone. Ho bisogno di mio marito, lo cerco, lo bacio... lo faccio mettere steso sul letto gli salgo sopra e mi giro dandogli le spalle. Lo lascio entrare dentro di me... apro le gambe e lascio che Elena guardi lo spettacolo... lei si tocca con foga ed inizia a gemere. Succede un piccolo imprevisto però, nella foga, sento scivolare fuori il pisello di Alberto e nell'abbassarmi lo premo contro l'altro buchino. Un dolore allucinate, non entra ma è comunque doloroso. Ci guardiamo tutti in faccia e ridiamo come dei matti. Alberto opta per un altro drink. Ci avviamo al tavolino con i bicchieri e la bottiglia di rum. Altro sorso ed Elena dice che tutto quell'alcol le farà fare molta pipì. Mio marito, tra le risate, allunga una mano tra le sue gambe ed esclama: "sei molto bagnata, questa è pipì o sei eccitata?" Lei, non se lo aspettava e chiudendo gli occhi dice di essere in ecstasy. D'improvviso Albe la tira su facendola sedere sul muretto basso che separa l'ingresso dalla cucina iniziano a toccarla. Cerca il mio sguardo, cerca il mio consenso che arriva immediatamente. Si abbassa con la faccia ed inizia a leccarla con passione. Mi allunga la mano per avvicinarmi, mi abbasso ed inizio a succhiarlo. Tutti e tre uniti. Elena esplode sotto i colpi di lingua di mio marito. Scende dal muretto me lo strappa dalla bocca iniziando a masturbarlo con una mano. Pochi secondi e sento arrivare schizzi caldi sulla mia faccia. Un'azione di pochi minuti che non sappiamo nemmeno noi come sia iniziata. Fatto sta che abbiamo goduto come matti.
Dopo esserci ricomposti salutiamo Elena per via della nostra imminente partenza. Lei è visibilmente emozionata. Ci stringiamo in un forte abbraccio.
Quella sera è stata l'ultima volta che l'abbiamo vista. Siamo rimasti in contatto ma dubito che ci rivedremo.
È difficile raccontare tutti i particolari di una settima in un semplice racconto, come è difficile spiegare le sensazioni provate, le emozioni. Certe avventure forse sono le migliori perché non programmate, non previste e se si trova la persona giusta con il giusto feeling, tutto diventa magico!
Grazie Ele
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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