Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > Scambio di Coppia > Il piacere di farmi guardare
Scambio di Coppia

Il piacere di farmi guardare


di Membro VIP di Annunci69.it stimolantecp
20.05.2025    |    7.966    |    24 9.8
"Solo dopo anni raccontai a mio marito di quell’esperienza particolare e lo vidi sorridere..."
Sono sopra di lui, il suo uccello accarezza piano il mio clitoride e muovo con calma i fianchi per assaporare quel lento, delicato massaggio.
Lui è passivo, mi lascia fare, perfettamente conscio che voglio condurre il gioco.
Non ha fretta e non sa ancora se mi concederò completamente.
Mi piace quando riesce a trattenersi e a lasciare che mi goda il mio senso di sottile, indolore, dominazione.
Mi dice che lo appaga soprattutto guardarmi, vedermi da sotto in su, la testa leggermente all’indietro, il collo esposto, il seno che ondeggia piano, il mio ventre morbido, arrotondato, che cerco sempre di nascondere ma che lui trova tanto piacevole da accarezzare e piacevolmente sexy.
De gustibus…
Mi illudo, forse, di suscitare le stesse sensazioni di allora…

Fu il suo ansimare dietro alle pareti sottili della cabina a farmi sospettare per la prima volta che qualcuno mi spiasse ed il primo istinto fu di rivestirmi in fretta.
Poi non sentii più nulla se non il fruscio del vento pomeridiano che dal lago soffiava verso le palme del giardino, quindi pensai di essermi sbagliata.
Uscii abbastanza tranquilla dal casottino in cui avevo sfilato il costume bagnato per rivestirmi con gli abiti adatti per andare a cena con la famiglia che mi ospitava in quel fine settimana di metà agosto.
Ero capitata lì per caso in compagnia di Giacomo che faceva il praticante nello stesso studio in cui ero l’ultima arrivata: ci sentivamo perciò come i paria dell’ufficio ed avevamo subito legato, senza secondi fini da parte sua perché io mi dichiaravo “ufficialmente fidanzata”.
Invece il colpo di grazia alla storia che vivevo col mio “moroso” storico era stato inferto dal mio tiepido innamorato proprio a causa delle mie ferie che non coincidevano con le sue:
“Mi spiace che tu non possa partire con me e tutti gli amici per la Grecia, tesoro, ormai abbiamo prenotato il traghetto, ci rifaremo con la settimana bianca di Natale”
Scaricata nella città bollente ero rassegnata a frequentare da sola la piscina comunale finché non arrivò inaspettato l’invito di Giacomo.
“I miei sono sempre felici se porto degli amici, hanno paura che io mi rinchiuda troppo in me stesso, perciò vieni a passare il Ferragosto da noi, farà piacere soprattutto alla mamma”.
Mi sembrava di vivere un bel sogno, poter essere con loro, Giacomo mi era venuto a prendere a casa con un’automobile tutta sua, mi ero seduta al suo fianco e avevo accettato anche le sue battute sulle mie gambe scoperte.
Poi l’arrivo alla villa, la piscina, la cena sul terrazzo, quei suoi genitori così eleganti, una camera tutta per me, niente fratelli nei letti a fianco del mio.
Ma poi di nuovo, nel silenzio della casa immersa nella notte d’agosto, l’ansimare che avevo già udito, ma che sentivo ora dietro le tende ondeggianti della porta finestra affacciata sul balcone.
Nel dormiveglia mi resi conto di essermi scoperta durante il sonno e la maglietta che mettevo alla notte copriva ben poco di me, forse mi aveva svegliato un rumore, oppure la sensazione di freddo sulla pelle ma quando gli occhi furono più aperti e puliti vidi chiara in controluce la sagoma di qualcuno sul balcone.
E di nuovo quell’ansimare.
Non avevo paura, anzi, dentro di me si accese una strana voglia di compiacere chi mi spiava quindi pensai di togliermi anche la maglietta che mi copriva come se il caldo mi stesse opprimendo.
Rimasi così con delle mutandine minuscole e mi misi sul fianco destro fingendo di faticare a riprendere sonno, offrendo a chi guardava l’immagine del mio seno nudo.
Fu allora che senza possibilità di errore vidi Giacomo scostare leggermente le tende con la mano sinistra mentre con l’altra accarezzava piano il suo uccello.
Mi eccitai, lo confesso, e rimasi così immobile a farmi guardare, ascoltando i suoi gemiti sempre più nitidi.
Al mattino dopo feci finta di nulla, mi gustai la colazione sul balcone affacciato sul golfo illuminato dal sole.
“Soffri di mal di mare, Loretta? O meglio di mal di lago, si dovrebbe dire…
Alcuni amici escono in barca oggi, ti piacerebbe venire?”
Giacomo era gentile come al solito, mi sentii molto coraggiosa nel guardarlo in viso dopo che lo avevo visto masturbarsi quella notte.
“Non lo so, a dire il vero.
Sarei dovuta andare in Grecia col traghetto e sarebbe stato il mio battesimo del mare, i miei amici non hanno avuto nessun riguardo per me. Mi hanno solo detto di procurarmi, per precauzione, le pillole adatte.
Ma sono sfacciata a chiederti se hai un piano di riserva?”
“Non preoccuparti, possiamo andare qui vicino verso Manerba, c’è una bella spiaggia che credo ti piacerà, non occorre nemmeno prendere l’auto per arrivarci”.

