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Scambio di Coppia

QUEL FASCINO MENTALE CHE TI PORTA A SOGNARE …..


di Membro VIP di Annunci69.it leiedio1984
05.10.2022    |    10.159    |    6 8.8
"Ma certamente a lungo, diciamo fino a qualche anno fa, quando riducendo il raggio di percorrenza ci siamo portati verso il centro del disco ed attratti dalla..."
QUEL FASCINO MENTALE CHE TI PORTA A SOGNARE …..

Se metaforicamente il nostro percorso di vita e di coppia fosse immaginato come una camminata in senso circolare, potremmo dire che per la stragrande maggioranza del tempo abbiamo compiuto svariati e lunghi giri a velocità costante, a volte fermi come la puntina del giradischi nel suo braccetto, uniti fra noi a guardare tutto ciò che attorno ci circondava, compiendo di tanto in tanto un piccolo salto sul posto, che aggiungeva quel pò di brio alla normalità e poi via di nuovo a girare come prima, lenti e circumnaviganti.
Per fortuna non per sempre...ma certamente a lungo, diciamo fino a qualche anno fa, quando riducendo il raggio di percorrenza ci siamo portati verso il centro del disco ed attratti dalla forza di un profondo ed irresistibile vortice, ci siamo lasciati trascinare fin nelle viscere di un nuovo mondo, che eroticamente si è aperto a noi, coppia da molti anni, formata da me, che all'anagrafe rispondo al nome di Damiano e da Mirella, la mia dolce metà.
Quì abbiamo conosciuto molte persone, coppie per lo più carine, altre meno carine, talune simpatiche ed altre decisamente antipatiche, in un assortimento di variegati gusti erotico sessuali, ma tutte accomunate dalla ricerca del piacere. Fra queste, alcune hanno aggiunto energia alla nostra relazione, qualcosa che come una luce ci ha illuminati aggiungendo vitalità alla nostra esistenza.
Con loro abbiamo compiuto meravigliose esplorazioni mentali e fisiche, finendo in alcuni casi per rimanere catturati dentro ad un turbinio di emozioni.
Situazioni tanto acute da risultare irreali, fino a quando poco tempo fa, si è concretizzato un incontro con Umberto e Manuela, una coppia conosciuta sulle piattaforme di incontri virtuali online. Loro risultarono fin dal primo scambio di messaggi, una coppia molto interessante, che spiccava fra le altre per una particolare declinazione letteraria che rendeva la corrispondenza più prossima ai testi del dolce stilnovo che al linguaggio comune e si sottraeva alla massa della banale comunicazione spicciola, che tende a ridurre la conversazione di avvicinamento a dei banali SI / NO, dove la spunta di una delle due caselle determina il proseguo del cammino  verso l'incontro o verso l'addio...
Loro invece frase dopo frase, risposta dopo risposta hanno costruito con noi il momento del primo incontro, tanto atteso ed immaginato, quanto poi sorprendente nella realtà.
Ad intrecciare le nostre parole d'andata e ritorno, eravamo io ed Umberto e lo facevamo in maniera così diretta che ogni tanto gli chiedevo conferma dell'esistenza d'interesse da parte anche di Manuela, quasi a percepire che le donne non fossero completamente presenti ed attratte da quanto noi stavamo costruendo, diciamo che in qualche modo la nostra fitta ed intensa conversazione sembrava tenerle nell'ombra...questo però, solo fino al giorno del primo incontro live....
Io e Mirella, eravamo in piedi a lato della nostra auto nel parcheggio, li attendevamo all'ora dell'appuntamento ed avendo già svelato le reciproche identità con uno scambio di foto, cercavamo con lo sguardo dietro i parabrezza di ogni auto che passava, il volto di Manuela ed Umberto.
Io Manuela me la aspettavo cheta e silente, quasi ferma a posa fissa come nella foto, con un sorriso vero o di circostanza ma accennato, non espansivo, invece con una solarità non comune, Manuela appena ci scorse si mise a muovere con energia le braccia, combinando un cordiale saluto con un sorriso ampio ed allegro che l'ha resa subito interessante ai miei occhi.
Non è capitato raramente, che le coppie scendendo dall'auto ci lasciassero sorpresi per la scarsa somiglianza fra chi ci appariva innanzi e la loro immagine immortalata negli scatti pubblicati nel loro profilo e purtroppo datati, dove il tempo e la bilancia avevano trasformato i soggetti tanto attesi, in qualcuno che li ricordava vagamente, invece Umberto e Manuela no, loro erano proprio loro, anzi meglio!
È poi incredibile quanto la velocità del pensiero sia capace di occuparsi d'altro  mentre tu sei impegnato a guardare i nuovi amici venire verso di te e ti appresti ad avviare una conversazione cordiale, al punto che finisce per distrarti.
Infatti lui, ovvero il mio pensiero intenso, forzava il mio sguardo e lo dirottava verso Manuela e mi sussurrava fin da subito di cogliere ogni sua sfumatura, il piacevole modo di camminare, il suo sorriso e l'armonia del suo corpo, che mi si avvicinava e stava per entrare in contatto con me attraverso una prima stretta di mano.
Mirella nel frattempo con altrettanta cordialità stringeva la mano ad Umberto e tutti insieme ci incamminammo poi verso il tavolo che per noi quattro avevamo prenotato a cena in pizzeria e prendemmo posto facendo in modo che ognuna delle signore si trovasse di fronte al partner dell’altra.
Abituato d'appartenere ad una coppia dove occupo abusivamente il ruolo di preponderante oratore, non tanto perché Mirella non voglia o non desideri parlare, quanto semmai perché non perdo l'occasione di tener chiusa la bocca, in una sorta di situazione aggravata, mi sentivo attratto dalla voglia di conversare più del solito, quindi "troppo". Dall'altra parte del tavolo Manuela provava a farmi concorrenza nel tentativo di inserirsi in quei pochi spazi liberi che a tutti concedevo, ma si finì così per annullare le voci di Mirella da in lato, che di cose ne avrebbe altresì dette molte, e di Umberto che ermetico nel suo volto misterioso non ha avuto modo di dimostrarci quanto sarebbe invece stato impegnato a chiacchierare piuttosto che forzatamente chiuso in se anche qualora avesse avuto lo spazio d'inserirsi.
La serata scorreva veloce e stare a tavola con loro si rivelava essere nel tempo una situazione a doppio binario e forse con rotte coincidenti, dove io ero fortemente attratto soprattutto dalla personalità di Manuela e dal suo spiazzante e schietto modo di porre quesiti espliciti, che via via aprivano nuovi ed eccitanti dibattiti.
Intanto, mentre la guardavo, la mia mente si staccava dalla realtà per portarmi come in un'altra dimensione, in un luogo diverso, come in un viaggio con la macchina del tempo, che ci ha traslati dalla realtà di una pizzeria ad un altro luogo immaginario…..
....Io e Mirella suonammo il campanello e ad aprirci la porta arrivò Umberto, che ci fece accomodare in una sala sul cui perimetro erano disposti alcuni divanetti e poltroncine, mentre al centro della stanza erano presenti due lettini da massaggi e quattro candele rosse accese trovavano posto su altrettanti tavolini ubicati agli angoli.
Un minuto dopo ci raggiunse Manuela, che impugnava una bottiglia di prosecco sulla mano destra e quattro calici nell’altra.
Mentre ci salutavamo, lei cominciò a distribuire i bicchieri e poi a versarci il vino, perché un buon inizio doveva assolutamente passare attraverso un bel brindisi.
Alternavamo i nostri sorseggi all’incrocio di sguardi intensi, così che in poco tempo il clima iniziò a surriscaldarsi.
Posai il bicchiere accanto ad una candela sul tavolino, sulla cui fiamma sostai qualche istante con entrambe le mani, così appena calde,  le appoggiai entrambe sulle spalle di Manuela che mi stava dando la schiena. Due bretelle sottili quanto dannatamente provocanti, parcheggiate poco lontano dal collo, le coprivano appena le spalle e mi venne istintivo spostarle di lato, fino a farle scendere un pò.
Rimanendole dietro, le mie mani iniziarono ad esplorare il suo viso, i capelli, ed infine il collo, verso il quale avvicinai la mia bocca per sfiorarla con le labbra, seminando qua e là qualche bacio e mentre lo facevo, sentivo il suo respiro farsi più intenso.
Faticavo a resisterle e la mia mano destra apriva la lunga zip che al centro del suo abito lasciava ormai scoperta la sua schiena. Con morbidi gesti agendo sulle bretelle le feci scendere il vestito fino ai piedi, così che bastarono due lievi movimenti dei suoi piedi, avvolti in un paio di scarpe a tacco alto, per far finire l’abito mezzo metro più in là. Manuela mi apparve svestita, ma coperta dai suoi soli capi intimi, un perizoma ed un reggiseno neri di pregiato  pizzo traforato.
Umberto intanto aveva tolto il bicchiere di mano a Mirella e dopo averla spogliata, l’aveva fatta sdraiare in uno dei due lettini e vederla lì, cominciava a farmi eccitare non poco, così, guardai Manuela negli occhi e senza che ci fosse bisogno di dirle nulla, lei un bottone alla volta, partendo dai polsini mi tolse prima la camicia e poi i pantaloni, fino a spogliarmi completamente.
Sentire le sua mani attraversare il mio corpo, faceva salire il desiderio di lei, così la avvicinai a me ed appena le tolsi il reggiseno, sentivo i suoi capezzoli turgidi strofinarsi sul mio petto e questo mi faceva impazzire.
Con un gesto che sembrava quasi un erotico passo di danza, feci girare Manuela su se stessa, così le potevo accarezzare il seno mentre la sua schiena era completamente appoggiata al mio dorso.
La mia mano destra cominciò a scendere lungo il suo corpo sostando dapprima ad accarezzare il piercing che decorava l'ombelico per poi proseguire e farsi strada dentro alla sua mutandine.
Una piccola ma curata area del suo pube era ricoperta di peli, ma superata quella, sentivo le sue labbra bagnarsi fra le mie dita e sentendomi invitato dai suoi fremiti di piacere, non esitai a massaggiarle il clitoride, fino a quando l’indice della mia mano si intrufolò dolcemente dentro di lei, che appoggiando il capo di lato al mio, gemeva mordendosi le labbra già aride per l'emozione.
Iniziai a baciarla dolcemente, scendendo dal collo per tutta la schiena fino al suo sedere, poi le calai il perizoma fino all’altezza delle ginocchia e lei teneva le sue splendide gambe divaricate per non lasciar cadere le mutandine a terra.

Con una lieve pressione delle mani sulle sue spalle, riuscii a farle capire di appoggiare i palmi delle mani sul lettino e di chinarsi un po’. In questa posizione il suo sedere mi si presentava bello, invitante e provocante, per cui senza più esitare corsi a conquistarlo, prima accarezzandolo con le mani, per poi immergere la mia lingua nel suo ano e nella sua vagina, che mi si presentava davanti calda e ricca d’umori.
Dopo un po’ lei chiuse le gambe, lasciò cadere gli slip a terra e con sinuosi passi da pantera salì sul lettino, dove rimase coricata a pancia in giù.
La mano di Umberto mi passava il flacone dell’olio aromatizzato al limone, che lui aveva già finito di cospargere sul corpo di Mirella, quindi iniziai a farne cadere un filo continuo sulla schiena e sul sedere di Manuela, iniziando di lì a poso a massaggiarla.
La sua pelle già vellutata, scivolava ulteriormente sotto alle mie mani e continuavo a muoverle come a conquistare ad ogni gesto, nuovi spazi del suo corpo, che rilassato lasciava però trasparire la forte eccitazione che le leggevo in viso e fra le labbra dilatate della sua vagina.

Vedere entrambe le donne coricate e lucide, con i glutei che sparivano sotto alle nostre mani era incredibilmente eccitante.

Dopo aver cosparso anche il mio corpo di olio, mi sdraiai sul lettino sopra di lei, il mio pene rigido ed esteso con tutta la sua forza, cercava rifugio fra le sue natiche e lo sentivo scivolare mentre mi muovevo avanti e indietro simulando una penetrazione che volevo però ancora rinviare, per godere di quei preliminari così intensi.
Manuela si girò su se stessa e mi invitò a porgere il pene verso la sua bocca, quindi senza esitare le porsi il mio membro e mi ritrovai in un fantastico 69 a leccare il suo clitoride, affondando di tanto in tanto la lingua fra le sue labbra vaginali, ma quando sentivo il mio pene pulsare dentro alla sua bocca, m’assaliva l’istinto di succhiarle il clitoride e la sentivo urlare mentre stringeva la mia testa fra le sue gambe.
Facendola coricare in modo tale che i nostri occhi si allineassero, mi posizionai sopra di lei ed i nostri corpi scivolavano uno sull’altro, finchè sentii irrefrenabile il bisogno di entrare dentro di lei. Un piacere caldo, intenso ed umido avvolgeva il mio pene, mentre lei divaricava le gambe quanto poteva, afferrando le mie natiche con le mani per tirarmi con forza verso di se, così da portarsi il mio membro completamente dentro.... fino in fondo.
Appoggiai le mie mani sui suoi seni e li muovevo avanti ed indietro, sincronizzati con il movimento del mio bacino, che prima lentamente e poi sempre più forte, conduceva il mio pene dentro e fuori dalla sua vagina, in un’alternanza di dolci melodie dei nostri corpi, fino a quando in un’esplosione di piacere, mi fermai per osservare il suo viso ed ascoltare le sue grida di godimento mentre assaporava le contrazioni del mio pene che eiaculava  fiotti di sperma dentro di lei.
Rimanemmo a lungo accoppiati a baciarci e ad accarezzarci e di tanto in tanto lei mi guardava negli occhi strangolando il mio pene con le sue volontarie contrazioni, mentre io mi gustavo queste avvolgenti emozioni.
Mi assalì improvvisa la voglia di osservare da vicino la sua vagina, per cui scesi dal lettino ed inginocchiato mi misi in una posizione che mi permetteva di guardare lo sperma che le colava fra le grandi labbra e non resistetti alla tentazione di usarlo come lubrificante naturale, iniziando dapprima a cospargerlo sul clitoride, per poi ricoprire il dito medio della mia mano, inserendolo piano, dolcemente e con passione dentro al suo morbido culetto. Lei godeva e si contorceva, così presi a masturbarla con entrambe le mani, davanti e dietro, finchè ad un tratto la sentii squirtare sulle mie mani abbondantemente accompagnando il getto del liquido con un urlo liberatorio che la portò di lì a poco a rilassarsi fra le mie braccia, mentre l’accarezzavo con dolcezza.

Presi com’eravamo dalla nostra situazione erotica, ci stavamo perdendo lo spettacolo che Mirella ed Umberto avevano inscenato nel lettino di fianco al nostro, così, girato il capo, vedemmo lui sdraiato e lei sopra di lui infilzata al suo membro, muoversi sinuosamente con il sedere, che maestosamente manovrava per far aderure il pene dove più le procurava piacere.
Era così bello guardarli, che io e Manuela ci sedemmo sulla poltrona ai piedi del lettino e mentre la tenevo in braccio, riuscivamo da quella posizione a scorgere una bellissima vista del pene di Umberto racchiuso fra le labbra bagnate ed avvolgenti della vagina di Mirella, che saliva e scendeva a ritmi regolari, fino a quando lui si bloccò per gridare tutto il suo piacere, mentre Mirella, ferma, lo lasciava pulsare dentro di se godendo enormemente.
Vederli era così eccitante che Manuela sentendo il mio pene rinvigorirsi, già che stava seduta sulle mie gambe, prese l’iniziativa di infilzarsi sul mio pene e cominciò a muoversi con dolcezza sopra di me.
Mirella scese dal lettino consentendo ad Umberto di avvicinarsi a noi, così che Manuela, senza sottrarsi dal mio corpo, afferrato il pene del marito, lo portò verso la sua bocca per leccarlo e succhiare quelle gocce di sperma che ancora lo ricoprivano.
Con una braccio portai Mirella verso di me, le feci appoggiare un piede sul bracciolo della poltrona e finchè Manuela giocava con i suoi due arnesi, mi misi a masturbare Mirella con due dita, lasciando che tutto lo sperma di Umberto ancora dentro di lei, scendesse lungo le sue gambe, ma di lì a poco un urlo di piacere accompagnava l’uscita del liquido di Mirella che squirtava abbondantemente.
Intanto, mentre i miei occhi guardavano nel vuoto, mi sentivo ripetutamente chiamare da Manuela e solo in quel mentre mi resi conto che mi stava fissando da un po’ ed eravamo ancora in pizzeria, capii quindi che ero tornato alla realtà dopo un istantaneo ma lungo e fantastico viaggio di fantasia.
Nel frattempo il cameriere ci aveva portato il dolce, io intanto avrei voluto raccontare loro cosa avessi appena sognato ad occhi aperti, ma il piacere fu tale, che preferii pensare ad un momento futuro in cui quel desiderio sarebbe potuto magari diventare realtà.
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