Chi conosce la sponda bresciana del lago di Garda, ha già capito.
I sassi di Manerba ospitano da sempre una coraggiosa colonia di nudisti ed in quegli anni spensierati il nudo integrale era più tollerato di ora.
Giacomo mi accompagnò facendomi strada sui sentieri conosciuti dagli appassionati della tintarella integrale e srotolò il suo asciugamano senza parlare, si tolse i pantaloncini rimanendo nudo, guardandomi di sbieco e sfidandomi a fare altrettanto.
L’esperienza vissuta quella notte con lui, la strana intimità nata senza che parlassimo tra di noi, mi rese sfrontata: aggiustai il mio telo, mi tolsi il prendisole ed anche il costume, stendendomi poi come se nulla fosse.
Dentro di me invece si agitava una tempesta di emozioni: sentivo il suo sguardo percorrere il mio corpo, di nuovo quel leggero ansimare, chiusi gli occhi come se il non vedere nulla intorno potesse proteggermi anche dal suo giudizio:
“Non ti pensavo così moderna, mi eri parsa una ragazza chiusa ed all’antica, ed invece… Poche persone mi hanno mai sorpreso, tu forse hai battuto qualsiasi altra…”.
Capii che... aveva capito ossia che mi ero volontariamente mostrata quasi nuda nel mio letto e che vedere e sentire la sua eccitazione non mi aveva disturbato, anzi...
Ora mi proponeva una situazione nuova e io la accettai.
Fu il tepore del sole ed il fatto di essere riparati da un piccolo canneto a farmi rilassare: sempre con gli occhi chiusi ma più tranquilla aprii le cosce e pian piano sentii scaldarsi la fessura tra le mie gambe come fosse massaggiata da dita morbidissime.
Ed inebriata da quel piacevole tocco, provai un orgasmo dolcissimo procurato però anche dal pensiero di essere esposta ad uno sguardo o magari a tanti, dato che la sua voce mi era giunta chiara : “Sì, puoi guardarla, basta che non ti avvicini troppo…”

Fu una bellissima estate: protetta ed incoraggiata da Giacomo, mi feci ammirare durante i nostri bagni di sole tra i canneti, mentre alla notte aspettavo con ansia di vedere la sua sagoma oltre le tende.
Scoprii una me stessa nuova, più sicura di me, che si accettava con le sue (piccole?) imperfezioni, oggetto del desiderio del mio amico voyeur come di altri.
Non mi toccò mai ed io ne fui contenta, perché potei lasciare senza rimorsi il mio fidanzatino egoista, senza sentirmi in colpa, o almeno non più di tanto.
Lui in fondo era solo un ragazzino quasi senza esperienza che stava con me perché tutti i suoi amici avevano la "morosa"; seppi che in quindici giorni mi rimpiazzò con una compagna d'università.

Solo dopo anni raccontai a mio marito di quell’esperienza particolare e lo vidi sorridere.
“Interessante questo tuo lato esibizionista, mi piace pensarti mentre ti mostri ad altri.”
Non fu un caso, quindi, che facendo l’amore mi propose di provare a farlo davanti ad altre persone.
Mi piacque anche quell’esperienza: spogliarmi in una stanza sconosciuta, ridendo con un’altra donna che si toglieva pian piano un indumento dopo l’altro come stavo facendo pure io.
Gli uomini ci guardavano e ci facevano complimenti con la voce bassa di chi è eccitato, dicendosi e dicendoci quanto eravamo belle e sfrontate, noi rallentavamo i nostri movimenti per prolungare quei momenti magici.
E poi vedere che erano eretti e pronti per noi e che non potevano più aspettare: facemmo l’amore dividendo il letto, ascoltando i gemiti gli uni degli altri, lei ed io guardandoci fisse negli occhi mentre i nostri uomini ci facevano godere.
Non eravamo preparati a quello che provammo il giorno dopo: avevamo un fuoco dentro che non si placava, incrociare gli sguardi senza parlare significava cercare un angolo in cui fare sesso, anche se in casa avevamo gli amici di sempre, invitati per il mio compleanno.
Passarono anni prima che qualcuno che non fosse lui mi toccasse, ma questa è un'altra storia...

Ora lui è sotto di me, mi guarda, mi piace.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
9.8
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per Il piacere di farmi guardare:

Altri Racconti Erotici in Scambio di Coppia:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni